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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 15

Comunicazioni della Sindaca su “Situazione emergenza senzatetto conseguentemente alla chiusura della struttura di piazza d’Armi”.
Interventi
GRIPPO Maria Grazia
Presidente, ma magari se voleva intervenire prima la Capogruppo Artesio, che è la
prima firmataria delle comunicazioni, proprio per una forma di cortesia da parte mia.

GRIPPO Maria Grazia
Grazie, Presidente. Io capisco lo stato d’animo della collega che mi ha preceduto,
cercherò però di rimanere ai fatti e di mostrare all’Assessora Schellino che continua a
perseverare nel salto logico. Io la ringrazio anche per aver ricordato il mio impegno in
Città Metropolitana per affrontare il tema dei senza fissa dimora, però quello era un
tempo di ordinaria amministrazione. Nel momento in cui siamo usciti da quel tempo
con l’avvento della pandemia, doveva cambiare l’approccio, invece l’approccio non è
cambiato. C’è un rapporto di causa-effetto, l’ha già detto chi è intervenuto prima di me,
tra la chiusura di un luogo, che la stessa Assessora definisce salvavita e quanto sta
accadendo oggi davanti a Palazzo Civico. Quindi non ci sono scuse, non ci sono scuse
che tengano e giovedì, lo dico alla Capogruppo del Movimento 5 Stelle, che pure mi
pare abbia a cuore quello che sta accadendo, giovedì è troppo tardi, giovedì non si
deciderà niente, giovedì saranno altri quattro giorni di vita per quelle persone senza le
necessarie tutele e senza una protezione sociale. Tra l’altro sono persone, come dicevo,
che non sono spuntate dal nulla. Noi sappiamo che sono esuli di un luogo che
perlomeno dava loro delle garanzie e che rappresentano, quelli che ci sono davanti a
Palazzo Civico, solamente la metà del problema causato dalla chiusura evidentemente
troppo drastica e, checché se ne dica, evidentemente troppo precoce del sito umanitario
di piazza D’Armi. Quindi, per cominciare, io mi sarei aspettata oggi che venisse
ammesso l’errore, che l’Assessora Schellino e magari anche la Sindaca Appendino che
avrebbe dovuto metterci la faccia in questa vicenda, ammettessero di aver fatto una
scelta perlomeno precipitosa, una scelta che noi consideriamo sbagliata, una scelta che
non ha tenuto conto delle caratteristiche delle persone rimandate in strada, tra cui,
l’abbiamo già sentito dire, sono molti quelli che non hanno i requisiti giuridici per
accedere ai dormitori tradizionali e che quindi, a saldi invariati, se la situazione
continuerà ad essere questa, in strada ci resteranno, e di chi è la responsabilità? La
responsabilità è diretta del Comune, diretta. E bisogna ammettere finalmente, cosa che
non è avvenuta da parte dell’Assessora, che la proroga di un mese rispetto al calendario
dei servizi previsto dall’emergenza freddo non è stata usata dall’Amministrazione per
trovare soluzioni alternative da offrire nella cosiddetta fase 2 anti Covid ai 100 ospiti di
piazza D’Armi, non si sono cercate soluzioni alternative. Si sperava che il problema si
risolvesse da sé e non si ammette neanche oggi che in tempi di pandemia con la
chiusura di quel sito, benché posticipata da marzo a inizio maggio, si è scelto
deliberatamente di correre un grosso rischio e che è in conseguenza di quel rischio che
la situazione è precipitata, perché questo è successo, Presidente, la situazione è
precipitata, basta affacciarsi da una finestra di Palazzo Civico per vederlo, basta leggere
quello che scrive l’Ordine dei Medici che ci avverte del pericolo di emergenza sanitaria
rappresentato dall’assembramento di fronte a Palazzo di Città. Poi guardi, Presidente,
che bisognerebbe trovare anche il coraggio di ammettere che è stata una stupidaggine
dichiarare, come fatto dall’Assessora Schellino ai giornali, che il lockdown è terminato.
Mi sarebbe piaciuto sentirla ammettere che è stato meschino da parte sua bollare come
facinorosi i volontari che in questi giorni si sono adoperati per sfamare e accudire i
senza fissa dimora. Io invece li ringrazio, Presidente, non so che cosa avremmo fatto
senza di loro, non so cosa avrebbe fatto la gente in strada senza di loro. Quindi noi oggi
chiediamo che l’Amministrazione riconosca il suo errore e vi ponga rimedio.
Chiediamo che cerchi oggi delle alternative credibili e che in assenza di alternative
credibili riveda la sua posizione, che torni sui suoi passi finché è in tempo e chiediamo
che la condizione degli esiti di piazza d’Armi diventi una preoccupazione prioritaria
anche dell’Unità di Crisi, al di là dei tamponi, come avrebbe dovuto essere fin
dall’inizio, fin da prima di chiudere questo luogo che la stessa Assessora definisce
salvavita. Mi creda, Presidente, e qui concludo, io non mi aspetto di suscitare oggi
quella partecipazione civile che è mancata nelle parole e nei fatti durante gli ultimi
giorni, ma almeno mi aspetto un’assunzione di responsabilità laddove in gioco non è la
salute di un singolo, ma la salute di tutta la comunità. Grazie.

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