Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Passiamo al punto 12. Allora, la deliberazione meccanografico n. 202001099/024, che ha come oggetto: “Rinegoziazione mutui con la Cassa Depositi e Prestiti e sospensione della quota capitale dei mutui MEF. Debito residuo rispettivamente di euro 114.025.440,62 ed euro 6.942.789,67” SICARI Francesco (Presidente) In accompagnamento a questa deliberazione sono state presentate due mozioni di accompagnamento, rispettivamente una, meccanografico n. 202001143/002: “Accompagnamento alla deliberazione (mecc. 202001099/024) ‘Rinegoziazione mutui con la Cassa Depositi e Prestiti e sospensione della quota capitale dei mutui MEF. Debito residuo rispettivamente di euro 114.025.440,62 ed euro 6.942.789,67’ - Ribellarsi al debito illegittimo” come prima firmataria la Capogruppo Artesio e una, meccanografico n. 202001178/002: “Accompagnamento alla deliberazione (mecc. 202001099/024) ‘Rinegoziazione mutui con la Cassa Depositi e Prestiti e sospensione della quota capitale dei mutui MEF. Debito residuo rispettivamente di euro 114.025.440,62 ed euro 6.942.789,67’ - Copertura del disavanzo derivante dalla crisi emergenziale Covid-19” presentata dal Vicepresidente Lavolta e sottoscritta dai Consiglieri Curatella, Scanderebech, Magliano, Foglietta, Patriarca, Tisi, Grippo, Lubatti, Chessa, Carretta, Lo Russo. Ricordo a tutti che la discussione in merito a questi tre atti avverrà in modo congiunto. Lascio ora la parola all’Assessore Rolando per l’illustrazione. Prego, Assessore. ROLANDO Sergio (Assessore) Grazie, Presidente. Questa delibera trae spunto, a distanza di pochissimi mesi dalla procedura che (incomprensibile) Cassa Depositi e Prestiti di rinegoziazione. Ricordo che noi avevamo già compiuto quest’operazione alla fine dell’anno scorso e prende spunto da questa esigenza (incomprensibile) ai mutui MEF alla quota capitale, sfruttando quanto definito con il primo Decreto, il 18, dell’emergenza Covid-19. La delibera è corredata dagli allegati, se non ricordo male, l’allegato 1, che è l’elenco dei mutui, l’allegato 2, che è la valutazione, la parte valutatoria indipendente che verifica l’esistenza dei requisiti ai sensi del Decreto 448, quella che viene definita invarianza finanziaria dell’operazione, più il parere del Collegio dei Revisori dei Conti. La delibera in oggetto evidenzia che, consente lo spostamento delle quote capitali in coda, quindi al fondo dei mutui previsti e la rinegoziazione è fatta, ovviamente a tasso di indifferenza, rileva che comporta, l’operazione comporta minori oneri per l’Ente, fino al 2034 per 35.013.054,00 e maggiori oneri dal 2035 al 2044 per 52.307.848,00 con un costo netto complessivo per anche l’allungamento del debito, oltre che la restituzione della quota del capitale di 17.294.794,00. Quest’operazione, ovviamente, è un anticipo di quelle che saranno poi le operazioni, invece, poi consentite per gli altri istituti, questo riguarda solo la Cassa Depositi e Prestiti e MEF e la Giunta, alla luce di tutta la documentazione fornita chiede l’approvazione del Consiglio. Ovviamente nel fare questa valutazione sono stati stralciati i mutui già posposti l’anno scorso, perché questo non sarebbe stato conveniente e quindi quelli che rimangono sono quelli a cui si poteva applicare la procedura di legge CDP. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessore Rolando. Adesso iniziamo con gli interventi. Ho scritto in chat che su questa tipologia di deliberazione ci sono i tempi dieci minuti per un Consigliere, cinque per quanto riguarda i Gruppi. Quindi, ogni Gruppo uno dieci e gli altri cinque. Prego, Capogruppo Lo Russo. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Come avevo avuto modo di dire già in Commissione, peraltro, quando discutemmo di una delibera analoga che l’Assessore Rolando ha fatto approvare al Consiglio Comunale mesi fa, non condividiamo l’impostazione di questa modalità di gestione del nostro Bilancio. Una modalità di gestione che di fatto rimanda al problema del debito alle future generazioni, lo fa a titolo oneroso e lo fa con una modalità che viene ad essere , a nostro modo di vedere, non coerente e non conforme con quelli che, invece, dovrebbero essere dei principi di rinegoziazione di mutui che hanno in qualche modo lo scopo di ridurre le somme che vengono erogate e che verranno erogate dai nostri figli e nipoti, perché è vero che dal 2035 né l’Assessore Rolando, né probabilmente nessuno di noi sarà presente a discutere di come gestire quella rinegoziazione, ma quello che state facendo è di fatto continuare a scaricare, in questo caso, se non sbaglio, 17.000.000,00 di euro in più di oneri sulle future generazioni, in una modalità che, a nostro modo di vedere, è profondamente scorretta. Quello che, invece, avrebbe dovuto essere fatto, è un’operazione di ricognizione sullo stato dell’indebitamento, in particolar modo per quello che riguarda il livello di esposizione finanziaria. Oltretutto, a guardare gli allegati e le tabelle allegate alla delibera, si nota come gli interessi passivi, che vengono ad essere rinegoziati, non sono nulla di particolarmente significativo e, da questo punto di vista, particolarmente significativo in termini di riduzione, ovviamente. Continuano ad essere interessi molto alti, interessi passivi molto alti, una condizione oggettiva in cui forse una maggior capacità di movimento, anche eventualmente sul mercato, avrebbe potuto portare condizioni migliorative. A questa deliberazione sono state presentate due mozioni di accompagnamento, una è un ordine del giorno, il collega Lavolta credo la illustrerà lui, che è diventata, appunto, una mozione di accompagnamento, che di fatto fa una cosa molto semplice, che è quella di stimolare l’Amministrazione a chiedere con forza un intervento del Governo relativamente al salvataggio dei conti del Comune di Torino, non tanto e non solo per quello che riguarda l’annualità 2020, che è stata ovviamente influenzata dall’emergenza Covid, ma anche in termini prospettici, per quello che ci riguarda, relativamente ad una modalità che deve necessariamente avere una gestione alternativa delle regole ordinarie di finanza pubblica. Diciamo così, che le notizie apparse a mezzo stampa, di queste settimane, diceva prima il collega Lubatti, relativamente alla Linea 2, abbiamo proprio oggi depositato un’interpellanza generale, che prova a stimolare l’Amministrazione a dire con chiarezza quale strada intende percorrere relativamente alla realizzazione della seconda linea di Metropolitana, leggiamo che la Sindaca è intenzionata a fare indebitare il nostro Comune di altri 600.000.000,00 di euro e questo elemento è un elemento che oggettivamente ci lascia un pochino perplessi, perché ovviamente viene fatto per una ragione nobile, che è quella della realizzazione della Linea 2, ma con una modalità che non abbiamo, perlomeno nella migliore delle ipotesi, capito adeguatamente e che avremmo piacere di chiarire. Diciamo così, che se mettiamo in fila tutti i livelli di indebitamento esistenti queste operazioni che, di fatto hanno effetto immediato sulla cassa dell’Ente, ma che sono a titolo pesantemente oneroso per quello che riguarda le future generazioni di questa Città e le previsione di ricorrere a meccanismi di ulteriore indebitamento per finanziare operazioni di infrastrutturazione, in luogo, ad esempio, di meccanismi di project financing, attraverso il ricorso di partnership pubblico o privato, non è che non ci siano alternative al nuovo debito, ci sono le alternative, sono alternative presenti, sono alternative che vanno esplorate e che avremmo avuto piacere perlomeno di capire bene o male le traiettorie di quest’Amministrazione. Noi non sappiamo quali saranno in realtà lo stato delle finanze della Città di Torino che lascerete alle vostre spalle, dopo questa devastazione di questi anni, sicuramente sappiamo che chi verrà dopo di voi non avrà, come dire, risolto i problemi, anzi, proprio attraverso problemi o procedure come queste che sono molto furbesche, perché di fatto consentono risparmi di cassa immediati, scaricando il debito sulle future generazioni, temiamo davvero di trovarci in una condizione di estrema difficoltà. Questa non è una modalità che ci piace, per questa ragione voteremo in maniera