Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Adesso possiamo procedere con il nostro Ordine di Lavori. Iniziano dall'interpellanza generale, meccanografico n. 202001111/002: “Persone senza fissa dimora: quali sono le progettualità della Città? Renderli invisibili!” SICARI Francesco (Presidente) E’ stata presentata in data 13 maggio 2020, primo firmatario Curatella e sottoscritta da altri Consiglieri. Risponde la Vicesindaca Schellino, alla quale lascio la parola. Prego. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie mille. Buongiorno. Ne approfitto anche per dare qualche aggiornamento, visto che è passato un po' di tempo. Alle domande 1), 3) e 4) risponderei che tutte le operazioni sono state concordate non solo all'interno degli Assessorati della Città, ma anche con Prefettura, Questura e naturalmente a seguito di una ordinanza della Sindaca. Il servizio di cui si chiede conto invece nel punto 3) istituito presso il padiglione 5 del Valentino era stato pensato e individuato per durare dalle 24 alle 48 ore al massimo, al solo fine di adottare tutte le misure sanitarie necessarie alla tutela della salute dei soggetti interessati. Il servizio presso il padiglione 5 è durato come da previsione in tutto 36 ore circa e per rispondere in particolare sulla domanda di cui al punto 4) a cura del Servizio stranieri e del Servizio adulti in difficoltà si è proceduto agli inserimenti in strutture di accoglienza delle persone di nazionalità italiana e dei cittadini stranieri risultati in regola coi permessi di soggiorno in seguito alle verifiche contestuali operate dagli organi competenti. Sulla domanda numero 2) con riguardo alla sanificazione dei locali, essendo stata individuata qualche settimana prima per altri progetti, la struttura era stata totalmente sanificata dall'AMIAT e dalla CM Service e ad aprile questo era avvenuto, ma poi anche il 12 maggio con pulizie frequenti dei bagni. Le pulizie giornaliere sono poi proseguite il 13, il 14 e il 15, stante la necessità di pulire a fondo i locali dopo l'uso. Sul punto 5) possiamo dire che dal giorno della chiusura di piazza d'Armi al 19 maggio sono state registrate dagli uffici della Città, dalla Prefettura e dalla Questura, in tutto 103 persone, di queste 90 hanno trovato collocazione, mentre le restanti o hanno rifiutato le collocazioni assegnate, oppure hanno preferito cercarsi delle sistemazioni autonome non chiedendo alcunché, mentre una persona, come noto, è stata accompagnata al CPR. È importante sottolineare, entrando nello specifico delle collocazioni, che prima del 13 maggio, data di chiusura del Padiglione 5, erano già state trovate 17 sistemazioni ai 33 che si erano registrati il primo giorno. Ricordo che avevamo già anticipato che man mano che arrivavano le conferme sulla validità dei documenti venivano attivate le collocazioni delle persone, con riguardo a naturalmente al periodo di pandemia e quindi di una collocazione che fosse particolarmente attenta ai rischi della salute. Nel corso dei giorni però la piazza si è riempita anche con persone che non avevano a che vedere con la chiusura del sito umanitario di Piazza d'Armi e di tutte quelle trovate e trasferite il 12 maggio presso Padiglione 5 ne sono state collocate 49 in 24 ore, senza tenere minimamente conto se provenissero in modo stabile, avessero dormito in modo stabile a piazza d'Armi, oppure no. Il dato, a mio avviso da sottolineare ancor di più e che dimostra come gli uffici in realtà non si sono mai fermati, riguarda non solo i giorni antecedenti al 12 e 13 maggio, ma anche quelli successivi che hanno visto la convocazione di altre 94 persone tra i vari senzatetto che la Città è riuscita ad agganciare in diverse zone, molti dei quali erano i frequentatori saltuari del sito d'emergenza di piazza d'Armi. Dunque, dicevamo, 90 persone in totale collocate a seguito di quel momento. La possibilità di poter fare i tamponi ovviamente ha messo gli uffici della Città nelle condizioni di poter dare risposte tante immediate a chi ne aveva diritto in pochissimi giorni perché si sono potuti fare attraverso l'inserimento provvisorio al Padiglione 5 una cinquantina di tamponi tutti insieme. Venendo ai costi, nonostante i numeri importanti come quelli appena riportati, i Servizi Sociali hanno utilizzato strutture e posti rispetto ai quali vi