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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 1 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 33
MOZIONE 2020-01109
(MOZIONE N. 25/2020) "AZIONI CONDIVISE PER L'EMERGENZA DEI SENZA FISSA DIMORA" PRESENTATA IN DATA 13 MAGGIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO VERSACI.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo adesso con il nostro Ordine dei Lavori. Siamo al punto 20, la proposta di
mozione n. mecc. 202001109/002, presentata dal Presidente Versaci, che ha come
oggetto:

“Azioni condivise per l’emergenza dei senza fissa dimora”

SICARI Francesco (Presidente)
Lascio la parola al Presidente Versaci per l’illustrazione. Prego.

VERSACI Fabio
Grazie, Presidente. Non mi dilungherò molto su questo atto, perché riguarda la
questione delle persone senza fissa dimora, che abbiamo ampiamente già discusso in
questo Consiglio Comunale e anche ampiamente nella IV Commissione da me
presieduta. Come sappiamo, siamo stati investiti da un grosso problema, sicuramente ci
sono stati degli errori da parte dell’Amministrazione, anche errori di valutazioni e anche
delle mancanze probabilmente, ma è anche vero che quello che è accaduto in
quest’emergenza ha fatto, diciamo, venire fuori tutti i limiti che ha un’Amministrazione
Comunale, la nostra, soprattutto in un periodo così difficile, straordinario. Sappiamo che
la Città ha messo in campo tutti gli strumenti che aveva. Abbiamo anche potenziato
molti posti; poi sappiamo anche che purtroppo non è bastato. Abbiamo anche scoperto,
ma questo si sapeva già da prima, succedeva anche negli anni passati, però con questa
pandemia non è stato facilmente gestibile il fenomeno, anche perché molte persone
senza fissa dimora sono giunte da fuori della nostra città, come accade tutti gli anni,
ripeto, però ci sono anche delle dinamiche che sono state gestite in maniera diversa
quest’anno, quindi non c’era la turnazione dei dormitori, molte persone facevano lavori
occasionali estivi, che quest’anno non hanno potuto svolgere, e quindi c’è stato un
grande numero, un grande e alto numero di concentrazione di persone senza fissa
dimora che sono venute a Torino, che purtroppo non siamo stati capaci di dare delle
risposte. Questo atto semplicemente chiede una cosa, che tra l’altro si è già iniziata a
fare, chiede alla Sindaca... sia alla Sindaca della Città di Torino, che con la Città
Metropolitana e la Regione Piemonte e la Prefettura, di intavolare un discorso per la
questione delle persone senza fissa dimora, ma non perché si vuole in nessun modo
buttare la palla in tribuna, anche perché comunque sia la faccia è stata messa da
quest’Amministrazione, dalla Vicesindaca Schellino, abbiamo sempre dato risposte e
cercato di dare delle risposte anche politiche quando le critiche erano molto aspre su
alcune decisioni. Ripeto, non mi dilungo più di tanto. Questo atto spero che sia
condiviso, l’avevo tenuto sospeso perché mi era stato chiesto da alcune colleghe durante
una Commissione; è arrivato oggi e spero che possa essere votato da una grande
maggioranza. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Io adesso ho tra gli iscritti a parlare il Consigliere Curatella, il quale ne ha
facoltà. Prego.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Questo atto l’abbiamo discusso in Commissione, ci sono state
diverse Commissioni, anche audendo alcune associazioni del Terzo Settore, precedenti
alla presentazione di questo atto. È un atto che, secondo me, arriva un po’ in ritardo, nel
senso che noi ci siamo trovati tutti quanti sommersi da un’emergenza che non potevamo
prevedere, e questo è fuori dubbio, però su alcune situazioni si è sentita la mancanza
della Città, soprattutto nella fase del coordinamento degli interventi, in una fase di
proattività per agire prima che le problematiche diventassero ingestibili, una mancanza
anche di gestione. Molto spesso alcune situazioni sono state lasciate ai volontari, che si
sono trovati nella situazione di dover coordinare tutti gli interventi, sia dal punto di vista
dei medici volontari per il controllo dei senza fissa dimora, che si sono trovati dalla
mattina alla sera fuori piazza d’Armi, sia per i volontari di alcune associazioni del Terzo
Settore, che hanno dovuto fornire un po’ di ospitalità, intesa come tende e coperte per
chi si è trovato all’addiaccio, sia per la preparazione dei cibi, e su alcune situazioni, in
modo evidente, fino all’ultimo momento, fino a quando la situazione non è diventata
veramente ingestibile, la Città ha fatto sentire la sua mancanza. Ne abbiamo discusso
più volte della situazione di piazza D’Armi. Oltretutto, quanto richiesto da questa
mozione, che sinceramente, capisco l’atto di indirizzo verso la Giunta, un po’ mi
meraviglia nel senso che, ma già da programma di indirizzo 2016 – 2021 erano indicate
queste azioni, quindi un po’ mi meraviglio che si sia dovuti arrivare ad una situazione
emergenziale, in una situazione di straordinaria gestione della Città, a doverlo definire.
