Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Passo alla trattazione dell’interpellanza successiva, verificando solo la presenza dell’Assessore Schellino. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Sono qui, buongiorno. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Perfetto. E anche del Consigliere Curatella. CURATELLA Cataldo Presente, buongiorno. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Perfetto, grazie. Grazie, scusate, ma così siamo tranquilli di poterla trattare. Allora, si tratta dell'interpellanza 202001026/002, a titolo: “Gestione dell'emergenza alimentare a Torino: distribuzione pacchi alimentari alle famiglie e distribuzione pasti alle mense per le persone senza fissa dimora” FERRERO Viviana (Vicepresidente) È un’interpellanza che è stata presentata in data 27 aprile del 2020, i firmatari sono il Consigliere Curatella e il Consigliere Magliano e la Consigliera Scanderebech. Il primo firmatario è il Consigliere Curatella dà risposta l'Assessore Schellino, a cui passo appunto la parola. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie, Presidente. Grazie, buongiorno a tutti. La rete di distribuzione è composta da 12 snodi territoriali, luoghi intermedi di contatto con la popolazione diffusi sul territorio comunale, gestiti da organizzazioni del Terzo settore con il coinvolgimento di volontari e operatori. Si tratta delle case del quartiere, della società asili notturni, di altri spazi dei quali abbiamo più dettagliatamente già parlato in alcune Commissioni. Sono inoltre attive le due sedi dell'associazione Terza Settimana, che già collaborano nell'ambito dei fondi FEAD per le famiglie in grave disagio abitativo. Le segnalazioni dei beneficiari sono raccolte e gestite dal call center “Servizio aiuto anziani e fragili” e dai 4 poli distrettuali per l'inclusione sociale, che inviano gli elenchi nominativi agli snodi sulla base dell’afferenza territoriale. A loro volta gli snodi ricevono ulteriori segnalazioni di situazioni di bisogno anche dalle reti locali di enti e associazioni. Tutti i nominativi dei beneficiari dei pacchi alimentari sono registrati su un unico file condiviso tra la Città e gli snodi. Ad oggi sono più di 4.000 i nuclei raggiunti con distribuzioni settimanali o bisettimanali. Più volte a settimana gli snodi vengono riforniti dei beni alimentari secco e fresco e di prima necessità acquistati con i fondi dedicati o distribuiti dal banco alimentare, oppure donati da terzi, aziende o privati cittadini. A seconda della provenienza i beni vengono prima stoccati nella sede di corso Unione Sovietica e poi distribuiti agli snodi, oppure direttamente consegnati agli snodi stessi. Presso le sedi degli snodi grazie al lavoro di tantissimi volontari e operatori i beni vengono composti nei pacchi e distribuiti prevalentemente attraverso consegne domiciliari per evitare assembramenti e ridurre le uscite delle persone. Il sistema evolverà ancora nelle prossime settimane per l'avvio della distribuzione dei panieri solidali che consentiranno sia una differente logistica, anche per i numeri in incremento, si stima che saranno circa 9.000 i nuclei beneficiari, sia la possibilità di distribuzione diretta ai beneficiari presso la sede degli snodi su appuntamento. Per quanto riguarda la distribuzione dei pasti alle persone senza dimora, la Città assicura da anni attraverso la collaborazione con istituzioni benefiche e parrocchie il servizio di mensa benefiche rivolto alle persone senza dimora, residenti o comunque presenti a Torino. Le 5 mense gestite dal volontariato distribuiscono i pasti che la Città fornisce a seguito di specifico servizio di affidamento. La media mensile nel corso dell'anno pasti preparati e distribuiti è di oltre 9.000 pasti. Spesso le realtà convenzionate forniscono alle persone ulteriori generi alimentari. Il sabato e nelle giornate prefestive tutte le mense feriali consegnano ai cittadini un pacchetto sempre fornito dal servizio dell'Amministrazione per il pranzo domenicale, mentre ci sono delle mense aperte nei giorni festivi, in particolare i servizi Vincenziani e il Centro Andrea. Per quanto