erano già dei rapporti in essere, accordi, coprogettazione, appalti, eccetera, in base alle caratteristiche delle persone, ovviamente, accordi che prevedono un costo giornaliero periodico sia per l'attività ordinaria, sia per gli incrementi del periodo invernale. Tra gli altri costi da registrare ci sono inoltre quelli relativi alla fornitura dei pasti per le giornate di martedì 12 maggio e mercoledì 13. Tale servizio è stato attivato nell'ambito del servizio previsto dalla Città a favore dei cittadini senza dimora, ospiti nelle case di ospitalità, assicurato attraverso il fondo FEAD, Fondo di Aiuti Europei agli ingenti. In totale per assicurare pranzi e cene in quei due giorni sono stati consegnati 240 pasti preconfezionati con un costo complessivo di 744 euro IVA compresa. Sull'ultimo punto che riguarda gli aspetti religiosi naturalmente sono state rispettate tutte le differenze culturali, religiose e di opinione di ogni singola persona. Ho terminato, grazie. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Vicesindaca. Adesso iniziamo con gli interventi dei Consiglieri, il primo ad essersi prenotato è il Consigliere Curatella che ne ha facoltà per cinque minuti, prego. CURATELLA Cataldo Grazie Presidente, ringrazio anche l’Assessore per la risposta, chiedo di poter avere la risposta scritta che ha letto, se è possibile. Finalmente si è arrivati ad una soluzione, in una situazione emergenziale ed eccezionale come quella di quest’anno legata al Covid- 19, è fondamentale ed è necessario che la Città e quindi l’Amministrazione della Città adotti delle misure straordinarie, anticipando delle possibili problematiche, affrontandole in modo anche diverso rispetto alle situazioni ordinarie, e soprattutto cercando di evitare di generare ulteriori e nuove problematiche. La soluzione è sì stata trovata, adesso ce l’ha raccontata anche l’Assessore ed è stata attuata - come è stato detto - in soli due giorni, peccato che questi “soli due giorni” siano arrivati dopo otto giorni in cui le persone sono state lasciate sotto Palazzo Civico in piazza senza servizi igienici, demandandoli ai servizi igienici presenti ai giardini reali, quindi a circa un chilometro e mezzo da dove si trovavano, senza nessun intervento da parte della Città, finché non si è arrivati al punto in cui la situazione stava quasi per esplodere, le persone che almeno nella fase iniziale si erano presentate in piazza perché erano state mandate via da piazza D’Armi; è vero, l’emergenza freddo era finita, ma non era finita l’emergenza sanitaria, e quindi - che è il motivo poi anche di questa interpellanza - la mia domanda è questa, che abbiamo provato a fare in queste settimane: come mai si è dovuti arrivare ad avere questo assembramento di persone sotto Palazzo Civico per otto giorni, abbandonate a se stesse sotto le coperte, in tende, senza nessuno se non i pochi volontari, le associazioni del Terzo Settore che si sono messe da sole in autogestione a cercare di dare una risposta e un sostegno a questi ragazzi, si è dovuti arrivare a questo punto e non si è agito prima, perché era da marzo che la città aveva deciso di chiudere al 3 maggio il punto di piazza D’Armi, come mai siamo dovuti arrivare ad avere questi otto giorni al 12 maggio prima di dare soluzione? È questa la parte in cui la Città è venuta a mancare. Se c’era già la disponibilità di questa soluzione, o quantomeno se c’era la possibilità, qualcuno l’aveva pensato prima o veramente ci si aspettava, si sperava che le persone una volta chiusa piazza D’Armi si diffondessero per la città diventando veramente invisibili? Quindi ben venga la soluzione attuale, 90 collocazioni su 103, anche persone oltre alle persone che erano presenti in piazza D’Armi, però dobbiamo cercare di anticipare i tempi, qui l’Amministrazione è rimasta attendista, ha atteso che ci fosse... o meglio, ha atteso che ci fosse il problema, io ricordo che si è incominciati ad intervenire dopo che sulle varie riviste l’unico legale che li stava seguendo, stava seguendo i ragazzi in Palazzo Civico ha annunciato nella conferenza stampa con tutte le varie associazioni che avrebbe denunciato la Città perché non si stava proponendo in modo attivo per trovare delle soluzioni. Quindi cerchiamo di valutare le situazioni per quelle che sono, in situazioni ordinarie vanno bene gli strumenti ordinari, ma in situazioni eccezionali (incomprensibile) muoversi in anticipo, proattivo. Purtroppo, questa è venuta a mancare. Grazie Presidente, ho concluso. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliere Curatella. Adesso ho segnata la Consigliera Tisi. Prego, ne ha facoltà per cinque minuti. TISI Elide Sì, grazie Presidente, io sarò rapidissima perché questo è un tema che abbiamo già più volte affrontato e approfondito in Commissione, anche con le varie organizzazioni oltre che i funzionari comunali che in materia di persone senza dimora nella nostra Città lavorano. Ne approfitto soltanto per sottolineare alcuni aspetti che sono emersi anche con una forte evidenza proprio negli approfondimenti che abbiamo sviluppato intanto, certamente una sottovalutazione rispetto ad una condizione di emergenza sanitaria che sapevamo fin dall’inizio avrebbe colpito proprio per le caratteristiche anche epidemiologiche le persone con maggiori fragilità, e soprattutto con delle regole - il distanziamento fisico, lo stare all’interno di un’abitazione - che avrebbe reso impossibile, per alcune categorie di persone, la possibilità di metterle in atto. Quindi certamente l’emergenza insomma che la nostra Città ha più volte affrontato negli anni passati come l’emergenza freddo in questo caso è stata conclusa senza valutare appunto che dal 31 di gennaio nel nostro Paese, e senza che questo abbia precedenti a mia memoria nella storia recente, dicevo... è stata dichiarata una emergenza nazionale di tipo sanitario; quindi io credo che di questa... diciamo così, valutazione poco attenta, questa sottovalutazione occorre veramente far tesoro anche per il futuro perché sappiamo che non siamo ancora fuori dal rischio epidemico, che il Covid è ancora presente e che, quindi in relazione, le attenzioni ad alcune categorie di persone, per l’appunto le più fragili e tra cui i senza dimora, non devono assolutamente essere abbassate. Certamente noi siamo comunque una Città che al di là di questa situazione di chiusura, come dire, improvvida di piazza D’Armi senza aver prima considerato delle soluzioni alternative, dicevo siamo una Città che comunque ha una presenza di persone in strada comunque ancora importante. Allora, io a questo mi aggancio per rilanciare una richiesta e un appello che ho già fatto sul rafforzamento, sull’attenzione alla nostra rete di servizi di accoglienza nel territorio, una rete preziosa fatta di uomini e donne che in molti casi si sono esposti insieme e molto spesso anche i nostri operatori sociali che lavorano con loro che hanno comunque consentito di garantire un livello di servizi che ha continuato ad essere attivo e presente; sappiamo che però i numeri sono insufficienti soprattutto in un momento in cui anche le turnazioni non sono più state possibili, (incomprensibile) aveva riportato l’Assessore ha aumentato leggermente il numero, ma probabilmente a questa tematica va posta ancora una grande attenzione sia per tutti coloro i quali ci lavorano e le audizioni che abbiamo fatto alle organizzazioni ci hanno confermato quanto siano preziose queste reti a Torino, ma anche a queste persone che sono ancora tante, che non possono essere invisibili, che dobbiamo assolutamente attenzionare nell’interesse ovviamente della Città per la tutela della loro salute e della salute pubblica. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Consigliera Tisi. Posso procedere adesso con l’intervento del Consigliere Presidente Versaci. Prego, ne ha facoltà per cinque minuti. VERSACI Fabio Grazie, Presidente. Come ha detto la collega Tisi, è stato affrontato più e più volte questo tema facendo diverse audizioni e ascoltando tutti, e più volte abbiamo ribadito... la Vicesindaca ha ribadito come sono stati potenziati i nostri posti di accoglienza, però purtroppo... come diceva anche la collega Tisi, non essendoci la turnazione, quest’anno la Città è andata fortemente in crisi anche perché..., infatti io su questo ho presentato un documento che è all’Ordine del Giorno di oggi, dove infatti abbiamo avuto la riprova che molte persone venivano anche da fuori dalla Città di Torino, e questa crisi ovviamente ha messo in seria difficoltà l’organizzazione della Città di Torino; e poi ci tengo a precisare un paio di cose, perché si è detto che la Città non se n’è occupata, io dico