contraria rispetto alla deliberazione. Ovviamente sosterremo la deliberazione che chiede alla Sindaca, anche attraverso l’ANCI, di farsi parte attiva presso il Governo, perché le risorse stanziate per gli Enti Locali sono assolutamente insufficienti ed è decisamente bizzarro vedere un Governo che stanzia 3,5 miliardi di euro per i Comuni, tutti i Comuni d’Italia, 8.000 Comuni, e stanzia 3 miliardi di euro per Alitalia. Cioè diciamo che forse, dopo tutti i miliardi di euro stanziati per Alitalia, forse un maggior grado di attenzione a quelli che sono i servizi essenziali e in qualche modo lo stato di salute dei nostri Comuni, a nostro modo di vedere, andava portato avanti. Per quello che riguarda la mozione della Consigliera Artesio, che fa riferimento alla questione relativa, molto precisa e molto puntuale della sentenza della Corte di Cassazione, di cui viene data contezza in narrativa, ci pare doveroso segnalare alla collega che non è tanto attraverso azioni individuali di singolo Comune, che si può pensare di agire, ma è certamente attraverso una vicenda di carattere nazionale, attraverso lo stimolo al Governo, che è esattamente l’oggetto della nostra mozione di accompagnamento, stesa e redatta dal collega Enzo Lavolta e da me sottoscritta, che, invece, come dire, evita di entrare nel merito di contenziosi singoli con singoli istituti di credito, ma pone il ragionamento in maniera più generale. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Lo Russo. Adesso ho iscritto il Vicepresidente Lavolta, che ne ha facoltà per cinque minuti. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie. Cercherò di usarne meno. Comincio con il ringraziare innanzitutto la Commissione Consiliare e tutti i Consiglieri Comunali che hanno sottoscritto dapprima l’ordine del giorno e poi oggi questa mozione. La Commissione la ringrazio perché ci ha consentito di stimare quali sono le minori entrate tributarie ed extra tributarie e che portano al consistente disavanzo più o meno accertato ad oggi, un disavanzo importante che ci impone una riflessione politica, motivo per cui è stato tradotto in un atto di indirizzo oggi con questa mozione, che accompagna la deliberazione dell’Assessore Rolando. I Consiglieri Comunali perché hanno capito, hanno condiviso, secondo me, il significato della portata politica di questo atto nella misura in cui si inserisce all’interno di un periodo storico particolare per la nostra Città, che però è bene contestualizzare almeno in un decennio, nel senso che in termini generali io penso che, a proposito degli Enti Locali ci sia stata nel tempo la somma di tali trasferimenti, piuttosto che le ulteriori incertezze della regolazione delle condotte finanziarie, hanno portato ad una precarietà delle amministrazioni, motivo per cui dal 2011 al 2015 i Comuni hanno contribuito al risanamento dei conti pubblici, operando degli interventi utili a contrarre, diciamo, l’esposizione finanziaria dei singoli enti. Ho riconosciuto pubblicamente, e lo rifaccio, che quest’attività di risanamento, che è iniziata nel 2011, la Sindaca Appendino ha continuato a farlo, ecco, oggi, di fronte ad un’emergenza sanitaria che mette in evidenza, che porta alla luce, dal mio punto di vista, molte e profonde criticità presenti e diffuse nel nostro Paese, con questo atto ne mettiamo in evidenza una specifica, che dovrebbe portare, dal mio punto di vista, alla necessità di una riforma organica della normativa degli Enti Locali, in particolare nel Testo Unico degli Enti Locali. Ad ogni modo questa mozione non ha la presunzione di proporre una riforma organica, che comunque sarebbe necessaria, ha semplicemente l’ardire di porre un punto politico e lo fa, io mi auguro, unanimemente, indipendentemente dal colori politici, perché lo dico in tutta onestà, indipendentemente dal colore del Sindaco di turno, è impensabile, chiunque, da qui a pochi mesi, se non ci sarà un intervento straordinario da parte del Governo, così come noi chiediamo con questo atto di indirizzo, chiunque si troverebbe in una situazione di difficoltà e di impraticabilità, di inagibilità politica ed amministrativa. Fino adesso, nella fase strettamente emergenziale, i Comuni sono stati fondamentalmente commissariati dall’Autorità Prefettizia ed hanno accompagnato quelle misure al fine di garantire la salute pubblica, ma tra qualche settimana, e qualche segnale si incomincia a (incomprensibile) i cittadini andranno a citofonare e a bussare alle porte proprio dei Sindaci di quei Comuni, che non avranno a risorse invariate le risorse necessarie per poter far fronte alle tantissime richieste che saranno acuite da questa crisi economica. Allora, un quadro di economia generale di guerra, nel quale si sono mossi gli Enti locali fino ad adesso, si è aggiunta una crisi economica che sta affaticando ed appesantendo ulteriormente la situazione economica dei nostri Comuni e io ripeto, indipendentemente dal colore politico, chiunque avrebbe difficoltà a gestire questa situazione. Quindi, non è un elemento di solidarietà nei confronti della Sindaca Appendino, è una mozione di solidarietà nei confronti di tutti quei Sindaci, di tutti quegli Amministratori che in questa fase storica, in assenza di uno sforzo straordinario, sarebbero impossibilitati ad agire. Serve una risposta politica e non tecnica, dal mio punto di vista e mi fa particolarmente piacere che il Consiglio Comunale, tutte le forze del Consiglio Comunale, questo è il mio auspicio, possano concorrere ad affermare con questa mozione una posizione politica netta, cioè che il Governo, con questa mozione chiediamo questo: che il Governo garantisca la totale copertura del disavanzo fino ad oggi accertata. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Vicepresidente Lavolta. Adesso lascio la parola alla Capogruppo Artesio. Prego, ne ha facoltà ARTESIO Eleonora Grazie. La delibera, illustrata dall’Assessore Rolando, tenta di decongestionare la pressione del debito, diluendola nel tempo, ma non interviene sul livello dei tassi di interesse che è, credo unanimemente, per quanto contrattualmente stipulato, giudicato nella sostanza ingiusto. Quindi, io non parteciperò al voto sulla deliberazione dell’Assessore Rolando, proprio perché non interviene a modificare il quadro, un quadro che io credo ritenga un livello politico di intervento più alto. I Comuni oggi sono tutti a rischio, tanto quelli che prima della pandemia si trovavano in stato di disavanzo, come la Città di Torino, quanto quelli che, pur avendo delle risorse, le stanno velocemente prosciugando nella condizione dell’emergenza. Evidentemente in questa condizione l’attività di coordinamento e di rappresentanza svolta dall’ANCI è stata preziosa, tuttavia anche quell’attività si concentra sul chiedere risorse, e io sottoscriverò la proposta avanzata ed illustrata dal collega Lavolta, ma ancora rimuove i problemi strutturali che negli ultimi 20 anni hanno impoverito le Amministrazioni Comunali e che hanno caricato sulle Amministrazioni Comunali tutta la responsabilità del patto di stabilità interno e del pareggio di Bilancio. Il collega Lo Russo, intervenendo, ha voluto ricordare un punto, un passaggio della mia proposta di mozione, che riguarda la recente sentenza che ha definito i tassi del 4/5% contrasti con Cassa Depositi e Prestiti, dei tassi non tollerabili nelle relazioni interistituzionali e ancor di più un aggiornamento complessivo di critica alla condizione dei derivati e alle modalità con le quali essi sono stati contratti, questione di cui parleremo su un’interpellanza specifica; ma il tema che è posto dalla mia mozione è esattamente quello che viene giudicato necessario, cioè che ogni singola Amministrazione non contratti soltanto nell’alveo di quello che è possibile oggi, ma svolga un’azione di reciproca solidarietà per mettere in discussione i principi, purtroppo dannosi, nei quali si sono trovati ad operare le Amministrazioni Comunali, e in modo particolare io voglio sottolineare due temi: uno, avevamo chiesto nel 2017 l’istituzione di un audit pubblico sul debito, che potesse rendere consapevole tutta la pubblica opinione, ma anche acquisire i livelli culturali più raffinati, messi in discussione su quel debito pubblico e a Torino non l’abbiamo fatto, a Napoli lo hanno fatto. Non