riguarda il secondo punto, come avviene il finanziamento, la prima fase di operatività emergenza della rete “Torino solidale” per l'approvvigionamento gratuito in emergenza di beni alimentari e di prima necessità è stata assicurata sia grazie alla collaborazione con il Banco Alimentare del Piemonte e il Banco delle Opere di Carità, nonché alle prime donazioni in denaro o in beni di enti, esercizi commerciali e privati cittadini, sia grazie all'utilizzo di fondi specifici provenienti anche da riconversione di progetti in essere nell'ambito del Piano di inclusione sociale della città che hanno consentito di acquistare settimanalmente le derrate necessarie a far fronte ai numeri di richieste in costante aumento. Inoltre la Città ha destinato agli interventi di solidarietà alimentare sia i fondi ministeriali previsti per i Comuni dall'ordinanza 658 del 29 marzo 2025, quella che riguardava anche i buoni, per intenderci, sia ulteriori risorse proprie integrate dalle donazioni in denaro versate sul Fondo di Solidarietà Comunale attivato a tale scopo e dalle donazioni nel frattempo pervenute dagli Enti pubblici e privati. Per quanto riguarda l'utilizzo dei fondi ministeriali destinati dalla Città all'acquisto dei beni necessari alla composizione dei panieri solidali, i banchi alimentari hanno individuato come proprio service gestionale e amministrativo l'Associazione di volontariato Damamar. Per quanto riguarda il terzo punto della domanda, il piano cittadino di solidarietà alimentare ha già garantito l'erogazione di buoni spesa a circa 12.000 famiglie. Inoltre, attraverso la rete Torino Solidale sono più di 4.000 le famiglie raggiunte tutte con pacchi alimentari settimanali o bisettimanali e nelle prossime settimane saranno in consegna panieri solidari per oltre 9.000 famiglie. Per quanto riguarda le persone senza fissa dimora nel periodo emergenziale la Città ha garantito l'apertura e il rafforzamento di tutti i servizi rivolti alle persone senza dimora e tra questi è assicurato, in accordo con gli enti di volontariato e gestori delle mense, la continuità dell'apertura delle mense. Il servizio di fornitura dei pasti garantito dalla Città nel periodo emergenziale è stato incrementato in modo considerevole per venire incontro alla maggiore domanda che gli Enti hanno iniziato ad evidenziare dal mese di marzo. In accordo con le diverse realtà e su loro richiesta il numero dei pasti medi mensili è stato quasi raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Per quanto riguarda le persone senza dimora accolte nelle case di ospitalità notturna la Città in relazione all'apertura H24 delle proprie strutture di accoglienza dal 20 aprile ha assicurato la fornitura dei pasti a tutti gli ospiti a partire dal 20 aprile scorso, appunto, con una distribuzione mensile di circa due pasti al giorno, per un totale di circa 6.200 pasti al mese. Rispetto alla cena serale nelle 10 strutture di accoglienza per persone senza dimora della Città, case di ospitalità notturna di bassa soglia e servizi residenziali e semiresidenziali, ogni giorno viene offerta agli ospiti la cena e la colazione attraverso una rete articolata di collaborazioni fra agenzie del Terzo settore e del privato commerciale secondo due modalità: la fornitura e l'acquisto di beni per la preparazione e il consumo del cibo in struttura e la fornitura di pasti già porzionati pronti per la distribuzione. Per quanto riguarda il quarto punto, i panieri solidali, la collaborazione con i banchi alimentari ha tra le finalità la valutazione dei fabbisogni alimentari individuali, al fine di quantificare correttamente la composizione dei panieri stessi e la tipologia di prodotti da acquisire. I pasti forniti dalla Città alle mense benefiche sono valutati dal punto di vista nutrizionale e della qualità delle materie prime utilizzate. Sul quinto punto con il manifestarsi dell’emergenza Covid-19 in Piemonte ed a seguito dell'adozione a livello nazionale di misure più restrittive riguardanti la mobilità personale, i contatti sociali, dal 10 marzo anche il mondo del volontariato sociale ha subìto una forte limitazione delle proprie