solamente una cosa: gli uffici della Città si occupano, delle persone senza fissa dimora, i cosiddetti “invisibili”, 365 giorni all’anno, lo fanno sempre, costantemente e l’hanno fatto anche dopo che piazza D’Armi è stata chiusa, cioè non è vero, non è assolutamente vero che la Città in quel momento non ha interloquito con le persone che erano presenti in piazza, questo non è assolutamente così, l’abbiamo più volte discusso in Commissione ed è sbagliato dirlo perché ci sono gli uffici che sono estremamente preparati su questo argomento, non perché ovviamente è merito dell’Amministrazione attuale ma ci sono gli Uffici che sono preparati da sempre su questo argomento e lavorano; ovviamente in questo momento di enorme crisi, soprattutto sanitaria, ci siamo trovati in forte difficoltà, infatti proprio su questo io ho chiesto che la Città..., lo chiederò alla Sindaca con una mozione, di far riaprire un tavolo con Prefettura, Regione Piemonte e Città Metropolitana per parlare di questo tema perché è una tematica che ovviamente non riguarda solamente la Città di Torino, ci sono delle evidenze, l’Assessora l’ha spiegato in Commissione che molte persone che erano lì in quella piazza a protestare sotto il Comune venivano anche da fuori dalla Città, è ovvio che sia così perché in un momento... lo farei anche io probabilmente, andrei sicuramente in una grande città fossi in difficoltà, non andrei in un piccolo Comune che magari non ha le stesse organizzazioni che ha il Comune di Torino che è la Città capoluogo; è ovvio che sia così. Quindi è arrivato il momento di occuparsene veramente a livello metropolitano e tra virgolette regionale, metropolitano sicuramente, abbiamo anche in progetto di fare una Commissione congiunta con la Città Metropolitana per parlare con i Sindaci di questo problema perché sappiamo che è un problema, quindi tra l’altro la Commissione da me presieduta è sempre disponibile a trattare questo argomento, lo continueremo a trattare perché l’abbiamo trattato, almeno tutti i giovedì era come punto all’Ordine del Giorno, quindi ringrazio la Vicesindaca per la risposta che ha dato e i dati puntuali. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, adesso ho la Consigliera Grippo, ne ha facoltà per cinque minuti, prego. GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie Presidente. Mah, mi dispiace perché si è persa anche l’ultima occasione a mio avviso per... come dire, ammettere che c’è stata una sottovalutazione del problema nel momento in cui si è deciso di chiudere piazza D’Armi. Io capisco e da un lato anche per certi aspetti posso pure condividere la difesa d’ufficio degli esponenti della Maggioranza, che diciamo si è fatta un pochino più robusta in questi giorni in cui pur, secondo me, con un certo ritardo sono state trovate delle soluzioni, però vorrei avvisare tutte e tutti che non si andrà da nessuna parte se non riconosciamo noi stessi, quindi se l’Amministrazione non riconosce gli errori di valutazione che ha fatto in quel determinato momento della storia (incomprensibile). Nessuno h a voluto togliere nulla all’attività degli uffici che colgo ancora l’occasione per ringraziare come facciamo ogni volta, ma lì si è trattato di prendere delle decisioni che sono decisioni che non sono state prese dagli uffici, sono state prese dalla Sindaca e dall’Assessora Schellino in ben altre sedi, e che hanno portato delle conseguenze molte delle quali tutt’altro che piacevoli. Ora, apprendiamo che l’emergenza per come l’abbiamo conosciuta nelle scorse settimane è rientrata, monitoreremo affinché quest’emergenza sia rientrata effettivamente; segnalo che non è rientrata l’emergenza sanitaria tout court, differentemente da quanto sembrava che fosse il percepito della stessa Assessora Schellino nei giorni che erano subito a ridosso della chiusura di piazza D’Armi, perciò la fatica non è affatto conclusa. Quello che può venire, e lo sa bene il Presidente Versaci, da una ritrovata collaborazione con la Città Metropolitana di cui ho l’onore di essere una Consigliera e dove non per niente ho scelto di presiedere la Commissione IV, è un tipo di attività che potrà esplicare la sua efficacia in un tempo medio/lungo. Non dimentichiamocelo, perché di lì discendono le scelte che invece bisogna fare come Amministrazione nell’oggi; tra l’altro, nell’interlocuzione