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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 1 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2020-01110
"ORA PENSIAMO ALLE/AI BAMBINE/I ED ALLE/AI RAGAZZE/I" PRESENTATA IN DATA 13 MAGGIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO PETRARULO.
Interventi
DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Ci sono.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Grazie, Presidente. L’interpellanza ripropone il tema della ripartenza delle attività
didattiche in presenza con le questioni della manutenzione degli spazi, già trattato
lunedì scorso in Consiglio come interpellanza generale. Per quanto riguarda le domande
1 e 2, nella programmazione e gestione della fase della ripresa, le scuole e la città hanno
definito le modalità di rapporto e collaborazione nel rispetto dei rispettivi obblighi ma
con una modalità dialogica e un’azione sinergica che è fondamentale nella situazione
inedita che stiamo affrontando. La definizione del nuovo assetto organizzativo nelle
singole scuole, comprendente orari, gruppi di studenti, modalità di gestione del servizio,
come utilizzare gli spazi interni o esterni disponibili e la loro rimodulazione, è di
competenza delle singole autonomie scolastiche sulla base delle indicazioni contenute
nel documento prodotto dal comitato tecnico-scientifico, rese note recentissimamente, il
28 maggio scorso, che è la cornice in cui verrà inserito il piano complessivo della
riapertura che sarà prodotto dalla task force del Ministero dell’Istruzione e che è in
corso di elaborazione. In proposito, l’articolo 231 del Decreto Rilancio ha incrementato
il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, che viene quindi erogato
direttamente alle scuole in 331 milioni complessivi, che sono destinati anche
all’adattamento degli spazi interni ed esterni e la loro dotazione allo svolgimento
dell’attività didattica in condizioni di sicurezza. Le scuole hanno anche l’obbligo, ai
sensi dell’articolo 18 comma 3 del Decreto Legislativo 81-08, di richiedere all’ente
proprietario gli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la
sicurezza dei locali. Sul fronte dell’Ente Comunale gli obblighi di legge riguardano la
fornitura dei locali e degli arredi, l’esecuzione degli interventi strutturali e di
manutenzione ordinaria e straordinaria, il servizio di ristorazione scolastica, il trasporto
e l’assistenza specialistica agli alunni disabili. Quindi i Comuni contribuiscono alla
definizione del progetto complessivo della ripresa delle attività delle singole scuole
nell’ambito di queste competenze. Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione,
oltre ai cantieri di manutenzione straordinaria, alla fine del lockdown sono potuti
ripartire quattro cantieri di manutenzione ordinaria già programmati nelle rispettive 4
macroaree della città, nord, sud, est ed ovest, e sono consegnati inoltre i cantieri di
manutenzione ordinaria, bilancio 2020-2021, con i quali si proseguirà con le lavorazioni
derivanti dalle varie richieste espresse dalle scuole. Questi interventi di manutenzione
già programmati e successivi sono utili alla ripartenza a settembre perché aumentano le
funzionalità e potranno rendere agibili spazi che, in attesa dell’intervento, sono stati
temporaneamente chiusi. Il Decreto Rilancio ha previsto fondi anche per gli interventi
di edilizia scolastica dei Comuni tramite l’incremento di 30 milioni del fondo unico per
l’anno 2020; nel frattempo, la Città, di suo, sta predisponendo l’incremento dei fondi
che tradizionalmente sono assegnati direttamente alle scuole per la piccola
manutenzione e degli stanziamenti per la manutenzione ordinaria, che è quella che più
serve in questo momento per le esigenze di riapertura a settembre, fermo restando la
prosecuzione dei cantieri con le ristrutturazioni di manutenzione straordinaria. Sulle
nuove esigenze di spazi nella riunione della Conferenza delle Autonomie Scolastiche,
dato che gli spazi aggiuntivi potranno essere utilizzati dalle scuole solo se saranno certe
di avere un organico di insegnanti e di personale ATA adeguato a gestirli e dato che non
tutte le scuole hanno le stesse esigenze, essendoci strutture con anche il doppio degli
spazi rispetto alle classi e altre con necessità, si è stabilito, come percorso di
collaborazione sostenibile per scuole e Comune, che nel corso del mese di giugno, in
apposite commissioni interne, le scuole determineranno, per quanto possibile in
mancanza del quadro completo a livello nazionale, le nuove esigenze, sia di
manutenzione, che di spazi, e parallelamente l’Amministrazione Comunale fisserà le
priorità di intervento e la loro attuazione, fermo restando la ricerca e valutazione di
nuovi spazi e la prosecuzione della manutenzione già programmata. Le commissioni
interne scolastiche si avvarranno del supporto di un tecnico dell’edilizia scolastica, un
tecnico della ristorazione scolastica e i referenti delle Circoscrizioni. Per eventuali
problematiche inerenti gli alunni disabili è disponibile al confronto il Disability
Manager della Città di Torino. È bene ricordare che per poter usare uno spazio ad uso
scolastico occorre che siano rispettati i vincoli normativi in vigore in materia che ne
disciplinano e ne regolamentano l’uso, vincoli che riguardano il rispetto della normativa
antincendio e le caratteristiche edilizie e igienico-sanitarie. Allievi e studenti, soprattutto
i più piccoli, non si possono mettere dappertutto, meno che mai nelle strutture dismesse
perché non agibili, nelle caserme o strutture simili, com’è indicato nell’interpellanza, a
meno di ristrutturazioni pesanti che richiederebbero anni per la loro realizzazione e non
servirebbero per la gestione contingente. L’Ufficio Patrimonio ha indicato come
utilizzabili le strutture di via Rubino e via Negarville. Altre due strutture di proprietà del
Comune sono in valutazione tecnica per poterle mettere a disposizione in tutto o in parte
delle scuole. Prego?

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Sì, credo ancora 30 secondi. Altre disponibilità sono assicurate dal Politecnico di
Torino, previa valutazione che è in corso, mentre l’Università degli Studi di Torino
confermerà più avanti la propria offerta. Per quanto riguarda i temi posti dalle domande
3 e 4 condivido con i Consiglieri e gli interpellanti che sono domande importanti, che le
famiglie e il tessuto sociale della città si pongono, in relazione alla preoccupazione di
riduzione dell’orario di frequenza scolastica e dell’uso degli spazi scolastici. Gli
interpellanti sanno anche che sono temi che coinvolgono chi ai livelli più alti della
politica devono prendere decisioni e chi poi dovrà attuarle, in primis le autonomie
scolastiche e i Comuni. I Comuni, tramite i loro rappresentanti di ANCI, non mancano
di far sentire la loro voce su temi della ripresa, facendo presente che le decisioni
dovranno avere il carattere della fattibilità e della sostenibilità e sapendo che, pur con
tutta la migliore azione e disponibilità, né il Comune può triplicare gli spazi, né le
scuole possono assumere e triplicare il personale scolastico se non gli viene assegnato
nell’organico. Grazie, Presidente.

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