potenzialità, anche a causa dell'età elevata di molti volontari e volontarie che per motivi precauzionali di salute hanno dovuto sospendere le proprie attività esterne. Per contro molte persone giovani e in età adulta si sono trovati in condizione di improvvisa assenza di attività lavorative e studio per le limitazioni necessarie. Così è accaduto che, oltre alle realtà del Terzo settore ed anche del privato che hanno risposto all'appello della Città per la costituzione della rete Torino Solidale, numerosi cittadini e cittadine hanno manifestato spontaneamente la propria disponibilità a svolgere in forma volontaria le attività necessarie a rispondere alle esigenze emergenziali della popolazione. Si è quindi proceduto a un contatto telefonico diretto con ciascuna persona per informazioni più specifiche in merito alle disponibilità di orario ed attività e poi ad un abbinamento di queste alle realtà che gestiscono gli snodi territoriali, tenendo conto del luogo di abitazione della persona, in modo da limitare in ogni caso gli spostamenti non necessari a ulteriore precauzione. I rapporti con i cittadini sono stati curati direttamente da funzionari comunali e da referenti degli snodi territoriali, una volta individuata la sede più idonea. Ognuno è stato notato da parte dell'associazione che ha ricevuto a tale scopo dotazioni periodiche dalla città, di DPI, guanti e mascherina, e ai fini dell'attività volontaria ha potuto muoversi sul territorio cittadino con autocertificazione dettagliata con le indicazioni concordate con l'Associazione circa sedi e orari in riferimento alla rete Torino Solidale. Ai volontari e alle volontarie è garantita a cura della Divisione Servizi Sociali e Socio-Sanitari Abitativi e Lavoro la copertura assicurativa per quanto riguarda la responsabilità civile verso terzi, nonché per gli infortuni nell'ambito dell'attività svolta. Inoltre hanno dato la loro disponibilità a svolgere le attività di volontariato sopra indicate anche alcuni giovani che aderiscono a “Giovani per Torino”. Ad oggi sono oltre 50 le persone che hanno intrapreso l'attività di volontariato, andando ad integrare la rete di volontari già afferente a ciascuna delle realtà degli snodi. Tutti gli interventi descritti sono in corso e saranno programmati sulla base dell'evoluzione della fase emergenziale e in riferimento ai bisogni delle persone nell'ambito delle risorse disponibili. Al fine di informatizzare e migliorare l'efficacia e la velocità stiamo lavorando in sinergia anche con l'Assessorato dell'Assessore Pironti dal punto di vista di database informatici che ci consentano di lavorare ancora meglio. Ho terminato, grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Assessora Schellino. Passo la parola al Consigliere Curatella, ricordando però i cinque minuti perché in questa trattazione, come avete visto, io ho lasciato parlare l'Assessore perché aveva veramente tanti punti, ma abbiamo di nuovo sforato e lamentate che dura di più la trattazione delle interpellanze, ma, come vedete, ci sono tempi che sono anche difficili da accorciare. Passo la parola al Consigliere Curatela, che ne ha facoltà. Grazie. CURATELLA Cataldo Grazie. Ringrazio l’Assessore per la risposta. Visto che credo abbia letto una nota che è arrivata, chiederei la cortesia all’Assessore di poter avere la nota che ha letto. Allora, ci ha letto tante notizie, io ho cercato in qualche modo di prendere qualche appunto, ma ha veramente detto tante cose, poi mi prenderò, quando avrò la facoltà di valutare, come agire successivamente, una volta letta la nota. Io ho avuto modo di contattare i 13 snodi che in questi due mesi si sono occupati della diffusione, della distribuzione e del cibo all'interno delle residenze o per i senza fissa dimora e, mi dispiace, io ho delle informazioni leggermente diverse, ho avuto dei contatti con loro e quindi vorrei capire alcuni aspetti. Partiamo dalla parte più importante, il Banco Alimentare sta fornendo del cibo a cui eventualmente le varie associazioni possono integrare. Quello che fornisce il Banco Alimentare in assenza di integrazione da parte di associazioni o altro è un chilo