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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2020-01060
"QUALI PROSPETTIVE PER I SERVIZI ESTIVI RIVOLTI ALLE BAMBINE E AI BAMBINI DI TORINO" PRESENTATA IN DATA 4 MAGGIO 2020 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Allora, verifico solo la presenza dell’Assessora Di Martino e della Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Artesio presente.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Presente.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Perfetto, grazie. Iniziamo con la trattazione delle interpellanze.
Si tratta della numero meccanografico 202001060/002, oggetto:

“Quali prospettive per i servizi estivi rivolti alle bambine e ai bambini di Torino”

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Questa interpellanza è stata presentata in data 4 maggio del 2020 a prima firmataria la
Consigliera Artesio. I firmatari sono diversi, abbiamo la firmataria, appunto, la prima
firmataria Artesio, Magliano, Patriarca, Scanderebech, Foglietta, Pollicino e Petrarulo.
Do subito la parola all’Assessore Di Martino, contingentando sempre i tempi nei cinque
minuti per dare risposta a queste interpellanze, grazie.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Grazie, Presidente. I servizi estivi sono iniziative che la Città di Torino e il Sistema
educativo locale da anni organizzano per offrire opportunità di crescita, svago e
socializzazione alle bambine e ai bambini, ragazze e ragazzi torinesi, e per favorire la
conciliazione dei tempi di vita-lavoro nel periodo di sospensione delle attività
scolastiche. Il Comune ha già espresso la volontà politica e amministrativa di
provvedere anche per quest’anno, condividendo con le famiglie e con tutto il mondo
educativo e scolastico, l’importanza di riprendere attività formative e ricreative in
presenza. Abbiamo iniziato le attività propedeutiche alla realizzazione diversi mesi
prima della situazione emergenziale, come da prassi consueta per l’avvio, che nei tempi
tradizionali ha sempre avuto luogo in luglio-agosto per i Nidi e le Scuole dell’Infanzia e
metà giugno per l’“Estate Ragazzi”, nella fascia 6-11 anni. Come per tutte le attività
economiche, produttive e sociali, anche i servizi estivi per poter passare alla cosiddetta
Fase 2 ed essere realizzati richiedono i passaggi normativi e regolamentari nazionali e
regionali contenenti le specifiche organizzative di sicurezza da rispettare, senza i quali
non è assolutamente consentito alcun avvio. Il provvedimento nazionale è giunto con il
D.P.C.M. 17 maggio 2020 e ha previsto l’apertura di attività estive a partire dal 15
giugno in conformità alle linee guida del Dipartimento per le Politiche Educative di cui
all’allegato 8 e non include la fascia 0-3 anni. Sempre il D.P.C.M. prescrive che le
Regioni possono stabilire una diversa data anticipata o posticipata a condizione che sia
accertata la compatibilità con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri
territori e che individuino i protocolli o linee guida idonei a prevenire il contagio nel
rispetto delle linee nazionali. Un altro provvedimento uscito da qualche giorno e
precisamente il 22 maggio sono le linee guida aggiornate della Conferenza
Stato-Regioni sulla riapertura delle attività economiche e produttive dove per la prima
volta è inserita la scheda relativa al Settore servizi per l’infanzia e l’adolescenza. Non
sono ancora invece state approvate le linee guida regionali. Peraltro la competenza
regionale sul tema dei Centri Estivi è anche prevista dalla Legge Regionale dell’11
marzo 2015 numero 3. La Regione ha annunciato che il procedimento della delibera è in
corso e i contenuti, cito dal comunicato stampa, andranno a regolamentare in modo
puntuale tutti gli spazi che potranno essere destinati, la capacità ricettiva,
