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FERRERO Viviana (Vicepresidente) Passo alla trattazione successiva, si tratta dell'interpellanza 202001058/002 del… verifico solo la presenza della Consigliera Tisi. TISI Elide Ci sono, Presidente. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Perfetto. L’Assessore Schellino mi pare anche lei presente, allora proseguiamo. Si tratta appunto della… NAPOLI Osvaldo Presidente, ho dichiarato che ero presente anch’io, Osvaldo Napoli. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Va bene. Sì, sì, ma non siamo ancora all'appello nominale, è solo la presenza degli interpellati e degli Assessori per le risposte, Consigliere. Allora parliamo appunto di: “Riformulazione attività centri diurni per disabili” FERRERO Viviana (Vicepresidente) È stata presentata in data 4 maggio del 2020, la prima firmataria, di una serie di firmatari che sono Tisi, Grippo, Magliano, Patriarca, Scanderebech, Foglietta e Pollicino. Risponde l'Assessore Schellino, grazie. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie di nuovo. A seguito delle misure urgenti assunte a livello nazionale il 23 febbraio 2020 per il manifestarsi dell’emergenze da Covid e alle conseguenti sospensioni di diverse attività, ad iniziare da quelle scolastiche, sono state subito fornite ai gestori dei servizi per i minori indicazioni, allorché di carattere provvisorio, data l’incertezza circa l’evolversi della situazione, relative alla sospensione delle attività collettive e dalla necessità di mantenere attivi i servizi essenziali, quelli di carattere domiciliare ed educativo individuale. In analogia con il sistema scolastico si è fin da allora prospettata la possibilità di rimodulare gli interventi ducativi per i minori, in particolare in forma domiciliare, nonché con modalità a distanza. Visto l’evolversi della pandemia a seguito di disposizioni del Commissario dell’ASL Città di Torino, il 10 marzo venivano inviate due note a firma congiunta ASL e Divisione Servizi Sociali, nelle quali venivano fornite indicazioni per la sospensione delle attività dei centri diurni e la rimodulazione degli interventi, compresi quelli educativi, non essendo più compatibili con l'emergenza sanitaria in atto le attività di gruppo. Queste disposizioni venivano ulteriormente definite dapprima dalla DGR 21 del 23 marzo 2020 della Regione Piemonte e dal Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18, successivamente convertito. I gestori dei servizi semiresidenziali ed educativi per la disabilità hanno iniziato da subito a presentare progetti relativi ad azioni di monitoraggio e di rimodulazione delle attività, sia a distanza, che per le situazioni connotate da maggiore gravità in presenza con rispetto del rapporto individuale operatore-utente. Le attività educative specialistiche riabilitative sono proseguite, a seconda delle loro caratteristiche ed obiettivi, ad esempio per supporto alla frequenza scolastica a distanza per i minori con disabilità sensoriale, ovvero per proporre agli adulti attività di carattere educativo, espressivo, creativo, utilizzando dispositivi telefonici e informatici. Conseguentemente e in applicazione dell'articolo 48 del Decreto la Città, in accordo con l'ASL per le prestazioni sociosanitarie, ha definito e fornito le indicazioni per il riconoscimento delle rimodulazioni trasmettendo specifiche note ai gestori dei servizi rivolti ai minori e alle persone con disabilità in data 27 aprile. Quasi 60 centri semiresidenziali hanno tutti presentato progetti di rimodulazione, prevedendo innanzitutto per utenti e le loro famiglie monitoraggio, contatti telefonici e attività da remoto. Molti servizi hanno inoltre proposto lo svolgimento di attività in presenza, interventi a domicilio in numero limitato, visto le necessarie precauzioni, sul territorio, in specie da quando le disposizioni nazionali hanno consentito le uscite e anche attività svolte presso il centro per alcune ore fino alla giornata intera per le persone con maggiori gravità e necessità. Gli interventi e i rientri sono stati programmati con frequenze e durate diversificate, cercando di rispondere alle specifiche esigenze delle persone con disabilità e delle famiglie, ma sempre tenendo conto delle necessità di garantire la tutela di ospite e operatore. Oltre 100 persone hanno ricevuto interventi diretti, cioè in presenza dell'operatore, prevalentemente dalla durata di mezza giornata e per più di una volta nel periodo di rimodulazione. La rimodulazione ha riguardato anche l’educativa per minori disabili sensoriali, per la quasi totalità dei minori seguiti e l’educativa riabilitativa. Fino alla definizione della riapertura proseguono e possono essere ancora avviati interventi rimodulati a seguito di mutate necessità della persona con disabilità e della famiglia. Relativamente alla fase 2 il Decreto del 26 aprile prevede all'articolo 8 la riattivazione delle attività sociali e sociosanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all'interno da parte dei centri semiresidenziali per persone con disabilità, secondo piani territoriali adottati dalle Regioni e specifici protocolli per la prevenzione del rischio di contagio e tutela della salute di utenti e operatori. In data 5 maggio 2020 l'Unità di Crisi della Regione Piemonte ha inviato alle Aziende Sanitarie Locali due distinte note contenenti rispettivamente indicazioni per la prevenzione dei rischi da contagio relativamente ai centri diurni e alle attività rivolte a persone con autismo. Sia l'applicazione dell'articolo 48, sia le note dell'Unità di Crisi sono state argomento di confronto nell'ambito del coordinamento degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali del Piemonte, con i quali si è condivisa la decisione di rappresentare agli Assessori Regionali, alla sanità e alle politiche sociali la necessità di promuovere un ampio confronto sulle modalità di riattivazione dei servizi semiresidenziali per persone con disabilità e di condividere il percorso di definizione dei previsti piani territoriali. È stato inoltre convocato sollecitamente il Gruppo Misto Partecipato Disabilità, che l’11 maggio scorso ha esaminato i vari aspetti di complessità che caratterizzano la fase attuale e le prospettive future, dovendo tenere conto delle necessità delle persone con disabilità e delle loro famiglie, nonché della tutela della salute individuale e pubblica e ha condiviso l'opportunità che la Regione Piemonte promuova al più presto un confronto con i vari attori. Anche il DPCM emanato ieri sera conferma l'indirizzo a riattivare le attività per disabili secondo piani territoriali adottati dalle Regioni. Ho terminato, grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Assessora Schellino. Passo alla Consigliera Tisi la parola, cinque minuti. TISI Elide Sì, grazie, Presidente. Cercherò di essere molto sintetica. Intanto ringrazio l'Assessora per l’illustrazione, anche per aver ripercorso un po' i vari passaggi normativi che si sono susseguiti in questi ultimi due mesi sul tema e che sono indubbiamente articolati e necessitano di un costante aggiornamento, proprio perché si sono susseguiti anche con una certa rapidità. Io ho segnalato, con questa interpellanza, una problematica molto concreta, che ha, vorrei dire, due aspetti, fondamentalmente, da un lato le difficoltà che stanno vivendo le famiglie per le quali, come ho scritto nella narrativa, sembrerebbe anche essere stata sospesa la possibilità di beneficiare dei permessi previsti dalla Legge 104, o meglio, l'ampliamento di questi permessi, così com'era previsto inizialmente nel Cura Italia e in considerazione del fatto che per molti di questi familiari, di ragazzi disabili, la mia interpellanza era rivolta più al tema della disabilità poi l’Assessore ha voluto includere anche i minori, va benissimo. Io in questo momento avevo posto un focus proprio sul tema della disabilità, dicevo, per molti di questi familiari in questo momento si è posto il tema del rientro al lavoro laddove, appunto, non potevano beneficiare di permessi per occuparsi del proprio congiunto. Ma a parte questa possibilità, c'è comunque, dopo tutto questo tempo, una grande fatica, una grande stanchezza, soprattutto laddove l’età delle persone con disabilità non è giovanissima e conseguentemente i loro familiari sono avanti negli anni. Per questo io ho voluto richiamare questo tema, che credo davvero cruciale, perché se da un lato appunto abbiamo questa fatica delle famiglie e degli stessi ragazzi, insomma, che non hanno più la possibilità di beneficiare di tutti quei servizi, dall'altro c'è anche una difficoltà delle cooperative e delle associazioni che forniscono queste attività, che so, in molti casi, come è stato confermato dall’Assessore, hanno riformulato dei progetti non senza difficoltà, però, anche dal punto di vista amministrativo e burocratico, come già è stato anche segnalato e su cui io credo avevamo già anche sollecitato in una precedente Commissione in cui si era trattato anche l'altro mio atto che è stato approvato nello scorso Consiglio Comunale, una mozione che andava proprio nella direzione di sollecitare l'Amministrazione Comunale anche nei confronti dell'altra, siccome abbiamo sentito quando è stata in Commissione, non aveva dato delle risposte puntuali sul riconoscimento di questa rimodulazione e anche sulle modalità di riconoscimento. Da quello che mi dice l'Assessore comunque sono stati attivati molti progetti individuali. Io mi sono presa nota di alcuni numeri, non di tutti. La pregherei di farmi avere, se possibile, il dato sia dei centri che hanno riformulato progettualità, mi pare 70, abbia detto, anche chiederei il rapporto col totale e anche di quante persone hanno effettivamente beneficiato. Se non ho inteso male, ha parlato di un centinaio di persone, sinceramente credo che i frequentanti centri diurni siano davvero molti di più e quindi vorrei capire questo numero in rapporto al totale quanto incide. In ultimo segnalo che per rimanere nella sequenza normativa richiamata dall'Assessora anche il DPCM del 17 di maggio ha ulteriormente introdotto all'articolo 9 non solo la riconferma, diciamo, della possibilità di apertura già prevista nell'articolo 8 del DPCM 26 aprile, ma anche una sorta di deroga rispetto alle regole del distanziamento. Ora credo che questo ponga un problema ulteriore rispetto non soltanto ai gestori, ma anche a coloro i quali hanno il compito di governare e dare risposte su questa problematica perché certamente diventa urgente definire come si aprono o si riaprono i centri diurni. Finisco, Presidente, che vedo che ricompare, quindi immagino siano scaduti i cinque minuti, chiedendo, visto che stiamo parlando di una materia che è un po’ un’evoluzione continua e che a mio parere su alcuni aspetti richiederebbe ulteriori approfondimenti, di rimandare in Commissione la tematica, onde poterla ulteriormente approfondire anche con gli altri attori che compongono questo percorso e quindi da un lato l’ASL, ma anche alle associazioni di rappresentanza sia delle associazioni e delle cooperative, che dei familiari che in questo momento lamentano questa problematica, grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Consigliera Tisi. Lei lo sa che non è automatico il passaggio da interpellanza a Commissione, chiederà lei quindi…, farà lei la richiesta della Commissione. |