Interventi |
DI MARTINO Antonietta (Assessora) Presente. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. I servizi estivi sono iniziative che la Città di Torino e il Sistema educativo locale da anni organizzano per offrire opportunità di crescita, svago e socializzazione alle bambine e ai bambini, ragazze e ragazzi torinesi, e per favorire la conciliazione dei tempi di vita-lavoro nel periodo di sospensione delle attività scolastiche. Il Comune ha già espresso la volontà politica e amministrativa di provvedere anche per quest’anno, condividendo con le famiglie e con tutto il mondo educativo e scolastico, l’importanza di riprendere attività formative e ricreative in presenza. Abbiamo iniziato le attività propedeutiche alla realizzazione diversi mesi prima della situazione emergenziale, come da prassi consueta per l’avvio, che nei tempi tradizionali ha sempre avuto luogo in luglio-agosto per i Nidi e le Scuole dell’Infanzia e metà giugno per l’“Estate Ragazzi”, nella fascia 6-11 anni. Come per tutte le attività economiche, produttive e sociali, anche i servizi estivi per poter passare alla cosiddetta Fase 2 ed essere realizzati richiedono i passaggi normativi e regolamentari nazionali e regionali contenenti le specifiche organizzative di sicurezza da rispettare, senza i quali non è assolutamente consentito alcun avvio. Il provvedimento nazionale è giunto con il D.P.C.M. 17 maggio 2020 e ha previsto l’apertura di attività estive a partire dal 15 giugno in conformità alle linee guida del Dipartimento per le Politiche Educative di cui all’allegato 8 e non include la fascia 0-3 anni. Sempre il D.P.C.M. prescrive che le Regioni possono stabilire una diversa data anticipata o posticipata a condizione che sia accertata la compatibilità con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o linee guida idonei a prevenire il contagio nel rispetto delle linee nazionali. Un altro provvedimento uscito da qualche giorno e precisamente il 22 maggio sono le linee guida aggiornate della Conferenza Stato-Regioni sulla riapertura delle attività economiche e produttive dove per la prima volta è inserita la scheda relativa al Settore servizi per l’infanzia e l’adolescenza. Non sono ancora invece state approvate le linee guida regionali. Peraltro la competenza regionale sul tema dei Centri Estivi è anche prevista dalla Legge Regionale dell’11 marzo 2015 numero 3. La Regione ha annunciato che il procedimento della delibera è in corso e i contenuti, cito dal comunicato stampa, andranno a regolamentare in modo puntuale tutti gli spazi che potranno essere destinati, la capacità ricettiva, l’organizzazione delle attività, il personale, la formazione degli operatori, l’accesso e la priorità, il protocollo sanitario, l’erogazione dei pasti e la collaborazione con i Centri per le famiglie. Questa permessa normativa in risposta all’interpellanza era indispensabile, non per fare tecnicismi o per fare scaricabarile, assolutamente, ma per far comprendere ai cittadini come ad oggi, per serietà e responsabilità, non sia assolutamente possibile rispondere con precisione alle richieste specifiche dell’interpellanza stessa, ma anche delle famiglie, ovviamente, su sedi, forme organizzative e regolamentazione, quando queste regole non sono ancora compiutamente definite. Possiamo dire che l’organizzazione fin qui prevista ricalca le modalità degli anni scorsi, con il partenariato delle dirigenze scolastiche e i gestori qualificati già selezionati tramite bando tra associazioni di Terzo Settore e l’Ufficio Pio della Compagnia San Paolo che finanzia “Estate Ragazzi” e in più si stanno definendo collaborazioni con l’USR, Università degli Studi di Torino e Fondazione San Paolo per inserire attività di recupero per i ragazzi delle fasce più deboli e che più hanno sofferto per la sospensione delle attività in presenza. Per quanto riguarda criteri e regole per la formazione dei gruppi e l’iscrizione, saranno rispettati quelli stabiliti dalle linee guida nazionali, fermo restando di poter conoscere quelle regionali. Le linee guida nazionali prevedono: il rapporto numerico insegnanti-bambini che è di 1 a 5 da tre a cinque anni e 1 a 7 da sei a undici anni; le priorità di iscrizione che sono l’accoglienza dei disabili e dei bambini provenienti dalle famiglie con documentata fragilità e le famiglie con maggior grado di impegno in attività di lavoro. In questi mesi gli Uffici della Divisione non sono stati assolutamente fermi, né si sono dimenticati i bambini. Possiamo documentare un amplissimo lavoro di gruppi appositamente dedicati in cui sono stati coinvolti anche i gestori di servizi educativi privati, incontri con i vari soggetti e partners coinvolti, con le parti sociali e portatori di interesse, sono state fatte ipotesi di conduzione di attività, formulazioni di giornate tipo in sicurezza e quant’altro, in attesa delle disposizioni governative e regionali. Dal 17 maggio, giorno dell’uscita del D.P.C.M. e relativo allegato, siamo impegnati sul fronte politico a segnalare, anche con ANCI, l’Associazione dei Comuni, le criticità di applicazione e fattibilità delle prescrizioni e le ambiguità del citato allegato 8 e sul fronte operativo ci stiamo facendo carico delle legittime preoccupazioni espresse dalle Organizzazioni Sindacali e dalle Dirigenze Scolastiche per la complessità delle azioni previste e la risoluzione delle ambiguità anche ai fini delle responsabilità dei vari attori. Abbiamo anche avviato una interlocuzione con i Servizi Sanitari Locali, cui è stata demandata dalle linee guida nazionali l’approvazione dei progetti dei gestori per la parte di competenza. Non sfugge infatti che la prima preoccupazione è per la tutela della salute delle bambine e dei bambini, delle lavoratrici e dei lavoratori dei Centri Estivi e credo che le famiglie si aspettino e abbiano il diritto di poter accedere a un servizio di qualità dal punto di vista educativo, pur con le necessarie restrizioni imposte dalle procedure obbligatorie, ma anche sicuro dal punto di vista dell’applicazione rigorosa delle prescrizioni di sicurezza che devono essere chiare, fattibili e condivise anche con i genitori prima dell’inizio. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Sì, concludo. Questo è l’obiettivo da raggiungere per l’avvio delle attività per il quale non smettiamo di lavorare. Grazie, Presidente. |