Interventi |
CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Questo atto l’abbiamo discusso in Commissione, ci sono state diverse Commissioni, anche audendo alcune associazioni del Terzo Settore, precedenti alla presentazione di questo atto. È un atto che, secondo me, arriva un po’ in ritardo, nel senso che noi ci siamo trovati tutti quanti sommersi da un’emergenza che non potevamo prevedere, e questo è fuori dubbio, però su alcune situazioni si è sentita la mancanza della Città, soprattutto nella fase del coordinamento degli interventi, in una fase di proattività per agire prima che le problematiche diventassero ingestibili, una mancanza anche di gestione. Molto spesso alcune situazioni sono state lasciate ai volontari, che si sono trovati nella situazione di dover coordinare tutti gli interventi, sia dal punto di vista dei medici volontari per il controllo dei senza fissa dimora, che si sono trovati dalla mattina alla sera fuori piazza d’Armi, sia per i volontari di alcune associazioni del Terzo Settore, che hanno dovuto fornire un po’ di ospitalità, intesa come tende e coperte per chi si è trovato all’addiaccio, sia per la preparazione dei cibi, e su alcune situazioni, in modo evidente, fino all’ultimo momento, fino a quando la situazione non è diventata veramente ingestibile, la Città ha fatto sentire la sua mancanza. Ne abbiamo discusso più volte della situazione di piazza D’Armi. Oltretutto, quanto richiesto da questa mozione, che sinceramente, capisco l’atto di indirizzo verso la Giunta, un po’ mi meraviglia nel senso che, ma già da programma di indirizzo 2016 – 2021 erano indicate queste azioni, quindi un po’ mi meraviglio che si sia dovuti arrivare ad una situazione emergenziale, in una situazione di straordinaria gestione della Città, a doverlo definire. Comprendo bene tutte un po’ le situazioni, è mancato un po’ il coraggio della Giunta - questo a mio parere, mi assumo la responsabilità - su alcune situazioni. Credo che, se qualcosa vogliamo impararla da quanto accaduto, soprattutto in particolare nel mese di maggio, quando non si sapeva dove mettere le persone, perché le situazioni delle persone fragili devono essere messe al primo posto. È necessario discutere tutti insieme di quali sono le attività della Città e agire non rimandando a qualcun altro, aspettando che qualcun altro intervenga, ma facendo anche delle scelte che anticipano eventuali interventi governativi o regionali, ma che vanno comunque a tutela delle persone più deboli. Quindi, comprendo bene questo atto di indirizzo, purtroppo lo vedo arrivare con estremo ritardo; oltretutto non mi sarei aspettato la necessità di un tale atto di indirizzo se, come sapete, (audio disturbato) già operando in quel modo lì. Quindi un po’ non capisco, se la Giunta sta già operando in quel modo lì, a cosa serve l’atto di indirizzo? Come direbbe qualche Consigliere di Maggioranza, come ci ha detto in precedenza, lo possiamo considerare un atto superato, se sta già agendo in quella situazione. Ho finito, Presidente. |