si venga a dire che la condizione debitoria del Comune di Napoli è tutta specifica, perché riguarda un periodo di commissariamento, è specifica a quella condizione, quella condizione economica, finanziaria e contabile, ma non è specifica alla critica generale, una critica generale che, appunto, va a colpire la questione relativa ai vincoli che hanno indotto i Comuni, che rappresentano i bisogni della comunità territoriale ad un pareggio di Bilancio a cui hanno dovuto sacrificare l’esigibilità dei diritti primari dei cittadini. È un interesse generale il tema dell’aver contratto mutui con Cassa Depositi e Prestiti che, pur essendo di natura privatistica, è partecipata dallo Stato, ma si relaziona con altre parti dello Stato, cioè i Comuni, in modalità che nemmeno dei livelli dei rapporti privati, perché tassi di interesse del 4% non si trattengono nemmeno con una contrattazione di tipo privatistico. È interesse di tutti i Comuni annullare i debiti che siano dovuti ad esposizione a rischio eccessivo, come quello dei derivati. È interesse di tutti i Comuni opporsi a quelle proposte di rinegoziazione che vanno soltanto ad intervenire sulle quote capitali, spostando il debito nel tempo. Quindi, io credo che noi si sia mancati in quest’azione, esattamente di coordinamento, e sentire la Sindaca dichiarare oggi alle radio, giustamente, che quanto è stato previsto finora dal Governo, per le condizioni dei Bilanci dei Comuni non è sufficiente e bisognerà chiedere di più, non può che trovarmi d’accordo, ma si chiede sempre in un quadro che non mette in discussione i presupposti per i quali nel tempo ci si è progressivamente indebitati. Quindi, io credo che, se niente sarà più come prima, che è lo slogan con il quale viviamo in questi giorni, per tornare ad una condizione che sia normale, nel senso che riconosce l’agibilità politico-istituzionale degli Enti Locali e che non li sacrifichi a condizioni di carattere generale in maniera iniqua, sia proprio necessario cambiare il racconto e rilanciare quel tema sull’ingiustizia del debito a cui sono sottoposti gli Enti Locali. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Artesio. Adesso ho il Consigliere Fornari. Prego, ne ha facoltà. Fornari? FORNARI Antonio Sì, grazie, Presidente. Io ho ascoltato gli interventi precedenti dei colleghi e tante volte, cioè tante volte, alcune volte qui in Consiglio Comunale, mi viene da chiedere, ma questo è arrivato adesso? Dove vive? Questo Consigliere passa di qui per caso? E’ la prima volta che interviene in Aula? Poi, invece, uno va a vedere un po’ la carriera politica e vede che è stato Assessore, è stato Consigliere, è qui praticamente da quasi 15 anni ed è stato uno di quelli che ha contribuito al debito enorme che ha la Città di Torino. Perché, ricordiamo, il Comune di Torino ha accumulato in questi 25 anni un debito di oltre, è arrivato quasi a 5 miliardi, sommando tutte le partecipate, e di conseguenza ovviamente si trova in queste difficoltà ancora di più rispetto a tanti altri Comuni. Siamo il primo Comune d’Italia sul debito per numero di abitanti. Quindi, con quale coraggio si parla in questa sede, accusando quest’Amministrazione di irresponsabilità, quando quest’Amministrazione è stata l’unica a diminuire il debito, perché se noi andiamo a vedere il debito che c’era nel 2016 del Comune e quello che c’è ora è diminuito. Quindi, siamo stati gli unici in questi ultimi 30 anni qui a Torino a diminuire il debito della Città e quindi dei torinesi; e quelli che, invece, questo debito hanno concorso a farlo, vengono qua a farci la morale. Veramente il mondo va al contrario, Presidente, non so com’è possibile e anche su una delibera del genere, sulla rinegoziazione dei mutui di Cassa depositi e Prestiti, circa 115.000.000,00 quando in passato gli stessi che hanno attaccato questa delibera, ne hanno fatte di delibere ben maggiori, per importi ancora superiori, cioè importi sei volte questo. Io mi ricordo una delibera, forse del 2014 di 600.000.000,00 questa è una delibera di 100.000.000,00 sempre con Cassa Depositi e Prestiti, identica praticamente a questa. Quindi stesse delibere fatte in passato dagli stessi Consiglieri che oggi qui in Aula ci dicono che questo non va bene, ma stiamo scherzando? Ma nel 2014 allora che cosa hai votato? Ma perché quest’ipocrisia? Perché se uno fa un intervento del genere poi perde credibilità. Ma che senso ha fare una roba del genere in un momento così difficile per il Paese, in un momento in cui tutti i Comuni sono in difficoltà, come qualcuno ha riconosciuto, serve, non dico un’unità, ma almeno un minimo di coerenza tra quello che è successo in passato e quello che avviene adesso, un minimo di coerenza morale in quello che si è fatto e in quello che si dice oggi, perché altrimenti non ha più senso continuare a fare questi dibattiti, perché tanto si parla tra sordi e non si riconoscono né gli errori del passato, né quello che si fa adesso, ma si fa solo becera campagna politica, si attacca l’Amministrazione di turno, ma poi nel concreto non si va a scendere in questa delibera che: riduce il tasso di interesse del mutuo; dà la possibilità nei prossimi anni, soprattutto nel 2020, di pagare meno quote capitali per il Comune di Torino, e quindi nei prossimi anni che sono quelli più duri, dà la possibilità, appunto, all’Ente di respirare; ma anche su delibere che danno un vantaggio alla Città si riesce comunque a parlare di devastazione. Ma quali devastazioni se quest’Amministrazione è stata l’unica, e lo ripeto, l’unica negli ultimi 30 anni, a ridurre il debito della Città di Torino, l’unica, perché quelli prima hanno solo aumentato il debito della Città, utilizzando alcuni, diciamo, artifizi costruiti ad arte, come il fondo anticipi di liquidità, che è stato fatto negli anni 2013 - 2014 e 2015, che non è stato più ripetuto, in cui sono stati dati i soldi ai Comuni ripianati su 30 anni. Ovviamente un’azione giusta, corretta, perché i Comuni devono essere aiutati, però facendo questo giochino qua il Comune di Torino non ha diminuito il debito, perché comunque se qualcuno ti dà i soldi e poi lo devi restituire su 30 anni, non lo chiamate mutuo, chiamatelo come volete, ma sono sempre soldi che bisogna restituire. Quindi, a me va benissimo tutto, ma su questa mozione io sinceramente faccio fatica a trovare degli appigli. Se poi si vuole fare un discorso generale, va benissimo. Io sono stato il primo, due settimane fa, a presentare una mozione con delle azioni nazionali e delle azioni locali per aiutare i Comuni, nel nostro caso il Comune di Torino, e sinceramente oggi, dopo due settimane, vedermi la mozione del Consigliere Lavolta che parla di mozioni di solidarietà. I Sindaci con le mozioni di solidarietà se ne fanno niente. Servono azioni concrete a Roma e, quando c’era la discussione del Decreto-legge Rilancio, nelle opportune sedi, bisognava farsi sentire lì. Ora, dopo il Decreto-legge Rilancio adesso è in Parlamento, e sappiamo che con tutte le difficoltà difficilmente ci potranno essere margini di manovra, ora i Sindaci con le mozioni di solidarietà se ne fanno niente. Quindi, le azioni bisognava farle prima, le mozioni bisognava farle a tempo debito e sinceramente io votare degli atti di solidarietà, come l’ordine del giorno del Consigliere Lavolta, non lo voto, voterò contrario, perché, uno, perché quello che lui dice c’era già nella mozione che avevo presentato io due settimane fa, c’era già nella mozione che ha presentato, che abbiamo votato con il Consigliere Tresso due settimane fa, quindi, sinceramente ripetere cose che avevamo già detto due settimane fa, mi sembra un po’ fuori luogo, visto che ormai il Decreto Legge Rilancio è in discussione in Parlamento. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Adeso il Capogruppo Napoli. Prego. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Devo essere estremamente sincero, come ormai mi conoscete. Sotto un certo aspetto un dibattito surreale, nel senso che ne avevo fatto io 15 giorni fa in Consiglio Comunale, ricordando come i Comuni siano stati martoriati negli ultimi 20 anni, 25 da Governi di centrodestra, di centrosinistra, chiamateli come volete, in tutti i casi sono stati martoriati completamente, tanto da essere arrivati al fondo di un tunnel bloccato. Allora, vede, io, per quanto riguarda il discorso della rinegoziazione dei mutui sono altrettanto sincero, chi è senza peccato scagli la prima pietra, non c’è Sindaco in Italia che non l’abbia fatto, quindi è più che naturale che qualsiasi tipo di Amministrazione, anche qua, destra o sinistra che sia, chiamatela come volete, anche perché a mio giudizio non esiste più la destra e nemmeno più la sinistra. Cioè, esiste, ma sarebbe troppo difficile andarlo a raccontare. Quindi dico: chi...scagli la prima pietra. Quindi sulla rinegoziazione dei mutui ci sta. Devo fare una correzione e mi permetto di farla io che onestamente il debito era stato diminuito da Fassino. Ricordatevi, lo dico al Sindaco Appendino, sicuramente, che potrà confermarlo, quel debito era stato diminuito durante l’Amministrazione di Fassino, ma al di là di questo è ovvio che la situazione internazionale, nazionale e politica ha fatto sì che i debiti aumentassero, e ripeto, ci sta. Quindi, io sulla rinegoziazione dei mutui, ripeto, io da Sindaco l’ho fatto, ma l’hanno fatto tutti e quindi non ci trovo nulla di scandalizzante per quanto riguarda questo tipo di discorso. Ripeto, però, correggo, solidarietà. Guarda, lo dico ai colleghi che sono intervenuti. Qualsiasi delibera che dice che i Comuni sono martoriati, che sono tartassati, che sono, come dire, prosciugati, è da votare, è da votare perché è la verità. Che ci siano i 5 Stelle, che ci sia il PD, che ci sia Forza Italia, che ci sia la Lega, chiamatela come volete, qualsiasi solidarietà nei confronti di qualsiasi Governo che ha tagliato miliardi a non finire è da votare, per questo motivo, perché non è giusto quello che è avvenuto in tutti questi anni, che ha costretto i Comuni a fare i salti mortali e costringerà ancora di più. Io credo, e finisco, Presidente. Credo di dire anche un’altra cosa. Ho detto una cosa che credo che sia già importante dire che chi è senza peccato, scagli la prima pietra sui mutui, e mi pare di essere stato estremamente controcorrente rispetto ad alcuni interventi avvenuti. Per quanto riguarda la Metro, però - lo dico ai colleghi dei 5 Stelle -, quando voi dite: “Nessun project financing, nella maniera più assoluta, piuttosto facciamo i mutui, facciamo questo”, io vi faccio una domanda, ragionateci un attimo, lo mando come consiglio: arriveremo a settembre, a ottobre o a novembre in cui avremo una crisi economica di quelle tremende, perché non arriveranno più soldi dall’Europa, non avremo più le risorse per poterle dare a questo, a questo e a quest’altro. Le bollette di pagamento incominceranno ad arrivare, al di là che la proposta di Ruffini ieri sulla stampa, e da me condivisa totalmente, ma è un discorso a parte, perché abbiamo miliardi che non sono più esigibili, perché sono morti, perché sono falliti, perché sono queste, e continuiamo a tenerli a ruolo, mentre a breve avremo 100 miliardi che si potrebbero prendere immediatamente, ma non lo facciamo, perché se no parte il concetto: “Ah, diventa un condono”. No! Non è un condono, perché uno che è morto, uno che è fallito e il resto, e vai ancora a chiedere soldi e fai lavorare il personale su delle cose che non esistono più? Mentre io preferisco andare a prendere i 100 miliardi, che posso andarli a prendere. Allora, intendo dire, sulla Metro - lo dico al Sindaco e lo dico a tutti i Consiglieri - attenzione, arriveremo ad una crisi, secondo me, e spero di no, sia chiaro, ad una crisi tremenda, che non darò colpa a quel Governo, a quell’altro Governo o meno, sarà una crisi che arriverà automaticamente. Dove però probabilmente ci saranno i soldi per poter finanziare Cassa Depositi e Prestiti, questo e quest’altro, corriamo il rischio che non ci siano più questi soldi. Allora io mando un messaggio costruttivo, come voi mi conoscete: attenzione a dire di no al project financing, fate attenzione, perché correte il rischio che poi non avrete più i soldi... non avremo più i soldi per andare avanti nei lavori, oltre quei soldi che ci sono già adesso, 800 milioni o 600, quelli che ci sono. Ed è un consiglio che do in prospettiva, perché il buon amministratore non vive di quello che c’è oggi, ma vive di quello che è il futuro, deve saper amministrare quello che avviene tra cinque anni, e io dico che, parlo già di quello che avviene tra 6 mesi, tra 8 mesi. Quindi, questo messaggio lo voglio mandare in maniera, ripeto, costruttiva. Poi, mi auguro, l’ANCI ha fatto un grande lavoro, è innegabile. Il Sindaco ha detto bene in quella dichiarazione che ha fatto, però allora dobbiamo avere la forza, come Comuni - non il Comune di Torino in sé, il Comune di Torino certamente ha un potere molto più forte, insieme ad altri Comuni grandi di area metropolitana -, di convincere il Governo, al di là che in questo momento il Governo è uno o l’altro, ma di convincere il Governo che i Comuni non ce la fanno più. Non ce la fa più il Comune di mille abitanti, come non ce la fa più il Comune di 3 milioni di abitanti. Poi potremmo andare avanti, il Comune di mille abitanti che ha le stesse leggi di un Comune di un milione di abitanti, è un esempio anche questo, però sarebbe troppo lungo a parlarne. Allora io, per quanto riguarda i mutui, ho detto prima che sicuramente sono convinto perché lo hanno fatto tutti; per quanto riguarda, invece, il discorso della Metro e dei finanziamenti attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, ho profonde perplessità, con la paura che questi soldi non ci saranno più. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Napoli. Adesso ho il Consigliere Giovara. GIOVARA Massimo Grazie, Presidente. Chiedo scusa se mi sono messo la cravatta e la giacca, forse non è più obbligo, ma questo è poco importante, l’importante è che si veda che io sono biondo e che ho gli occhi azzurri e che ci vedo benissimo e non ho mai portato i baffi. Credo di portare il mio contributo alla verità con queste affermazioni ed è importante che si dica la verità in questo consesso, perché, se si dicono le bugie, dopo un po’, come è successo in passato e il Movimento 5 Stelle ha cercato di metterci una toppa, portando alla partecipazione dei cittadini che non votavano più, poi i cittadini non ci credono più a quello che diciamo, e quando si parla dei loro soldi, sarebbe importante fare attenzione a non usare delle parole a sproposito e soprattutto non farlo con il tono dei maestrini, perché per essere maestrini bisogna avere fatto le cose per bene, bisogna avere amministrato bene. Io ho apprezzato molto l’intervento del collega Lavolta, che riconosceva il lavoro fatto da questa Amministrazione, e ringrazio anche - ed è bellissimo vedere come ognuno si posiziona all’interno dello schieramento politico - la Consigliera Artesio, che sostiene una battaglia che sostengo anche io personalmente e che insieme forse ci porterebbe a ottenere dei risultati. Anche l’intervento del Consigliere Napoli, che tra l’altro fa suo uno dei principi del Movimento 5 Stelle, e cioè che le cose buone non sono né di destra, né di sinistra. Stanno succedendo cose straordinarie, caro, Presidente, in questo momento, forse perché ci avviciniamo alle elezioni, alla campagna elettorale, succedono delle cose meravigliose e succede che qualcuno non si rende nemmeno conto che sta governando a Roma, perché mentre critica noi, sta criticando anche chi fa parte del suo stesso Partito e forse si dovrebbe mettere d’accordo anche con i suoi colleghi qui a Torino ed evitare di utilizzare delle espressioni, la ridicola retorica del: “Maestra, è colpa sua”, che ci ricorda i tempi felici in cui frequentavamo tutti quanti le scuole elementari. Bisognerebbe mantenere un po’ di senso della dignità ed evitare il senso del ridicolo, quando si parla dei soldi dei cittadini, perché io mi ricordo, quando facevo ancora il cittadino e l’operatore teatrale, e spero di tornare e tornerò a farlo presto, che mi si diceva, ad esempio, che la cultura veniva finanziata con prestiti, e io dicevo: “Ma come è possibile? Un comparto che tendenzialmente dovrebbe essere finanziato e basta, non perché poi ritorna... cioè, a spesa corrente, stanno facendo dei mutui per finanziarci”. “Eh sì”, mi dicevano, “Eh sì, vi stiamo finanziando con dei mutui. Il Comune di Torino...” e non c’erano i 5 Stelle, c’era il Partito Democratico, “...si