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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 4
INTERPELLANZA 2020-01026
"'GESTIONE DELL'EMERGENZA ALIMENTARE A TORINO': DISTRIBUZIONE PACCHI ALIMENTARI ALLE FAMIGLIE E DISTRIBUZIONE PASTI ALLE MENSE PER LE PERSONE SENZA FISSA DIMORA" PRESENTATA IN DATA 27 APRILE 2020 - PRIMO FIRMATARIO CURATELLA.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Passo alla trattazione dell’interpellanza successiva, verificando solo la presenza
dell’Assessore Schellino.

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Sono qui, buongiorno.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Perfetto. E anche del Consigliere Curatella.

CURATELLA Cataldo
Presente, buongiorno.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Perfetto, grazie. Grazie, scusate, ma così siamo tranquilli di poterla trattare. Allora, si
tratta dell'interpellanza 202001026/002, a titolo:

“Gestione dell'emergenza alimentare a Torino: distribuzione pacchi alimentari
alle famiglie e distribuzione pasti alle mense per le persone senza fissa dimora”

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
È un’interpellanza che è stata presentata in data 27 aprile del 2020, i firmatari sono il
Consigliere Curatella e il Consigliere Magliano e la Consigliera Scanderebech. Il primo
firmatario è il Consigliere Curatella dà risposta l'Assessore Schellino, a cui passo
appunto la parola.

