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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 22
ORDINE DEL GIORNO 2020-00964
(ODG N. 11/2020) "DEROGA AI VINCOLI DI FISCALIT? DI BILANCIO PER I COMUNI, LE PROVINCE E LE CITT? METROPOLITANE" PRESENTATA IN DATA 17 APRILE 2020 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Adesso proseguiamo i nostri lavori con i punti... Ora, recependo quanto anticipato
prima, la discussione la avviamo da subito congiunta, sia sul punto 12, che il punto 13,
come era stato chiesto dai proponenti, in modo che adesso tutti gli interventi possono
essere fatti nel merito di entrambi gli atti. Quindi, inizierei con la discussione degli
ordini del giorno n. mecc. 202000964/002:

“Deroga ai vincoli di fiscalità di Bilancio per i Comuni,
le Province e le Città Metropolitane”

e n. mecc. 202000991/002:

“Coronavirus: iniziative per l’utilizzo di parte del ‘Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità’
per sostenere e rilanciare le attività economiche produttive della Città”

SICARI Francesco (Presidente)
Lascio la parola, con ordine, al Capogruppo Tresso e, dopo, alla Consigliera
Scanderebech per illustrare.
Prego, Tresso e dopo Scanderebech.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Dunque, io ho presentato un ordine del giorno denominato appunto:
“Deroga ai vincoli di fiscalità di Bilancio per i Comuni, le Province e le Città
Metropolitane” per l’annualità in corso. È un ordine del giorno che, apparentemente,
sembra, diciamo, molto tecnico, ma risponde con concretezza ai bisogni dei cittadini
torinesi, a partire da quanti sono stati maggiormente colpiti dagli effetti del coronavirus.
Perché? Perché, sostanzialmente, si chiede di poter liberare delle risorse,
contravvenendo, diciamo, alla necessità di mantenere il pareggio di Bilancio, aspetto
che, peraltro, probabilmente si sentiva già da tempo la necessità di rimarcare
un’inadeguatezza di procedure che gestiscono il Bilancio pubblico, ancor prima
dell’emergenza Covid diciamo, e che questa necessità di affrontare un’emergenza, che
necessariamente è destinata a cambiare la struttura stessa della nostra società, conferma
dicevo l’urgenza di una revisione di quest’apparato istituzionale che mi sembra essere
ormai obsoleto, nel senso che dà sempre meno capacità di investimento, sempre meno
capacità di autonomia nell’erogazione di servizi ai singoli Enti Locali. Quindi, l’ordine
del giorno che io ho presentato (adesso vediamo, nel dettaglio cercherò di dire
velocemente quelli che sono i punti dell’“Impegna”) è un segnale per dire che non si
ritiene accettabile che, diciamo, il dogma del pareggio di Bilancio costringa i cittadini a
subire, in tempi che già di per sé sono marcatamente difficili, anche il taglio dei servizi.
Premetto che atto analogo è già stato votato, presentato e votato su iniziativa di Liste
Civiche anche in altri Consigli Comunali, Milano in primis la settimana scorsa, ma
anche La Spezia, Lecco, Mantova, Taranto per quanto mi risulta. Ci tengo ancora a dire
che, vista l’attualità anche del Decreto ex aprile, ora, diciamo, diventato maggio, che è
proprio alle porte di essere emanato, questa iniziativa non si sostituisce ad una richiesta
di fondi per i Comuni, richiesta di fondi che, peraltro, sembra essere ormai acclarato che
sarà decisamente minore di quelle che erano state le richieste da parte dei Comuni,
condotte anche sotto l’egida dell’ANCI. Ricordo che i Sindaci avevano presentato,
diciamo, delle stime sui disavanzi possibili di Bilancio, che portavano ad una
valutazione tra i 5 e gli 8 miliardi i rischi di perdite a livello nazionale e, da quanto