l’organizzazione delle attività, il personale, la formazione degli operatori, l’accesso e la
priorità, il protocollo sanitario, l’erogazione dei pasti e la collaborazione con i Centri
per le famiglie. Questa permessa normativa in risposta all’interpellanza era
indispensabile, non per fare tecnicismi o per fare scaricabarile, assolutamente, ma per
far comprendere ai cittadini come ad oggi, per serietà e responsabilità, non sia
assolutamente possibile rispondere con precisione alle richieste specifiche
dell’interpellanza stessa, ma anche delle famiglie, ovviamente, su sedi, forme
organizzative e regolamentazione, quando queste regole non sono ancora
compiutamente definite. Possiamo dire che l’organizzazione fin qui prevista ricalca le
modalità degli anni scorsi, con il partenariato delle dirigenze scolastiche e i gestori
qualificati già selezionati tramite bando tra associazioni di Terzo Settore e l’Ufficio Pio
della Compagnia San Paolo che finanzia “Estate Ragazzi” e in più si stanno definendo
collaborazioni con l’USR, Università degli Studi di Torino e Fondazione San Paolo per
inserire attività di recupero per i ragazzi delle fasce più deboli e che più hanno sofferto
per la sospensione delle attività in presenza. Per quanto riguarda criteri e regole per la
formazione dei gruppi e l’iscrizione, saranno rispettati quelli stabiliti dalle linee guida
nazionali, fermo restando di poter conoscere quelle regionali. Le linee guida nazionali
prevedono: il rapporto numerico insegnanti-bambini che è di 1 a 5 da tre a cinque anni e
1 a 7 da sei a undici anni; le priorità di iscrizione che sono l’accoglienza dei disabili e
dei bambini provenienti dalle famiglie con documentata fragilità e le famiglie con
maggior grado di impegno in attività di lavoro. In questi mesi gli Uffici della Divisione
non sono stati assolutamente fermi, né si sono dimenticati i bambini. Possiamo
documentare un amplissimo lavoro di gruppi appositamente dedicati in cui sono stati
coinvolti anche i gestori di servizi educativi privati, incontri con i vari soggetti e
partners coinvolti, con le parti sociali e portatori di interesse, sono state fatte ipotesi di
conduzione di attività, formulazioni di giornate tipo in sicurezza e quant’altro, in attesa
delle disposizioni governative e regionali. Dal 17 maggio, giorno dell’uscita del
D.P.C.M. e relativo allegato, siamo impegnati sul fronte politico a segnalare, anche con
ANCI, l’Associazione dei Comuni, le criticità di applicazione e fattibilità delle
prescrizioni e le ambiguità del citato allegato 8 e sul fronte operativo ci stiamo facendo
carico delle legittime preoccupazioni espresse dalle Organizzazioni Sindacali e dalle
Dirigenze Scolastiche per la complessità delle azioni previste e la risoluzione delle
ambiguità anche ai fini delle responsabilità dei vari attori. Abbiamo anche avviato una
interlocuzione con i Servizi Sanitari Locali, cui è stata demandata dalle linee guida
nazionali l’approvazione dei progetti dei gestori per la parte di competenza. Non sfugge
infatti che la prima preoccupazione è per la tutela della salute delle bambine e dei
bambini, delle lavoratrici e dei lavoratori dei Centri Estivi e credo che le famiglie si
aspettino e abbiano il diritto di poter accedere a un servizio di qualità dal punto di vista
educativo, pur con le necessarie restrizioni imposte dalle procedure obbligatorie, ma
anche sicuro dal punto di vista dell’applicazione rigorosa delle prescrizioni di sicurezza
che devono essere chiare, fattibili e condivise anche con i genitori prima dell’inizio.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Concluda.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Sì, concludo. Questo è l’obiettivo da raggiungere per l’avvio delle attività per il quale
non smettiamo di lavorare. Grazie, Presidente.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Assessore Di Martino. Passo la parola alla Consigliera Artesio.