sta indebitando per pagare la spesa corrente, per pagarvi”. E io dicevo: “Ma questa roba è aberrante, perché non rientreranno più questi soldi, perché, come sanno tutti, la cultura, sì, fa rientrare di quello che si spende, ma in altri comparti, no? Non è che un teatro produce denaro in eccesso, altrimenti non dovrebbe essere finanziato se producesse profitto”. Poi ho sentito utilizzare la parola “devastazione” e qui si tratta proprio di non essere in grado di applicare i termini nella maniera corretta, perché io applicherei “devastazione” a situazioni di cui ho già ripetuto, come il buco che abbiamo trovato nel Teatro Regio, devastazione dei conti, per la quale un Sovrintendente si è dovuto dimettere con un anno di anticipo, e questi sono i fatti. Io parlerei di devastazione quando si parla di Virtual Reality & Multimedia Park, tuttora in liquidazione, 20 miliardi di buco; io parlerei di devastazione quando si sa, tutti sanno che dobbiamo pagare più di 200 milioni l’anno di interessi sul debito che ha fatto chi? Appendino? No, il Partito Democratico, come si chiamava prima. Attenzione ad attaccare questa Giunta e questa Amministrazione, perché, anche se non abbiamo i giornali, anche se non abbiamo le lobby dietro le spalle, anzi, forse soprattutto per quello noi stiamo rimettendo a posto i conti del Comune, altrimenti non saremmo sotto il controllo della Corte dei Conti. Abbiamo trovato i conti in disequilibrio strutturale e li stiamo rimettendo a posto, per il bene non di qualcun altro, ma dei cittadini. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliere Giovara. Adesso è iscritto a parlare il Consigliere Versaci. Prego, ne ha facoltà anche lei per cinque minuti. VERSACI Fabio La ringrazio, Presidente. Ringrazio l’Assessore Rolando per l’illustrazione. Ovviamente non entro nella polemica, perché tanto hanno già detto abbastanza i miei colleghi che mi hanno preceduto, i miei colleghi di Maggioranza. Ormai chi vuole strumentalizzare, strumentalizzi tutti, tutto è strumentalizzabile, quindi è un dibattito inutile, lo trovo. Io mi soffermo più sugli atti che sono accompagnati alla delibera. L’Assessore Rolando usa gli strumenti che ha e cerca di fare il meglio che può, poi ovviamente..., tanto sono cose talmente complesse, che al di fuori le persone non lo capiscono o, anzi, fanno fatica a capirlo perché sono cose molto complesse. Quindi, si può dire tutto, tutto e il contrario, vale sempre tutto. Io mi soffermo solamente sugli atti. Ad esempio, ho sottoscritto la mozione... l’ordine del giorno del collega Lavolta, che ha trasformato in mozione di accompagnamento, che ha sottoposto, ad esempio, a me sul tema della questione legata al nostro Comune. Io sarò forse quello più... io confido molto, sinceramente, nel Governo, confido perché non penso che siano così pazzi, ma non perché ci sia la mia forza politica, in generale, non penso che ci sia un Governo così pazzo che non si preoccupi di aiutare i Comuni, io non ci voglio credere, nel senso che sono fiducioso. Sono fiducioso perché so il lavoro che ANCI fa con il Governo, ai tavoli del Governo, sono fiducioso anche nel Presidente Decaro, sono fiducioso nel lavoro che fa la Sindaca in ANCI con l’aiuto del Presidente Decaro e di tutti i Sindaci delle grandi Città, e non solo delle grandi Città, perché - l’ho già detto più volte in Commissione - è una situazione che non è ad communem, diciamo, non è che in questo momento il Comune di Torino è messo male perché ha fatto degli errori, come dire, amministrativi che lo hanno portato in questa situazione; è evidente che è una cosa che è più grande di noi, è evidente che il Governo dovrà intervenire. Il tempo non è tantissimo, perché adesso noi... il 31 luglio, se non mi ricordo male, ci sono gli equilibri di bilancio, sappiamo che non è possibile... non sarà possibile... con queste regole attuali portare a casa gli equilibri di bilancio è impossibile, perché ho imparato questo, almeno in questi quattro anni, un po’ ho studiato, un po’ ho imparato in questi quattro anni, quindi in questo momento siamo in questa situazione. Quindi, l’indicazione di voto della Maggioranza è che le due mozioni di accompagnamento abbiano un voto favorevole, ma io lo dico proprio, poi questo è un intervento mio personale, coerentemente con quanto ho votato nelle scorse settimane i vari documenti di diversi colleghi che si sono... anche il collega Fornari che ha presentato un atto come Maggioranza, l’ho votato, ho votato l’atto del collega Tresso, ho votato l’atto della collega Scanderebech, così, vado a memoria. Mi sembra... coerentemente io voterò queste due mozioni, perché penso che siamo... sono atti politici. Io capisco che non si possano risolvere tutti i problemi e non abbiamo neanche la forza; sono atti politici, sono indirizzi ed è giusto darli. Io, ripeto, confido che il Presidente Conte e il Ministro Gualtieri trovino una soluzione, perché è evidente che la debbano trovare, ma non per il Comune di Torino, per tutti, cioè per tutti i Comuni, perché io mi confronto con Consiglieri di altri Comuni, con i colleghi di Roma e mi raccontano la situazione che non è tanto migliore della nostra. Ma basta anche andare al Comune di Settimo, penso che avrà gli stessi problemi, penso che ce li ha il Comune di Brandizzo..., cioè, penso che tutti i Comuni abbiano gli stessi problemi in questo momento. Quindi, io confido, ripeto, confido nel lavoro che si può fare con ANCI e confido nel Governo che possa trovare una soluzione, e quindi secondo me è giusto votare questi atti. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Tresso. TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Io vorrei solo velocemente ribadire la mia posizione, in modo anche da giustificare poi come mi comporterò durante il voto. Si tratta di un atto che trovo debole, strutturalmente debole, dalla lettura degli allegati, da quanto è emerso nella discussione. Qui stiamo, di fatto, non rinegoziando dei mutui, stiamo di fatto sospendendo delle rate per spalmarle più avanti nel tempo, peraltro questa è un’operazione che ha un costo complessivo, che viene detto anche in delibera, sono 17 milioni al netto, tra quello che sono i risparmi attuali e i maggiori oneri che ci troveremo a pagare dopo il 2034. Per carità, sono ovviamente atti che si fanno di consueto e, a maggior ragione, in momenti di maggiore necessità e di maggiore crisi, però mi sembra un atto debole perché di fatto la rinegoziazione riguarda poi lo shiftare i tassi variabili a fisso e sui tassi fissi mi sembra che ci siano... cioè, sono praticamente irrisorie le rimodulazioni dei tassi, peraltro in un momento in cui, invece, il costo del denaro mi sembra dovrebbe essere maggiormente più competitivo. Ci sono 4,5 milioni che portiamo a casa nel 2020, su un ammontare compressivo di 114 milioni, quindi di quote in conto capitale. Quindi, si tratta veramente un po’ di briciole, soprattutto se tenuto conto del fatto che l’ammontare di quanto il Governo finora ha stanziato per i Comuni è circa il 50% dei 7 miliardi, forse anche qualcosa in più, che era stato valutato come necessario per poter risanare gli ammanchi della fiscalità pubblica e di quanto ovviamente noi per primi ci troveremo a dover fare poi fronte nel pareggio di Bilancio. Pareggio di Bilancio che... non è certo questo tipo di atto che potrà cercare di condurci a salvare, com’è stato ricordato anche da alcuni colleghi, e li ringrazio, io stesso ho presentato un atto che chiedeva di poter già da subito avere una voce forte, ovviamente nel periodo di quelli che sono i coordinamenti proposti da ANCI e da altre istituzioni, che devono avere un livello di interlocuzione forte con il Governo, per dichiarare fin da subito che era necessaria una misura urgente per definire che bisognava quest’anno derogare dal pareggio e quindi valutare un disavanzo; io avevo provato a fare anche delle ipotesi. Poi la mozione di accompagnamento proposta dal collega Lavolta, addirittura, va oltre e chiede che sia il Governo stesso che si fa cura della copertura del disavanzo. Io un pochino più... magari in maniera meno velleitaria, mi accontentavo del fatto di dire che ci fosse, invece, un piano di rientro che potesse essere previsto nel triennio successivo, con ovviamente delle condizioni molto