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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2020-01058
"RIFORMULAZIONE ATTIVIT? CENTRI DIURNI PER DISABILI" PRESENTATA IN DATA 4 MAGGIO 2020 - PRIMA FIRMATARIA TISI.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Passo alla trattazione successiva, si tratta dell'interpellanza 202001058/002 del…
verifico solo la presenza della Consigliera Tisi.

TISI Elide
Ci sono, Presidente.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Perfetto. L’Assessore Schellino mi pare anche lei presente, allora proseguiamo. Si tratta
appunto della…

NAPOLI Osvaldo
Presidente, ho dichiarato che ero presente anch’io, Osvaldo Napoli.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Va bene. Sì, sì, ma non siamo ancora all'appello nominale, è solo la presenza degli
interpellati e degli Assessori per le risposte, Consigliere. Allora parliamo appunto di:

“Riformulazione attività centri diurni per disabili”

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
È stata presentata in data 4 maggio del 2020, la prima firmataria, di una serie di
firmatari che sono Tisi, Grippo, Magliano, Patriarca, Scanderebech, Foglietta e
Pollicino. Risponde l'Assessore Schellino, grazie.

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Grazie di nuovo. A seguito delle misure urgenti assunte a livello nazionale il 23
febbraio 2020 per il manifestarsi dell’emergenze da Covid e alle conseguenti
sospensioni di diverse attività, ad iniziare da quelle scolastiche, sono state subito fornite
ai gestori dei servizi per i minori indicazioni, allorché di carattere provvisorio, data
l’incertezza circa l’evolversi della situazione, relative alla sospensione delle attività
collettive e dalla necessità di mantenere attivi i servizi essenziali, quelli di carattere
domiciliare ed educativo individuale. In analogia con il sistema scolastico si è fin da
allora prospettata la possibilità di rimodulare gli interventi ducativi per i minori, in
particolare in forma domiciliare, nonché con modalità a distanza. Visto l’evolversi della
pandemia a seguito di disposizioni del Commissario dell’ASL Città di Torino, il 10
marzo venivano inviate due note a firma congiunta ASL e Divisione Servizi Sociali,
nelle quali venivano fornite indicazioni per la sospensione delle attività dei centri diurni
e la rimodulazione degli interventi, compresi quelli educativi, non essendo più
compatibili con l'emergenza sanitaria in atto le attività di gruppo. Queste disposizioni
venivano ulteriormente definite dapprima dalla DGR 21 del 23 marzo 2020 della
Regione Piemonte e dal Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18, successivamente
convertito. I gestori dei servizi semiresidenziali ed educativi per la disabilità hanno
iniziato da subito a presentare progetti relativi ad azioni di monitoraggio e di
rimodulazione delle attività, sia a distanza, che per le situazioni connotate da maggiore
gravità in presenza con rispetto del rapporto individuale operatore-utente. Le attività
educative specialistiche riabilitative sono proseguite, a seconda delle loro caratteristiche
ed obiettivi, ad esempio per supporto alla frequenza scolastica a distanza per i minori
con disabilità sensoriale, ovvero per proporre agli adulti attività di carattere educativo,
espressivo, creativo, utilizzando dispositivi telefonici e informatici. Conseguentemente
e in applicazione dell'articolo 48 del Decreto la Città, in accordo con l'ASL per le
prestazioni sociosanitarie, ha definito e fornito le indicazioni per il riconoscimento delle
rimodulazioni trasmettendo specifiche note ai gestori dei servizi rivolti ai minori e alle
persone con disabilità in data 27 aprile. Quasi 60 centri semiresidenziali hanno tutti
presentato progetti di rimodulazione, prevedendo innanzitutto per utenti e le loro
famiglie monitoraggio, contatti telefonici e attività da remoto. Molti servizi hanno
inoltre proposto lo svolgimento di attività in presenza, interventi a domicilio in numero
limitato, visto le necessarie precauzioni, sul territorio, in specie da quando le
disposizioni nazionali hanno consentito le uscite e anche attività svolte presso il centro
per alcune ore fino alla giornata intera per le persone con maggiori gravità e necessità.
Gli interventi e i rientri sono stati programmati con frequenze e durate diversificate,
cercando di rispondere alle specifiche esigenze delle persone con disabilità e delle
famiglie, ma sempre tenendo conto delle necessità di garantire la tutela di ospite e
operatore. Oltre 100 persone hanno ricevuto interventi diretti, cioè in presenza
dell'operatore, prevalentemente dalla durata di mezza giornata e per più di una volta nel
periodo di rimodulazione. La rimodulazione ha riguardato anche l’educativa per minori
disabili sensoriali, per la quasi totalità dei minori seguiti e l’educativa riabilitativa. Fino
alla definizione della riapertura proseguono e possono essere ancora avviati interventi
rimodulati a seguito di mutate necessità della persona con disabilità e della famiglia.
Relativamente alla fase 2 il Decreto del 26 aprile prevede all'articolo 8 la riattivazione
delle attività sociali e sociosanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione,
comprese quelle erogate all'interno da parte dei centri semiresidenziali per persone con
disabilità, secondo piani territoriali adottati dalle Regioni e specifici protocolli per la
prevenzione del rischio di contagio e tutela della salute di utenti e operatori. In data 5
maggio 2020 l'Unità di Crisi della Regione Piemonte ha inviato alle Aziende Sanitarie
Locali due distinte note contenenti rispettivamente indicazioni per la prevenzione dei
rischi da contagio relativamente ai centri diurni e alle attività rivolte a persone con
autismo. Sia l'applicazione dell'articolo 48, sia le note dell'Unità di Crisi sono state
argomento di confronto nell'ambito del coordinamento degli Enti gestori delle funzioni
socio-assistenziali del Piemonte, con i quali si è condivisa la decisione di rappresentare
agli Assessori Regionali, alla sanità e alle politiche sociali la necessità di promuovere
un ampio confronto sulle modalità di riattivazione dei servizi semiresidenziali per
persone con disabilità e di condividere il percorso di definizione dei previsti piani
territoriali. È stato inoltre convocato sollecitamente il Gruppo Misto Partecipato
Disabilità, che l’11 maggio scorso ha esaminato i vari aspetti di complessità che
caratterizzano la fase attuale e le prospettive future, dovendo tenere conto delle
necessità delle persone con disabilità e delle loro famiglie, nonché della tutela della
salute individuale e pubblica e ha condiviso l'opportunità che la Regione Piemonte
promuova al più presto un confronto con i vari attori. Anche il DPCM emanato ieri sera
conferma l'indirizzo a riattivare le attività per disabili secondo piani territoriali adottati
dalle Regioni. Ho terminato, grazie.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Assessora Schellino. Passo alla Consigliera Tisi la parola, cinque minuti.