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Grazie, Presidente. Grazie, buongiorno a tutti. La rete di distribuzione è composta da 12
snodi territoriali, luoghi intermedi di contatto con la popolazione diffusi sul territorio
comunale, gestiti da organizzazioni del Terzo settore con il coinvolgimento di volontari
e operatori. Si tratta delle case del quartiere, della società asili notturni, di altri spazi dei
quali abbiamo più dettagliatamente già parlato in alcune Commissioni. Sono inoltre
attive le due sedi dell'associazione Terza Settimana, che già collaborano nell'ambito dei
fondi FEAD per le famiglie in grave disagio abitativo. Le segnalazioni dei beneficiari
sono raccolte e gestite dal call center “Servizio aiuto anziani e fragili” e dai 4 poli
distrettuali per l'inclusione sociale, che inviano gli elenchi nominativi agli snodi sulla
base dell’afferenza territoriale. A loro volta gli snodi ricevono ulteriori segnalazioni di
situazioni di bisogno anche dalle reti locali di enti e associazioni. Tutti i nominativi dei
beneficiari dei pacchi alimentari sono registrati su un unico file condiviso tra la Città e
gli snodi. Ad oggi sono più di 4.000 i nuclei raggiunti con distribuzioni settimanali o
bisettimanali. Più volte a settimana gli snodi vengono riforniti dei beni alimentari secco
e fresco e di prima necessità acquistati con i fondi dedicati o distribuiti dal banco
alimentare, oppure donati da terzi, aziende o privati cittadini. A seconda della
provenienza i beni vengono prima stoccati nella sede di corso Unione Sovietica e poi
distribuiti agli snodi, oppure direttamente consegnati agli snodi stessi. Presso le sedi
degli snodi grazie al lavoro di tantissimi volontari e operatori i beni vengono composti
nei pacchi e distribuiti prevalentemente attraverso consegne domiciliari per evitare
assembramenti e ridurre le uscite delle persone. Il sistema evolverà ancora nelle
prossime settimane per l'avvio della distribuzione dei panieri solidali che consentiranno
sia una differente logistica, anche per i numeri in incremento, si stima che saranno circa
9.000 i nuclei beneficiari, sia la possibilità di distribuzione diretta ai beneficiari presso
la sede degli snodi su appuntamento. Per quanto riguarda la distribuzione dei pasti alle
persone senza dimora, la Città assicura da anni attraverso la collaborazione con
istituzioni benefiche e parrocchie il servizio di mensa benefiche rivolto alle persone
senza dimora, residenti o comunque presenti a Torino. Le 5 mense gestite dal
volontariato distribuiscono i pasti che la Città fornisce a seguito di specifico servizio di
affidamento. La media mensile nel corso dell'anno pasti preparati e distribuiti è di oltre
9.000 pasti. Spesso le realtà convenzionate forniscono alle persone ulteriori generi
alimentari. Il sabato e nelle giornate prefestive tutte le mense feriali consegnano ai
cittadini un pacchetto sempre fornito dal servizio dell'Amministrazione per il pranzo
domenicale, mentre ci sono delle mense aperte nei giorni festivi, in particolare i servizi
Vincenziani e il Centro Andrea. Per quanto riguarda il secondo punto, come avviene il
finanziamento, la prima fase di operatività emergenza della rete “Torino solidale” per
l'approvvigionamento gratuito in emergenza di beni alimentari e di prima necessità è
stata assicurata sia grazie alla collaborazione con il Banco Alimentare del Piemonte e il
Banco delle Opere di Carità, nonché alle prime donazioni in denaro o in beni di enti,
esercizi commerciali e privati cittadini, sia grazie all'utilizzo di fondi specifici
provenienti anche da riconversione di progetti in essere nell'ambito del Piano di
inclusione sociale della città che hanno consentito di acquistare settimanalmente le
derrate necessarie a far fronte ai numeri di richieste in costante aumento. Inoltre la Città
ha destinato agli interventi di solidarietà alimentare sia i fondi ministeriali previsti per i
Comuni dall'ordinanza 658 del 29 marzo 2025, quella che riguardava anche i buoni, per
intenderci, sia ulteriori risorse proprie integrate dalle donazioni in denaro versate sul
Fondo di Solidarietà Comunale attivato a tale scopo e dalle donazioni nel frattempo
pervenute dagli Enti pubblici e privati. Per quanto riguarda l'utilizzo dei fondi
ministeriali destinati dalla Città all'acquisto dei beni necessari alla composizione dei
panieri solidali, i banchi alimentari hanno individuato come proprio service gestionale e
amministrativo l'Associazione di volontariato Damamar. Per quanto riguarda il terzo
punto della domanda, il piano cittadino di solidarietà alimentare ha già garantito
l'erogazione di buoni spesa a circa 12.000 famiglie. Inoltre, attraverso la rete Torino
Solidale sono più di 4.000 le famiglie raggiunte tutte con pacchi alimentari settimanali o
bisettimanali e nelle prossime settimane saranno in consegna panieri solidari per oltre
9.000 famiglie. Per quanto riguarda le persone senza fissa dimora nel periodo
emergenziale la Città ha garantito l'apertura e il rafforzamento di tutti i servizi rivolti
alle persone senza dimora e tra questi è assicurato, in accordo con gli enti di
volontariato e gestori delle mense, la continuità dell'apertura delle mense. Il servizio di
