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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 21
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01099
RINEGOZIAZIONE MUTUI CON LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI E SOSPENSIONE DELLA QUOTA CAPITALE DEI MUTUI MEF. DEBITO RESIDUO RISPETTIVAMENTE DI EURO 114.025.440,62 ED EURO 6.942.789,67.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Come avevo avuto modo di dire già in Commissione, peraltro,
quando discutemmo di una delibera analoga che l’Assessore Rolando ha fatto approvare
al Consiglio Comunale mesi fa, non condividiamo l’impostazione di questa modalità di
gestione del nostro Bilancio. Una modalità di gestione che di fatto rimanda al problema
del debito alle future generazioni, lo fa a titolo oneroso e lo fa con una modalità che
viene ad essere , a nostro modo di vedere, non coerente e non conforme con quelli che,
invece, dovrebbero essere dei principi di rinegoziazione di mutui che hanno in qualche
modo lo scopo di ridurre le somme che vengono erogate e che verranno erogate dai
nostri figli e nipoti, perché è vero che dal 2035 né l’Assessore Rolando, né
probabilmente nessuno di noi sarà presente a discutere di come gestire quella
rinegoziazione, ma quello che state facendo è di fatto continuare a scaricare, in questo
caso, se non sbaglio, 17.000.000,00 di euro in più di oneri sulle future generazioni, in
una modalità che, a nostro modo di vedere, è profondamente scorretta. Quello che,
invece, avrebbe dovuto essere fatto, è un’operazione di ricognizione sullo stato
dell’indebitamento, in particolar modo per quello che riguarda il livello di esposizione
finanziaria. Oltretutto, a guardare gli allegati e le tabelle allegate alla delibera, si nota
come gli interessi passivi, che vengono ad essere rinegoziati, non sono nulla di
particolarmente significativo e, da questo punto di vista, particolarmente significativo in
termini di riduzione, ovviamente. Continuano ad essere interessi molto alti, interessi
passivi molto alti, una condizione oggettiva in cui forse una maggior capacità di
movimento, anche eventualmente sul mercato, avrebbe potuto portare condizioni
migliorative. A questa deliberazione sono state presentate due mozioni di
accompagnamento, una è un ordine del giorno, il collega Lavolta credo la illustrerà lui,
che è diventata, appunto, una mozione di accompagnamento, che di fatto fa una cosa
molto semplice, che è quella di stimolare l’Amministrazione a chiedere con forza un
intervento del Governo relativamente al salvataggio dei conti del Comune di Torino,
non tanto e non solo per quello che riguarda l’annualità 2020, che è stata ovviamente
influenzata dall’emergenza Covid, ma anche in termini prospettici, per quello che ci
riguarda, relativamente ad una modalità che deve necessariamente avere una gestione
alternativa delle regole ordinarie di finanza pubblica. Diciamo così, che le notizie
apparse a mezzo stampa, di queste settimane, diceva prima il collega Lubatti,
relativamente alla Linea 2, abbiamo proprio oggi depositato un’interpellanza generale,
che prova a stimolare l’Amministrazione a dire con chiarezza quale strada intende
percorrere relativamente alla realizzazione della seconda linea di Metropolitana,
leggiamo che la Sindaca è intenzionata a fare indebitare il nostro Comune di altri
600.000.000,00 di euro e questo elemento è un elemento che oggettivamente ci lascia
un pochino perplessi, perché ovviamente viene fatto per una ragione nobile, che è quella
della realizzazione della Linea 2, ma con una modalità che non abbiamo, perlomeno
nella migliore delle ipotesi, capito adeguatamente e che avremmo piacere di chiarire.
Diciamo così, che se mettiamo in fila tutti i livelli di indebitamento esistenti queste
operazioni che, di fatto hanno effetto immediato sulla cassa dell’Ente, ma che sono a
titolo pesantemente oneroso per quello che riguarda le future generazioni di questa Città
e le previsione di ricorrere a meccanismi di ulteriore indebitamento per finanziare
operazioni di infrastrutturazione, in luogo, ad esempio, di meccanismi di project
financing, attraverso il ricorso di partnership pubblico o privato, non è che non ci siano
alternative al nuovo debito, ci sono le alternative, sono alternative presenti, sono
alternative che vanno esplorate e che avremmo avuto piacere perlomeno di capire bene
o male le traiettorie di quest’Amministrazione. Noi non sappiamo quali saranno in realtà
lo stato delle finanze della Città di Torino che lascerete alle vostre spalle, dopo questa
devastazione di questi anni, sicuramente sappiamo che chi verrà dopo di voi non avrà,
come dire, risolto i problemi, anzi, proprio attraverso problemi o procedure come queste
che sono molto furbesche, perché di fatto consentono risparmi di cassa immediati,
scaricando il debito sulle future generazioni, temiamo davvero di trovarci in una
condizione di estrema difficoltà. Questa non è una modalità che ci piace, per questa
ragione voteremo in maniera contraria rispetto alla deliberazione. Ovviamente
sosterremo la deliberazione che chiede alla Sindaca, anche attraverso l’ANCI, di farsi
parte attiva presso il Governo, perché le risorse stanziate per gli Enti Locali sono
assolutamente insufficienti ed è decisamente bizzarro vedere un Governo che stanzia 3,5
miliardi di euro per i Comuni, tutti i Comuni d’Italia, 8.000 Comuni, e stanzia 3 miliardi
di euro per Alitalia. Cioè diciamo che forse, dopo tutti i miliardi di euro stanziati per
Alitalia, forse un maggior grado di attenzione a quelli che sono i servizi essenziali e in
qualche modo lo stato di salute dei nostri Comuni, a nostro modo di vedere, andava
portato avanti. Per quello che riguarda la mozione della Consigliera Artesio, che fa
riferimento alla questione relativa, molto precisa e molto puntuale della sentenza della
Corte di Cassazione, di cui viene data contezza in narrativa, ci pare doveroso segnalare
alla collega che non è tanto attraverso azioni individuali di singolo Comune, che si può
pensare di agire, ma è certamente attraverso una vicenda di carattere nazionale,
attraverso lo stimolo al Governo, che è esattamente l’oggetto della nostra mozione di
accompagnamento, stesa e redatta dal collega Enzo Lavolta e da me sottoscritta, che,
invece, come dire, evita di entrare nel merito di contenziosi singoli con singoli istituti di
credito, ma pone il ragionamento in maniera più generale.

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