| Interventi |
| TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Cerco di usarne anche meno. Io premetto che avevo firmato la mozione presentata dal Capogruppo Lo Russo, quindi ovviamente ero anche assolutamente favorevole all’iniziativa di questo percorso che porti a valutare la possibilità di Torino come candidata per la Capitale per la Cultura Europea 2033. In questo senso, mi sembra che la mozione, che adesso andiamo a votare, possa dare una continuità; io la vedo in maniera molto laica, mi sembra che di per sé l’atto è in scia e può essere un contributo a questo percorso e come la mozione era stata avviata. Anche io rimarco due elementi, che mi sembra importante tenere ben presente: da un lato il fatto dell’emergenza, della pandemia che stiamo vivendo e quindi tutta la situazione, il mutamento radicale che la Città, come conseguenza mondiale, sta vivendo, può essere l’occasione concreta per capire qual è il ruolo della cultura nella fase di ripartenza, ma soprattutto nella fase 3, diciamo a regime, cioè quali sono gli asset su cui Torino può puntare in termini di cultura e quindi, in questo senso, mi interessa anche sviluppare questo dibattito, nel senso che dire Capitale della Cultura va bene, ma a me interessa maggiormente il percorso per arrivare a quel traguardo, cioè capire effettivamente quali siano gli strumenti che la Città, nella visione a medio termine, perché il 2033 vuol dire effettivamente non domani, ma poi neanche più in là di dopodomani, quindi non troppo più in là, vuol dire proprio capire cosa possa essere un’idea di puntare su questo elemento per una possibilità di sviluppo effettiva, di reale visione della Città che gioca sul tema della cultura e che vuole far giocare alla cultura un ruolo importante. Quindi, a me sembra una riflessione che può essere utile, soprattutto in questo momento. Mi sembra opportuno anche darsi un termine, ma lo deve essere perché, voglio dire, visto il periodo in cui siamo, rispetto alla Legislatura in corso, non possiamo andare oltre i 6 mesi, in questo senso solleciterei, come forse diceva anche la Capogruppo Artesio, un’estrema concretezza. Forse, è meglio avere degli obiettivi un pochino più limitati, nel senso di dire, limitati non in senso sminuente, ma un pochino più contenuti, darci un programma, magari non pensando di fare mille audizioni, perché questo andrebbe poi, andiamo in un rivolo magari di estrema volontà di sentire tutti, ma poi con difficoltà di elaborare qualcosa, ma concentrarsi più sulle linee di indirizzo, cioè capire proprio su cosa può essere articolato un percorso. Quindi, mirerei molto alle audizioni, cercherei, invece, di tenere un elemento più integrato di valutazione, anche sotto il profilo economico, culturale e sociale, di quelli che sono un po’ i cardini che tra loro devono interagire, per avere proprio una visione integrata di quello che voglia dire arrivare a quel traguardo, ma in cui il traguardo è forse il complemento di quello che è il fattore più importante, cioè il percorso per arrivarci. Ecco, per cui benissimo la Capitale della Cultura, ma mi interessa capire come ci si può arrivare. In questo senso, credo si sia già capito, voterò favorevolmente all’atto presentato dal Consigliere Giovara. |