Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Presidente. Sarò breve, perché buona parte delle considerazioni le ho già sviluppate insieme ai colleghi del Partito Democratico durante la Commissione consiliare in cui abbiamo approfondito questo atto. Io comprendo lo sforzo del collega Fornari, che ha voluto in qualche modo sintetizzare in una sorta di Bignami tutte le proposte emerse in queste settimane a vario titolo, è sicuramente un verbale delle tante suggestioni che a vario titolo sono emerse in tante Commissioni Consiliari, con ordini del giorno anche molto diversi l’uno dall’altro, tant’è vero che tiene insieme, questo articolato e corposo documento, cose che in realtà non hanno nessuna relazione l’una con l’altra. Quindi è un verbale, diciamo, delle sedute a cui abbiamo partecipato, senza però un filo logico, e di questo mi dispiaccio, perché si è sciupata un’opportunità. Opportunità che, tutto sommato, però, invece, sta cogliendo in queste ore il Governo, interloquendo con chi ci rappresenta al tavolo proprio della discussione su questi temi, cioè l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che non solo ha scritto bene e in modo chiaro, e sicuramente intellegibile e comprensibile, le richieste che a vario titolo dai Comuni si sono levate in queste settimane, ma in questo Decreto Rilancio specifica, con dettaglio agli articoli 100... per chi ha avuto modo - sono tanti i colleghi che hanno partecipato alla riunione dell’ANCI - di leggerlo, gli articoli 121, 123, 125 di questa bozza, richieste specifiche e concrete che vanno però in una direzione che è quella che politicamente noi avremmo dovuto esprimere, e a tal proposito preannuncio che..., anzi, anticipo che ho depositato un atto molto chiaro, perché, nonostante il Decreto Rilancio vada incontro a buona parte delle richieste dell’ANCI, il problema del disavanzo permarrà e, diciamo, sarà una costante del dibattito politico da qui alla fine dell’anno. Quell’atto che ho presentato chiede in modo molto semplice, sostanzialmente, che il Governo venga incontro a tutti i Comuni nel coprire il disavanzo che nel frattempo si sarà consolidato. Ma perché, dicevo, non..., perché uno potrebbe anche decidere di votare quest’atto, vista l’inutilità, per così come l’ho rappresentata, in realtà fosse solo inutile uno ci si potrebbe anche astenere, è dannoso e pericoloso e provo a sintetizzare velocemente perché è pericoloso e dannoso: si annidano all’interno di queste confuse responsabilità, che non si capisce a chi sarebbero attribuite, anche delle ambiguità che io penso debbano essere chiarite prima che si proceda all’approvazione di questo atto, perché in questo atto, dove si sovrappongono deleghe, si sovrappongono responsabilità, non si chiarisce neanche quali siano le priorità da seguire in questa fase. A un certo punto si legge e si confonde, a proposito di confusione, il concetto di semplificazione, immaginando che in questa fase la semplificazione dovrebbe tradursi, a titolo esemplificativo, nel risolvere, nello sciogliere alcune procedure del Decreto Legislativo 50/2016, che per chi ci segue è il Codice dei Contratti Pubblici, e secondo il Consigliere Fornari la semplificazione, così lui ce la traduce in questo atto di indirizzo, che non ho ancora capito se è una mozione o un ordine del giorno, perché si rivolge al Governo, ma è scritto come... viene chiamata “mozione”, ad ogni modo, ripeto, a conferma ancora una volta della confusione di questo atto, il collega Fornari ci suggerirebbe di individuare... LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Sì, ...di individuare dei contraenti, cioè coloro... le imprese fornitrici di beni e servizi per la Pubblica Amministrazione, indipendentemente dallo strumento della regolarità contributiva. Ora, lui che è addetto a lavori e sicuramente ha riportato senza approfondire più di tanto, ma son sicuro che ne è consapevole, la validità della proroga del DURC, che è stata disposta qualche mese fa e quindi tutte le aziende contraenti della Pubblica Amministrazione possono continuare a collaborare con l’Amministrazione; introdurre all’interno di un atto di indirizzo il fatto che per i prossimi mesi, malgrado le norme del Decreto Legge 18/2020 non risulteranno in regola con gli obblighi contributivi e fiscali, vuol dire che il (audio mancante) sostanzialmente invitando a favorire un’interlocuzione anche con soggetti che non hanno il DURC regolare. Segnalo - e ho concluso, Presidente - che le aziende che ad oggi non hanno il DURC regolare è perché non lo avevano regolare già all’inizio del Coronavirus, e quindi permangono in una situazione strutturale di inadempienza nei confronti di quell’Ente, che è l’INPS, grazie al quale in queste settimane si stanno erogando decine di migliaia di cassaintegrazione e di strumenti utili a sostenere i lavoratori dipendenti che hanno avuto una riduzione dell’orario di lavoro. Questa è solo una, per brevità di tempo mi sono concentrato solo su questa, ma ce ne sono almeno altre quattro contraddizioni palesi ed evidenti pericolosissime, a mio modo di vedere, che il Consiglio Comunale non si può permettere di votare. Grazie. |