Interventi |
GIOVARA Massimo Grazie, Presidente. Chiedo scusa se mi sono messo la cravatta e la giacca, forse non è più obbligo, ma questo è poco importante, l’importante è che si veda che io sono biondo e che ho gli occhi azzurri e che ci vedo benissimo e non ho mai portato i baffi. Credo di portare il mio contributo alla verità con queste affermazioni ed è importante che si dica la verità in questo consesso, perché, se si dicono le bugie, dopo un po’, come è successo in passato e il Movimento 5 Stelle ha cercato di metterci una toppa, portando alla partecipazione dei cittadini che non votavano più, poi i cittadini non ci credono più a quello che diciamo, e quando si parla dei loro soldi, sarebbe importante fare attenzione a non usare delle parole a sproposito e soprattutto non farlo con il tono dei maestrini, perché per essere maestrini bisogna avere fatto le cose per bene, bisogna avere amministrato bene. Io ho apprezzato molto l’intervento del collega Lavolta, che riconosceva il lavoro fatto da questa Amministrazione, e ringrazio anche - ed è bellissimo vedere come ognuno si posiziona all’interno dello schieramento politico - la Consigliera Artesio, che sostiene una battaglia che sostengo anche io personalmente e che insieme forse ci porterebbe a ottenere dei risultati. Anche l’intervento del Consigliere Napoli, che tra l’altro fa suo uno dei principi del Movimento 5 Stelle, e cioè che le cose buone non sono né di destra, né di sinistra. Stanno succedendo cose straordinarie, caro, Presidente, in questo momento, forse perché ci avviciniamo alle elezioni, alla campagna elettorale, succedono delle cose meravigliose e succede che qualcuno non si rende nemmeno conto che sta governando a Roma, perché mentre critica noi, sta criticando anche chi fa parte del suo stesso Partito e forse si dovrebbe mettere d’accordo anche con i suoi colleghi qui a Torino ed evitare di utilizzare delle espressioni, la ridicola retorica del: “Maestra, è colpa sua”, che ci ricorda i tempi felici in cui frequentavamo tutti quanti le scuole elementari. Bisognerebbe mantenere un po’ di senso della dignità ed evitare il senso del ridicolo, quando si parla dei soldi dei cittadini, perché io mi ricordo, quando facevo ancora il cittadino e l’operatore teatrale, e spero di tornare e tornerò a farlo presto, che mi si diceva, ad esempio, che la cultura veniva finanziata con prestiti, e io dicevo: “Ma come è possibile? Un comparto che tendenzialmente dovrebbe essere finanziato e basta, non perché poi ritorna... cioè, a spesa corrente, stanno facendo dei mutui per finanziarci”. “Eh sì”, mi dicevano, “Eh sì, vi stiamo finanziando con dei mutui. Il Comune di Torino...” e non c’erano i 5 Stelle, c’era il Partito Democratico, “...si sta indebitando per pagare la spesa corrente, per pagarvi”. E io dicevo: “Ma questa roba è aberrante, perché non rientreranno più questi soldi, perché, come sanno tutti, la cultura, sì, fa rientrare di quello che si spende, ma in altri comparti, no? Non è che un teatro produce denaro in eccesso, altrimenti non dovrebbe essere finanziato se producesse profitto”. Poi ho sentito utilizzare la parola “devastazione” e qui si tratta proprio di non essere in grado di applicare i termini nella maniera corretta, perché io applicherei “devastazione” a situazioni di cui ho già ripetuto, come il buco che abbiamo trovato nel Teatro Regio, devastazione dei conti, per la quale un Sovrintendente si è dovuto dimettere con un anno di anticipo, e questi sono i fatti. Io parlerei di devastazione quando si parla di Virtual Reality & Multimedia Park, tuttora in liquidazione, 20 miliardi di buco; io parlerei di devastazione quando si sa, tutti sanno che dobbiamo pagare più di 200 milioni l’anno di interessi sul debito che ha fatto chi? Appendino? No, il Partito Democratico, come si chiamava prima. Attenzione ad attaccare questa Giunta e questa Amministrazione, perché, anche se non abbiamo i giornali, anche se non abbiamo le lobby dietro le spalle, anzi, forse soprattutto per quello noi stiamo rimettendo a posto i conti del Comune, altrimenti non saremmo sotto il controllo della Corte dei Conti. Abbiamo trovato i conti in disequilibrio strutturale e li stiamo rimettendo a posto, per il bene non di qualcun altro, ma dei cittadini. Grazie, Presidente. |