Interventi |
FORNARI Antonio Sì, grazie, Presidente. Io ho ascoltato gli interventi precedenti dei colleghi e tante volte, cioè tante volte, alcune volte qui in Consiglio Comunale, mi viene da chiedere, ma questo è arrivato adesso? Dove vive? Questo Consigliere passa di qui per caso? E’ la prima volta che interviene in Aula? Poi, invece, uno va a vedere un po’ la carriera politica e vede che è stato Assessore, è stato Consigliere, è qui praticamente da quasi 15 anni ed è stato uno di quelli che ha contribuito al debito enorme che ha la Città di Torino. Perché, ricordiamo, il Comune di Torino ha accumulato in questi 25 anni un debito di oltre, è arrivato quasi a 5 miliardi, sommando tutte le partecipate, e di conseguenza ovviamente si trova in queste difficoltà ancora di più rispetto a tanti altri Comuni. Siamo il primo Comune d’Italia sul debito per numero di abitanti. Quindi, con quale coraggio si parla in questa sede, accusando quest’Amministrazione di irresponsabilità, quando quest’Amministrazione è stata l’unica a diminuire il debito, perché se noi andiamo a vedere il debito che c’era nel 2016 del Comune e quello che c’è ora è diminuito. Quindi, siamo stati gli unici in questi ultimi 30 anni qui a Torino a diminuire il debito della Città e quindi dei torinesi; e quelli che, invece, questo debito hanno concorso a farlo, vengono qua a farci la morale. Veramente il mondo va al contrario, Presidente, non so com’è possibile e anche su una delibera del genere, sulla rinegoziazione dei mutui di Cassa depositi e Prestiti, circa 115.000.000,00 quando in passato gli stessi che hanno attaccato questa delibera, ne hanno fatte di delibere ben maggiori, per importi ancora superiori, cioè importi sei volte questo. Io mi ricordo una delibera, forse del 2014 di 600.000.000,00 questa è una delibera di 100.000.000,00 sempre con Cassa Depositi e Prestiti, identica praticamente a questa. Quindi stesse delibere fatte in passato dagli stessi Consiglieri che oggi qui in Aula ci dicono che questo non va bene, ma stiamo scherzando? Ma nel 2014 allora che cosa hai votato? Ma perché quest’ipocrisia? Perché se uno fa un intervento del genere poi perde credibilità. Ma che senso ha fare una roba del genere in un momento così difficile per il Paese, in un momento in cui tutti i Comuni sono in difficoltà, come qualcuno ha riconosciuto, serve, non dico un’unità, ma almeno un minimo di coerenza tra quello che è successo in passato e quello che avviene adesso, un minimo di coerenza morale in quello che si è fatto e in quello che si dice oggi, perché altrimenti non ha più senso continuare a fare questi dibattiti, perché tanto si parla tra sordi e non si riconoscono né gli errori del passato, né quello che si fa adesso, ma si fa solo becera campagna politica, si attacca l’Amministrazione di turno, ma poi nel concreto non si va a scendere in questa delibera che: riduce il tasso di interesse del mutuo; dà la possibilità nei prossimi anni, soprattutto nel 2020, di pagare meno quote capitali per il Comune di Torino, e quindi nei prossimi anni che sono quelli più duri, dà la possibilità, appunto, all’Ente di respirare; ma anche su delibere che danno un vantaggio alla Città si riesce comunque a parlare di devastazione. Ma quali devastazioni se quest’Amministrazione è stata l’unica, e lo ripeto, l’unica negli ultimi 30 anni, a ridurre il debito della Città di Torino, l’unica, perché quelli prima hanno solo aumentato il debito della Città, utilizzando alcuni, diciamo, artifizi costruiti ad arte, come il fondo anticipi di liquidità, che è stato fatto negli anni 2013 - 2014 e 2015, che non è stato più ripetuto, in cui sono stati dati i soldi ai Comuni ripianati su 30 anni. Ovviamente un’azione giusta, corretta, perché i Comuni devono essere aiutati, però facendo questo giochino qua il Comune di Torino non ha diminuito il debito, perché comunque se qualcuno ti dà i soldi e poi lo devi restituire su 30 anni, non lo chiamate mutuo, chiamatelo come volete, ma sono sempre soldi che bisogna restituire. Quindi, a me va benissimo tutto, ma su questa mozione io sinceramente faccio fatica a trovare degli appigli. Se poi si vuole fare un discorso generale, va benissimo. Io sono stato il primo, due settimane fa, a presentare una mozione con delle azioni nazionali e delle azioni locali per aiutare i Comuni, nel nostro caso il Comune di Torino, e sinceramente oggi, dopo due settimane, vedermi la mozione del Consigliere Lavolta che parla di mozioni di solidarietà. I Sindaci con le mozioni di solidarietà se ne fanno niente. Servono azioni concrete a Roma e, quando c’era la discussione del Decreto-legge Rilancio, nelle opportune sedi, bisognava farsi sentire lì. Ora, dopo il Decreto-legge Rilancio adesso è in Parlamento, e sappiamo che con tutte le difficoltà difficilmente ci potranno essere margini di manovra, ora i Sindaci con le mozioni di solidarietà se ne fanno niente. Quindi, le azioni bisognava farle prima, le mozioni bisognava farle a tempo debito e sinceramente io votare degli atti di solidarietà, come l’ordine del giorno del Consigliere Lavolta, non lo voto, voterò contrario, perché, uno, perché quello che lui dice c’era già nella mozione che avevo presentato io due settimane fa, c’era già nella mozione che ha presentato, che abbiamo votato con il Consigliere Tresso due settimane fa, quindi, sinceramente ripetere cose che avevamo già detto due settimane fa, mi sembra un po’ fuori luogo, visto che ormai il Decreto Legge Rilancio è in discussione in Parlamento. Grazie, Presidente. |