Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con il nostro Ordine dei Lavori. Siamo al punto 20, la proposta di mozione n. mecc. 202001109/002, presentata dal Presidente Versaci, che ha come oggetto: “Azioni condivise per l’emergenza dei senza fissa dimora” SICARI Francesco (Presidente) Lascio la parola al Presidente Versaci per l’illustrazione. Prego. VERSACI Fabio Grazie, Presidente. Non mi dilungherò molto su questo atto, perché riguarda la questione delle persone senza fissa dimora, che abbiamo ampiamente già discusso in questo Consiglio Comunale e anche ampiamente nella IV Commissione da me presieduta. Come sappiamo, siamo stati investiti da un grosso problema, sicuramente ci sono stati degli errori da parte dell’Amministrazione, anche errori di valutazioni e anche delle mancanze probabilmente, ma è anche vero che quello che è accaduto in quest’emergenza ha fatto, diciamo, venire fuori tutti i limiti che ha un’Amministrazione Comunale, la nostra, soprattutto in un periodo così difficile, straordinario. Sappiamo che la Città ha messo in campo tutti gli strumenti che aveva. Abbiamo anche potenziato molti posti; poi sappiamo anche che purtroppo non è bastato. Abbiamo anche scoperto, ma questo si sapeva già da prima, succedeva anche negli anni passati, però con questa pandemia non è stato facilmente gestibile il fenomeno, anche perché molte persone senza fissa dimora sono giunte da fuori della nostra città, come accade tutti gli anni, ripeto, però ci sono anche delle dinamiche che sono state gestite in maniera diversa quest’anno, quindi non c’era la turnazione dei dormitori, molte persone facevano lavori occasionali estivi, che quest’anno non hanno potuto svolgere, e quindi c’è stato un grande numero, un grande e alto numero di concentrazione di persone senza fissa dimora che sono venute a Torino, che purtroppo non siamo stati capaci di dare delle risposte. Questo atto semplicemente chiede una cosa, che tra l’altro si è già iniziata a fare, chiede alla Sindaca... sia alla Sindaca della Città di Torino, che con la Città Metropolitana e la Regione Piemonte e la Prefettura, di intavolare un discorso per la questione delle persone senza fissa dimora, ma non perché si vuole in nessun modo buttare la palla in tribuna, anche perché comunque sia la faccia è stata messa da quest’Amministrazione, dalla Vicesindaca Schellino, abbiamo sempre dato risposte e cercato di dare delle risposte anche politiche quando le critiche erano molto aspre su alcune decisioni. Ripeto, non mi dilungo più di tanto. Questo atto spero che sia condiviso, l’avevo tenuto sospeso perché mi era stato chiesto da alcune colleghe durante una Commissione; è arrivato oggi e spero che possa essere votato da una grande maggioranza. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Io adesso ho tra gli iscritti a parlare il Consigliere Curatella, il quale ne ha facoltà. Prego. CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Questo atto l’abbiamo discusso in Commissione, ci sono state diverse Commissioni, anche audendo alcune associazioni del Terzo Settore, precedenti alla presentazione di questo atto. È un atto che, secondo me, arriva un po’ in ritardo, nel senso che noi ci siamo trovati tutti quanti sommersi da un’emergenza che non potevamo prevedere, e questo è fuori dubbio, però su alcune situazioni si è sentita la mancanza della Città, soprattutto nella fase del coordinamento degli interventi, in una fase di proattività per agire prima che le problematiche diventassero ingestibili, una mancanza anche di gestione. Molto spesso alcune situazioni sono state lasciate ai volontari, che si sono trovati nella situazione di dover coordinare tutti gli interventi, sia dal punto di vista dei medici volontari per il controllo dei senza fissa dimora, che si sono trovati dalla mattina alla sera fuori piazza d’Armi, sia per i volontari di alcune associazioni del Terzo Settore, che hanno dovuto fornire un po’ di ospitalità, intesa come tende e coperte per chi si è trovato all’addiaccio, sia per la preparazione dei cibi, e su alcune situazioni, in modo evidente, fino all’ultimo momento, fino a quando la situazione non è diventata veramente ingestibile, la Città ha fatto sentire la sua mancanza. Ne abbiamo discusso più volte della situazione di piazza D’Armi. Oltretutto, quanto richiesto da questa mozione, che sinceramente, capisco l’atto di indirizzo verso la Giunta, un po’ mi