sembra appurato, il Governo mette per ora sul piatto della bilancia 3 miliardi, quindi
siamo comunque sempre su un ordine di grandezza - parlo sempre con termini
dubitativi, perché ancora nulla abbiamo di chiarissimo - di circa la metà di quello che
effettivamente sono le perdite preannunciate. Gli stessi Uffici, che nell’ambito delle
Commissioni ci hanno fornito dei dati, hanno valutato le possibili mancate entrate
spalmate sull’annualità per la Città di Torino nell’ordine di circa 250 milioni valutati.
Ecco, allora, mi sembra che sia necessario trovare un ulteriore strumento, come dico che
non sostituisce solo la richiesta dei fondi, ma che cerchi di predisporre un piano di
rientro del disavanzo. Io l’ho previsto articolato sul prossimo triennio, perché si sia
garantiti che la Città possa recuperare, ovviamente con degli strumenti che sono ancora
poi da definire, ma possa sostanzialmente non limitare l’erogazione di servizi su
quest’anno ed anzi incentivare la ripresa di quelle categorie fortemente danneggiate, sto
pensando al piccolo commercio, sto pensando alle piccole attività che potrebbero poter
così fruire di agevolazioni fiscali sulla fiscalità comunale, particolarmente gradite e
particolarmente efficienti in questo momento di recupero e di ripresa.
Io sostanzialmente chiedo la facoltà straordinaria, ovviamente da condursi insieme agli
altri Comuni (è un ordine del giorno, quindi chiede di proporre quest’istanza al
Governo), per chiudere l’esercizio con un disavanzo di amministrazione che valuto
massimo fino al 15%. Questa valutazione al 15% è semplicemente dettata da regole
semplici, valutando la proporzionalità del periodo di chiusura, di lockdown, previsto di
circa 2 mesi. Quindi, chiedo di poter derogare, con un disavanzo fino ad un massimo del
15% delle entrate consuntive, prevedendo, come dicevo, questo rientro nel prossimo
triennio con l’approvazione quindi del Bilancio Preventivo 2021-2023. Chiedo poi
ancora di ridurre del 25% gli obblighi di accantonamento previsti dai vari fondi e
previsti dalle norme finanziarie e, proprio per dare maggiore capacità e possibilità di
spesa al Comune, di prevedere la libera disponibilità delle entrate provenienti dalle
sanzioni del Codice della Strada. In ultimo, ho ancora aggiunto un punto, che mi
sembrava comunque anche già approfondito nel corso di precedenti valutazioni che
nelle Commissioni avevano prodotto anche negli anni precedenti, di avviare una
rinegoziazione, a livello sia nazionale, ma tutto sommato europeo, per la cancellazione
dei prodotti finanziari derivati. Ecco, questo articolato di 7 punti, che io metto nella
parte di “Impegna”, sostanzialmente, come dico, ribadisco ancora una volta, si tratta di
un’iniziativa che io credo necessaria proprio perché, in questo momento, c’è bisogno di
un’azione che riguardi praticamente la possibilità di avere una maggiore operatività fin
da subito, senza solo rifarsi alla richiesta di contributi straordinari che, come abbiamo
modo di immaginare (e vedremo come sarà poi la stesura finale del Decreto, ma è del
tutto presumibile), non saranno certo sufficienti a colmare il gap che il Comune dovrà
affrontare. Io spero vivamente che anche gli altri Consiglieri vorranno aderire a questa
iniziativa, votando l’atto e, sostanzialmente, dando modo all’Amministrazione di avere
da subito uno strumento che le consenta di fare una programmazione anche volta a
definire delle misure di maggiore incentivo per tutta la Fase 2, che vada a dare un
segnale concreto di maggiore vicinanza a quelle attività commerciali che hanno subito
maggiore danno dall’emergenza legata al Covid. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Adesso la Consigliera Scanderebech. Prego.

