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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 1 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2020-01110
"ORA PENSIAMO ALLE/AI BAMBINE/I ED ALLE/AI RAGAZZE/I" PRESENTATA IN DATA 13 MAGGIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO PETRARULO.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Partiamo subito con la trattazione di quelle che sono le interpellanze. Chiedo la presenza
solo del primo firmatario Petrarulo e dell’Assessore Di Martino. Perfetto, mi sembra di
aver sentito anche l’Assessore e quindi parto…

PETRARULO Raffaele
Presente.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Sì, e l’Assessora anche.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Ci sono.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Perfetto. Allora partiamo con l’interpellanza n. mecc. 202001110/002, che ha come
titolo:

“Ora pensiamo alle/ai bambine/i ed alle/ai ragazze/i”

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Presentata in data 13 maggio del 2020, i firmatari sono... il primo firmatario è il
Consigliere Petrarulo e l’altro firmatario è il Consigliere Curatella. Risponde, per i
cinque minuti che le sono consentiti, l’Assessore Di Martino, grazie.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Grazie, Presidente. L’interpellanza ripropone il tema della ripartenza delle attività
didattiche in presenza con le questioni della manutenzione degli spazi, già trattato
lunedì scorso in Consiglio come interpellanza generale. Per quanto riguarda le domande
1 e 2, nella programmazione e gestione della fase della ripresa, le scuole e la città hanno
definito le modalità di rapporto e collaborazione nel rispetto dei rispettivi obblighi ma
con una modalità dialogica e un’azione sinergica che è fondamentale nella situazione
inedita che stiamo affrontando. La definizione del nuovo assetto organizzativo nelle
singole scuole, comprendente orari, gruppi di studenti, modalità di gestione del servizio,
come utilizzare gli spazi interni o esterni disponibili e la loro rimodulazione, è di
competenza delle singole autonomie scolastiche sulla base delle indicazioni contenute
nel documento prodotto dal comitato tecnico-scientifico, rese note recentissimamente, il
28 maggio scorso, che è la cornice in cui verrà inserito il piano complessivo della
riapertura che sarà prodotto dalla task force del Ministero dell’Istruzione e che è in
corso di elaborazione. In proposito, l’articolo 231 del Decreto Rilancio ha incrementato
il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, che viene quindi erogato
direttamente alle scuole in 331 milioni complessivi, che sono destinati anche
all’adattamento degli spazi interni ed esterni e la loro dotazione allo svolgimento
dell’attività didattica in condizioni di sicurezza. Le scuole hanno anche l’obbligo, ai
sensi dell’articolo 18 comma 3 del Decreto Legislativo 81-08, di richiedere all’ente
proprietario gli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la
sicurezza dei locali. Sul fronte dell’Ente Comunale gli obblighi di legge riguardano la
fornitura dei locali e degli arredi, l’esecuzione degli interventi strutturali e di
manutenzione ordinaria e straordinaria, il servizio di ristorazione scolastica, il trasporto
e l’assistenza specialistica agli alunni disabili. Quindi i Comuni contribuiscono alla
definizione del progetto complessivo della ripresa delle attività delle singole scuole
nell’ambito di queste competenze. Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione,
oltre ai cantieri di manutenzione straordinaria, alla fine del lockdown sono potuti
ripartire quattro cantieri di manutenzione ordinaria già programmati nelle rispettive 4
macroaree della città, nord, sud, est ed ovest, e sono consegnati inoltre i cantieri di
manutenzione ordinaria, bilancio 2020-2021, con i quali si proseguirà con le lavorazioni
derivanti dalle varie richieste espresse dalle scuole. Questi interventi di manutenzione
già programmati e successivi sono utili alla ripartenza a settembre perché aumentano le
funzionalità e potranno rendere agibili spazi che, in attesa dell’intervento, sono stati
temporaneamente chiusi. Il Decreto Rilancio ha previsto fondi anche per gli interventi
di edilizia scolastica dei Comuni tramite l’incremento di 30 milioni del fondo unico per
l’anno 2020; nel frattempo, la Città, di suo, sta predisponendo l’incremento dei fondi
che tradizionalmente sono assegnati direttamente alle scuole per la piccola
manutenzione e degli stanziamenti per la manutenzione ordinaria, che è quella che più
serve in questo momento per le esigenze di riapertura a settembre, fermo restando la
prosecuzione dei cantieri con le ristrutturazioni di manutenzione straordinaria. Sulle
nuove esigenze di spazi nella riunione della Conferenza delle Autonomie Scolastiche,
dato che gli spazi aggiuntivi potranno essere utilizzati dalle scuole solo se saranno certe
di avere un organico di insegnanti e di personale ATA adeguato a gestirli e dato che non
tutte le scuole hanno le stesse esigenze, essendoci strutture con anche il doppio degli
spazi rispetto alle classi e altre con necessità, si è stabilito, come percorso di
collaborazione sostenibile per scuole e Comune, che nel corso del mese di giugno, in
apposite commissioni interne, le scuole determineranno, per quanto possibile in
mancanza del quadro completo a livello nazionale, le nuove esigenze, sia di
manutenzione, che di spazi, e parallelamente l’Amministrazione Comunale fisserà le
priorità di intervento e la loro attuazione, fermo restando la ricerca e valutazione di
nuovi spazi e la prosecuzione della manutenzione già programmata. Le commissioni
interne scolastiche si avvarranno del supporto di un tecnico dell’edilizia scolastica, un
tecnico della ristorazione scolastica e i referenti delle Circoscrizioni. Per eventuali
problematiche inerenti gli alunni disabili è disponibile al confronto il Disability
Manager della Città di Torino. È bene ricordare che per poter usare uno spazio ad uso
scolastico occorre che siano rispettati i vincoli normativi in vigore in materia che ne
disciplinano e ne regolamentano l’uso, vincoli che riguardano il rispetto della normativa
antincendio e le caratteristiche edilizie e igienico-sanitarie. Allievi e studenti, soprattutto
i più piccoli, non si possono mettere dappertutto, meno che mai nelle strutture dismesse
perché non agibili, nelle caserme o strutture simili, com’è indicato nell’interpellanza, a
meno di ristrutturazioni pesanti che richiederebbero anni per la loro realizzazione e non
servirebbero per la gestione contingente. L’Ufficio Patrimonio ha indicato come
utilizzabili le strutture di via Rubino e via Negarville. Altre due strutture di proprietà del
Comune sono in valutazione tecnica per poterle mettere a disposizione in tutto o in parte
delle scuole. Prego?

