Interventi |
SCANDEREBECH Federica Scanderebech presente. SCANDEREBECH Federica Sì, grazie, Presidente. Veda, Assessore Unia, non potrò mai dimenticare le iniziali sue dichiarazioni in una Conferenza dei Capigruppo in cui si dichiarava diffidente nel procedere all’igienizzazione delle strade e in cui sminuiva la necessità di azioni profonde e concrete di igienizzazione e sanificazione diverse quelle dal programma consolidato. Per questo motivo nasce questa interpellanza depositata proprio in coincidenza dell'inizio della famosa fase 2, in cui invece la sottoscritta è risultata molto preoccupata dell’igienizzazione di strade e parchi. Ci sarebbe da citare anche le strutture comunali e i circoli sportivi, ma mi avvarrò di successiva interpellanza. Mi domandavo se le procedure e i protocolli adottati sia durante il lockdown, che durante la fase 2, fossero le stesse o differenti, con quali strumenti, quali prodotti si sia provveduto a sanificare la città e oggi mi risponde che non vi è alcuna differenza tra le procedure della fase lockdown e della fase 2. Le immagini che ci arrivano da tutte le parti del mondo e in particolare dalla Cina sono significative e di alto impatto, pur tuttavia non ho visto nessuna immagine similare di operatore alla sanificazione così bardato nella nostra Città. Questo famoso ipoclorito di sodio, per esempio, è stato usato a Torino? Lei dichiara di no. Diversi Sindaci hanno convenuto di non adottare iniziative diverse da quelle comunemente usate in tradizionali periodi. Lei ha fatto chiarezza su Torino, così è stato fatto anche su Torino. In un lungo documento che lei citava dell'Istituto Superiore della Sanità, il medesimo ritiene importante sottolineare che esistono informazioni contrastanti circa l'utilizzo di ipoclorito e la sua capacità di distruggere il virus su superfici esterne, strade, e in aria. In Cina l'uso estensivo di prodotti chimici per le strade è stato effettuato prima di osservare l’attuale incremento dei casi di contagio. Si conclude in questo famoso documento rimarcando che la disinfezione delle strade con questi prodotti non dovrebbe essere pertanto condotta di frequente, ma una tantum, evitando l'esposizione della popolazione durante l'applicazione. Questa una tantum nella nostra Città a quanto pare non si è svolta per niente. Si pensi poi che in alcune città, ad esempio Brescia, si è proceduto all'igienizzazione straordinaria nel medesimo modo, non solo delle strade, ma anche dei cassonetti. Mi chiedo se a Torino tale sanificazione abbia raggiunto tutta la rete stradale del Comune o meno perché raccolgo segnalazioni di diversi cittadini in apprensione residenti in alcune vie rimaste all’apparenza scoperte dalle cosiddette sanificazioni che dichiara qua oggi AMIAT. Questi cittadini si sentono meno tutelati e più esposti al contagio da Coronavirus. Pur valutando come buona la pratica di normale lavaggio delle strade, ovviamente, ritengo sia pericoloso adottare una modalità comunicativa che induce a falsi convincimenti tra la popolazione, come quella svolta dal nostro Comune nel pieno di una pandemia, poiché non si è specificata la maniera di come si stava provvedendo alla sanificazione, igienizzazione e lavaggio delle strade. Un conto è se si è proceduto a protocolli diversi da quelli tradizionali, altro conto è trarre in inganno la cittadinanza. Se ritiene chiarire i reali effetti della pulizia delle strade, ma soprattutto se ritiene opportuno quando è in gioco la salute dei cittadini comunicare le azioni dell'Amministrazione utilizzando modalità comunicative e incisive e il più possibile trasparenti e comprensibili senza indurre errate aspettative e convincimenti tali da condizionare in modo errato i comportamenti delle persone, la invito a farlo. Ho terminato, Presidente. |