SCANDEREBECH Federica
Grazie Presidente. Ho chiesto più volte negli scorsi giorni all’Assessore Rolando di
venire a conoscenza delle attività che sono state chieste da Torino con forza al Governo
tramite ANCI, ma, ad oggi, non ci è dato sapere a noi Consiglieri di minoranza il tutto.
Sono d’accordo con diversi Consiglieri Comunali delle svariate forze politiche che in
diverse situazioni negli scorsi giorni hanno chiesto di alzare i toni delle richieste al
Governo, tanto da chiedere che la Sindaca si incateni davanti a Montecitorio. Sono del
parere che tutto il Consiglio Comunale di Torino debba alzare il tiro e debba chiedere a
gran voce aiuti allo Stato, del tutto ancora spenta in questi termini. Tutto il Consiglio
Comunale si dovrebbe incatenare davanti al Parlamento, insieme alla Sindaca ed alla
Giunta tutta, a livello simbolico, per dare un forte gesto anche mediatico. Ho quindi
deciso di dare il mio contributo, nel mio piccolo delle mie azioni, di porre in votazione
quest’ordine del giorno che chiede al Governo la modifica delle norme che impediscono
ai Comuni di utilizzare una parte dei fondi comunali vincolati ed una riflessione sul
Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità; quindi, due cifre già presenti a Bilancio e
Rendiconto, che potrebbero nel complesso essere impiegate. Ogni attività di sostegno e
di rilancio dei comparti più colpiti da questa emergenza deve avere sussidi
dall’Amministrazione statale e regionale. Tuttavia, considerando l’eccezionalità del
momento, anche l’Amministrazione Comunale può e deve, se possibile, fare la sua
parte, proponendo ogni sforzo e ponendo in campo ogni utile tentativo per assicurare
sostegno e supporto al tessuto produttivo dell’intera città. In totale, stiamo parlando in
questo ordine del giorno di una somma pari a 250.000.000 di euro, circa così divisi:
51.000.000 fondi vincolati al Rendiconto 2018 e l’importo inserito a Bilancio del Fondo
Crediti Dubbia Esigibilità per l’anno 2020 è pari a 100.000.000 di euro e a 105.300.000
per gli anni 2020-2021 e 2020-2022. Nella manovra finanziaria varata a dicembre 2019,
il Legislatore italiano ha elevato al 100% la quota di accantonamento per alimentare il
Fondo di Crediti di Dubbia Esigibilità, un vero e proprio accantonamento forzoso
imposto ai Comuni. Trattasi di somme la cui spesa, da parte del Comune, viene
letteralmente impedita, perché nel corso dell’esercizio potrebbero formarsi crediti di
difficile esazione. Detto calcolo viene effettuato in sede di Bilancio di Previsione in via
del tutto ipotetica, trattandosi sostanzialmente di una media del differenziale tra
accertamenti di entrata e incassi dei cinque anni precedenti. Le suddette, generalmente,
sono somme che impattano sul Bilancio Previsionale in misura significativa e, per
l’effetto dell’ultima Finanziaria, l’impatto sulla finanza locale sarà di gran lunga
superiore rispetto all’ammontare del 2019. Sono risorse vere, presenti nei Bilanci dei
Comuni, non solo di quello di Torino, che non si possono spendere, ma rimangono
accantonate, bloccate. Se liberate, sono risorse importanti per aiutare e sostenere quella
ripresa produttiva tanto sperata. Mantenere la quota percentuale di accantonamento del
2018 per lo Stato è un’operazione comunque a costo zero, mentre per i Comuni sarebbe
una straordinaria possibilità per sostenere una ripresa economica con risorse reali e
immediatamente disponibili. In conclusione, se anche il Consiglio Comunale di Torino
votasse questo indirizzo, che peraltro è stato votato già in diverse Amministrazioni per
dare sostegno a quanto detto, vi sarebbero delle forme nuove di liquidità. Per questo
chiedo che la Sindaca e la Giunta avviino tramite ANCI tutte le opportune
interlocuzioni, sia con l’Esecutivo Regionale, che con il Governo centrale, affinché nel
redigendo piano di sostegno governativo alle attività d’impresa si rappresenti
l’eventualità di un allentamento dei vincoli di finanza locale, sia per il corrente esercizio
annuale, sia per il biennio immediatamente successivo, vincolando gli Enti Locali
all’utilizzo delle risorse eventualmente liberate, in favore della ripresa economica e del
rilancio delle attività commerciali locali ed, inoltre, ad avviare un’interlocuzione per
una modifica dell’articolo 1, comma 79, della Legge 27 dicembre 2019 numero 160,
ossia il Bilancio di Previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020. Ho terminato,
Presidente. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ci sono interventi? Prego, Consigliera Montalbano.