TISI Elide
Sì, grazie, Presidente. Cercherò di essere molto sintetica. Intanto ringrazio l'Assessora
per l’illustrazione, anche per aver ripercorso un po' i vari passaggi normativi che si sono
susseguiti in questi ultimi due mesi sul tema e che sono indubbiamente articolati e
necessitano di un costante aggiornamento, proprio perché si sono susseguiti anche con
una certa rapidità. Io ho segnalato, con questa interpellanza, una problematica molto
concreta, che ha, vorrei dire, due aspetti, fondamentalmente, da un lato le difficoltà che
stanno vivendo le famiglie per le quali, come ho scritto nella narrativa, sembrerebbe
anche essere stata sospesa la possibilità di beneficiare dei permessi previsti dalla Legge
104, o meglio, l'ampliamento di questi permessi, così com'era previsto inizialmente nel
Cura Italia e in considerazione del fatto che per molti di questi familiari, di ragazzi
disabili, la mia interpellanza era rivolta più al tema della disabilità poi l’Assessore ha
voluto includere anche i minori, va benissimo. Io in questo momento avevo posto un
focus proprio sul tema della disabilità, dicevo, per molti di questi familiari in questo
momento si è posto il tema del rientro al lavoro laddove, appunto, non potevano
beneficiare di permessi per occuparsi del proprio congiunto. Ma a parte questa
possibilità, c'è comunque, dopo tutto questo tempo, una grande fatica, una grande
stanchezza, soprattutto laddove l’età delle persone con disabilità non è giovanissima e
conseguentemente i loro familiari sono avanti negli anni. Per questo io ho voluto
richiamare questo tema, che credo davvero cruciale, perché se da un lato appunto
abbiamo questa fatica delle famiglie e degli stessi ragazzi, insomma, che non hanno più
la possibilità di beneficiare di tutti quei servizi, dall'altro c'è anche una difficoltà delle
cooperative e delle associazioni che forniscono queste attività, che so, in molti casi,
come è stato confermato dall’Assessore, hanno riformulato dei progetti non senza
difficoltà, però, anche dal punto di vista amministrativo e burocratico, come già è stato
anche segnalato e su cui io credo avevamo già anche sollecitato in una precedente
Commissione in cui si era trattato anche l'altro mio atto che è stato approvato nello
scorso Consiglio Comunale, una mozione che andava proprio nella direzione di
sollecitare l'Amministrazione Comunale anche nei confronti dell'altra, siccome abbiamo
sentito quando è stata in Commissione, non aveva dato delle risposte puntuali sul
riconoscimento di questa rimodulazione e anche sulle modalità di riconoscimento. Da
quello che mi dice l'Assessore comunque sono stati attivati molti progetti individuali. Io
mi sono presa nota di alcuni numeri, non di tutti. La pregherei di farmi avere, se
possibile, il dato sia dei centri che hanno riformulato progettualità, mi pare 70, abbia
detto, anche chiederei il rapporto col totale e anche di quante persone hanno
effettivamente beneficiato. Se non ho inteso male, ha parlato di un centinaio di persone,
sinceramente credo che i frequentanti centri diurni siano davvero molti di più e quindi
vorrei capire questo numero in rapporto al totale quanto incide. In ultimo segnalo che
per rimanere nella sequenza normativa richiamata dall'Assessora anche il DPCM del 17
di maggio ha ulteriormente introdotto all'articolo 9 non solo la riconferma, diciamo,
della possibilità di apertura già prevista nell'articolo 8 del DPCM 26 aprile, ma anche
una sorta di deroga rispetto alle regole del distanziamento. Ora credo che questo ponga
un problema ulteriore rispetto non soltanto ai gestori, ma anche a coloro i quali hanno il
compito di governare e dare risposte su questa problematica perché certamente diventa
urgente definire come si aprono o si riaprono i centri diurni. Finisco, Presidente, che
vedo che ricompare, quindi immagino siano scaduti i cinque minuti, chiedendo, visto
che stiamo parlando di una materia che è un po’ un’evoluzione continua e che a mio
parere su alcuni aspetti richiederebbe ulteriori approfondimenti, di rimandare in
Commissione la tematica, onde poterla ulteriormente approfondire anche con gli altri
attori che compongono questo percorso e quindi da un lato l’ASL, ma anche alle
associazioni di rappresentanza sia delle associazioni e delle cooperative, che dei
familiari che in questo momento lamentano questa problematica, grazie.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Consigliera Tisi. Lei lo sa che non è automatico il passaggio da interpellanza a
Commissione, chiederà lei quindi…, farà lei la richiesta della Commissione.
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