Interventi |
TRESSO Francesco Sì, grazie Presidente. Sono molto preoccupato io dall’esito di una serie di mozioni perché io non credo che realmente ci sia contezza di cosa comporti l’attuazione di quello che dalla mozione viene chiesto, peraltro appunto, arriva a chiusura di legislatura quando è stata ampiamente sollecitata già dall’inizio, ma sempre con una volontà da parte della Maggioranza che forse non era poi così corrisposta da parte dell’Amministrazione. Il punto che si chiede è se, che mi chiedo personalmente se valutare (incomprensibile) necessaria questa trasformazione della natura giuridica di SMAT per garantire quelli che sono i principi di intendere l’acqua come un bene che debba anche a sua volta garantire dei principi di equità e di solidarietà. Io ricordo che, per quanto riguarda il rinvestimento degli utili perché ovviamente, come giustamente ha ricordato la collega Albano, la Consigliera Albano, SMAT S.p.A. quindi in quanto tale la struttura giuridica di una S.p.A. è finalizzata a produrre degli utili, però ricordiamo che la convenzione tra i soci SMAT, redatta secondo ex art. 30 del TUEL, ribadisce che l’utile annuale al netto della riserva legale prodotta da SMAT viene ripartito secondo una quota massima del 20% per la promozione di attività di tutela ambientale, con particolare riferimento alla risorsa idrica, e la restante quota minima dell’80% a riserva dell’azienda a sostegno del piano economico finanziario, ovviamente questo in base, diciamo, secondo il perimetro di azione che l’ATO stesso che è l’Autorità d’Ambito deve definire sulle priorità d’intervento. Allora, questo sistema ci ricorda quello che è il principio alla base di una struttura di questo genere, cioè che il compito primario di SMAT è riuscire a dare un servizio efficiente e questo quindi non è pagare il costo dell’acqua, ma è pagare il costo dell’infrastruttura che serve tanto per l’adduzione che poi per lo smaltimento e non per nulla anche del mantenimento di un certo tipo di equilibrio sotto il profilo, diciamo, ecologico tant’è che si dice che il 20% è a favore di promozione della tutela ambientale. Allora, io mi chiedo perché non insistere sulla vigilanza di questa convenzione, sulla vigilanza di questo principio, perché lo si dice chiaramente che quindi le produzioni degli utili non possono essere finalizzati, tanto per essere chiari, a pagarsi le spese correnti da parte dei Comuni, devono essere così investite e io francamente credo che una struttura, una società che riesce a compendiare 292 Comuni, che ha oltre 2.000.000 di abitanti serviti, in un’orografia come quella del nostro territorio, quindi che è un territorio anche prossimo… In un’area metro montana, diciamo così, richiede degli investimenti molto ingenti, richiede manutenzione molto, diciamo, consistente anche dal punto di vista degli investimenti. Allora lavoriamo su quello, cioè cerchiamo di mantenere un livello di efficienze che comunque è riconosciuto anche da quanto sono le stime sulle multiutility che tutti hanno già richiamato negli interventi precedenti, preoccupiamoci di questo; ma avete veramente idea di cosa voglia dire andare a modificare questa incastellatura e cosa andiamo incontro anche sotto il profilo finanziario? SMAT è una società con un tasso di indebitamente elevato proprio per la sua stessa natura, sono stati contratti dei mutui per finanziare piani di sviluppo negli anni e ricordiamo anche le opere importanti: l’Acquedotto di Valle che alimenta 27 Comuni della Val di Susa, Alta e Bassa, ricordiamo il collettore mediano che tuttora è un progetto in corso per la raccolta delle acque meteoriche di Torino, sono altri 300.000.000 di euro, allora… è stato emesso un prestito obbligazionario quotato su una borsa irlandese per questo 835.000.000 di euro. Allora è chiaro che rimettere in discussione tutto, andare a ricontrattare le garanzie fideiussorie e le condizioni pattuite dai mutui ci rimetterebbe in una situazione finanziariamente disastrosa e sicuramente l’obiettivo che si vuole ottenere che è quello di…, in virtù di un aspetto direi proprio ideologico di mantenere l’acqua come Bene Comune avrebbe come contraltare il fatto di erogare un servizio peggiore e di aumentare i costi, questo è sicuro. Allora, io francamente non vedo davvero la volontà di continuare ad intestare questo tipo di battaglia quando invece la battaglia giusta ed equa sarebbe a dire: garantiamo che SMAT faccia il suo lavoro, faccia il suo lavoro che è quello di erogare un servizio, il migliore possibile e vi assicuro che c’è un sacco di lavoro, io ho lavorato per anni in questo settore, per continuare a mantenere ed efficientare al massimo questo tipo di erogazione di servizio, c’è bisogno di investire continuamente, è un prodotto che richiede investimenti frequenti e importanti e soprattutto si possono applicare tutta una serie di criteri che vanno a dare, come dicevo prima, un servizio perequativo nel senso che cerca davvero come già il Comune fa di non far pagare bollette per l’acqua potabile a tutta una seria di strutture, di associazioni che operano in un certo contesto, ovviamente di non fare pagare l’acqua ai non abbienti per tutta una serie di motivazioni, ma soprattutto potrebbero anche essere fattivamente investiti su operazione di mantenimento ecologico perché poi è questo, perché sappiamo che lo smaltimento va poi ad insistere su dei recettori che devono essere invece tutelati. Quindi, mi sembra che sarebbe molto più sana una battaglia fatta per mettere un po' il naso magari anche sui conti di SMAT per andare a vedere come effettivamente poi questi utili vengono finalizzati più che non intestarsi questa volontà di trasformazione giuridica che è una cosa complessa che non avrebbe l’esito che poi si vuole, cioè andrebbe solamente a peggiorare la situazione dal punto di vista del servizio erogato. Penso che si sia capito, voterò contrario a questa mozione. |