con la Città Metropolitana si dovrà partire dal presupposto che la Sindaca di Torino è anche Sindaca della Città Metropolitana, quindi chiaramente è una interlocuzione a specchio che spero non ci faccia scoprire come il tipo di attività in sinergia cominci nel momento in cui o la Consigliera Grippo nella sua qualità di Presidente della Commissione IV Città Metropolitana decide di avviare un tipo di percorso, o il Presidente Versaci nella sensibilità che lo contraddistingue decide di scrivere un atto che è quello che vediamo oggi. Lo ripeto, e qui concludo Presidente, se ci diciamo la verità e guardiamo le cose come sono sappiamo poi trovare delle soluzioni (incomprensibile), se cerchiamo di, come dire, creare una cortina di fumo perché alla fine questa emergenza qui l’abbiamo tamponata, fatalmente andiamo incontro ad un’altra emergenza perché non abbiamo imparato la lezione e questo sarebbe davvero spiacevole. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliera Grippo. Adesso ho il Capogruppo Tresso, prego ne ha facoltà. TRESSO Francesco Sì, grazie Presidente. Mah, questo è un tema che abbiamo dibattuto già lungamente, come è stato fatto notare anche da chi mi ha preceduto, testimonianza anche del fatto che è comunque diciamo una situazione emblematica che la Città si è trovata ad affrontare, no, per direi due ordini di motivi: da un lato perché c’era un forte richiamo da parte del Governo, della Regione e quindi ovviamente anche da parte del Comune, a rimanere a casa e questo era molto forte come messaggio perché veniva immediatamente da pensare a chi la casa non ce l’aveva, quindi è per questo che si è innalzato il livello di sensibilità su questo tema; il secondo aspetto è perché in una situazione peraltro appunto anche di emergenza sanitaria ci si è trovati a smantellare quella situazione dell’emergenza freddo in piazza D’Armi senza aver valutato in maniera sufficientemente puntuale, con accorgimenti bastanti, quelle che potevano essere anche delle conseguenze sotto il profilo sanitario che per esempio non sono state valutate adeguatamente, questo l’abbiamo già detto più volte, in occasione degli assembramenti che si sono creati per chi protestava perché poi non era stato più oggetto di attenzione o di particolari possibilità di trovare alloggio sotto il Comune, come le stesse aree limitrofe a piazza D’Armi. Ora, io credo che (incomprensibile) è inutile fare una valutazione ex post, adesso l’abbiamo già fatta in più occasioni (incomprensibile) più richieste di comunicazioni (incomprensibile), però proprio perché è stata una situazione da cui a parere di molti devo dire, ma mi sembra anche da parte di alcuni della Maggioranza, hanno riconosciuto che non ci si trovava rispetto a quelli che erano stati gli atteggiamenti dell’Amministrazione. Allora è utile fare una valutazione serena però altrettanto onesta di quello che è successo per dire: “In situazioni del genere, non vogliamo ricommettere degli errori”, per cui quando il Presidente Versaci dice: “Noi abbiamo sempre parlato con le associazioni; non è vero che la Città non ha fatto nulla, ha sempre fatto tutto”, poi si sente in dovere però di fare un atto che - abbiamo già ribadito anche in Commissione - attenzione, non deve rimandare solo alle responsabilità sovra comunali perché quello è un problema nostro, poi noi dobbiamo interagire, dobbiamo lavorare, ci mancherebbe ancora, peraltro siamo anche una Città Metropolitana quindi forse è un tema molto più ampio che andava meglio governato in questi quattro anni, ma anche su questo ci mancherebbe, però non decliniamo dalle responsabilità nostre. Per cui il fatto che si sia interloquito con le associazioni, ma non è vero, tant’è vero che c’è stata un’iniziativa firmata da oltre 35 associazioni, se andate a vedere il sito del Gruppo Abele, in cui si diceva che quest’emergenza non era ben gestita e c’erano tutta una serie di richieste, allora questo fa presumere che molto dialogo non ci sia stato. Ma insomma, in quella piazza si è mai vista in quegli otto giorni una volta la Sindaca Appendino? È scesa in piazza quando poi tutti erano stati sgombrati. E la Vicesindaca Schellino ci è mai andata una volta a parlare in quegli otto giorni? Io non credo proprio. Allora, in situazioni del genere non è forse il caso che l’Amministrazione dia un segnale