fornitura dei pasti garantito dalla Città nel periodo emergenziale è stato incrementato in
modo considerevole per venire incontro alla maggiore domanda che gli Enti hanno
iniziato ad evidenziare dal mese di marzo. In accordo con le diverse realtà e su loro
richiesta il numero dei pasti medi mensili è stato quasi raddoppiato rispetto allo stesso
periodo dell'anno precedente. Per quanto riguarda le persone senza dimora accolte nelle
case di ospitalità notturna la Città in relazione all'apertura H24 delle proprie strutture di
accoglienza dal 20 aprile ha assicurato la fornitura dei pasti a tutti gli ospiti a partire dal
20 aprile scorso, appunto, con una distribuzione mensile di circa due pasti al giorno, per
un totale di circa 6.200 pasti al mese. Rispetto alla cena serale nelle 10 strutture di
accoglienza per persone senza dimora della Città, case di ospitalità notturna di bassa
soglia e servizi residenziali e semiresidenziali, ogni giorno viene offerta agli ospiti la
cena e la colazione attraverso una rete articolata di collaborazioni fra agenzie del Terzo
settore e del privato commerciale secondo due modalità: la fornitura e l'acquisto di beni
per la preparazione e il consumo del cibo in struttura e la fornitura di pasti già porzionati
pronti per la distribuzione. Per quanto riguarda il quarto punto, i panieri solidali, la
collaborazione con i banchi alimentari ha tra le finalità la valutazione dei fabbisogni
alimentari individuali, al fine di quantificare correttamente la composizione dei panieri
stessi e la tipologia di prodotti da acquisire. I pasti forniti dalla Città alle mense
benefiche sono valutati dal punto di vista nutrizionale e della qualità delle materie prime
utilizzate. Sul quinto punto con il manifestarsi dell’emergenza Covid-19 in Piemonte ed
a seguito dell'adozione a livello nazionale di misure più restrittive riguardanti la
mobilità personale, i contatti sociali, dal 10 marzo anche il mondo del volontariato
sociale ha subìto una forte limitazione delle proprie potenzialità, anche a causa dell'età
elevata di molti volontari e volontarie che per motivi precauzionali di salute hanno
dovuto sospendere le proprie attività esterne. Per contro molte persone giovani e in età
adulta si sono trovati in condizione di improvvisa assenza di attività lavorative e studio
per le limitazioni necessarie. Così è accaduto che, oltre alle realtà del Terzo settore ed
anche del privato che hanno risposto all'appello della Città per la costituzione della rete
Torino Solidale, numerosi cittadini e cittadine hanno manifestato spontaneamente la
propria disponibilità a svolgere in forma volontaria le attività necessarie a rispondere
alle esigenze emergenziali della popolazione. Si è quindi proceduto a un contatto
telefonico diretto con ciascuna persona per informazioni più specifiche in merito alle
disponibilità di orario ed attività e poi ad un abbinamento di queste alle realtà che
gestiscono gli snodi territoriali, tenendo conto del luogo di abitazione della persona, in
modo da limitare in ogni caso gli spostamenti non necessari a ulteriore precauzione. I
rapporti con i cittadini sono stati curati direttamente da funzionari comunali e da
referenti degli snodi territoriali, una volta individuata la sede più idonea. Ognuno è stato
notato da parte dell'associazione che ha ricevuto a tale scopo dotazioni periodiche dalla
città, di DPI, guanti e mascherina, e ai fini dell'attività volontaria ha potuto muoversi sul
territorio cittadino con autocertificazione dettagliata con le indicazioni concordate con
l'Associazione circa sedi e orari in riferimento alla rete Torino Solidale. Ai volontari e
alle volontarie è garantita a cura della Divisione Servizi Sociali e Socio-Sanitari
Abitativi e Lavoro la copertura assicurativa per quanto riguarda la responsabilità civile
verso terzi, nonché per gli infortuni nell'ambito dell'attività svolta. Inoltre hanno dato la
loro disponibilità a svolgere le attività di volontariato sopra indicate anche alcuni
giovani che aderiscono a “Giovani per Torino”. Ad oggi sono oltre 50 le persone che
hanno intrapreso l'attività di volontariato, andando ad integrare la rete di volontari già
afferente a ciascuna delle realtà degli snodi. Tutti gli interventi descritti sono in corso e
saranno programmati sulla base dell'evoluzione della fase emergenziale e in riferimento
ai bisogni delle persone nell'ambito delle risorse disponibili. Al fine di informatizzare e
migliorare l'efficacia e la velocità stiamo lavorando in sinergia anche con l'Assessorato
dell'Assessore Pironti dal punto di vista di database informatici che ci consentano di
lavorare ancora meglio. Ho terminato, grazie.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Assessora Schellino. Passo la parola al Consigliere Curatella, ricordando però i
cinque minuti perché in questa trattazione, come avete visto, io ho lasciato parlare
l'Assessore perché aveva veramente tanti punti, ma abbiamo di nuovo sforato e
lamentate che dura di più la trattazione delle interpellanze, ma, come vedete, ci sono
tempi che sono anche difficili da accorciare. Passo la parola al Consigliere Curatela, che
ne ha facoltà. Grazie.

