Interventi |
ARTESIO Eleonora Discutere. ARTESIO Eleonora Discutere. ARTESIO Eleonora Sì. ARTESIO Eleonora Grazie, mi si sente? ARTESIO Eleonora Grazie. Questa mozione è stata depositata il 19 febbraio. Poiché un collega ha tenuto a ricordare che devo considerare la data di assegnazione, calcolerò il 26. Siamo all’11 maggio. Devo essere grata che l’11 maggio il Consiglio Comunale sia arrivato a discuterla. Più grata di me sarà l’Assessora all’Istruzione, perché, discutendola l’11 maggio, non si dovrà più confrontare con il fatto che si possano modificare le opzioni espresse in modo condizionato dalle famiglie per le iscrizioni alla scuola per l’infanzia 2020-2021. L’avessimo discussa in tempi utili, chiudendosi le iscrizioni il 31 gennaio, avremmo forse potuto recuperare le reali intenzioni dei familiari. Ma noi qui stiamo semplicemente registrando e celebrando un’intenzione della delibera di Giunta, che ha deciso di ridurre la scuola per l’infanzia municipale a favore della scuola statale, sulla base di un indirizzo del Consiglio Comunale. Quindi, questa mozione chiama i colleghi che voteranno ad una precisa responsabilità. La scuola per l’infanzia municipale, costruita in decenni di investimenti logistici, di professionalità e di ricerca, che l’hanno resa centrale nel panorama nazionale… (incomprensibile). ARTESIO Eleonora …con figure di pedagogisti nazionalmente riconosciuti, viene ritenuta insostenibile… (incomprensibile). ARTESIO Eleonora Io non so. A che punto siamo? Mi si è sentita quando ho detto: “Deve essere ritenuta insostenibile”? ARTESIO Eleonora Non so come procedere. ARTESIO Eleonora Allora. La scuola per l’infanzia... Mi si sente ora? ARTESIO Eleonora La scuola per l’infanzia municipale per la quale in più decenni si sono investite risorse logistiche, professionali e di ricerca, al punto di avere figure di pedagogisti riconosciuti a livello nazionale, è evidentemente ritenuta insostenibile nei costi e nelle dotazioni organiche, al punto di doverla ridimensionare, nel quadro di un sistema formativo integrato, che privilegia la scuola statale, a favore, è stato detto esplicitamente dall’Assessora, della scuola statale. Ora, io dico semplicemente questo, i colleghi che voteranno questa mozione, devono sapere che stanno votando: 1) il fatto che la scuola materna comunale si possa ridurre con atti deliberativi delle iscrizioni adottati con delibere di Giunta, al 25% della presenza, perché così dice l’atto di indirizzo, cioè ad una proporzione equivalente a quella delle scuole private professionali e convenzionate; 2) che le scelte dei genitori vanno soddisfatte e riconosciute, in quanto libere scelte educative, se si orientano tra scuola pubblica e scuola convenzionata, ma se all’interno della scuola pubblica optano per la scuola municipale, questa scelta non può essere assecondata in base a criteri che di anno in anno mutano e consentono e favoriscono la frequenza alla scuola statale, ancorché a quella municipale. Io credo che noi stiamo, con provvedimenti meramente amministrativi, riducendo un’offerta formativa, qualificatasi nel tempo al punto tale da essere riconoscibile e riconosciuta nelle preferenze dei genitori. Abbiamo in tanti, non soltanto io con questa mozione, molti altri colleghi con loro interpellanze, chiesto all’Assessora di rivedere questi criteri che hanno segnato l’andamento delle iscrizioni per l’anno scolastico 2020-2021. Hanno in tanti competizioni con richieste di audizione da parte delle famiglie, da parte degli operatori, da parte delle Organizzazioni Sindacali, cercato di intervenire su questa tendenza, per provare a costruire degli elementi di maggiore riflessione, perché c’è un senso se a Torino la scuola per l’infanzia municipale è così apprezzata e così riconosciuta. Non c’è stato nulla da fare. Questa mozione intende registrare le scelte e coloro che queste scelte compiono. Quindi, chi voterà questa mozione e si metterà in una posizione opposta e contraria ad interrompere un processo che sta diminuendo la dimensione qualitativa e quantitativa della scuola per l’infanzia municipale, ne assume pubblicamente la responsabilità. Io ho finito. |