Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie Presidente, sarò molto più breve in realtà, semplicemente perché non ho compreso le considerazioni della collega Buccolo sul mandato precedente, solo per capire a che punto è la Città di Torino, come istituzione. Allora, il collega Magliano ha ricordato che nel corso del precedente mandato si è voluto immaginare... sulla coda del precedente mandato si è immaginato di favorire l’istituzione del Disability Manager ovviamente per questioni di carattere normativo, ma anche perché avvertiva - e noi l’abbiamo condivisa tutti - l’esigenza che ci fosse una figura che avesse la possibilità e la capacità di raccogliere istanze di cittadini disabili, delle loro famiglie e di attivare il lavoro in rete di tutti gli Enti, le società partecipate, di tutti i soggetti coinvolti, di veicolare i bisogni delle persone disabili verso servizi esistenti o verso servizi nuovi che l’Amministrazione avrebbe dovuto mettere in campo. Segnalo alla collega Buccolo che, in assenza del Disability Manager, negli anni precedenti, quindi nel precedente mandato, la Città di Torino non è stata con le mani in mano: nel 2012 la Città inaugurava un percorso plurisensoriale al Parco del Valentino, con targhe in Braille, in italiano e in inglese, e lo faceva con le associazioni; nel 2014 inaugurava un’area di gioco inclusiva per bambini disabili, anche bambini in carrozzina, al Parco Dora; e nel 2015 una analoga al Parco Peccei e potrei andare avanti, ma non voglio fare un elenco che sembrerebbe anche stucchevole e autoreferenziale. Semplicemente per dire che c’è un know-how, c’è una competenza propria dell’Amministrazione che alberga nei settori della Civica Amministrazione, così come alberga anche nelle società partecipate. Di tutto avevamo bisogno, cioè avevamo bisogno di fare un salto di qualità con un collettore, con una figura così come richiamata dal collega Magliano; non avevamo bisogno certo che la Città arrestasse quell’attività e quella produzione utile, che io sommariamente ho riassunto, e di certo non avevamo bisogno che si arrivasse a mortificare una figura che faticosamente è stata individuata e che faticosamente oggi opera. Quindi, registro, diversamente da quello che diceva la collega Buccolo, non solo una netta discontinuità, ma, così come ricordato prima da qualcuno, probabilmente un eccesso di retorica in assenza di questioni concrete e azioni concrete, e l’intervento piuttosto confuso - non me ne voglia -, sicuramente molto burocratico e farraginoso, a tratti incomprensibile, dell’Assessore Giusta dimostra esattamente quello che sto dicendo. |