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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2020-01060
"QUALI PROSPETTIVE PER I SERVIZI ESTIVI RIVOLTI ALLE BAMBINE E AI BAMBINI DI TORINO" PRESENTATA IN DATA 4 MAGGIO 2020 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Presente.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Grazie, Presidente. I servizi estivi sono iniziative che la Città di Torino e il Sistema
educativo locale da anni organizzano per offrire opportunità di crescita, svago e
socializzazione alle bambine e ai bambini, ragazze e ragazzi torinesi, e per favorire la
conciliazione dei tempi di vita-lavoro nel periodo di sospensione delle attività
scolastiche. Il Comune ha già espresso la volontà politica e amministrativa di
provvedere anche per quest’anno, condividendo con le famiglie e con tutto il mondo
educativo e scolastico, l’importanza di riprendere attività formative e ricreative in
presenza. Abbiamo iniziato le attività propedeutiche alla realizzazione diversi mesi
prima della situazione emergenziale, come da prassi consueta per l’avvio, che nei tempi
tradizionali ha sempre avuto luogo in luglio-agosto per i Nidi e le Scuole dell’Infanzia e
metà giugno per l’“Estate Ragazzi”, nella fascia 6-11 anni. Come per tutte le attività
economiche, produttive e sociali, anche i servizi estivi per poter passare alla cosiddetta
Fase 2 ed essere realizzati richiedono i passaggi normativi e regolamentari nazionali e
regionali contenenti le specifiche organizzative di sicurezza da rispettare, senza i quali
non è assolutamente consentito alcun avvio. Il provvedimento nazionale è giunto con il
D.P.C.M. 17 maggio 2020 e ha previsto l’apertura di attività estive a partire dal 15
giugno in conformità alle linee guida del Dipartimento per le Politiche Educative di cui
all’allegato 8 e non include la fascia 0-3 anni. Sempre il D.P.C.M. prescrive che le
Regioni possono stabilire una diversa data anticipata o posticipata a condizione che sia
accertata la compatibilità con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri
territori e che individuino i protocolli o linee guida idonei a prevenire il contagio nel
rispetto delle linee nazionali. Un altro provvedimento uscito da qualche giorno e
precisamente il 22 maggio sono le linee guida aggiornate della Conferenza
Stato-Regioni sulla riapertura delle attività economiche e produttive dove per la prima
volta è inserita la scheda relativa al Settore servizi per l’infanzia e l’adolescenza. Non
sono ancora invece state approvate le linee guida regionali. Peraltro la competenza
regionale sul tema dei Centri Estivi è anche prevista dalla Legge Regionale dell’11
marzo 2015 numero 3. La Regione ha annunciato che il procedimento della delibera è in
corso e i contenuti, cito dal comunicato stampa, andranno a regolamentare in modo
puntuale tutti gli spazi che potranno essere destinati, la capacità ricettiva,
l’organizzazione delle attività, il personale, la formazione degli operatori, l’accesso e la
priorità, il protocollo sanitario, l’erogazione dei pasti e la collaborazione con i Centri
per le famiglie. Questa permessa normativa in risposta all’interpellanza era
indispensabile, non per fare tecnicismi o per fare scaricabarile, assolutamente, ma per
far comprendere ai cittadini come ad oggi, per serietà e responsabilità, non sia
assolutamente possibile rispondere con precisione alle richieste specifiche
dell’interpellanza stessa, ma anche delle famiglie, ovviamente, su sedi, forme
organizzative e regolamentazione, quando queste regole non sono ancora
compiutamente definite. Possiamo dire che l’organizzazione fin qui prevista ricalca le
modalità degli anni scorsi, con il partenariato delle dirigenze scolastiche e i gestori
qualificati già selezionati tramite bando tra associazioni di Terzo Settore e l’Ufficio Pio
della Compagnia San Paolo che finanzia “Estate Ragazzi” e in più si stanno definendo
collaborazioni con l’USR, Università degli Studi di Torino e Fondazione San Paolo per
inserire attività di recupero per i ragazzi delle fasce più deboli e che più hanno sofferto
per la sospensione delle attività in presenza. Per quanto riguarda criteri e regole per la
formazione dei gruppi e l’iscrizione, saranno rispettati quelli stabiliti dalle linee guida
nazionali, fermo restando di poter conoscere quelle regionali. Le linee guida nazionali
prevedono: il rapporto numerico insegnanti-bambini che è di 1 a 5 da tre a cinque anni e
1 a 7 da sei a undici anni; le priorità di iscrizione che sono l’accoglienza dei disabili e
dei bambini provenienti dalle famiglie con documentata fragilità e le famiglie con
maggior grado di impegno in attività di lavoro. In questi mesi gli Uffici della Divisione
non sono stati assolutamente fermi, né si sono dimenticati i bambini. Possiamo
documentare un amplissimo lavoro di gruppi appositamente dedicati in cui sono stati
coinvolti anche i gestori di servizi educativi privati, incontri con i vari soggetti e
partners coinvolti, con le parti sociali e portatori di interesse, sono state fatte ipotesi di
conduzione di attività, formulazioni di giornate tipo in sicurezza e quant’altro, in attesa
delle disposizioni governative e regionali. Dal 17 maggio, giorno dell’uscita del
D.P.C.M. e relativo allegato, siamo impegnati sul fronte politico a segnalare, anche con
ANCI, l’Associazione dei Comuni, le criticità di applicazione e fattibilità delle
prescrizioni e le ambiguità del citato allegato 8 e sul fronte operativo ci stiamo facendo
carico delle legittime preoccupazioni espresse dalle Organizzazioni Sindacali e dalle
Dirigenze Scolastiche per la complessità delle azioni previste e la risoluzione delle
ambiguità anche ai fini delle responsabilità dei vari attori. Abbiamo anche avviato una
interlocuzione con i Servizi Sanitari Locali, cui è stata demandata dalle linee guida
nazionali l’approvazione dei progetti dei gestori per la parte di competenza. Non sfugge
infatti che la prima preoccupazione è per la tutela della salute delle bambine e dei
bambini, delle lavoratrici e dei lavoratori dei Centri Estivi e credo che le famiglie si
aspettino e abbiano il diritto di poter accedere a un servizio di qualità dal punto di vista
educativo, pur con le necessarie restrizioni imposte dalle procedure obbligatorie, ma
anche sicuro dal punto di vista dell’applicazione rigorosa delle prescrizioni di sicurezza
che devono essere chiare, fattibili e condivise anche con i genitori prima dell’inizio.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Sì, concludo. Questo è l’obiettivo da raggiungere per l’avvio delle attività per il quale
non smettiamo di lavorare. Grazie, Presidente.

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