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Se riesce a chiudere.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Sì, credo ancora 30 secondi. Altre disponibilità sono assicurate dal Politecnico di
Torino, previa valutazione che è in corso, mentre l’Università degli Studi di Torino
confermerà più avanti la propria offerta. Per quanto riguarda i temi posti dalle domande
3 e 4 condivido con i Consiglieri e gli interpellanti che sono domande importanti, che le
famiglie e il tessuto sociale della città si pongono, in relazione alla preoccupazione di
riduzione dell’orario di frequenza scolastica e dell’uso degli spazi scolastici. Gli
interpellanti sanno anche che sono temi che coinvolgono chi ai livelli più alti della
politica devono prendere decisioni e chi poi dovrà attuarle, in primis le autonomie
scolastiche e i Comuni. I Comuni, tramite i loro rappresentanti di ANCI, non mancano
di far sentire la loro voce su temi della ripresa, facendo presente che le decisioni
dovranno avere il carattere della fattibilità e della sostenibilità e sapendo che, pur con
tutta la migliore azione e disponibilità, né il Comune può triplicare gli spazi, né le
scuole possono assumere e triplicare il personale scolastico se non gli viene assegnato
nell’organico. Grazie, Presidente.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Assessore Di Martino. Passo subito la parola al Consigliere Petrarulo, che ne ha
facoltà.