ARTESIO Eleonora
Grazie, Presidente. Convengo anch’io che certamente le famiglie aspettino
un’organizzazione di un servizio…

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Consigliera, io la sento pochissimo.

ARTESIO Eleonora
Allora non mi calcoli i punti.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Ecco, adesso la sento meglio.

ARTESIO Eleonora
Così mi sente meglio?

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Sì, assolutamente sì, perfetto.

ARTESIO Eleonora
Ripartiamo da qui anche col tempo. Dicevo che certamente le famiglie attendono la
certezza delle attività che verranno proposte ai bambini, ma credo anche che abbiano
atteso la lungimiranza rispetto al fatto che gli Enti Locali si preoccupino dell’agibilità di
questa città da parte dei bambini e dei diritti dei bambini, compreso quello di fruire di
momenti educativi. Ora la questione che è stata ripercorsa in base ad atti amministrativi
è sicuramente puntuale, ma dal mio punto di vista non rassicura rispetto alla positiva
conclusione di questo percorso, ma soprattutto rispetto al fatto che tutti convintamente
condividiamo questo obiettivo e possiamo parteciparvi. Quando le Opposizioni o anche
i soggetti sociali, come è avvenuto sabato o come avviene nella corrispondenza tra il
Comune e le Organizzazioni delle Famiglie, avanzano l’urgenza di una conoscenza
rispetto alle iniziative che saranno dedicate ai loro minori, non lo fanno per disturbare il
manovratore che sta aspettando le linee guida nazionali, lo fanno per esprimere una
convinta motivazione e per proporre delle modalità di collaborazione e questo
sinceramente mi sembra sia mancato. In questo Consiglio Comunale fin dal 22 aprile è
depositata una mozione che richiede di conoscere quali potenzialità offrano gli spazi
esterni delle scuole che anche durante il periodo estivo sono un punto di riferimento e
ancora la Commissione Consiliare non ha avuto modo di riunirsi per discuterne. Ingrato
compito quello dei Presidenti delle Commissioni Consiliari di conciliare le
sollecitazioni del Consiglio con le disponibilità della Giunta, ma certamente questo
sarebbe stato un modo per consentire a tutti noi di comprendere il faticoso lavoro che gli
Uffici dell’Amministrazione Comunale insieme all’Ufficio Pio stanno svolgendo per
realizzare i Centri Estivi di “Estate Ragazzi”, che come bene è stato ricordato sono una
tradizione, non solo una consuetudine della città, ma anche una bella iniziativa che vede
Torino avere un’offerta più diffusa o almeno vedeva Torino avere un’offerta più diffusa
di tutti gli altri Comuni italiani. Quando io leggo sui giornali che le Amministrazioni
Comunali per bocca dei loro rappresentanti lamentano il fatto di non essere stati
convocati dalla Regione che invece ha convocato gli oratori, probabilmente è giusto
sottolineare un comportamento interistituzionale che non si ritiene adeguato, ma io mi
domando se non siano stati convocati gli oratori banalmente per il fatto che la Pastorale
Giovanile fin dal 30 Aprile ha manifestato pubblicamente l’intenzione e ha anche
anticipato alcune modalità di realizzazione dell’”Estate Ragazzi” e ha convocato una
consultazione online il 12 maggio, quando ancora l’Amministrazione Comunale era in
attesa di conoscere le linee guida e nulla riferiva nei confronti di coloro che più
attendevano, non solo i diretti interessati, ma anche l’intera comunità che condivide
questo progetto educativo. E ancora mi risulta che, nonostante il solerte lavoro
compiuto dagli Uffici Amministrativi, ci siano, da parte dei soggetti che hanno
partecipato al bando e che nelle misure delle loro competenze educative concorreranno
ad organizzare i Centri Estivi, molte obiezioni e molte perplessità, ma non tanto sulla
fatica dell’organizzazione in un momento straordinario, quanto per l’assenza di
interlocuzione, di interlocuzione politica nei confronti della Città ai fini di poter avere
su una serie di questioni, dall’attività svolta dall’Edilizia Scolastica sulla coerenza dei
luoghi che saranno adibiti, al tema della tutela assicurativa, al tema dell’aumento degli
educatori, che sia per i piccoli gruppi, sia per gli allievi con disabilità dovranno essere
sicuramente in numero superiore a quanto siamo abituati e quindi esiste anche un
portato economico diverso rispetto a questo investimento. Insomma, intorno a questo
tema sembra che ci sia stata un’operazione che è obbligatoria per gli Enti Locali di
aderenza a tutte le normative che sono in essere, ma anche una attesa. È chiaro che
ciascuno poteva, come ha fatto la Pastorale Giovanile, immaginare quali sarebbero state
le restrizioni e le preoccupazioni, ma anche il Comune, nel momento della definizione
del proprio bando, avrebbe potuto aprire un dibattito pubblico intorno a queste difficoltà
per far sentire che gli attori di questa offerta educativa non sono soltanto coloro che
frequentano i Centri Estivi che vengono visti come utenti ai quali verrà data
l’informazione al momento finale quando tutto sarà definito e quando…

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Concluda, grazie.

ARTESIO Eleonora
… educativi avranno compiuto. Quindi mi sembra che ancorché l’attività organizzativa
possa essere stata avviata, sia mancata questa partecipazione e la costruzione di un
momento importante.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Consigliera Artesio.
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