CURATELLA Cataldo
Grazie. Ringrazio l’Assessore per la risposta. Visto che credo abbia letto una nota che è
arrivata, chiederei la cortesia all’Assessore di poter avere la nota che ha letto. Allora, ci
ha letto tante notizie, io ho cercato in qualche modo di prendere qualche appunto, ma ha
veramente detto tante cose, poi mi prenderò, quando avrò la facoltà di valutare, come
agire successivamente, una volta letta la nota. Io ho avuto modo di contattare i 13 snodi
che in questi due mesi si sono occupati della diffusione, della distribuzione e del cibo
all'interno delle residenze o per i senza fissa dimora e, mi dispiace, io ho delle
informazioni leggermente diverse, ho avuto dei contatti con loro e quindi vorrei capire
alcuni aspetti. Partiamo dalla parte più importante, il Banco Alimentare sta fornendo del
cibo a cui eventualmente le varie associazioni possono integrare. Quello che fornisce il
Banco Alimentare in assenza di integrazione da parte di associazioni o altro è un chilo
di riso, una scatola da 400 grammi di fagioli, una scatoletta da circa 120 grammi, 200,
di pomodoro biologico e una scatoletta da 80 grammi di tonno, fine. Questo è il pacco
fornito dal Banco Alimentare. Quindi senza l'integrazione dal punto di vista delle varie
associazioni, la rete della Casa dei Quartieri, Educare, Caritas, Arci Eufemia, il pacco
del Banco Alimentare è finito, è completo solo di questo e mi sembra che non sia un
pacco interessante o comunque che possa fornire il giusto equilibrio dal punto di vista
calorico o delle necessità che si possono avere. E quindi mi chiedo, l’ho posta già
stamattina all'Assessore Pironti quando discutevamo in Commissione, di circa un
milione e 800.000,00 euro, adesso 800.000,00 euro, un milione di euro, adesso voglio
capire bene qual è la cifra, impegnata dalla Città con fondi ministeriali, come ci diceva
l’Assessore, con una patte diretta della città di Torino o con le integrazioni associate alle
donazioni, quanti sono stati effettivamente utilizzati per gli acquisti di beni alimentare
da distribuire tra i vari snodi, perché attualmente mi risulta che non arrivi cibo, tranne
queste due cose che ho detto dal Banco Alimentare, non sono arrivati beni di prima
necessità, cibo, dalla Città. Le varie associazioni si sono dovute autogestire e auto
organizzare per definire quella che io nel punto 4) dell'interpellanza indicavo come una
dieta bilanciata. Ogni associazione, ogni ente, ogni associazione di terzo settore che ha
chiesto di far parte, di poter essere uno degli snodi per distribuire cibo, ha dovuto fare
da solo, quindi ha dovuto anche trovarsi le risorse finanziarie perché ad oggi non
risultano pervenute. Stesso ragionamento sui DPI. Dalle informazioni che ho raccolto,
solo da circa tre settimane sta arrivando qualcosa di DPI, non è mai arrivato il gel, non
sono arrivati i guanti, tranne tre giorni fa due pacchi…, alcuni pacchi di guanti, ma non
sono stati distribuiti. Non sono stati distribuiti a tutti o qualcuno non li ha ricevuti? È da
capire, o non sono stati proprio distribuiti. Stessa cosa riguardo alle mascherine, risulta
che soltanto una o due spedizioni sono state fatte in questi giorni, c'è stata un po' di
carenza su questo. Stesso aspetto dal punto di vista organizzativo. Mi risulta, e io qui
vorrei poi capire, ovvio, non oggi, eventualmente credo sia opportuno fare una
Commissione di approfondimento su questo tema, mi risulta che quando le varie
associazioni che si sono rese disponibili per formare questa rete solidale a sostegno
della popolazione, cercano di contattare qualcuno degli uffici comunali, non ricevono
risposta dagli uffici comunali, ma sono contattati direttamente dalla rete e dalle Case di
Quartiere. Ora voglio capire, la rete delle Case di Quartiere è uno dei soggetti che
rientrano nella rete solidale, come risulterebbe leggendo un po' il loro sito, che ho qui
davanti, o è stato nominato, definito, individuato dalla Città come l’ente che deve
coordinare per conto della Città? Perché mi risulta che ogni volta che qualcuno
all'interno di questi 13 snodi cerca di contattare la Città, qualcuno degli uffici comunali,
riceve poi la risposta dalla rete delle Case di Quartiere. Ben venga, l’importante è avere
chiaro chi deve organizzare e coordinare e anche sulla base di che cosa. Quindi io
attendo di ricevere questa risposta e cercherò un po' di capire se è possibile avere anche
un…

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Concluda, grazie.

CURATELLA Cataldo
Sto concludendo, Presidente. Chiederò di avere quanto prima un approfondimento una
volta che avrò avuto modo di leggere la risposta dell'Assessore e credo che sia
opportuno cercare di capire quanto effettivamente la Città sta spendendo e cosa arriva
dal Banco Alimentare, perché se quello che arriva dal Banco Alimentare e quello che vi
è stato inviato dagli snodi, fotografando cosa arriva dal Banco Alimentare, direi che
tutto è tranne che una dieta bilanciata, tutto è tranne che fornire del cibo che aiuti delle
persone che in questo momento hanno necessità. Grazie.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Sì, grazie, Consigliere Curatella.
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