Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, io ho bisogno, in ordine, che si colleghino l’Assessore Giusta, il Consigliere… INTERVENTO L’Assessore Giusta ha scritto che è collegato. L’Assessore Giusta si è collegato adesso. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Si è collegato adesso? Perfetto. Allora, ritorniamo…, io mi scuso veramente con quelli che stanno ascoltando, ma anch’io sono nella difficoltà di riuscire a mantenere un po’ di ordine in Sala. Allora, ritorniamo all’interpellanza numero meccanografico 202001069/002, quella sul: “Coronavirus: mascherine con banda trasparente per persone che comunicano con il linguaggio dei segni o la lettura labiale” FERRERO Viviana (Vicepresidente) La Consigliera Scanderebech è presente? SCANDEREBECH Federica Sempre presente, Presidente. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Perfetto, allora do subito la parola all’Assessore Giusta, grazie. GIUSTA Marco (Assessore) Grazie, Presidente. Mi sentite? FERRERO Viviana (Vicepresidente) Perfettamente. GIUSTA Marco (Assessore) Perfetto. Chiedo scusa, ma oggi ho qualche problema di connessione. Allora, la Consigliera fa una domanda, a mio avviso, utile perché ci interpella rispetto alle mascherine trasparenti, però le mascherine di cui possono aver bisogno non tanto le persone sorde, ma le persone vicino alle persone sorde per permettere la lettura del labiale. Fa una serie di domande e io sto matchando due risposte, sia quella che mi arriva dalla Protezione Civile, che quelle che mi arrivano dagli Uffici del Welfare, in cui, allora, innanzitutto diciamo che questo tipo di mascherine… la prima domanda chiedeva se erano reperibili nella città, allora, l’assistenza mi dice che fino ad oggi, anzi fino all’altro ieri, in realtà… (audio disturbato) …non era possibile reperirle nella nostra città come nel resto del Paese, pertanto il Governo, proprio per fronteggiare la situazione di carenza di dispositivi, ha varato il Decreto Legge 18 che stabilisce che fino al termine dello stato di emergenza è consentito produrre, importare e immettere in commercio mascherine chirurgiche di protezione individuale in deroga alle vigenti disposizioni. Mi segnalavano, però, e ci tengo anche a segnalarlo a mia volta che il Comune non è competente sulla tematica relativa alla gestione o all’organizzazione della logistica commerciale, anzi, ci tengo a sottolineare che appunto, rispetto alla circolare della Presidenza del Consiglio di Ministri del 3 marzo 2020, questa competenza viene assegnata a livello regionale e a livello nazionale. Posto questo, è chiaro che ovviamente tutto quello che è possibile fare, si può fare, pertanto, come risposta al punto 2), ovvero se l’Amministrazione ha provveduto al reperimento, diciamo così: al di là delle problematiche che attengono alla fornitura per tutta la popolazione delle mascherine nelle diverse forme e nelle diverse capacità filtranti, è doveroso rimarcare che dall’inizio dell’eventuale emergenza la Città di Torino si è prodigata in ogni modo nel mettere a punto ogni possibile sostegno e aiuto. Una specifica attenzione è stata indirizzata alla comunità delle persone sorde, ritenendo prioritario assicurare un primo e più importante contributo, vale a dire allestire una piattaforma dedicata alla traduzione in LIS di ogni possibile comunicazione di interesse generale. Il Servizio Passepartout Informa disAbile assicura quotidianamente la trasmissione nel linguaggio dei segni di tutti i provvedimenti del Governo, della Regione e della nostra Città. Il tema dei dispositivi di protezione dedicati alle persone sorde rappresenta una questione che al momento aveva, ripeto, l’altro ieri ancora una difficile risoluzione. Sono state poi…, in ultimo la Consigliera domandava: “Nel caso in cui queste mascherine non siano reperibili a Torino, ne sia preventivabile l’acquisto e la distribuzione in misura adeguata”. Sono state svolte molte indagini in rete alla ricerca di suggerimenti anche seguendo le notizie di cronaca. Purtroppo fino all’altro ieri in commercio queste mascherine non risultavano reperibili e le iniziative di alcuni Comuni si riferiscono a dispositivi volenterosamente autoprodotti, al pari di quanto non avvenga quotidianamente in tutto questo Paese, per cui è stata data via…, volevamo informare che nel complesso delle attività di Torino Solidale, allestite nei locali Passepartout, fin dall’inizio è stato predisposto uno spazio dedicato a tutta la produzione di mascherine artigianali. Al gruppo dei volontari sono stati richiesti alcuni prototipi da sottoporre alla valutazione di merito dei Presidenti provinciali e regionali dell’ENS; raccolti i suggerimenti, l’opzione più promettente è ricaduta su una particolare mascherina che è stata sollecitamente messa in produzione. Il giorno 19 maggio i nostri Uffici, quelli del Welfare, appunto, hanno conferito con l’ENS per concordare i termini della consegna progressiva dei dispostivi e delle modalità di distribuzione di cui l’Ente Nazionale Sordi appunto si fa carico. Al fine di non ingenerare equivoci su un tema così impegnativo, è bene precisare che i dispositivi in discussione devono essere indossati non dalle persone sorde, ma dalle persone che con esse conferiscono. Da qui in poi è tutta evidenza che per loro natura le persone sorde conferiscono nella loro vita con chiunque, seppur tra molte difficoltà. Ne