Comprendo bene tutte un po’ le situazioni, è mancato un po’ il coraggio della Giunta -
questo a mio parere, mi assumo la responsabilità - su alcune situazioni. Credo che, se
qualcosa vogliamo impararla da quanto accaduto, soprattutto in particolare nel mese di
maggio, quando non si sapeva dove mettere le persone, perché le situazioni delle
persone fragili devono essere messe al primo posto. È necessario discutere tutti insieme
di quali sono le attività della Città e agire non rimandando a qualcun altro, aspettando
che qualcun altro intervenga, ma facendo anche delle scelte che anticipano eventuali
interventi governativi o regionali, ma che vanno comunque a tutela delle persone più
deboli. Quindi, comprendo bene questo atto di indirizzo, purtroppo lo vedo arrivare con
estremo ritardo; oltretutto non mi sarei aspettato la necessità di un tale atto di indirizzo
se, come sapete, (audio disturbato) già operando in quel modo lì. Quindi un po’ non
capisco, se la Giunta sta già operando in quel modo lì, a cosa serve l’atto di indirizzo?
Come direbbe qualche Consigliere di Maggioranza, come ci ha detto in precedenza, lo
possiamo considerare un atto superato, se sta già agendo in quella situazione. Ho finito,
Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie. Prego, Capogruppo Artesio, ne ha facoltà.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Io non ho mai lesinato, nelle vicende critiche, conseguenti alla chiusura del
punto di emergenza di piazza d’Armi, le critiche all’operato dell’Assessora e
all’insufficienza delle iniziative messe in atto. Vedo, però, nel riconoscimento di una
oggettiva difficoltà e anche di un’inadeguatezza delle risposte, un’onestà intellettuale
alla quale voglio dare credito. Credo che sia corretto il lavoro su scala metropolitana,
penso che abbia una sua ragione d’essere, perché lo avevo peraltro praticato in tempi di
responsabilità dell’Amministrazione Provinciale, e ho scoperto in quelle occasioni
quanto sia possibile, condividendo esperienze e competenze con altre realtà territoriali,
anche di altre dimensioni, immaginare delle modalità di intervento che siano più
articolate su scala territoriale piccola, siano dimensionate maggiormente sui profili delle
persone, e quindi più a misura delle esigenze individuali, e quindi possa essere un
arricchimento reciproco. Io auspico che questo non sia visto come un modo
esclusivamente per decongestionare la pressione, che inevitabilmente si esercita sulle
grandi città, sulle città capoluogo, sulle città approdo dei grandi tracciati di mobilità e di
trasferimento delle persone; se così fosse, evidentemente le altre Amministrazioni
Comunali non troverebbero la disponibilità di intervenire in una situazione di soccorso e
di condivisione rispetto ad una Città che, per sua natura, assorbe anche buona parte dei
finanziamenti e degli atti di indirizzo di politiche europee, comunitarie e regionali.
