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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2020-01069
"CORONAVIRUS: MASCHERINE CON BANDA TRASPARENTE PER PERSONE CHE COMUNICANO CON IL LINGUAGGIO DEI SEGNI O LA LETTURA LABIALE" PRESENTATA IN DATA 5 MAGGIO 2020 - PRIMA FIRMATARIA SCANDEREBECH.
Interventi
SCANDEREBECH Federica
Sempre presente, Presidente.

SCANDEREBECH Federica
Presidente, ma chiedo se volesse intervenire anche l’Assessora Schellino, perché non ho
capito, prima…

SCANDEREBECH Federica
No, Presidente, lo chiedevo a lei, nel senso che volevo capire se la risposta fosse
completa e l’avesse data in toto l’Assessore Giusta. Ho capito di sì, quindi, perfetto, era
questa la domanda che ponevo a lei, Presidente. Bene, Presidente e Assessore, intanto
voglio ringraziare tutti per questa discussione utile perché, a parer mio, una forte
comunicazione su questo tema andava fatta. Voglio far presente che l’11 aprile a
Collegno e a Grugliasco i Sindaci hanno fatto una distribuzione di mascherine per le
persone sorde. Vi è un’azienda a Grugliasco che ha iniziato a produrre le medesime
mascherine, che sono poi state donate a livello volontaristico a chi ne ha fatto richiesta.
Secondo me, con responsabilità, bisogna fare la propria parte per una ricetta per vivere
tutti meglio e per non lasciare isolate le persone sorde in questo drammatico momento.
Infatti, questa mascherina sarebbe un servizio di accessibilità completa per poter leggere
il labiale e per non isolare nessuno. Dal 9 maggio, ad esempio, il Comune di Pietrasanta
ha distribuito mascherine trasparenti per i non udenti, per i loro familiari, per i
dipendenti pubblici, il personale sanitario e tutti coloro che sono in contatto
quotidianamente con queste persone. Anche in questo caso sono state distribuite previa,
ovviamente, anche richiesta. Quindi siamo stati messi a conoscenza del fatto che Torino
Solidale volontariamente abbia iniziato una produzione e sono molto contenta di questo.
Spero che con oggi anche l’Assessorato possa fare una forte comunicazione per dire che
si è iniziato a pensare anche a Torino a questa esigenza. Certo che 50 mascherine su un
intero Comune mi sembra un po’ irrisorio. Voglio far presente anche che, come si
dibatteva lo scorso lunedì, il Comune di Torino è il datore di lavoro ad esempio dei
Servizi Sociali che si interfacciano quotidianamente con le persone non udenti.
Dobbiamo noi come Comune di Torino, come datori di lavoro di questi servizi interni
nostri, dotare questi servizi della possibilità di poter comunicare con queste persone
anche con i dispositivi di protezione come quelli ad esempio trasparenti. Se ovviamente
l’Assessore poi vuole tutta la documentazione della scorsa interpellanza, io sono a
disposizione per renderla pubblica, ma comunque ci sono i verbali anche del Consiglio
Comunale facilmente reperibili. Quindi io credo che il Comune più che altro debba farsi
tramite di un’esigenza che esiste e predisporre la giusta comunicazione mirata sul tema.
Non mi ritengo soddisfatta del fatto che si sia iniziato solo da qualche giorno a prendere
in considerazione questo problema, quando invece dei Comuni, che, in questo caso,
sono stati ben più virtuosi - addirittura quelli di Collegno e di Grugliasco, a noi molto
vicini -, già dall’11 aprile avevano affrontato questa tematica. Mi dispiace, però, per
fortuna, è un buon inizio di una buona pratica e sono del parere che se ne debbano
dotare appunto non solo le persone, in questo caso, che hanno delle problematiche di
udito, ma anche tutti coloro che nei servizi ad esempio che il Comune mette a
disposizione, le circondano e hanno quotidianamente rapporti fisici con loro. Quindi il
Comune in realtà può e deve, come datore di lavoro, far sì che i nostri servizi siano
accessibili, anche in questo caso, con queste mascherine trasparenti. Ho terminato,
Presidente.

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