Interventi |
TISI Elide Ci sono, Presidente. TISI Elide Sì, grazie, Presidente. Cercherò di essere molto sintetica. Intanto ringrazio l'Assessora per l’illustrazione, anche per aver ripercorso un po' i vari passaggi normativi che si sono susseguiti in questi ultimi due mesi sul tema e che sono indubbiamente articolati e necessitano di un costante aggiornamento, proprio perché si sono susseguiti anche con una certa rapidità. Io ho segnalato, con questa interpellanza, una problematica molto concreta, che ha, vorrei dire, due aspetti, fondamentalmente, da un lato le difficoltà che stanno vivendo le famiglie per le quali, come ho scritto nella narrativa, sembrerebbe anche essere stata sospesa la possibilità di beneficiare dei permessi previsti dalla Legge 104, o meglio, l'ampliamento di questi permessi, così com'era previsto inizialmente nel Cura Italia e in considerazione del fatto che per molti di questi familiari, di ragazzi disabili, la mia interpellanza era rivolta più al tema della disabilità poi l’Assessore ha voluto includere anche i minori, va benissimo. Io in questo momento avevo posto un focus proprio sul tema della disabilità, dicevo, per molti di questi familiari in questo momento si è posto il tema del rientro al lavoro laddove, appunto, non potevano beneficiare di permessi per occuparsi del proprio congiunto. Ma a parte questa possibilità, c'è comunque, dopo tutto questo tempo, una grande fatica, una grande stanchezza, soprattutto laddove l’età delle persone con disabilità non è giovanissima e conseguentemente i loro familiari sono avanti negli anni. Per questo io ho voluto richiamare questo tema, che credo davvero cruciale, perché se da un lato appunto abbiamo questa fatica delle famiglie e degli stessi ragazzi, insomma, che non hanno più la possibilità di beneficiare di tutti quei servizi, dall'altro c'è anche una difficoltà delle cooperative e delle associazioni che forniscono queste attività, che so, in molti casi, come è stato confermato dall’Assessore, hanno riformulato dei progetti non senza difficoltà, però, anche dal punto di vista amministrativo e burocratico, come già è stato anche segnalato e su cui io credo avevamo già anche sollecitato in una precedente Commissione in cui si era trattato anche l'altro mio atto che è stato approvato nello scorso Consiglio Comunale, una mozione che andava proprio nella direzione di sollecitare l'Amministrazione Comunale anche nei confronti dell'altra, siccome abbiamo sentito quando è stata in Commissione, non aveva dato delle risposte puntuali sul riconoscimento di questa rimodulazione e anche sulle modalità di riconoscimento. Da quello che mi dice l'Assessore comunque sono stati attivati molti progetti individuali. Io mi sono presa nota di alcuni numeri, non di tutti. La pregherei di farmi avere, se possibile, il dato sia dei centri che hanno riformulato progettualità, mi pare 70, abbia detto, anche chiederei il rapporto col totale e anche di quante persone hanno effettivamente beneficiato. Se non ho inteso male, ha parlato di un centinaio di persone, sinceramente credo che i frequentanti centri diurni siano davvero molti di più e quindi vorrei capire questo numero in rapporto al totale quanto incide. In ultimo segnalo che per rimanere nella sequenza normativa richiamata dall'Assessora anche il DPCM del 17 di maggio ha ulteriormente introdotto all'articolo 9 non solo la riconferma, diciamo, della possibilità di apertura già prevista nell'articolo 8 del DPCM 26 aprile, ma anche una sorta di deroga rispetto alle regole del distanziamento. Ora credo che questo ponga un problema ulteriore rispetto non soltanto ai gestori, ma anche a coloro i quali hanno il compito di governare e dare risposte su questa problematica perché certamente diventa urgente definire come si aprono o si riaprono i centri diurni. Finisco, Presidente, che vedo che ricompare, quindi immagino siano scaduti i cinque minuti, chiedendo, visto che stiamo parlando di una materia che è un po’ un’evoluzione continua e che a mio parere su alcuni aspetti richiederebbe ulteriori approfondimenti, di rimandare in Commissione la tematica, onde poterla ulteriormente approfondire anche con gli altri attori che compongono questo percorso e quindi da un lato l’ASL, ma anche alle associazioni di rappresentanza sia delle associazioni e delle cooperative, che dei familiari che in questo momento lamentano questa problematica, grazie. |