Voglio, invece, credere che sia una prospettiva con la quale concretamente misuriamo il
livello reale della domanda espressa e di quella implicita, di quella famosa domanda
che, diciamo sempre, non riusciamo a raggiungere perché è indisponibile ad ogni
operazione di soccorso, ma che sia, quindi, l’esito di una coscienza sulla responsabilità
delle Pubbliche Amministrazioni, intendendo con queste dalle competenze sanitarie a
quelle socio-assistenziali, a quelle più specificamente assistenziali e di emergenza
abitativa. Quindi immaginando che questo indirizzo possa dare adito ad un’intenzione
politica concreta, ad una cooperazione tra Enti e anche all’individuazione di soluzioni
tecniche, magari più articolate e diffuse di quelle che la Città fino a questo momento ha
immaginato, e quindi a costruire davvero una solidità del tessuto delle risposte di primo
intervento, io voterò a favore di questo atto di indirizzo. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Artesio. Adesso ho il Capogruppo Magliano. Prego, ne ha
facoltà.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Presidente. Io devo dire che non posso che riconoscere politicamente l’onestà
intellettuale del primo firmatario, del Presidente Versaci, perché è evidente che, quando
un’Amministrazione ammette un certo tipo di difficoltà, di fragilità nel far fronte ad una
certa misura e dunque per lato Giunta, e dunque il Consiglieri che sostengono questa
Maggioranza non negano pubblicamente questo fatto, ma, anzi, provano a trovare una
strada e una via condivisa, mettendo insieme anche altre istituzioni, questo, secondo me,
è un ottimo punto di partenza. Quindi, penso che le parole della collega Artesio su
questo siano assolutamente pregnanti e che rendersi conto che ormai il problema della
povertà è un problema che non si può non gestire in scala metropolitana, questo penso
che sia una presa di coscienza assolutamente necessaria e doverosa. Certo è che
necessiterà, però, un’azione di grande forza e di relazione con le istituzioni citate
all’interno di questo atto, perché è evidente che alcuni Comuni della nostra area
metropolitana, diciamo così, hanno tratto un beneficio dal turismo del welfare, che
definisco così, cioè chi era in difficoltà, chi non aveva una dimora, chi non aveva un
luogo dove stare, ha cercato sempre di andare nella realtà capoluogo, che, per forza, che
per grandezza e anche per opportunità di risposte del mondo del Terzo Settore, è sempre
stata in grado di dare una risposta un po’ più forte. Invece oggi si prende coscienza che
il lavoro da fare è un altro, che è un lavoro da fare con tutte le altre realtà e che quindi
queste realtà debbano mettersi attorno ad un tavolo e provare a trovare una soluzione;
una soluzione che mi auguro, però, passi anche e soprattutto dall’intelligenza del mondo
del Terzo Settore, che su questo rappresenta, almeno per la mia vita politica, sempre un
faro e un punto di riferimento importante, poiché vivono la dimensione del disagio e del
bisogno davvero in prima linea. Per cui, però, io devo dire che, al di là dell’atto, ho
apprezzato anche il tono e la modalità con la quale il primo firmatario lo ha presentato e
lo voterò convintamente, perché noi in questo momento non abbiamo bisogno di
amministrazioni, di governi centrali, regionali, o Amministratori locali che negano
l’evidenza dei problemi, abbiamo bisogno di una classe dirigente che afferma che il
problema c’è, che in alcuni casi non è stato gestito o è stato gestito poco e male, e che
invece usa quello che è accaduto come un’opportunità di ripartenza, come opportunità
di rimettere in discussione lo status quo per trovare delle soluzioni che, ahimè - e questo
concludo, Presidente -, il tema dei senzatetto, senza fissa dimora è un grande tema e
quello che ci aspetterà da settembre in poi non possiamo negarci che sia un ulteriore
problema che dovremo affrontare, perché questa crisi non lascerà la nostra Città,
soprattutto i capoluoghi di Regione, non lascerà i capoluoghi come li aveva trovati al
suo arrivo, ci saranno enormi ferite da sanare e penso che un atto di questo tipo dica che
c’è una volontà non ideologica di affrontare il problema in modo pragmatico, serio,
concreto, senza nascondere ciò che non è andato, ma, anzi, partendo da quello che non
ha funzionato per trovare una soluzione. Per cui io ringrazio veramente il Presidente
Versaci per questa tipologia di atto e di approccio politico. Grazie, Presidente. E voterò
a favore.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Magliano. Adesso ho l’intervento del Capogruppo Tresso.
Prego, ne ha facoltà.

