Interventi |
POLLICINO Marina Grazie, Presidente. A valle di tutti gli interventi ascoltati in passato, quindi la volta precedente, devo dire che rimango molto perplessa sulla reale volontà di questa Amministrazione di avanzare la candidatura di Torino a Città Europea della Cultura e, soprattutto, offendono la mia intelligenza i percorsi ondivaghi fin qui tenuti. Io ricordo perfettamente la decisa determinazione e l’attesa trepidante poi sfociata nelle parole della Sindaca, “È un sogno su cui abbiamo lavorato e oggi è diventato realtà” quando si è trattato di ottenere l’assegnazione delle ATP Finals, cosa che ovviamente mi ha fatto molto piacere, ci mancherebbe, ma non ho notato lo stesso entusiasmo quando personalmente, su sollecitazione di alcuni studiosi, proposi direttamente all’Assessora competente la possibilità di attivarci - allora facevo ancora parte della Maggioranza - per la candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura. Perché mi sembrava un’iniziativa politica importante per il Movimento di cui allora facevo parte e, soprattutto, per la città, per le ricadute positive che l’offerta culturale e turistica della candidatura avrebbero portato sul territorio cittadino. Il mio ingenuo entusiasmo fu gelato dalla risposta dell’Assessora, che spense la mia proposta affermando che non c’erano risorse necessarie e che comunque era troppo presto e che ci avrebbe pensato l’Amministrazione successiva. Io ovviamente feci un breve commento di tipo politico sull’opportunità di rinviare la decisione ad un’altra Consiliatura, ma la cosa non fu presa, diciamo così, in considerazione, terminò lì. Mesi dopo e, precisamente, a febbraio 2019, un’altra forza politica ha presentato una mozione che andava in quella direzione, tanto è vero che nel dispositivo si impegnava la Sindaca e l’Amministrazione, leggo testualmente: “Ad avviare le attività necessarie alla definizione della candidatura di ‘Torino Capitale Europea della Cultura 2033’”. Ovviamente non mi sono meravigliata della mozione in sé, considerato che la trovavo un’ottima iniziativa, quanto del fatto che a gennaio di quest’anno, quindi quasi un anno dopo, durante una Commissione sul tema la proposta stavolta venisse accolta da quella stessa Amministrazione che in precedenza l’aveva esclusa. Ancor più la mia perplessità quando, qualche giorno dopo, vedo depositata una mozione della Maggioranza che impegna il Consiglio Comunale ad effettuare in seno alla V Commissione una ricerca conoscitiva sulla candidatura europea, che dovrebbe esaurirsi nell’arco di 6 mesi. Ecco, una ricerca conoscitiva che viene discussa oggi, a maggio, che presumibilmente si concluderà alla fine del 2020 o ai primi del 2021, praticamente alla fine del mandato elettorale di questa Consiliatura e, curiosamente, nell’imminenza della campagna elettorale. Per me questo la dice davvero lunga sulle operazioni di mera cosmesi amministrativa: con tutti i problemi che la cosiddetta Fase seconda e quelle successive ci presenteranno nel poco tempo che manca alla fine della Consiliatura, penso che ben altre, a questo punto, siano le priorità a cui la Città dovrà trovare tempestive e sollecite risposte. E tanto per fare un esempio concreto, una Città che progetti la propria candidatura a Capitale Europea della Cultura dovrebbe tenere in ben altra ed alta considerazione il proprio teatro lirico sinfonico, vale a dire uno degli elementi più conosciuti in ambito europeo di ciò che si intende per cultura italiana. Proprio ieri osservavo un servizio televisivo sull’iniziativa dei lavoratori del Teatro Coccia di Cuneo, che hanno dato vita alla prima opera smart working dal titolo “Alienati”, un’opera di stretta attualità, legata al tema dell’isolamento casalingo a causa del Covid-19, e che coinvolgerà interattivamente anche il pubblico che potrà scegliere il destino dei personaggi. Per questo spettacolo è stata costituita una task force di compositori, autori, registi e cantanti, che hanno messo in campo tutte le loro risorse per mantenere attivo il teatro anche in tempi così difficili. Anche i lavoratori del nostro Regio non chiedevano di meglio che mettere a disposizione la propria professionalità e la creatività in forme innovative e, ancora fino a qualche giorno fa, hanno inviato al Sovrintendente una proposta interessante per un teatro sempre attivo. La risposta data è stata improntata alla solita vaghezza delle valutazioni, valuteremo: mentre gli altri fanno, da noi si medita. In conclusione, ci vorranno condizioni di Bilancio ben più solide su prospettive conoscitive, che non appaiono di urgenza primaria di questa Consiliatura finale. Grazie, Presidente. |