molto agevolate e che mi sembrava essere comunque una misura concreta per poter chiedere al Governo delle misure anche di tipo immediato, cioè che potessero dare una valutazione subito e non attendere chissà ancora quanti mesi per capire se poi ci sono delle risorse che verranno... Io sono un po’meno ottimista, ecco, di quanto diceva chi mi ha preceduto, non so più se era il Consigliere Versaci, sul fatto che il Governo saprà e potrà fare di tutto per riuscire a sopperire a questo gap. Non mi interessa molto e lo trovo anche un po’ sterile e stucchevole il dibattito sulla valutazione di chi ha prodotto debito, mi sembra ingiusto dire che la passata Amministrazione non abbia contribuito, come ha detto qualcuno, alla riduzione del debito, questa è una falsità, lo si sa e sarebbe poi interessante, una volta per tutte, dipanare e mettere i conti nero su bianco e quindi valutarli, anche alla luce di quello che ha fatto l’attuale Amministrazione. Non mi appassiona il fatto di dire che non si è né di destra, né di sinistra, la trovo una semplificazione veramente molto molto banale. In realtà i problemi non sono né di destra, né di sinistra, ci sono ormai una globalizzazione e il Covid ne è un esempio, che non riguarda certo né la destra, né la sinistra, ma le risposte che si danno hanno ancora, vivaddio, una buona connotazione, perché le priorità sanno essere secondo degli schemi valoriali, che invece hanno un’appartenenza e sono diverse. Per cui, ecco, mi sembra che ci sia un atto in cui ancora una volta non c’è un grande coraggio, diciamo, si fa un ritocco, un maquillage, si fa qualcosa, ma non è certo questo che incide, e forse l’approccio stesso di un atto del genere non è quello giusto per poter governare una situazione che ha una crisi di questo livello e che richiede, peraltro a un’Amministrazione che fa parte della compagine del Governo, di poter avere un’interlocuzione molto, molto, più forte, molto, molto più decisa. Per cui, l’atto di per sé, se non è accompagnato dalle mozioni di accompagnamento, appunto, che sono state prodotte, ha veramente poca valenza sotto il profilo politico; poi, certo, aggiusta quello che può essere inevitabile aggiustare, aggiusta perché sono misure ad oggi concesse, ma non è certo quello che ha una visione e ha una proiezione di orizzonte tale da poter consentire una politica che deve essere poi quella che salvaguarda la funzione ultima dei Comuni, che è quella di poter erogare e non diminuire il livello di erogazione di servizi. Per questo motivo, adesso vedrò l’esito della votazione anche delle mozioni di accompagnamento, ma non mi sento di votare un atto simile. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Tresso. Adesso è iscritto a parlare il Presidente Chessa. Prego. CHESSA Marco Grazie a lei, Presidente. Quello che volevo dire personalmente è che io voterò a favore sia della delibera, che delle due mozioni di accompagnamento. La delibera la voterò, voterò a favore, in quanto la situazione che stiamo vivendo e che abbiamo anche vissuto ci deve indurre alla praticità, e quindi i provvedimenti di questo genere a mio parere sono giusti e corretti, in quanto vanno anche ad incidere sugli unici parametri di rigidità della spesa, sui quali possiamo intervenire. Quindi, sono assolutamente a favore, in quanto la situazione non ci dà grosse alternative, soprattutto dal momento in cui l’allarmismo sui conti che c’è in questi giorni e in questi mesi è assolutamente giustificato, e quindi la Città deve fare anche sentire la propria voce ed è per questo che voterò a favore delle due mozioni di accompagnamento. Personalmente non mi interessano tutti i discorsi che mi hanno preceduto, in quanto i veri danneggiati da questa situazione non sono le forze politiche, sono solo i cittadini. I cittadini hanno necessità di avere una città amministrata finanziariamente in maniera ottimale. Non mi interessa quello che è successo, mi interessa quello che succederà, perché lo merita la nostra Città e lo meritano i nostri cittadini. Volevo concludere ringraziando l’Assessore Rolando, perché sta facendo un lavoro mostruoso e mastodontico, gli Uffici della Divisione Risorse Finanziarie, perché stanno aiutando e dando un apporto veramente straordinario, in una situazione totalmente inedita e complicata. È un lavoro prezioso, che molto spesso non viene riconosciuto: anche in determinate situazioni, come in questa del Consiglio, ci sono delle fasi, dei passaggi che, secondo me, non rendono merito alla professionalità ed al coraggio di queste persone, che si stanno mettendo al servizio dei nostri concittadini. Grazie mille. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Adesso procediamo con l’intervento del Presidente Malanca, prego. MALANCA Roberto Grazie, Presidente. Anche io confermo e sono d’accordo con tutto quello che hanno detto i colleghi prima di me. Mi premeva soltanto fare quella che è una puntualizzazione di tipo politico, perché ogni volta c’è sempre un equivoco sulla questione “scelta del project financing”, piuttosto che del mutuo, l’indebitamento, “Oddio, oddio!”, “Però serve più coraggio”. Allora, una volta per tutte, non esiste, da parte della forza politica che sta amministrando questa Città, una preclusione ideologica nei confronti né del project financing, né dei mutui. Quello che rende la scelta, diciamo, ottimale rispetto alle altre è la sostenibilità finanziaria ed economica di quello che è il piano di investimenti nei confronti di un’opera come quella della Metropolitana, ma ce ne sono altre. La sostenibilità vuol dire che la Città non si deve trovare, come è successo in passato, a dover tagliare servizi per potersi pagare debiti fatti per opere, che poi magari non sono nemmeno servite per più di pochi mesi, in alcuni casi. La scelta tra il project financing e il mutuo è semplicemente questa: la sostenibilità del debito; perché il project financing, alla fine, è debito anche quello, perché il canone che deve essere restituito al proponente di un project financing non è nient’altro che il ristoro del capitale e degli interessi. Quindi, alla fine, quello che è la differenza fra la scelta di un project financing o la scelta di un mutuo, o la scelta di un finanziamento di altro genere, è semplicemente se ce lo possiamo permettere, come Città, nelle condizioni che vengono espresse dal piano finanziario che viene stilato. Quando si parla di “scelte di coraggio”, io voglio solo ricordare che esiste un sottile limite fra quello che è il coraggio di portare avanti non soltanto la propria linea, ma portarla avanti nei limiti della sostenibilità per l’Amministrazione, e la temerarietà o il menefreghismo di quello che succederà dopo. Ecco, questo sottile confine da noi non è mai stato superato in questi quattro anni e non lo sarà mai. Non è successo altre volte. E, per quanto riguarda la riduzione del debito, esiste anche qui un concetto difficile, forse, da spiegare, ma per me la riduzione del debito non significa che il debito complessivo lo spalmo da altre parti per ridurre quello che apparentemente, in un bilancio solo, rimane, vuol dire che io riduco il debito complessivo, non soltanto quello dell’Amministrazione in sé, ma anche quello delle partecipate e anche tutti gli altri, che è l’opera che stiamo facendo e che abbiamo fatto. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Adesso ho la Consigliera Scanderebech. Prego. SCANDEREBECH Federica Grazie, Presidente. Non volevo intervenire, poi sono stata sollecitata da alcuni Consiglieri di Maggioranza e da alcune loro riflessioni, perché sinceramente a fine mandato, dopo più di quattro anni dall’elezione di questa Amministrazione, arrivare oggi, in questa situazione o, ancora di più, a giorni fa in cui la nostra Sindaca spaventava i cittadini torinesi dicendo che rischiamo una bomba sociale, dichiarava: “Se non siamo in grado di stare vicino ai cittadini, le Città rischiano di diventare delle bombe sociali”. Beh, allora, se tali affermazioni fossero state fatte quattro anni fa, all’inizio del vostro mandato, in stile puramente di grillismo puro, potevo ancora capirlo, perché potevano essere espressioni ancora di inizio campagna elettorale e quindi erano giustificate, ma ad oggi, se i conti e la voragine del Comune di Torino permangono, di sicuro la colpa non è degli altri, né tantomeno dei cittadini torinesi. La colpa è di questa Amministrazione, che in questi quattro anni non è stata in grado di colmare questa voragine e di mettere a posto i conti pubblici della nostra Città. Quindi, delle dichiarazioni per andare incontro, come diceva giustamente il collega Chessa, di andare incontro alla tranquillità dei cittadini, vanno fatte. Non ho apprezzato per nulla delle dichiarazioni di giorni fa, in cui si diceva: “Ah, probabilmente non saremo in grado di coprire i servizi di raccolta rifiuti della nostra città”. Ma che cosa ne possono i nostri cittadini? I nostri cittadini in questo momento devono avere delle forti comunicazioni da parte del nostro Ente per essere più tranquilli, più sereni, non di essere agitati e quasi di volerli incolpare. Questa deliberazione, nel titolo potrebbe anche essere accettabile; poi, per come invece si configura nella realtà dei fatti, non può avere il mio voto favorevole quest’oggi, mentre ho sottoscritto la mozione del collega Lavolta, che avrà il mio voto favorevole. Ho terminato. SICARI Francesco (Presidente) Non ho altri interventi da parte dei Consiglieri e quindi farei replicare, per conto della Giunta, la Sindaca Appendino. Prego, Sindaca. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. Io francamente sono basita da alcuni interventi di questo Consiglio Comunale e lo dico perché mi chiedo se qualcuno si sta rendendo conto, e mi riferisco in particolare ad alcuni Consiglieri delle Minoranze, di che cosa sta vivendo il Paese. Ora, si dice che - l’ultimo intervento, forse anche il primo - abbiamo devastato i conti, ma forse non è chiaro a tutti che dopo quattro anni di lavoro da parte di questa Amministrazione, con tanti degli stessi Consiglieri che ci dicevano che non dovevamo tagliare i servizi per mettere a posto il risanamento dei nostri conti, noi siamo arrivati, dopo 25 anni di storia della Città di Torino, ad approvare il Bilancio Previsionale nei tempi, e questo non è successo per caso, questo è successo perché - siamo stati anche criticati dalle Minoranze per questo - abbiamo fatto delle manovre, probabilmente impopolari, per mettere a posto i conti e i numeri parlano chiaro: noi abbiamo ridotto il debito di 400 milioni, senza ricorrere al D.L. 35, quindi senza utilizzare quella forma di debito corrente, e quindi abbiamo ridotto realmente il debito di 400 milioni in quattro anni, e abbiamo ridotto il disavanzo, che era di 80 milioni quando abbiamo ereditato il Bilancio, e da 80 milioni lo abbiamo portato a 50 milioni. Questo è successo in questi tre anni e mezzo, quattro, e io ricordo bene che le Minoranze ci hanno fortemente criticato, perché abbiamo toccato alcune entrate e ridotto alcune spese. Quindi, il risanamento dei conti c’è stato. Può piacere o non può piacere, ma ci ha portato ad avere, dopo 25 anni, il Bilancio approvato nei termini. Allora, come dire, la persona forse più dispiaciuta, se vogliamo usare questo termine, da quanto è accaduto, dal punto di vista prettamente amministrativo dei bilanci, è certamente la sottoscritta, perché, dopo quattro anni che avevamo risanato i conti e finalmente eravamo tornati ad avere gli equilibri, senza peraltro ricorrere ad ulteriori dismissioni di IREN, come era stato anche paventato da qualcuno della Minoranza, avevamo un Bilancio che stava in piedi. Poi, guardi, Consigliera Scanderebech, è successo quello che è successo, purtroppo, e quello che è successo, oltre ad essere un’emergenza sanitaria, di cui abbiamo pienamente discusso e non ci torno, ha un effetto di impatto economico sui conti della Città. Uno può pensare che Appendino non sia in grado di gestire i conti della Città, ma forse, se tutti i Sindaci d’Italia stanno dicendo, come la sottoscritta, che se non c’è un intervento governativo al 31 luglio, i Comuni vanno in dissesto, perché non sono in grado di garantire gli equilibri di bilancio, forse non è solo Appendino che non è in grado di fare i conti, forse, e dico forse, l’emergenza economica che stiamo vivendo, che ci ha portato a sospendere alcune attività, correttamente, dal mio punto di vista, ha portato delle voragini nei conti e quello che è successo ha travolto il percorso di risanamento. Guardate, lo dico anche con pieno rispetto per il lavoro che è stato fatto prima di me, ha travolto anche il risanamento che è stato fatto negli anni precedenti, perché noi oggi abbiamo un buco, una voragine di 230 milioni. E sì, Consigliera Scanderebech, se non arrivano delle risorse, le Città diventeranno delle bombe sociali, e non lo dico solo io, lo dicono tante persone, perché purtroppo, come noi potremmo non raccogliere i rifiuti, il Sindaco Nardella ha dichiarato che deve spegnere i lampioni, perché questo è il quadro in cui noi siamo. Allora, il provvedimento che approviamo oggi, che qualcuno ha definito “debole”, francamente non capisco cosa ci sia di debole, è un provvedimento che ANCI ha fortemente voluto e che anche io ho fortemente spinto, perché? Perché se noi abbiamo un buco di circa 230 milioni, che è quello che stiamo purtroppo affrontando, e quei 230 milioni abbiamo due modi per affrontarli: ovviamente cercare di ottenere più risorse dal Governo, cosa che stiamo facendo, e devo dire che io ringrazio il Consiglio Comunale, Minoranza e Maggioranza, per supportare questa azione, che non è di un Sindaco, ma credo che sia nell’interesse dell’intera comunità che rappresentiamo, e quindi ben venga, e io sarò la prima a votare favorevolmente agli indirizzi, a prescindere dalla forza politica che in qualche modo li porta in Consiglio Comunale, rispetto ad una maggiore incidenza sul Governo, perché ho detto anche io chiaramente - come ha detto anche il Presidente Decaro, con cui ci confrontiamo costantemente, e tutti i Sindaci, almeno i 14 metropolitani - che i 3 miliardi non sono sufficienti, ma quello strumento che noi oggi stiamo attuando, e tra l’altro alla luce anche dell’insistenza di ANCI nel decreto che è stato approvato, che verrà discusso a breve, c’è anche un intervento che permette - l’avevo anche annunciato in Consiglio Comunale - di intervenire allo stesso modo anche sulle banche private, quelle risorse oggi sono risorse che vengono conteggiate a livello governativo come risorse che vengono liberate per attingere, come dire, a quel disavanzo che purtroppo noi dobbiamo affrontare. Poi ci sono dei Comuni che hanno avanzo di amministrazione. Quindi, alcuni Comuni hanno deciso di utilizzare avanzi di amministrazione per, in parte, coprire; abbiamo letto oggi di Milano, ha un avanzo di circa 100 milioni, se non erro, hanno utilizzato avanzo per andare in qualche modo a ridurre quel disavanzo che deriva dalla questione Covid. Allora, io vorrei solo scindere le due cose: allora, un tema è valutare su una politica e una strategia di medio periodo per rimettere a posto il Comune e quindi, come dire, anche tutto quello che riguarda i conti e dare una strategia, e ci mancherebbe, ma oggi è ancora molto complicato fare questa cosa qui, anche perché noi oggi non siamo neanche ancora in grado di valutare - l’aveva detto l’Assessore Rolando, credo, tante volte - come sarà la ripresa e come impatterà la ripresa sui conti. Allora, lo strumento che noi abbiamo deciso di utilizzare, e cioè di - è vero, come tanti altri Comuni, poi uno può decidere anche di non farlo, ma noi abbiamo deciso di farlo in modo responsabile, dal mio punto di vista - di utilizzare la possibilità che ci ha dato Cassa Depositi e Prestiti, fortemente sollecitata da ANCI, ci tengo a ribadirlo, sia per quanto riguarda i mutui di Cassa Depositi e Prestiti, sia per quanto riguarda i mutui privati, ci permette quest’anno di ridurre quel disavanzo di 230 milioni. È sufficiente? No, e infatti tutti i Comuni, ancora ieri e ancora oggi, stiamo chiedendo evidentemente che quei 3 miliardi, che non sono sufficienti, siano raddoppiati, perché per arrivare al 31 luglio con gli equilibri di bilancio e non andare in predissesto o dissesto, è evidente che servono ulteriori risorse, perché noi non saremmo in grado di garantire quegli equilibri di bilancio. Però sono due fronti diversi, cioè, noi nell’immediato dobbiamo utilizzare le leve e gli strumenti che abbiamo per garantire che il Comune possa mantenere in piedi i