tangibile, anche di una presenza fisica? È importante quello, perché non andiamo solo a parlare quando sappiamo che è tutto semplice, ma andiamo a metterci la faccia. È passato forse un funzionario mi è stato (incomprensibile) chiedo scusa, mi è stato riferito dall’associazione, è passato una volta di fretta, benissimo, ma tutto questo in quegli otto giorni è stata la partecipazione della Città? Allora, io non voglio continuare a così, all’infinito a ribadire, come gli altri, che abbiano fatto degli errori, però vivaddio, ci sia anche un’ammissione di responsabilità, non si può sempre dire: “Abbiamo fatto tutto il possibile, adesso rimandiamo a un tavolo con la Provincia, con la Città Metropolitana e con la Regione”, perché insomma, siamo capaci di prenderci delle responsabilità? È questo che è mancato da parte di questa città e che vorremo invece evitare che succedesse in futuro. Quindi, ben vengano i tavoli, ci mancherebbe, ben vengano purché siano finalizzati a realmente trovare delle soluzioni di percorsi, aumentare i percorsi di inclusione che sappiamo essere molto complicati, ma bisogna investire maggiormente, questo non sarà la Città da sola ma è ottimo che la Città lo governi, però piantiamola di dire che tutto era stato fatto al massimo delle potenzialità, non è così, ce l’hanno detto tutti, anche sotto il profilo dell’interlocuzione non sono state sufficienti, sennò non avrebbero firmato un appello 35 associazioni che di questo si occupano. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, adesso si è segnato il Capogruppo Morano e dopo un fatto personale del Consigliere Versaci. Prego Capogruppo Morano, ne ha facoltà per cinque minuti. MORANO Alberto Sarò molto più breve, Presidente. Io vorrei richiamare all’attenzione del Sindaco e del Vicesindaco al problema che sta crescendo di giorno in giorno in piazza San Carlo, Galleria San Federico, via Roma; io non so se il Sindaco va mai la sera in piazza San Carlo o va mai alla sera in Galleria San Federico, io ci son passato per caso ieri, in piazza San Carlo sui tavoli del Caffè Torino c’erano dieci senzatetto che mangiavano e bevevano serenamente, non c’era nessun altro, nessun altro si è anche avvicinato, le persone allargavano e si allontanavano; in Galleria San Federico credo che c’erano intorno alle dieci o venti senzatetto che si apprestavano a dormire, e vogliamo che piazza San Carlo, che è il salotto di Torino, e Galleria San Federico diventino terra di nessuno e solo senzatetto o prima o poi pensiamo di affrontare anche questo problema? Che, mi rendo conto, forse non porta tantissimi voti perché pochi sono i residenti della zona, ma impatta fortemente sul degrado di questa Città, rendendo il centro sempre meno attrattivo. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Prego Consigliere Versaci per fatto personale, ha tre minuti. VERSACI Fabio Presidente, ma molto velocemente, perché come al solito uno dice una cosa e poi qualcuno interviene e interpreta le sue parole. Io ho detto che sono state ascoltate le associazioni, solitamente io parlo a nome mio e non parlo a nome di tutti gli altri, nel senso che ho detto che sono state ascoltate le associazioni in Commissione, come ha ribadito la collega Tisi ed è un fatto questo qua, poi tra l’altro io invito i colleghi ad andarsi a riascoltare le Commissioni, i miei interventi e tutto quello che io ho detto durante le Commissioni e anche alle associazioni, quindi non è che c’è bisogno di dire “Ah, abbiamo sbagliato, abbiamo fatto bene, abbiamo fatto male”. Poi mi ricollego velocemente a quanto diceva il collega Morano infatti, che le persone senza fissa dimora ci sono sempre state in questa Città, ci sono, sono aumentate, sono aumentate che è un fatto, e chi nega questo vuol dire che vuole negare la realtà. Io ho scritto un atto che non voglio mica buttare la palla in tribuna perché fino a prova contraria c’abbiamo sempre messo la faccia visto che di questo tema se n’è parlato per tre volte in Commissione, per tre/quattro volte in Consiglio dove sono sempre state date le comunicazioni, quindi non è vero che non si sia messa la faccia, alcuni di noi sono anche andati in piazza a parlare con le persone, poi... mettiamola come vogliamo, nel senso che se non ammettiamo il fatto che questa è una situazione diversa dal solito va bene così, poi