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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 18
MOZIONE 2020-01010
(MOZIONE N. 19/2020) "PRIME MISURE A SOSTEGNO DEL TERZO SETTORE" PRESENTATA IN DATA 24 APRILE 2020 - PRIMA FIRMATARIA TISI.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie, Presidente. La mozione pregevole presentata dalla collega Tisi è l’esempio
perfetto del ragionamento che avevo cercato di fare precedentemente. Quando si fa
riferimento alla responsabilità del Comune di Torino nel sostenere la continuità e la
certezza dei pagamenti relativamente ai partner di promozione del sistema di protezione
sociale locale, si fa riferimento esattamente a uno dei temi che mi ero permessa di
proporre il 9 marzo relativamente ai tempi di liquidazione delle fatture, in una fase di
crisi di liquidità da parte del Comune. Quando si fa riferimento alla necessità della co-
progettazione, si fa ovviamente riferimento alla necessità di approfondire quali siano le
tematiche di continuità dei servizi, in questo caso di carattere educativo e di protezione
sociale, attivati all’Ente Locale in concorso con soggetti terzi, sia nella fase di
programmazione che nella reale fase di esecuzione. Vorrei ricordare qui, perché è un
oggetto degli appassionati della materia, che proprio oggi il Sole 24 Ore fa un’attenta
riflessione in riferimento all’articolo 48 del Decreto “Cura Italia”, in cui si manteneva
l’obbligo per le Amministrazioni Pubbliche, durante la sospensione dei Servizi
Educativi e delle attività sociosanitarie e socio assistenziali, nei centri diurni per anziani
e per persone con disabilità, di fornire prestazioni in forme individuali, domiciliari o a
distanza, rese nel rispetto delle direttive sanitarie, negli stessi luoghi ove si svolgono
normalmente i servizi, senza creare aggregazione. In quelle condizioni le
Amministrazioni venivano autorizzate a pagare tutto l’importo iscritto nel Bilancio
Preventivo, e in quella direzione, in altri contesti locali, ad esempio in Regione Umbria,
alcune organizzazioni, dalla cooperazione sociale alle organizzazioni sindacali,
richiedevano l’immediato pagamento degli importi per i periodi di sospensione,
impegnandosi a presentare proposte di rimodulazione dei servizi sospesi, limitando il
ragionamento a quelli di carattere socio assistenziale, in quanto quelli educativi sono
interdetti da specifico riferimento della normativa riguardante il funzionamento
scolastico. Faccio questi due riferimenti per dire che noi possiamo anche procedere
lodevolmente su singoli atti che riguardano singoli comparti, lo abbiamo fatto per il
sostegno alle attività culturali e la collega Tisi ci propone di farlo per il tema relativo al
sostegno a tutta l’attività del Terzo Settore. Quello che a me, però, sembra significativo
dal punto di vista del rilancio delle politiche pubbliche è quello di avere un quadro
complessivo delle relazioni economiche che i livelli nazionali, regionali e locali possono
attivare, a cominciare dalla certezza dei finanziamenti propri per le spese dovute,
possono attivare nelle direzioni dei diversi comparti di cui si occupano, e quali siano le
modalità di rimodulazione di questi stessi comparti nelle fasi che ci attendono, a
cominciare dalla Fase 2, su cui, continuo a ripetere di volta in volta, anche recependo
critiche, mi permetto di dire, un po’ superficiali, noi allo stato attuale, come Comune di
Torino, conosciamo la Fase 2 per la gestione delle aree verdi e la Fase 2 per la gestione
del commercio; non conosciamo nulla della riattivazione degli interventi di protezione
sociale, tanto meno di quelli possibili prossimamente, anche con l’approssimarsi del
periodo estivo, delle attività educative. Quindi, io trovo lodevoli tutti i colleghi che si
cimentano in questo esercizio, che prendono impegni anche pubblici e anche in
confronti di terzi, e continuo a dire che c’è la necessità di una cornice per non formulare
auspici tutti fondati, ma che rischiano di non tradursi in un quadro d’insieme.
Quindi, come dire, sulle buone intenzioni non si può essere in disaccordo, ma questa
necessità continua ad essere sempre più pressante.

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