meraviglia nel senso che, ma già da programma di indirizzo 2016 – 2021 erano indicate queste azioni, quindi un po’ mi meraviglio che si sia dovuti arrivare ad una situazione emergenziale, in una situazione di straordinaria gestione della Città, a doverlo definire. Comprendo bene tutte un po’ le situazioni, è mancato un po’ il coraggio della Giunta - questo a mio parere, mi assumo la responsabilità - su alcune situazioni. Credo che, se qualcosa vogliamo impararla da quanto accaduto, soprattutto in particolare nel mese di maggio, quando non si sapeva dove mettere le persone, perché le situazioni delle persone fragili devono essere messe al primo posto. È necessario discutere tutti insieme di quali sono le attività della Città e agire non rimandando a qualcun altro, aspettando che qualcun altro intervenga, ma facendo anche delle scelte che anticipano eventuali interventi governativi o regionali, ma che vanno comunque a tutela delle persone più deboli. Quindi, comprendo bene questo atto di indirizzo, purtroppo lo vedo arrivare con estremo ritardo; oltretutto non mi sarei aspettato la necessità di un tale atto di indirizzo se, come sapete, (audio disturbato) già operando in quel modo lì. Quindi un po’ non capisco, se la Giunta sta già operando in quel modo lì, a cosa serve l’atto di indirizzo? Come direbbe qualche Consigliere di Maggioranza, come ci ha detto in precedenza, lo possiamo considerare un atto superato, se sta già agendo in quella situazione. Ho finito, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Prego, Capogruppo Artesio, ne ha facoltà. ARTESIO Eleonora Grazie. Io non ho mai lesinato, nelle vicende critiche, conseguenti alla chiusura del punto di emergenza di piazza d’Armi, le critiche all’operato dell’Assessora e all’insufficienza delle iniziative messe in atto. Vedo, però, nel riconoscimento di una oggettiva difficoltà e anche di un’inadeguatezza delle risposte, un’onestà intellettuale alla quale voglio dare credito. Credo che sia corretto il lavoro su scala metropolitana, penso che abbia una sua ragione d’essere, perché lo avevo peraltro praticato in tempi di responsabilità dell’Amministrazione Provinciale, e ho scoperto in quelle occasioni quanto sia possibile, condividendo esperienze e competenze con altre realtà territoriali, anche di altre dimensioni, immaginare delle modalità di intervento che siano più articolate su scala territoriale piccola, siano dimensionate maggiormente sui profili delle persone, e quindi più a misura delle esigenze individuali, e quindi possa essere un arricchimento reciproco. Io auspico che questo non sia visto come un modo esclusivamente per decongestionare la pressione, che inevitabilmente si esercita sulle grandi città, sulle città capoluogo, sulle città approdo dei grandi tracciati di mobilità e di trasferimento delle persone; se così fosse, evidentemente le altre Amministrazioni Comunali non troverebbero la disponibilità di intervenire in una situazione di soccorso e di condivisione rispetto ad una Città che, per sua natura, assorbe anche buona parte dei finanziamenti e degli atti di indirizzo di politiche europee, comunitarie e regionali. Voglio, invece, credere che sia una prospettiva con la quale concretamente misuriamo il livello reale della domanda espressa e di quella implicita, di quella famosa domanda che, diciamo sempre, non riusciamo a raggiungere perché è indisponibile ad ogni operazione di soccorso, ma che sia, quindi, l’esito di una coscienza sulla responsabilità delle Pubbliche Amministrazioni, intendendo con queste dalle competenze sanitarie a quelle socio-assistenziali, a quelle più specificamente assistenziali e di emergenza abitativa. Quindi immaginando che questo indirizzo possa dare adito ad un’intenzione politica concreta, ad una cooperazione tra Enti e anche all’individuazione di soluzioni tecniche, magari più articolate e diffuse di quelle che la Città fino a questo momento ha immaginato, e quindi a costruire davvero una solidità del tessuto delle risposte di primo intervento, io voterò a favore di questo atto di indirizzo. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Artesio. Adesso ho il Capogruppo Magliano. Prego, ne ha facoltà. MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Io devo dire che non posso che riconoscere politicamente l’onestà intellettuale del primo firmatario, del Presidente Versaci, perché è evidente che, quando un’Amministrazione ammette un certo tipo di difficoltà, di fragilità nel far fronte ad una certa misura e dunque per lato Giunta, e dunque il Consiglieri che sostengono questa Maggioranza non negano pubblicamente questo fatto, ma, anzi, provano a trovare una strada e una via condivisa, mettendo insieme anche altre istituzioni, questo, secondo me, è un ottimo punto di partenza. Quindi, penso che le parole della collega Artesio su questo siano assolutamente pregnanti e che rendersi conto che ormai il problema della povertà è un problema che non si può non gestire in scala metropolitana, questo penso che sia una presa di coscienza assolutamente necessaria e doverosa. Certo è che necessiterà, però, un’azione di grande forza e di relazione con le istituzioni citate all’interno di questo atto, perché è evidente che alcuni Comuni della nostra area metropolitana, diciamo così, hanno tratto un beneficio dal turismo del welfare, che definisco così, cioè chi era in difficoltà, chi non aveva una dimora, chi non aveva un luogo dove stare, ha cercato sempre di andare nella realtà capoluogo, che, per forza, che per grandezza e anche per opportunità di risposte del mondo del Terzo Settore, è sempre stata in grado di dare una risposta un po’ più forte. Invece oggi si prende coscienza che il lavoro da fare è un altro, che è un lavoro da fare con tutte le altre realtà e che quindi queste realtà debbano mettersi attorno ad un tavolo e provare a trovare una soluzione; una soluzione che mi auguro, però, passi anche e soprattutto dall’intelligenza del mondo del Terzo Settore, che su questo rappresenta, almeno per la mia vita politica, sempre un faro e un punto di riferimento importante, poiché vivono la dimensione del disagio e del bisogno davvero in prima linea. Per cui, però, io devo dire che, al di là dell’atto, ho apprezzato anche il tono e la modalità con la quale il primo firmatario lo ha presentato e lo voterò convintamente, perché noi in questo momento non abbiamo bisogno di amministrazioni, di governi centrali, regionali, o Amministratori locali che negano l’evidenza dei problemi, abbiamo bisogno di una classe dirigente che afferma che il problema c’è, che in alcuni casi non è stato gestito o è stato gestito poco e male, e che invece usa quello che è accaduto come un’opportunità di ripartenza, come opportunità di rimettere in discussione lo status quo per trovare delle soluzioni che, ahimè - e questo concludo, Presidente -, il tema dei senzatetto, senza fissa dimora è un grande tema e quello che ci aspetterà da settembre in poi non possiamo negarci che sia un ulteriore problema che dovremo affrontare, perché questa crisi non lascerà la nostra Città, soprattutto i capoluoghi di Regione, non lascerà i capoluoghi come li aveva trovati al suo arrivo, ci saranno enormi ferite da sanare e penso che un atto di questo tipo dica che c’è una volontà non ideologica di affrontare il problema in modo pragmatico, serio, concreto, senza nascondere ciò che non è andato, ma, anzi, partendo da quello che non ha funzionato per trovare una soluzione. Per cui io ringrazio veramente il Presidente Versaci per questa tipologia di atto e di approccio politico. Grazie, Presidente. E voterò a favore. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Magliano. Adesso ho l’intervento del Capogruppo Tresso. Prego, ne ha facoltà. TRESSO Francesco Sì. Grazie, Presidente. Io farò un intervento che, non lo dilungo, perché tutto sommato mi trovo bene nell’espressione dei due Capigruppo che mi hanno preceduto, sia la Capogruppo Artesio, che il Capogruppo Magliano. In sostanza, quindi, anche io approvo e apprezzo l’atto che oggi andiamo a votare, lo voterò positivamente, perché sostanzialmente vuole dare - almeno io così la leggo - una possibilità ulteriore e in maniera, diciamo, anche concreta, di cercare delle soluzioni. La mia riflessione è che questa esperienza che tutti abbiamo vissuto, legata all’emergenza sanitaria, che non è ancora risolta, ma che magari potrà anche in un futuro tendere ad una normalità, deve essere l’occasione per non ripartire, non riazzerare la situazione al punto di partenza, e cioè a come avevamo lasciato i problemi di tipo sociale da dove siamo partiti, ma deve essere l’occasione per fare tesoro e ricostruire dei percorsi, dei percorsi che necessariamente devono essere improntati a delle risoluzioni che assumono un livello globale, per cui è assolutamente logico che il