di riso, una scatola da 400 grammi di fagioli, una scatoletta da circa 120 grammi, 200, di pomodoro biologico e una scatoletta da 80 grammi di tonno, fine. Questo è il pacco fornito dal Banco Alimentare. Quindi senza l'integrazione dal punto di vista delle varie associazioni, la rete della Casa dei Quartieri, Educare, Caritas, Arci Eufemia, il pacco del Banco Alimentare è finito, è completo solo di questo e mi sembra che non sia un pacco interessante o comunque che possa fornire il giusto equilibrio dal punto di vista calorico o delle necessità che si possono avere. E quindi mi chiedo, l’ho posta già stamattina all'Assessore Pironti quando discutevamo in Commissione, di circa un milione e 800.000,00 euro, adesso 800.000,00 euro, un milione di euro, adesso voglio capire bene qual è la cifra, impegnata dalla Città con fondi ministeriali, come ci diceva l’Assessore, con una patte diretta della città di Torino o con le integrazioni associate alle donazioni, quanti sono stati effettivamente utilizzati per gli acquisti di beni alimentare da distribuire tra i vari snodi, perché attualmente mi risulta che non arrivi cibo, tranne queste due cose che ho detto dal Banco Alimentare, non sono arrivati beni di prima necessità, cibo, dalla Città. Le varie associazioni si sono dovute autogestire e auto organizzare per definire quella che io nel punto 4) dell'interpellanza indicavo come una dieta bilanciata. Ogni associazione, ogni ente, ogni associazione di terzo settore che ha chiesto di far parte, di poter essere uno degli snodi per distribuire cibo, ha dovuto fare da solo, quindi ha dovuto anche trovarsi le risorse finanziarie perché ad oggi non risultano pervenute. Stesso ragionamento sui DPI. Dalle informazioni che ho raccolto, solo da circa tre settimane sta arrivando qualcosa di DPI, non è mai arrivato il gel, non sono arrivati i guanti, tranne tre giorni fa due pacchi…, alcuni pacchi di guanti, ma non sono stati distribuiti. Non sono stati distribuiti a tutti o qualcuno non li ha ricevuti? È da capire, o non sono stati proprio distribuiti. Stessa cosa riguardo alle mascherine, risulta che soltanto una o due spedizioni sono state fatte in questi giorni, c'è stata un po' di carenza su questo. Stesso aspetto dal punto di vista organizzativo. Mi risulta, e io qui vorrei poi capire, ovvio, non oggi, eventualmente credo sia opportuno fare una Commissione di approfondimento su questo tema, mi risulta che quando le varie associazioni che si sono rese disponibili per formare questa rete solidale a sostegno della popolazione, cercano di contattare qualcuno degli uffici comunali, non ricevono risposta dagli uffici comunali, ma sono contattati direttamente dalla rete e dalle Case di Quartiere. Ora voglio capire, la rete delle Case di Quartiere è uno dei soggetti che rientrano nella rete solidale, come risulterebbe leggendo un po' il loro sito, che ho qui davanti, o è stato nominato, definito, individuato dalla Città come l’ente che deve coordinare per conto della Città? Perché mi risulta che ogni volta che qualcuno all'interno di questi 13 snodi cerca di contattare la Città, qualcuno degli uffici comunali, riceve poi la risposta dalla rete delle Case di Quartiere. Ben venga, l’importante è avere chiaro chi deve organizzare e coordinare e anche sulla base di che cosa. Quindi io attendo di ricevere questa risposta e cercherò un po' di capire se è possibile avere anche un… FERRERO Viviana (Vicepresidente) Concluda, grazie. CURATELLA Cataldo Sto concludendo, Presidente. Chiederò di avere quanto prima un approfondimento una volta che avrò avuto modo di leggere la risposta dell'Assessore e credo che sia opportuno cercare di capire quanto effettivamente la Città sta spendendo e cosa arriva dal Banco Alimentare, perché se quello che arriva dal Banco Alimentare e quello che vi è stato inviato dagli snodi, fotografando cosa arriva dal Banco Alimentare, direi che tutto è tranne che una dieta bilanciata, tutto è tranne che fornire del cibo che aiuti delle persone che in questo momento hanno necessità. Grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sì, grazie, Consigliere Curatella. |