Interventi |
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie di nuovo. A seguito delle misure urgenti assunte a livello nazionale il 23 febbraio 2020 per il manifestarsi dell’emergenze da Covid e alle conseguenti sospensioni di diverse attività, ad iniziare da quelle scolastiche, sono state subito fornite ai gestori dei servizi per i minori indicazioni, allorché di carattere provvisorio, data l’incertezza circa l’evolversi della situazione, relative alla sospensione delle attività collettive e dalla necessità di mantenere attivi i servizi essenziali, quelli di carattere domiciliare ed educativo individuale. In analogia con il sistema scolastico si è fin da allora prospettata la possibilità di rimodulare gli interventi ducativi per i minori, in particolare in forma domiciliare, nonché con modalità a distanza. Visto l’evolversi della pandemia a seguito di disposizioni del Commissario dell’ASL Città di Torino, il 10 marzo venivano inviate due note a firma congiunta ASL e Divisione Servizi Sociali, nelle quali venivano fornite indicazioni per la sospensione delle attività dei centri diurni e la rimodulazione degli interventi, compresi quelli educativi, non essendo più compatibili con l'emergenza sanitaria in atto le attività di gruppo. Queste disposizioni venivano ulteriormente definite dapprima dalla DGR 21 del 23 marzo 2020 della Regione Piemonte e dal Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18, successivamente convertito. I gestori dei servizi semiresidenziali ed educativi per la disabilità hanno iniziato da subito a presentare progetti relativi ad azioni di monitoraggio e di rimodulazione delle attività, sia a distanza, che per le situazioni connotate da maggiore gravità in presenza con rispetto del rapporto individuale operatore-utente. Le attività educative specialistiche riabilitative sono proseguite, a seconda delle loro caratteristiche ed obiettivi, ad esempio per supporto alla frequenza scolastica a distanza per i minori con disabilità sensoriale, ovvero per proporre agli adulti attività di carattere educativo, espressivo, creativo, utilizzando dispositivi telefonici e informatici. Conseguentemente e in applicazione dell'articolo 48 del Decreto la Città, in accordo con l'ASL per le prestazioni sociosanitarie, ha definito e fornito le indicazioni per il riconoscimento delle rimodulazioni trasmettendo specifiche note ai gestori dei servizi rivolti ai minori e alle persone con disabilità in data 27 aprile. Quasi 60 centri semiresidenziali hanno tutti presentato progetti di rimodulazione, prevedendo innanzitutto per utenti e le loro famiglie monitoraggio, contatti telefonici e attività da remoto. Molti servizi hanno inoltre proposto lo svolgimento di attività in presenza, interventi a domicilio in numero limitato, visto le necessarie precauzioni, sul territorio, in specie da quando le disposizioni nazionali hanno consentito le uscite e anche attività svolte presso il centro per alcune ore fino alla giornata intera per le persone con maggiori gravità e necessità. Gli interventi e i rientri sono stati programmati con frequenze e durate diversificate, cercando di rispondere alle specifiche esigenze delle persone con disabilità e delle famiglie, ma sempre tenendo conto delle necessità di garantire la tutela di ospite e operatore. Oltre 100 persone hanno ricevuto interventi diretti, cioè in presenza dell'operatore, prevalentemente dalla durata di mezza giornata e per più di una volta nel periodo di rimodulazione. La rimodulazione ha riguardato anche l’educativa per minori disabili sensoriali, per la quasi totalità dei minori seguiti e l’educativa riabilitativa. Fino alla definizione della riapertura proseguono e possono essere ancora avviati interventi rimodulati a seguito di mutate necessità della persona con disabilità e della famiglia. Relativamente alla fase 2 il Decreto del 26 aprile prevede all'articolo 8 la riattivazione delle attività sociali e sociosanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all'interno da parte dei centri semiresidenziali per persone con disabilità, secondo piani territoriali adottati dalle Regioni e specifici protocolli per la prevenzione del rischio di contagio e tutela della salute di utenti e operatori. In data 5 maggio 2020 l'Unità di Crisi della Regione Piemonte ha inviato alle Aziende Sanitarie Locali due distinte note contenenti rispettivamente indicazioni per la prevenzione dei rischi da contagio relativamente ai centri diurni e alle attività rivolte a persone con autismo. Sia l'applicazione dell'articolo 48, sia le note dell'Unità di Crisi sono state argomento di confronto nell'ambito del coordinamento degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali del Piemonte, con i quali si è condivisa la decisione di rappresentare agli Assessori Regionali, alla sanità e alle politiche sociali la necessità di promuovere un ampio confronto sulle modalità di riattivazione dei servizi semiresidenziali per persone con disabilità e di condividere il percorso di definizione dei previsti piani territoriali. È stato inoltre convocato sollecitamente il Gruppo Misto Partecipato Disabilità, che l’11 maggio scorso ha esaminato i vari aspetti di complessità che caratterizzano la fase attuale e le prospettive future, dovendo tenere conto delle necessità delle persone con disabilità e delle loro famiglie, nonché della tutela della salute individuale e pubblica e ha condiviso l'opportunità che la Regione Piemonte promuova al più presto un confronto con i vari attori. Anche il DPCM emanato ieri sera conferma l'indirizzo a riattivare le attività per disabili secondo piani territoriali adottati dalle Regioni. Ho terminato, grazie. |