TRESSO Francesco
Sì. Grazie, Presidente. Io farò un intervento che, non lo dilungo, perché tutto sommato
mi trovo bene nell’espressione dei due Capigruppo che mi hanno preceduto, sia la
Capogruppo Artesio, che il Capogruppo Magliano. In sostanza, quindi, anche io
approvo e apprezzo l’atto che oggi andiamo a votare, lo voterò positivamente, perché
sostanzialmente vuole dare - almeno io così la leggo - una possibilità ulteriore e in
maniera, diciamo, anche concreta, di cercare delle soluzioni. La mia riflessione è che
questa esperienza che tutti abbiamo vissuto, legata all’emergenza sanitaria, che non è
ancora risolta, ma che magari potrà anche in un futuro tendere ad una normalità, deve
essere l’occasione per non ripartire, non riazzerare la situazione al punto di partenza, e
cioè a come avevamo lasciato i problemi di tipo sociale da dove siamo partiti, ma deve
essere l’occasione per fare tesoro e ricostruire dei percorsi, dei percorsi che
necessariamente devono essere improntati a delle risoluzioni che assumono un livello
globale, per cui è assolutamente logico che il tipo di emergenza che abbiamo vissuto
abbia determinato, come già è stato sottolineato, un maggiore interscambio anche con i
Comuni della Città Metropolitana, i Comuni contermini. Io vorrei che questa fosse
anche l’occasione, adesso non mi sto a dilungare, perché la Città di Torino prenda
maggiore contezza del fatto che il proprio Sindaco, la propria Sindaca è anche l’organo
di riferimento a livello di Città Metropolitana e che quindi ci siano delle politiche
fattuali di maggiore riferimento in un contesto di area estesa, perché solo così si
possono affrontare ormai dei problemi che necessariamente hanno una matrice di
globalità, anche in un contesto territoriale più limitato. Quindi, è assolutamente corretto
e mi sembra ben posto il tema di affrontare un tavolo che da un lato sia
interistituzionale, proprio per sottolineare la necessità di integrare delle linee di scelta,
delle linee politiche, e dall’altro sia esteso, proprio territorialmente, a dei confini che
non certo si fermano con la cinta daziaria, ma che devono essere affrontati proprio nella
risoluzione a livello di scala più allargata. Ribadisco che questa esperienza che abbiamo
vissuto è stata affrontata con un livello di emergenza che non è stato sufficiente, non è
stato efficace, anche da parte del Comune, e mi sembra che questo, tra l’altro, sia stato
un giudizio che è stato condiviso anche dalla Maggioranza in alcune declinazioni che
l’emergenza ha assunto. Per cui c’era bisogno. Ecco, l’importante è solo... il mio
auspicio è che questo tavolo che si va a costituire, ed è l’ennesimo tavolo, ma ben venga
se è l’occasione per essere mirato soprattutto non ad affrontare le emergenze, ma a
pianificare dei percorsi reali di reinserimento, perché poi le emergenze ci saranno
sempre e purtroppo sappiamo anche che siamo in un ambito che è particolarmente
complicato, nessuno ha la pretesa di dire che sono soluzioni facili, ne abbiamo parlato a
lungo con l’Assessora e ogni volta sono situazioni che sicuramente in molti casi non
hanno facilità anche di collaborazione da parte dei soggetti a cui sono riferiti, però è
fondamentale proprio questo lavoro di squadra - l’interistituzionalità è quello che lo
richiama - per cercare delle reali soluzioni di percorsi di inclusione, percorsi che evitino
o comunque limitino la situazione emergenziale il più possibile. Quindi, tutto sommato
mi sembra che l’atto sia dovuto, credo che soprattutto sia dovuta la maggiore
collaborazione con gli enti del Terzo Settore, che, ahimè, non sono stati forse
debitamente tenuti in conto in questa fase proprio perché si è agito in regime di
emergenzialità. Ben venga se, invece, questa può essere la prima mossa per pianificare e
intensificare questo tipo di collaborazioni. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Tresso. Adesso ho iscritta ad intervenire la Consigliera
Scanderebech. Prego, ne ha facoltà.

SCANDEREBECH Federica
Grazie, Presidente. Intanto per ribadire quanto diceva il mio collega del Gruppo Misto,
Curatella, in cui mi rivedo assolutamente nel suo intervento ed aggiungo una
considerazione ulteriore, nel senso, chiaramente questa mozione vedrà il mio voto
favorevole, perché credo proprio che non si possa essere diversamente che favorevoli su
un atto di indirizzo simile. Sicuramente vedo anche io comunque un’ammissione di
azioni non svolte da parte della Giunta, che ha avuto delle inadeguatezze nella
progettualità, e delle incapacità nelle azioni che poteva e doveva svolgere in questo
periodo soprattutto. Poi, vorrei anche dire, come più volte ho anche voluto sottolineare,
che non dobbiamo strumentalizzare un’emergenza pandemica per giustificare
l’immobilismo della Giunta su questo tema e su altri temi, come spesso stiamo facendo
in questi giorni, perché in questi giorni più che mai è emerso questo immobilismo e
questa non progettualità, che su molte tematiche purtroppo si è vista. E quindi, a parer
mio, un atto del Consiglio è, come dire, un atto che doveva già a priori prendere la
Giunta, senza che fosse il Consiglio a dover dichiarare e a dover indirizzare la Giunta su
che cosa fare su un tema simile, come questa emergenza della povertà, che vi è sempre
stata, certamente è stata attenuata, è cresciuta ed è emersa ancora di più in questi giorni
di emergenza sanitaria, però, pur tuttavia, dobbiamo sempre ricordarci che non
dobbiamo giustificare cose non fatte da questa Giunta e che questo atto è, a parer mio,
superato se qualcuno di questa Maggioranza continua a ripetere che, invece, la Giunta
sta facendo già tutto il possibile ed immaginabile. Quindi, il mio voto è sicuramente un
voto positivo, però, anche in questa mozione e in questo momento si poteva fare di più.
