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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 15

Comunicazioni della Sindaca su “Situazione emergenza senzatetto conseguentemente alla chiusura della struttura di piazza d’Armi”.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Come vuole, non c’è problema nemmeno da parte mia.

ARTESIO Eleonora
Mi sente ora?

ARTESIO Eleonora
La casalinga di Voghera, categoria alla quale orgogliosamente mi iscrivo dopo aver
visto gli esiti di questa vicenda condotta dai teorici dell’inclusione sociale, si porrebbe
una domanda semplice: se in questo momento si vanno ad indagare le situazioni
personali delle persone per ricollocarle, perché se si doveva chiudere piazza d’Armi non
lo si è fatto prima per verificare le alternative praticabili? È una domanda semplice, a
cui non c’è giustificazione, forse solo un tentativo di spiegazione perché ci si augurava,
come al solito, che le persone, disperdendosi, sarebbero diventate invisibili e non
avrebbero creato un problema all’Amministrazione Comunale. Non è andata così. La
seconda questione: come mai quando si è capito che il disagio era talmente forte da
portare le persone ad aggregarsi, da portare le persone a rendersi visibili, da portare le
persone ad esibire le loro condizioni, non si è mai risposto alle PEC che le
organizzazioni di tutela, quei famosi avvocati di strada che orgogliosamente andiamo ad
audire nelle Commissioni varie, inviavano al Comune e a quelle PEC hanno dato
risposta soltanto la Prefettura e la Questura, che peraltro hanno cooperato a risolvere le
situazioni personali di numerose persone? Terza questione: quando abbiamo discusso
dei dormitori in questo Consiglio Comunale ci è stato detto che si attendevano i
Protocolli Regionali. Nei Protocolli Regionali, da cui è esitata l’individuazione di
alcune sedi di ospitalità aggiuntive ed alternative, l’Amministrazione Comunale di
Torino ha avanzato il tema di piazza D’Armi, delle persone che lì vi trovavano ricovero
notturno? Delle condizioni soggettive e generali di tipo sanitario a cui quelle persone
andavano incontro? Dai numeri e dalle soluzioni alternative non direi, perché
l’alternativa dei dormitori è praticabile in scarsissime unità, date le regole di
funzionamento conseguenti anche alle misure di tutela sanitaria e questo tipo particolare
di situazione non risulta essere stata messa sotto osservazione. Quindi io sono ben
contenta se giovedì in IV Commissione approfondiremo il problema, comprenderemo le
motivazioni di una decisione irrazionale in un momento in cui l’emergenza freddo si è
congiunta con l’emergenza sanitaria, individueremo le eventuali forme di cooperazione
attraverso tutte quelle strutture di reti, di snodi, di pianificazione, di coordinamento, che
in questo momento non hanno saputo dare risposta altra che la strada alle persone in
condizione di maggiore bisogno, rispetto alle quali oggi soltanto organismi di tutela si
stanno facendo avanti, soltanto organismi di cura, come quelle delle organizzazioni
mediche stanno esprimendo preoccupazioni, soltanto reti di solidarietà stanno
avanzando disponibilità alla cooperazione. Io credo davvero che questo tipo di vicenda
sia stata emblematica di come si cerca di allontanare da sé la carne viva e l’emozione
pulsante dei problemi sociali di una povertà estrema di cui la nostra città è un
avamposto. Ho finito.

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