MONTALBANO Deborah
Sì, grazie, Presidente. Chiedo sempre conferma, visto che... Grazie.
Allora, questo atto io lo trovo già molto, ma molto più coraggioso rispetto a quello che
abbiamo discusso poc’anzi del Consigliere Fornari. Devo dire che ho anche sorriso,
perché in questo atto ho ritrovato un po’ di “grillismo” delle prime ore e, quindi, faccio
anche i complimenti al Consigliere Tresso in questo senso, perché, alla fine, poi
ritrovare un atto di un Consigliere di minoranza che si avvicina di più a quelle che erano
le grandi battaglie e posizioni del Movimento 5 Stelle agli inizi (ma anche in una
seconda fase, sostanzialmente prima di arrivare al Governo, un anno prima di arrivare al
Governo), che tutto cambiò, devo dire che, insomma, mi riempie di gioia. Mi trova
anche favorevole, soprattutto il punto A, dove chiediamo, dove il Consigliere Tresso
chiede la facoltà straordinaria concessa ai Comuni di chiudere l’esercizio con un
disavanzo di amministrazione pari ad un massimo del 15%. Per quella che è la mia
posizione politica, il 15% è già un limite, nel senso che poi ogni Comune può avere
diverse situazioni, diverse condizioni e diverse vicissitudini, però è già un inizio, è già
un atto molto più coraggioso in tutti i suoi punti dell’“Impegna”. Io faccio presente che
il Comune di Napoli ha licenziato anch’esso come Comune una delibera molto
importante: lì c’è una situazione di Bilancio particolare, con un dissesto pregresso, dove
è stata posta la messa in discussione del debito, ma in uno dei punti dell’impegnativa
c’era proprio anche la messa in discussione delle normative sul pareggio di Bilancio e
quindi mi rispecchio, a prescindere dal 15% fissato come massimo di disavanzo. È un
atto che io ritengo coraggioso, ringrazio il Consigliere Tresso e questo, per quanto mi
riguarda, è assolutamente votabile, anche perché chiede di poter utilizzare quei fondi a
Bilancio che rimarrebbero bloccati ed inoltre ha quel coraggio di chiedere una messa in
discussione di quelle che erano le prerogative di Bilancio, che, come diceva anche in
fase di discussione il Consigliere Tresso, già in fase pre-Covid erano comunque dei temi
su cui c’era una discussione aperta, un dibattito aperto e c’era un’esigenza di porre
alcune questioni. Quindi, ben venga. Mi pare questo un ottimo spirito di utilizzare
questo momento di emergenza per provare a scardinare alcuni parametri, alcuni
paradigmi, e quindi assolutamente il mio voto sarà favorevole a questo atto.

SICARI Francesco (Presidente)
Ringrazio la Consigliera Montalbano. Adesso, prego, Presidente Versaci.

VERSACI Fabio
Grazie, Presidente. Ovviamente esprimerò un parere su entrambi gli atti, visto che sono
stati illustrati… visto che c’è la discussione congiunta. Noi voteremo a favore proprio
perché non ne facciamo una questione personale quando qualcuno presenta un atto o
una questione politica. È la dimostrazione anche del fatto che, quando condividiamo un
atto al 100%, non presentiamo emendamenti (e questo anche un po’ per tornare sulla
polemica di quando la Maggioranza si permette di presentare degli emendamenti).
Votiamo a favore, come abbiamo votato a favore di quello del Collega Fornari, perché
riteniamo che ci siano degli spunti interessanti. Niente, semplicemente… volevo
solamente dire questo, perché spesso veniamo tacciati di fare gli arroganti o di usare i
numeri per fare le cose che vogliamo noi, eccetera. Questo dibattito, io ripeto, io parlo
anche a nome (incomprensibile), in questo periodo ho sempre cercato di essere
conciliante e mai divisivo, al contrario di qualcun altro, come sta continuando a fare in
questo periodo, soprattutto all’interno dei Consigli Comunali. Quindi, noi voteremo a
favore di questi atti, quello del Collega Tresso soprattutto parla di temi che abbiamo già
affrontato e mi auguro che il Parlamento se ne occupi della questione dei vincoli di
Bilancio, perché forse è arrivato il momento di smetterla di mettere questi freni. Se ne
renderanno conto anche loro, perché tanto sanno benissimo - io me lo auguro, sono
fiducioso nel Governo e, soprattutto, nei parlamentari che si occupano degli Enti Locali
-, perché sanno benissimo che gli Enti Locali da soli non ce la faranno e hanno bisogno
di misure nuove ed alternative. Non si può più ragionare come si ragionava 6 mesi fa e,
già 6 mesi fa, era sbagliato ragionare così, ma oggi lo è ancora di più, quindi io sono
fiducioso e credo ancora nella forza delle Istituzioni e mi auguro che i nostri
parlamentari si prendano la responsabilità di cambiare questa cosa. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Adesso il Consigliere Fornari, prego.