PETRARULO Raffaele
Grazie, Presidente. Grazie, Assessore Di Martino, se poi riesce a mandarmi una copia
anche via mail alla Segreteria della risposta, perché certe volte va e viene la voce,
quindi si perde qualche pezzo. È stata esauriente, c’è stata l’interpellanza generale, me
la ricordo bene, questa mia interpellanza portata il 13 maggio, quindi verte più su cose
specifiche, su cose pratiche perché lei ha detto bene, è questo che mi preoccupa, invece,
non quello che ha detto lei, ma i troppi piani che ci sono per poter fare aprire o far
ripartire, naturalmente in sicurezza, quelle che sono le scuole, le scuole dei bambini, le
scuole della Prima Infanzia, di primo e secondo grado, e anche le altre, ci mancherebbe.
E i troppi passaggi, noi oggi siamo ai primi di giugno, lei pensi con quello che può
essere luglio-agosto, settembre è quasi impensabile, perché le cose sono due: o si
viaggia a pieno regime, quindi tutto quello che lei ha detto, cosa che dovrebbe
funzionare, naturalmente, le autonomie scolastiche che sono i plessi scolastici con le
loro direzioni scolastiche, con le riaperture che poi sono quelle che riguardano i servizi
del Comune, dove lei ha detto bene, probabilmente non sono coloro che possono poi
supplire a quelle che sono le deficienze strutturali di edilizia all’interno delle scuole che,
come lei ben sa, più volte sono state lamentate e, come lei ben sa, i fondi non sono così
capienti per poterle fare e poterle mettere in sicurezza in maniera immediata. Una su
tutte, penso che lei la conosca bene, era una scuola che era all’occhiello, è la Salvo
D’Acquisto, oggi è blindata, è una scuola che poteva benissimo supplire a tutto quello
che era oggi il post Covid, quello così come viene detto da molti, sia per gli spazi
esterni, molto verde, quindi per quelle patologie usate per i bambini. Naturalmente lì poi
sarà oggetto di una nostra ulteriore interpellanza. Non sappiamo i tempi, se ci sono i
soldi che arriveranno dal Ministero. Perché quella scuola? Quella scuola è l’emblema di
quello che è Torino, era la scuola principe, è una scuola che poteva dare quindi la
sicurezza per quello che erano i ragazzi e per le strutture scolastiche e prescolastiche,
scolastiche e post-scolastiche. Lei ha detto bene, Assessore, quando lei parla dicendo:
“Ci saranno le varie commissioni che dovranno riunirsi per poi andare a decidere che
cosa fare”, però i tempi sono molto cogenti, io non so se ad agosto ci sarà gente che ha
voglia di andare ancora in vacanza, che qui non è che non vengono fatte le vacanze, ma
non solo per i soldi, non solo per quello che sia, ma spettano di diritto, quindi ci sarà un
mese fermo, quindi quello che si potrà poi andare ad agire sarà giugno e luglio, giugno è
già partito. Come faremo, e come riusciremo poi a mettere sul tavolo tutte queste teste?
Perché onestamente sono tante, non sono poche. Lei, Assessore, giustamente dice, e ha
dato delle linee che io ho apprezzato moltissimo, dice: “C’è da fare questo, ci sarebbe
da fare quest’altro, questo tocca all’edilizia scolastica, questi sono i fondi che ci
spettano per quello che riguarda il discorso dal Ministero, quest’altro compete al
Comune, questo compete alla direzione scolastica, questo compete ai referenti di
Circoscrizione”, vabbè, ma quello che può essere poi un tavolo finale, però tutte queste
persone, quando le contattiamo? Quando riusciamo a metterle insieme? Perché poi dopo
ci sarà il solito discorso dello scaricabarile in cui, non me ne voglia, Assessore, la
scuola manca in questo, mancano i soldi, non si può riaprire in quella maniera e quindi
diventa difficile. Anche quello ipotizzato, non so se poi verrà attuato, quello di poter
fare la scuola in doppio binario, quello di fare tre giorni a scuola e tre giorni in
videoconferenza con i professori che possono poi sdoppiarsi, è una soluzione che
secondo me non è fattibile, non è fattibile per due motivi, anche perché le famiglie non
hanno tutto questo tempo per poter stare a casa a seguire i ragazzi quando sono in
videoconferenza, sono minori e i minori da soli, checché se ne dica, avendo avuto anche
due figli piccoli, quando ce li avevo, da soli non si lasciano, non si può sapere quello
che può succedere. La videoconferenza è un discorso che oggi sì è sviluppato, ma…

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Consigliere, è vero che conclude? Grazie.

PETRARULO Raffaele
Chiudo, chiudo, chiudo con un semplice fatto, mi è piaciuta la sua risposta, Assessore,
di sicuro l’andremo ad approfondire in un’interpellanza che spero verrà calendarizzata
poi nel mese di luglio, non prima, che non ci servirebbe a nulla, per capire se veramente
quello che lei ha auspicato, e quello che io auspico, poi diventerà concertato dalle varie
direzioni scolastiche, dalle varie autonomie scolastiche. Ho dei seri dubbi, non per lei,
ma per quello che è il complesso statale, comunale, non solo di Torino, ma di tutti. Per
il momento la ringrazio e ci risentiamo presto. Molto gentile, grazie.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Consigliere Petrarulo.
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