Il mio contributo è questo e spero di poter essere stata utile al dibattito. Grazie,
Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Consigliera Scanderebech. Adesso interviene nel merito della discussione il
Presidente Versaci. Prego, ne ha facoltà.

VERSACI Fabio
Grazie, Presidente. Ringrazio i colleghi che sono intervenuti per le parole, Artesio,
Magliano, anche il Capogruppo Tresso, però ci tenevo a precisare un paio di cose che
sono state dette, per esempio, dal Collega Curatella sulle tempistiche. Io questa mozione
l’ho scritta qualche settimana fa, sono andato in IV Commissione e avevo..., anzi, l’ho
scritta e l’ho mandata a tutti i componenti della IV Commissione, prima di presentarla,
chiedendo se c’era la possibilità di mandarla in Aula con l’articolo 93; sono passato
dalla Commissione e mi è stato chiesto espressamente da alcune colleghe, se era
possibile, di non mandarlo in Aula con l’articolo 93 e così ho fatto, perché ci tenevo che
venisse discussa, ma non perché volessi in nessun modo mettere una bandierina, anche
perché sono uno che ha presentato pochissime mozioni, non tantissime, forse questa qua
potrebbe essere, non dico forse la prima, ma una delle poche. Quindi, non sono uno che
ci tiene a mettere il mio nome sopra. Era su un tema che si è affrontato, secondo me, in
maniera intelligente in Commissione da parte della Commissione Consiliare e
ovviamente c’è sempre un confronto da parte mia, come Presidente della IV
Commissione, con la Vicesindaca, che ha queste tipologie di deleghe, c’è sempre un
confronto. Questa proposta è nata anche con un confronto dopo i dibattiti che vengono
svolti in Commissione, sia con la Sindaca personalmente, che con la Vicesindaca, che
c’è sempre un contatto costante sulle tematiche. Mi è sembrato opportuno, perché era
giusto che il Consiglio Comunale prendesse una posizione su questo tema, ma, ripeto,
non perché si volesse sgravare in qualche modo delle sue responsabilità amministrative
e politiche, come diceva la Capogruppo Artesio, il Capoluogo vanta tanti aiuti, anche
europei, su questo tema, quindi è giusto che il Capoluogo ha, diciamo, la parte centrale,
è ovvio che le persone si rivolgono in una Città Capoluogo, perché ci sono tantissime
offerte, com’è stato ricordato anche dai colleghi. È anche evidente che questa cosa qui
ci ha fatto tornare con i piedi per terra, anche se sul tema degli ultimi, cioè nel senso
delle persone senza fissa dimora la Città di Torino è molto avanti, secondo me,
paragonandola anche con altre grandi Città, ha degli uffici che fanno un ottimo lavoro,
riconoscendo sempre il fatto che, quando si parla di queste tematiche, si parla di persone
e ogni persona ha una sua storia e l’approccio anche con le diverse persone non è
semplice. Ci sono alcune persone che vivono in mezzo alla strada, che io so, ma lo
sanno anche i colleghi, che... proprio per scelta, gli uffici sono anni ed anni che provano
a portarli via dalla strada, ma non ci riescono. Poi ci sono le realtà associative, c’è il
Terzo Settore, che fa un ottimo lavoro, che abbiamo audito e che continueremo ad
audire nella Commissione. Quindi, è semplicemente un atto. La politica ogni tanto deve
prendere una posizione, poi, se questa mozione è già superata, sono ben che felice, vuol
dire che l’azione politica serve a qualcosa. Ovviamente vigileremo come Commissione
su questa mozione, come sulle altre, ma sul tema politico delle povertà, che è molto più
ampio e io, ripeto, purtroppo non si ferma qui, nel senso che, com’è stato già detto da
altri, nei prossimi mesi secondo me vedremo delle altre situazioni. Quindi, vigileremo.
La Commissione è sempre disponibile al dibattito. Io in questi mesi soprattutto...
secondo me sono stati discussi atti su questo tema, interessanti, anche proposti dalle
Minoranze, dove, tra l’altro, come Maggioranza, abbiamo sempre votato tutti, perché
sono atti che hanno un senso, perché ci rendiamo conto che in un momento di difficoltà
vengono fuori le criticità e delle criticità bisogna prenderne atto e portare avanti delle
soluzioni. Niente. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Presidente Versaci.
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