FORNARI Antonio
Grazie, Presidente. Gli atti, quando li abbiamo discussi in Commissione, obiettivamente
(sia il mio atto, che è stato votato precedentemente, che i due atti) avevano tanti punti in
comune, basta citare l’atto del Consigliere Tresso, il punto D sulla riduzione degli
accantonamenti c’era anche nella mia mozione, il punto E anche, il punto A era in
un’altra forma, ma, sostanzialmente, c’era anche nella mia mozione; l’ordine del giorno
della Consigliera Scanderebech anche, quindi, di conseguenza, obiettivamente su questi
due ordini del giorno è difficile votare contro. Quello che però io sinceramente non ho
capito è come abbiano fatto ad astenersi sulla mozione presentata precedentemente,
anche perché la mia mozione aveva anche degli indirizzi concreti per
l’Amministrazione cittadina. Questi due ordini del giorno si rivolgono al Governo
nazionale su questioni che alcune sono anche già superate, perché oggi il Governo con
ANCI ha illustrato i provvedimenti che ci saranno nel DL Rilancio e alcune di queste
questioni sono già state concordate o in parte superate, quindi sinceramente un atto del
genere, come diceva qualche Consigliere, potrebbe risultare inutile, però, siccome c’è il
rispetto per il lavoro che è stato portato avanti dai Consiglieri, il mio Gruppo Consiliare
come Movimento 5 Stelle vota a favore perché rispetta il lavoro di chi comunque si è
impegnato a fare qualcosa. Al di là poi dei commenti fuori luogo di alcuni Consiglieri di
minoranza che parlano di debiti, di non ripagare i debiti agli altri, però sappiamo che
questi Consiglieri qui sono abituati a non ripagare i debiti e quindi... Però questo
discorso qui non vale anche per i Comuni, perché i Comuni sono degli Enti, delle
Istituzioni, se fanno un debito poi lo devono ripagare, a differenza di qualcun altro.
Quindi, di conseguenza, da quel punto di vista lì, su un atto del genere, che ha delle
questioni condivisibili, come Movimento 5 Stelle mi sento di appoggiarlo e di votarlo,
anche se alcune questioni, magari, non hanno diciamo un qualcosa di immediatamente
attuabile, come in realtà invece era la mia mozione, perché la mia mozione dava anche
degli indirizzi al Comune di Torino su un qualcosa che potremmo noi o, comunque,
l’Amministrazione incidere a breve sulla rinegoziazione dei contratti di servizio, sui
trasferimenti agli enti terzi del Comune di Torino, quindi su un qualcosa che andava
effettivamente nel controllo e nella disponibilità del Comune di Torino. Questi sono
degli ordini del giorno, degli auspici, che, in larga parte, sono già stati in un certo senso
ripresi da ANCI e che verranno riportati avanti. Li votiamo a favore, però l’amarezza
per l’atteggiamento che c’è stato sulla mia mozione rimane e lo voglio rimarcare.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. No, come ho fatto prima con il Consigliere Fornari, se si deve entrare nel
merito della discussione è un conto, rispondersi tra Consiglieri teoricamente no, ci si
dovrebbe rivolgere alla Presidenza, quindi non si dovrebbe rispondere tra Consiglieri,
quindi eviterei. No, eviterei. Non avendo fatto intervenire prima il Consigliere Fornari
in risposta a quanto è stato detto, eviterei di fare la stessa cosa, anzi di non applicare lo
stesso metro di valutazione in questa circostanza. Se ci sono altri interventi dei
Consiglieri in merito alla discussione dell’atto.
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