conti e possa in qualche modo garantire i servizi essenziali, e noi faremo tutto il possibile per garantire i servizi essenziali; dall’altra parte dobbiamo, evidentemente, lavorare su una strategia a medio periodo, per far sì che la Città possa continuare a garantire questi servizi, ma una cosa non esclude l’altra. Quindi, io so che vi è stato già anche spiegato che noi abbiamo circa 230 milioni, di cui 20 dovremmo recuperarli con i risparmi dell’FCDE, prevediamo da quest’operazione totale di rinegoziazione, come dire, grazie alle norme nazionali, di recuperare circa 40 milioni, e non è ancora sufficiente. Ma io l’ultima cosa che vorrei fare, e credo di poterlo dire a nome di tutta la Città, qua non è una questione politica, l’ultima cosa che vorrei fare è trovarmi costretta, e io non lo voglio fare, perché non penso che sia corretto farlo in questo momento, a tagliare i servizi. Però il rischio della non capacità di un Ente Locale, che sia Comune di Torino, Comune di Napoli, Comune di Bari o Comune di Genova, per citare tutte le forze politiche, di non riuscire ad andare in equilibrio di bilancio al 31 luglio è reale. Non è che dire che questo non sia reale... - anzi, mi risulta peraltro che lo stesso Consiglio Comunale abbia sollecitato da questo punto di vista -, non dire che è reale il rischio, non significa non affrontarlo politicamente, oppure in qualche modo voler, come dire, impaurire i cittadini, ci mancherebbe. Abbiamo cercato in tutti i modi, in tutti i modi, nonostante le tante difficoltà, e credo, come dire, anche in condivisione con tutte le forze politiche, di tenere bene a mente l’effetto psicologico-sociale di quella che era un’emergenza sanitaria che oggi è diventata economica, però io davvero il mio appello che faccio alla Maggioranza - che, in realtà, ringrazio per il supporto - e alle Minoranze è di comprendere che si può anche non condividere, ripeto, la scelta, ma questa è una scelta praticamente obbligata, perché è il primo strumento che abbiamo, non sufficiente, ma è un primo strumento che abbiamo per alleggerire i conti della nostra Città ed evitare, non tra un anno o due anni, al 31 luglio di non poter dichiarare gli equilibri di bilancio. Io stessa sono dispiaciuta di dover rimettere, come dire, in ballo il lavoro che è stato fatto negli anni, per risanare e ridurre il debito della nostra Città, lavoro, ripeto, che è stato fatto in tanti anni, ma non pensiate - e lo dico soprattutto alle forze del Partito Democratico, che hanno governato prima di noi - non pensiate che quanto sta accadendo con il Covid, e lo sapete meglio di me, e lo sa tutto il Consiglio Comunale, quello che sta accadendo con il Covid, non metta in discussione anche tutto il lavoro fatto prima dell’Amministrazione Appendino, rispetto alla riduzione del Bilancio, del debito, rispetto agli interventi che sono stati più volte raccontati anche nell’Amministrazione precedente. E io ricordo, io ero Consigliera Comunale, io ricordo quando in Consiglio Comunale venivano portate le riduzioni dei mutui di Casse Depositi e Prestiti, ma io non credo francamente, francamente, di avere mai messo in discussione che un mutuo di Cassa Depositi e Prestiti - peraltro, quindi, un soggetto, come dire, statale sostanzialmente, la cui rinegoziazione permetteva di mantenere degli equilibri di bilancio - fosse una politica debole, perché peraltro inquadrata nell’ambito governativo, o comunque una politica che devastasse i conti della Città. Io trovo onestamente un po’ forti alcune dichiarazioni. Condivido, e chiudo, gli appelli delle mozioni e, anzi, ringrazio e io sarò la prima a votarle in modo convinto. Vi assicuro che sto facendo tutto il possibile, insieme a tanti altri Sindaci di diversi colori politici, per sensibilizzare il Governo rispetto alle difficoltà che abbiamo, tutti Enti Locali, siamo assolutamente consapevoli che lo strumento di oggi non è sufficiente per risolvere il tema dei Comuni, del nostro come degli altri, ma è uno strumento che noi, io penso, abbiamo il dovere di attuare, in questa fase particolare emergenziale, e il mio auspicio è che il Consiglio Comunale comprenda la difficoltà che hanno in questo momento i Sindaci nel tenere i due equilibri, cioè da un lato, ripeto, evitare il dissesto dei conti e garantire al 31 luglio gli equilibri di bilancio, e quindi usare gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione, e dall’altro fare leva politica, cosa che stiamo facendo, nei confronti del Governo, perché siamo assolutamente consapevoli che quei 3 miliardi - perché sono 3 miliardi per i Comuni e 500 per le Province e Città Metropolitane - non siano sufficienti. Non mi aspetto che le Minoranze votino un atto di questo tipo, mi aspetto, come dire, che si comprenda, poi magari mi sbaglio, ma mi aspetto che si comprenda il quadro in cui stiamo operando. E quando tra due o tre mesi magari ci verrà chiesto o verrà chiesto conto del fatto che si sia rinegoziato oppure no, rispetto al disequilibrio che c’è di bilancio, io credo francamente - quello si può anche non condividere - che un Sindaco in questo momento - e ringrazio la Maggioranza per la fiducia che ci sta dando, a me e all’Assessore Rolando, a tutta la Giunta - abbia il dovere di intraprendere tutte quelle azioni necessarie, con gli strumenti necessari, per garantire gli equilibri di bilancio al 31 luglio. Questo è lo spirito con cui noi affrontiamo queste rinegoziazioni, uno spirito, ripeto, certamente non di soluzione strutturale, ma che ci permette di affrontare la crisi forse più grande, anzi, togliamo il “forse”, dal dopoguerra, che il Paese abbia affrontato e che si ripercuote per forza sulla situazione degli Enti Locali. E quindi non si può fare finta che questo non sia successo, dobbiamo ottenere le cose insieme. Ed è questo lo spirito totalmente costruttivo e certamente non con l’intenzione di rimandare a qualcun altro la risoluzione dei problemi, anzi, la responsabilità ce la siamo già presa, anche in passato, ripeto, con manovre certamente non di consenso, ma lo spirito con cui affrontiamo questa delibera è esattamente questo: cercare di evitare che i nostri conti vengano dissestati e che in un momento di questo tipo un Ente Locale non possa fare da accompagnamento ad una ripersa difficile economica e ripartenza della Città, e che quindi non tagli i servizi, in particolare alle persone più fragili. Questo è lo spirito con cui ci stiamo muovendo. Io penso, ripeto, che tutto il monitoraggio sui conti lo continueremo a fare in piena trasparenza con la Commissione Bilancio, come credo si stia peraltro facendo, e man mano valuteremo tutti gli strumenti che potremo attuare, ma non si possono non scindere le due politiche di brevissimo periodo - perché abbiamo una scadenza al 31 luglio - e di medio periodo con le strategie e quello che possiamo impostare per il rilancio della nostra Città e i conti della nostra Città, una cosa non esclude l’altra. Ci tenevo a precisarlo, perché non vorrei che qualcuno pensasse che con questa delibera noi stiamo risanando i conti della Città o stiamo mettendo a posto il disavanzo strutturale che abbiamo di 230 milioni. Evidentemente non è così, ne siamo perfettamente consapevoli, ma è importante che si sia, dall’altra parte, consapevoli del fatto che stiamo facendo - ripeto e chiudo - una rinegoziazione, peraltro, che evidentemente ha un parere favorevole con l’autorizzazione dei flussi di cassa, perché se no non la potremmo fare, dico una cosa che è scontata, ma la ripeto, almeno rimane per il verbale; due, che ci permette di recuperare qualche risorsa che non è che andiamo, come dire, a spendere in più, semplicemente è un buco in meno rispetto a dei servizi che dobbiamo garantire, essenziali; e terzo, che non esclude minimamente alcun ragionamento con il Consiglio Comunale, come credo abbia già detto l’Assessore Rolando anche in Commissione, rispetto a delle strategie più ampie, su cui è opportuno, e noi siamo assolutamente disponibili, a discutere. Io davvero ringrazio il Consiglio Comunale per, come dire, la discussione e io auspico che siano più chiare, alla luce del mio intervento, le motivazioni con cui noi abbiamo chiesto al Consiglio Comunale di approvare questa delibera. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Sindaca. |