tipo di emergenza che abbiamo vissuto abbia determinato, come già è stato sottolineato, un maggiore interscambio anche con i Comuni della Città Metropolitana, i Comuni contermini. Io vorrei che questa fosse anche l’occasione, adesso non mi sto a dilungare, perché la Città di Torino prenda maggiore contezza del fatto che il proprio Sindaco, la propria Sindaca è anche l’organo di riferimento a livello di Città Metropolitana e che quindi ci siano delle politiche fattuali di maggiore riferimento in un contesto di area estesa, perché solo così si possono affrontare ormai dei problemi che necessariamente hanno una matrice di globalità, anche in un contesto territoriale più limitato. Quindi, è assolutamente corretto e mi sembra ben posto il tema di affrontare un tavolo che da un lato sia interistituzionale, proprio per sottolineare la necessità di integrare delle linee di scelta, delle linee politiche, e dall’altro sia esteso, proprio territorialmente, a dei confini che non certo si fermano con la cinta daziaria, ma che devono essere affrontati proprio nella risoluzione a livello di scala più allargata. Ribadisco che questa esperienza che abbiamo vissuto è stata affrontata con un livello di emergenza che non è stato sufficiente, non è stato efficace, anche da parte del Comune, e mi sembra che questo, tra l’altro, sia stato un giudizio che è stato condiviso anche dalla Maggioranza in alcune declinazioni che l’emergenza ha assunto. Per cui c’era bisogno. Ecco, l’importante è solo... il mio auspicio è che questo tavolo che si va a costituire, ed è l’ennesimo tavolo, ma ben venga se è l’occasione per essere mirato soprattutto non ad affrontare le emergenze, ma a pianificare dei percorsi reali di reinserimento, perché poi le emergenze ci saranno sempre e purtroppo sappiamo anche che siamo in un ambito che è particolarmente complicato, nessuno ha la pretesa di dire che sono soluzioni facili, ne abbiamo parlato a lungo con l’Assessora e ogni volta sono situazioni che sicuramente in molti casi non hanno facilità anche di collaborazione da parte dei soggetti a cui sono riferiti, però è fondamentale proprio questo lavoro di squadra - l’interistituzionalità è quello che lo richiama - per cercare delle reali soluzioni di percorsi di inclusione, percorsi che evitino o comunque limitino la situazione emergenziale il più possibile. Quindi, tutto sommato mi sembra che l’atto sia dovuto, credo che soprattutto sia dovuta la maggiore collaborazione con gli enti del Terzo Settore, che, ahimè, non sono stati forse debitamente tenuti in conto in questa fase proprio perché si è agito in regime di emergenzialità. Ben venga se, invece, questa può essere la prima mossa per pianificare e intensificare questo tipo di collaborazioni. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Tresso. Adesso ho iscritta ad intervenire la Consigliera Scanderebech. Prego, ne ha facoltà. SCANDEREBECH Federica Grazie, Presidente. Intanto per ribadire quanto diceva il mio collega del Gruppo Misto, Curatella, in cui mi rivedo assolutamente nel suo intervento ed aggiungo una considerazione ulteriore, nel senso, chiaramente questa mozione vedrà il mio voto favorevole, perché credo proprio che non si possa essere diversamente che favorevoli su un atto di indirizzo simile. Sicuramente vedo anche io comunque un’ammissione di azioni non svolte da parte della Giunta, che ha avuto delle inadeguatezze nella progettualità, e delle incapacità nelle azioni che poteva e doveva svolgere in questo periodo soprattutto. Poi, vorrei anche dire, come più volte ho anche voluto sottolineare, che non dobbiamo strumentalizzare un’emergenza pandemica per giustificare l’immobilismo della Giunta su questo tema e su altri temi, come spesso stiamo facendo in questi giorni, perché in questi giorni più che mai è emerso questo immobilismo e questa non progettualità, che su molte tematiche purtroppo si è vista. E quindi, a parer mio, un atto del Consiglio è, come dire, un atto che doveva già a priori prendere la Giunta, senza che fosse il Consiglio a dover dichiarare e a dover indirizzare la Giunta su che cosa fare su un tema simile, come questa emergenza della povertà, che vi è sempre stata, certamente è stata attenuata, è cresciuta ed è emersa ancora di più in questi giorni di emergenza sanitaria, però, pur tuttavia, dobbiamo sempre ricordarci che non dobbiamo giustificare cose non fatte da questa Giunta e che questo atto è, a parer mio, superato se qualcuno di questa Maggioranza continua a ripetere che, invece, la Giunta sta facendo già tutto il possibile ed immaginabile. Quindi, il mio voto è sicuramente un voto positivo, però, anche in questa mozione e in questo momento si poteva fare di più. Il mio contributo è questo e spero di poter essere stata utile al dibattito. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliera Scanderebech. Adesso interviene nel merito della discussione il Presidente Versaci. Prego, ne ha facoltà. VERSACI Fabio Grazie, Presidente. Ringrazio i colleghi che sono intervenuti per le parole, Artesio, Magliano, anche il Capogruppo Tresso, però ci tenevo a precisare un paio di cose che sono state dette, per esempio, dal Collega Curatella sulle tempistiche. Io questa mozione l’ho scritta qualche settimana fa, sono andato in IV Commissione e avevo..., anzi, l’ho scritta e l’ho mandata a tutti i componenti della IV Commissione, prima di presentarla, chiedendo se c’era la possibilità di mandarla in Aula con l’articolo 93; sono passato dalla Commissione e mi è stato chiesto espressamente da alcune colleghe, se era possibile, di non mandarlo in Aula con l’articolo 93 e così ho fatto, perché ci tenevo che venisse discussa, ma non perché volessi in nessun modo mettere una bandierina, anche perché sono uno che ha presentato pochissime mozioni, non tantissime, forse questa qua potrebbe essere, non dico forse la prima, ma una delle poche. Quindi, non sono uno che ci tiene a mettere il mio nome sopra. Era su un tema che si è affrontato, secondo me, in maniera intelligente in Commissione da parte della Commissione Consiliare e ovviamente c’è sempre un confronto da parte mia, come Presidente della IV Commissione, con la Vicesindaca, che ha queste tipologie di deleghe, c’è sempre un confronto. Questa proposta è nata anche con un confronto dopo i dibattiti che vengono svolti in Commissione, sia con la Sindaca personalmente, che con la Vicesindaca, che c’è sempre un contatto costante sulle tematiche. Mi è sembrato opportuno, perché era giusto che il Consiglio Comunale prendesse una posizione su questo tema, ma, ripeto, non perché si volesse sgravare in qualche modo delle sue responsabilità amministrative e politiche, come diceva la Capogruppo Artesio, il Capoluogo vanta tanti aiuti, anche europei, su questo tema, quindi è giusto che il Capoluogo ha, diciamo, la parte centrale, è ovvio che le persone si rivolgono in una Città Capoluogo, perché ci sono tantissime offerte, com’è stato ricordato anche dai colleghi. È anche evidente che questa cosa qui ci ha fatto tornare con i piedi per terra, anche se sul tema degli ultimi, cioè nel senso delle persone senza fissa dimora la Città di Torino è molto avanti, secondo me, paragonandola anche con altre grandi Città, ha degli uffici che fanno un ottimo lavoro, riconoscendo sempre il fatto che, quando si parla di queste tematiche, si parla di persone e ogni persona ha una sua storia e l’approccio anche con le diverse persone non è semplice. Ci sono alcune persone che vivono in mezzo alla strada, che io so, ma lo sanno anche i colleghi, che... proprio per scelta, gli uffici sono anni ed anni che provano a portarli via dalla strada, ma non ci riescono. Poi ci sono le realtà associative, c’è il Terzo Settore, che fa un ottimo lavoro, che abbiamo audito e che continueremo ad audire nella Commissione. Quindi, è semplicemente un atto. La politica ogni tanto deve prendere una posizione, poi, se questa mozione è già superata, sono ben che felice, vuol dire che l’azione politica serve a qualcosa. Ovviamente vigileremo come Commissione su questa mozione, come sulle altre, ma sul tema politico delle povertà, che è molto più ampio e io, ripeto, purtroppo non si ferma qui, nel senso che, com’è stato già detto da altri, nei prossimi mesi secondo me vedremo delle altre situazioni. Quindi, vigileremo. La Commissione è sempre disponibile al dibattito. Io in questi mesi soprattutto... secondo me sono stati discussi atti su questo tema, interessanti, anche proposti dalle Minoranze, dove, tra l’altro, come Maggioranza, abbiamo sempre votato tutti, perché sono atti che hanno un senso, perché ci rendiamo conto che in un momento di difficoltà vengono fuori le criticità e delle criticità bisogna prenderne atto e portare avanti delle soluzioni. Niente. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Presidente Versaci. |