consegue che un tema di questa rilevanza non può che riferirsi a tutti coloro che, a vario titolo, interloquiscono con una persona sorda a livello di scuola, commercio, servizi, lavoro, eccetera. Per i nostri servizi di intesa con i volontari, penso sia la parte più importante, per la produzione con l’Ente Nazionale Sordi ci si è impegnati… FERRERO Viviana (Vicepresidente) Concluda, Assessore. GIUSTA Marco (Assessore) Mi sente? FERRERO Viviana (Vicepresidente) Concluda, gentilmente. GIUSTA Marco (Assessore) Ah, no, dicevo che i nostri servizi con i volontari, con l’Ente Nazionale Sordi si sono impegnati a produrre una produzione di 400 dispositivi. In più, ci tenevo a dire, è una notizia invece di oggi praticamente, che dopo un’interlocuzione che ho avuto con le Farmacie Comunali di Torino volevo confermare che l’azienda ha provveduto ad acquistare 50 mascherine con banda trasparente che saranno vendibili al pubblico tra qualche giorno a un prezzo anche calmierato di 4,50 euro, 4,40, pardon. Da un lato abbiamo un’autoproduzione che è partita all’interno del settore Welfare, dall’altra parte abbiamo comunque trovato un canale di vendita tramite le Farmacie Comunali con l’acquisto da parte loro di 50 mascherine con banda trasparente, pur ricordando, questo era importante dirlo, che il tema dell’approvvigionamento dei servizi dei dispositivi di protezione individuale è un tema che teoricamente non compete al Comune, ma a livello regionale e nazionale. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Assessore. Passo subito la parola alla Consigliera Scanderebech. SCANDEREBECH Federica Presidente, ma chiedo se volesse intervenire anche l’Assessora Schellino, perché non ho capito, prima… FERRERO Viviana (Vicepresidente) No, no, mi scusi, mi scusi, sono io che do la parola. Adesso avevamo aspettato l’Assessore Giusta che doveva dare un quadro completo, adesso tocca a lei. SCANDEREBECH Federica No, Presidente, lo chiedevo a lei, nel senso che volevo capire se la risposta fosse completa e l’avesse data in toto l’Assessore Giusta. Ho capito di sì, quindi, perfetto, era questa la domanda che ponevo a lei, Presidente. Bene, Presidente e Assessore, intanto voglio ringraziare tutti per questa discussione utile perché, a parer mio, una forte comunicazione su questo tema andava fatta. Voglio far presente che l’11 aprile a Collegno e a Grugliasco i Sindaci hanno fatto una distribuzione di mascherine per le persone sorde. Vi è un’azienda a Grugliasco che ha iniziato a produrre le medesime mascherine, che sono poi state donate a livello volontaristico a chi ne ha fatto richiesta. Secondo me, con responsabilità, bisogna fare la propria parte per una ricetta per vivere tutti meglio e per non lasciare isolate le persone sorde in questo drammatico momento. Infatti, questa mascherina sarebbe un servizio di accessibilità completa per poter leggere il labiale e per non isolare nessuno. Dal 9 maggio, ad esempio, il Comune di Pietrasanta ha distribuito mascherine trasparenti per i non udenti, per i loro familiari, per i dipendenti pubblici, il personale sanitario e tutti coloro che sono in contatto quotidianamente con queste persone. Anche in questo caso sono state distribuite previa, ovviamente, anche richiesta. Quindi siamo stati messi a conoscenza del fatto che Torino Solidale volontariamente abbia iniziato una produzione e sono molto contenta di questo. Spero che con oggi anche l’Assessorato possa fare una forte comunicazione per dire che si è iniziato a pensare anche a Torino a questa esigenza. Certo che 50 mascherine su un intero Comune mi sembra un po’ irrisorio. Voglio far presente anche che, come si dibatteva lo scorso lunedì, il Comune di Torino è il datore di lavoro ad esempio dei Servizi Sociali che si interfacciano quotidianamente con le persone non udenti. Dobbiamo noi come Comune di Torino, come datori di lavoro di questi servizi interni nostri, dotare questi servizi della possibilità di poter comunicare con queste persone anche con i dispositivi di protezione come quelli ad esempio trasparenti. Se ovviamente l’Assessore poi vuole tutta la documentazione della scorsa interpellanza, io sono a disposizione per renderla pubblica, ma comunque ci sono i verbali anche del Consiglio Comunale facilmente reperibili. Quindi io credo che il Comune più che altro debba farsi tramite di un’esigenza che esiste e predisporre la giusta comunicazione mirata sul tema. Non mi ritengo soddisfatta del fatto che si sia iniziato solo da qualche giorno a prendere in considerazione questo problema, quando invece dei Comuni, che, in questo caso, sono stati ben più virtuosi - addirittura quelli di Collegno e di Grugliasco, a noi molto vicini -, già dall’11 aprile avevano affrontato questa tematica. Mi dispiace, però, per fortuna, è un buon inizio di una buona pratica e sono del parere che se ne debbano dotare appunto non solo le persone, in questo caso, che hanno delle problematiche di udito, ma anche tutti coloro che nei servizi ad esempio che il Comune mette a disposizione, le circondano e hanno quotidianamente rapporti fisici con loro. Quindi il Comune in realtà può e deve, come datore di lavoro, far sì che i nostri servizi siano accessibili, anche in questo caso, con queste mascherine trasparenti. Ho terminato, Presidente. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sì, la ringrazio, Consigliera Scanderebech. |