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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 17
MOZIONE 2020-00985
(MOZIONE N. 18/2020) "LE AZIONI STATALI E LOCALI PER GARANTIRE L'EROGAZIONE DEI SERVIZI AI CITTADINI" PRESENTATA IN DATA 22 APRILE 2020 - PRIMO FIRMATARIO FORNARI.
Interventi
NAPOLI Osvaldo
Guardate, io penso che, specialmente in questo momento... guardate, qualsiasi atto
presentato dalla Maggioranza e dall’Opposizione sia da votare, son tutti belli, sono tutti
buoni, qualsiasi cosa c’è scritto, io ritengo che sia estremamente positivo, perché in tutti
i casi vogliono..., sono atti che vogliono fare in maniera tale, in qualche maniera, di
aiutare a superare il momento di crisi che c’è. Però io sono molto preoccupato, sono
molto preoccupato per altro, sono molto preoccupato di una situazione dei Comuni che,
al di là del loro colore politico - l’ha accennato Lo Russo -, si troveranno in una
situazione in cui, se non avranno risorse che arrivano dallo Stato centrale, e non so
come potranno arrivare - e ne discuto dopo -, ecco, io credo che tutti i Comuni italiani
avranno una difficoltà enorme a riuscire a pareggiare un bilancio, cioè dovranno
obbligatoriamente dire al Governo bianco, rosso e verde che c’è: “Prendetevelo e venite
a dirci cosa dobbiamo fare, oppure commissariate tutti gli 8.000 Comuni italiani”.
Questa è la verità che noi dobbiamo avere il coraggio di dire, come Comune, in termini
generali. Aggiungo: io sono molto preoccupato quando in questi giorni, oggi, anche qua
non mi interessa il colore politico che sono rette le Regioni, ma quando leggo che lunedì
18 probabilmente il Piemonte - e io parlo del Piemonte, c’è anche la Lombardia -,
probabilmente il Piemonte non inizierà a liberalizzare tutte quelle fasce che oggi sono
ancora bloccate, sono preoccupato e mi preoccupo di quello, al di là di chi regge la
Regione o di chi regge il Governo, perché poi è una simbiosi. Aggiungo anche: io sono
preoccupato in questi giorni, in queste settimane, in questi mesi, il cittadino non capisce
più... quale vale? Il decreto del Governo, l’ordinanza della Regione oppure l’ordinanza
del Comune? Sono preoccupato per queste divisioni. Le Regioni hanno una vita di oltre
40 anni; abbiamo fatto delle grandi battaglie per le Provincie, sbagliata secondo me. Poi
però abbiamo le Regioni che sono 40 anni e nessuno ha mai pensato di proporre una
modifica a quella che - è obbligatorio dopo 40 anni - non regge più la situazione che è
passata. Sono preoccupato, e finisco, di miliardi, miliardi e miliardi che si parla, che
parla il Governo centrale, che parlano le Regioni, io sono molto preoccupato. Ho paura
che di quei miliardi non ce ne siano poi tantissimi e che alla fine il rimpallo di
responsabilità fra il Comune, non nostro, ma in termini generali, il Comune, la Regione
e lo Stato diranno: “La colpa è di uno”, l’altro dirà: “La colpa dell’altro”. Prepariamoci
ad una situazione estremamente grave. Vedete, io dico che il problema sanitario - sotto
un certo aspetto, lo dico in una maniera tale - è già superato; la problematica nasce sul
problema economico, di quello che succederà in modo particolare da settembre in poi,
delle famiglie che non avranno lavoro, dei negozi che hanno chiuso e che non hanno i
soldi per pagare le tasse a cui verranno richieste. E cosa succederà in quell’epoca? Io
sono preoccupato di questo. È per quello che dico che qualsiasi documento fatto, per me
va bene, ma la preoccupazione di quello che succede, è sufficiente vedere i dati ISTAT,
29-30% in meno di produzione industriale, io mi preoccupo, al di là di bianco, rosso e
verdi, di cosa sarà il nostro Paese, di cosa sarà il nostro Comune, di cosa sarà la nostra
Regione.
Ecco, io termino dicendo che per me vanno bene tutti gli atti, come ho detto prima, però
riflettete, se ritenete, di queste parole che ho detto, dove arriveranno i soldi per poter
mandare avanti tutti quei settori, tutte quelle famiglie, tutta quella gente che oggi già
trova difficoltà a vivere. Io ho paura che quei soldi sono il sesso degli angeli, se mi
permettete, ho profonda paura, ma, ripeto, in termini generali, senza mettere in
discussione nessun tipo di politica o di parte politica. Grazie, Presidente.

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