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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 18
MOZIONE 2020-01010
(MOZIONE N. 19/2020) "PRIME MISURE A SOSTEGNO DEL TERZO SETTORE" PRESENTATA IN DATA 24 APRILE 2020 - PRIMA FIRMATARIA TISI.
Interventi
TISI Elide
Grazie, Presidente. Allora, questa mozione è un atto che ha visto un approfondimento in
Commissione anche con i soggetti interessati e, direi, approfondendo proprio quello che
storicamente, soprattutto in questo momento storico, il comparto del Terzo Settore,
nelle sue varie articolazioni, rappresenta nella nostra città. Intanto, credo che occorra
ricordare che la storia solidaristica della nostra città ha delle radici antiche culturali, sia
laiche che confessionali, e credo che proprio attraverso questa rete e questa
infrastrutturazione di solidarietà, sociale in particolare, ma non solo, ci sia la possibilità
è c’è stata la possibilità di affrontare anche una situazione di grande emergenza come
quella attuale, avendo, come Città... potendo contare, come Città, su, appunto, questa
infrastrutturazione e queste organizzazioni, che oggi peraltro sono state più volte
richiamate su varie tematiche e che certamente rappresentano un pezzo fondamentale
del modello di servizi e di attività della nostra Torino.
Io credo che questo momento così difficile, però, deve assolutamente essere affrontato
guardando a questi mondi come ad una risorsa preziosa che non può essere dispersa,
proprio perché i tempi che ci aspettano, superata - io spero presto - la pandemia e la crisi
sanitaria, ci vedranno misurarci con una crisi sociale ed economica molto forte. Quindi,
noi abbiamo bisogno di arrivare, avendo salvaguardato tutto questo mondo e avendo
affianco a noi l’esperienza ricca del volontariato, della promozione sociale e della
cooperazione sociale, che rappresentano spesso una risorsa di volontariato, ma che sono,
lo sappiamo, anche un mondo che produce posti di lavoro, in molti casi anche dei posti
di lavoro per persone fragili, e penso in particolare a tutta la cooperazione di
inserimento lavorativo e a tutti i lavoratori svantaggiati, che in quell’ambito operano e
trovano una possibilità.
Questa fase sicuramente sta mettendo anche questi mondi in grande difficoltà, intanto
perché il volontariato ha dovuto ripensarsi, molto spesso andando anche a coinvolgere
persone nuove, sappiamo come spesso i volontari, anche per età, non hanno sempre
tutte le possibilità di essere pienamente operativi, eppure stanno dando un contributo
fondamentale. Il mondo della cooperazione sociale, della promozione sociale ha visto
molte delle sue attività interrotte o sospese. Quindi, credo che l’azione da fare sia
proprio quella intanto di sostenerle con quelli che sono gli impegni, vorrei dire dovuti
da parte della Pubblica Amministrazione, e quindi rispettando i tempi di pagamento,
laddove ci sono dei servizi, dei contratti e delle scadenze, o consentendo anche di
certificare questi crediti, in modo tale da poter effettuare delle compensazioni; ma poi
credo ci sia bisogno di costruire dei luoghi, proprio perché credo che un Terzo Settore
forte lo è nella misura in cui anche l’Istituzione pubblica è in grado di svolgere appieno
la sua funzione anche di Governo e di garanzia per i cittadini, dicevo, individuare dei
luoghi, una cabina di regia dove provare a ripensare un po’ al domani e soprattutto
ricalibrando e riformulando dei servizi, che, anche a seguito delle restrizioni
conseguenti alle misure assunte per il Covid, devono essere assolutamente ripensati, ne
cito uno per tutti, i centri diurni per i disabili, che sicuramente sappiamo quanto siano
una necessità per tante persone e per tante famiglie, che vanno assolutamente ricalibrati,
riformulati e ripensati nelle loro modalità, ma accanto a questi moltissimi altri servizi.
Penso anche che sia importante conoscere maggiormente le opportunità che da questi
mondi derivano, quindi fare anche un lavoro di promozione e di conoscenza verso
l’opinione pubblica, ma anche perché sempre più persone si possano avvicinare a questi
mondi, e dare anche attuazione coinvolgendo, laddove necessario, le aziende sanitarie e
la Regione stessa in quelli che sono gli articoli, che dal DPCM sono stati indicati come
delle possibilità, appunto, di ripresa di alcune attività, penso all’articolo 8 del DPCM
del 26 di aprile proprio sui centri diurni, ma anche del Decreto Legge precedente, in
termini di riformulazione e soprattutto di semplificazione di modalità di procedure e di
tempistiche. Grazie.

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