sicuramente ci saranno stati degli errori, probabilmente sì, ma anche dire che sarebbe stato tutto semplice mi sembra un po’ sbagliato secondo me, perché io, ripeto, perché ci sono tante persone che vivono in mezzo alla strada, e poi soprattutto ricordo, Presidente, che le persone che vivono in mezzo alla strada non sono tutte uguali, ci sono casi e casi, e ci sono alcune persone che non vogliono neanche essere aiutate, che è molto complicato, e quello che diceva il Capogruppo Morano è la realtà dei fatti, che ci sono tantissime persone, ma non solamente lì, ci sono in piazza Statuto, ci sono in tante parti della città, persone che vivono in mezzo alla strada, che in questo periodo - quest’anno - in questo periodo sono aumentate, è un dato di fatto, se poi si vuole negare questo va bene così. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Consigliere Versaci. Io non ho altri interventi attualmente in attesa, quindi a meno che non ci siano ulteriori iscrizioni, procederei con la replica della Vicesindaca Schellino. Prego, Vicesindaca. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Mah, io davvero non ho molto da dire in più, ne abbiamo parlato in moltissime Commissioni, come ha detto giustamente Versaci, credo che abbiamo speso molto tempo a parlarne, posso dirvi che i lavori insieme alla Regione, alla Prefettura, alla Città Metropolitana, come vi ho già detto tra l’altro in un’altra Commissione, sono iniziati tenendo conto anche soprattutto della criticità legata alle persone che sono in strada e hanno problematiche di dipendenza, psichiatria eccetera; a beneficio del notaio Morano vorrei ricordare che molte delle persone che ha citato sono persone che, invitate più volte dalla Boa notturna o dagli Educativa di strada a trovare ricovero presso altri spazi, non sono d’accordo per varie ragioni che abbiamo anche queste discusso in più Commissioni Consiliari, una delle tante ragioni è anche il fatto che i punti centrali della Città sono anche punti strategici per raccogliere elemosina che da parte delle persone che hanno delle posizioni... delle rendite di posizioni vere e proprie, possono essere anche raccolte importanti. Ci sono delle persone in strada che sono in tutela ad enti del (incomprensibile) sanitario, proprio perché hanno delle patologie o hanno delle dipendenze, chiaramente è abbastanza intuibile che, a fronte della possibilità di raccogliere delle offerte, preferiscano restare soprattutto quando ci sono dei punti gradevoli come possono essere i portici, questo non significa che non vengano fatti dei tentativi; il Consigliere Morano non viene spesso alla IV Commissione perché non è di quelle che afferiscono alle sue aree di più... come dire, di maggiore interesse costante so che frequenta di più altre Commissioni, ma abbiamo raccontato nell’ambito delle Commissioni anche dei singoli casi di persone invitate più volte a farsi curare, a frequentare ad esempio luoghi dove poter avere igiene personale, ma abbastanza irriducibili, a fronte della libertà personale delle persone è difficile davvero a volte, ogni tanto racconto - sto diventando quasi un po’ patetica - del mio senza dimora personale che sto continuando a cercare insieme alla signora di un negozio davanti al quale questo signore sta a convincerlo ad andare in un dormitorio, a lavarsi, a curarsi e noi, l’educativa di strada, la signora del negozio, i medici dell’ambulatorio Gamba dell’ASL ci hanno provato tutti, questo signore non ne vuole sapere e tra l’altro quello in particolare è un signore che non chiede nemmeno l’elemosina, passa il giorno a leggere e poi vabbè gli offrono il caffè, è una persona gradevole da un certo punto di vista. Ci sono delle persone così purtroppo, altri sono magari meno pacifici perché sono un pochino più insistenti nel chiedere un’offerta, però ci sono delle persone che davvero è molto difficile convincerle ad abbandonare quelle postazioni. Per il resto, la necessità, come ha più volte indicato molto lucidamente il Presidente Versaci, è proprio una necessità di lavoro congiunto insieme alle altre istituzioni con un’attenzione particolare all’aspetto sanitario ma non solo. Ci lavoriamo, continuiamo a lavorarci. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Vicesindaca Schellino. Con questo intervento chiudiamo la prima interpellanza generale. |