Interventi |
TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Dunque, io leggo nella risposta che ci dà l’Assessore Unia dei toni un pochino meno entusiastici di quelli di una settimana fa, segno evidente che forse non tutto proprio ha funzionato così bene e così ottimisticamente, come ci aveva disegnato giusto lunedì scorso. Allora, il problema è su due livelli, secondo me: il primo è quello di un’operazione condotta male fin dall’inizio dalla Regione Piemonte, che ha sicuramente eseguito un’operazione di tipo demagogico. Non è possibile pensare di dare una mascherina per ogni abitante; lei ci ha parlato di numeri che addirittura sono attorno ai 450.000, previsti, quindi addirittura meno di una, indistintamente, senza un monitoraggio e senza soprattutto una profilatura che vada a fornire le mascherine alle persone che più ne abbisognano, perché, vivaddio, molti sono riusciti ad approvvigionarsi e non hanno problemi a farlo, altri, invece, ne hanno maggiormente bisogno. Quindi, questa è un’operazione demagogica, che andava però contestata con forza e il Comune non ha detto nulla. Al riguardo mi permetto ancora di sollecitare una cosa, che comunque mi sembra anche connessa: due settimane fa io ho presentato un ordine del giorno, che richiamava, appunto, gli impegni della Sindaca e dell’Amministrazione a rappresentare alla Regione Piemonte la richiesta di mettere in atto delle misure urgenti per la salute e la salvaguardia dei cittadini torinesi e un punto specifico riguardava esattamente questo: la predisposizione di un piano urgente di approvvigionamento dei dispositivi di protezione immunitaria, fatto con un minimo di raziocinio. Mi spiace, però, lo sottolineo: io ho fatto due richieste per sapere se era stato dato atto a questo ordine del giorno, ad oggi, a distanza di due settimane, la Sindaca non ha ancora fatto nulla. Quindi, è inutile votare gli ordini del giorno che richiedono, ovviamente, un certo tipo di urgenze in questa fase, quando poi l’Amministrazione se ne frega altamente, perché nulla è stato fatto, nessuna comunicazione è stata data alla Regione. Quindi, poi non lamentiamoci se la Regione fa, diciamo, delle iniziative che noi possiamo anche non condividere, quando poi nulla si dice; perché il silenzio è sempre comunque penalizzante ed è ovvia, in questo caso, l’assenza totale da parte dell’Amministrazione di voler alzare un minimo la voce e dire le cose come stanno. Allora: operazione demagogica, ma ahimè, il secondo livello è che è stata condotta con un’improvvisazione che sicuramente non fa del bene, perché anche la volontaria partecipazione degli amministratori, che pure ringraziamo per avere dato in buona parte la loro disponibilità, però non possiamo caricarli anche della necessità di sopperire alla comunicazione latente da parte del Comune. L’ANACI ha protestato con vigore su questo fatto. Non sono mica loro i responsabili dei ritardi, però non sta a loro dare questo tipo di risposte e sono sommersi da telefonate, come anche i Presidenti di Circoscrizione, mi risulta, che si trovano costretti a non poter dare risposte, né sta a loro darle. Allora, forse, Assessore, mi consenta, il Comune doveva premurarsi, noti i ritardi, e avuto contezza di quelli che erano i disagi, di prodursi in una comunicazione un pochino più efficace, senza andare ulteriormente a gravare su quelli che sono già stati vessati da un compito che non era nelle loro funzioni, che però a titolo volontaristico poteva prestarsi a fare. Sulla scelta, lei ribadisce di avere fatto la scelta giusta; io continuo, come già le avevo detto lunedì scorso, a pensare che c’erano forse altri metodi che, come richiamava anche prima il Capogruppo Lo Russo, profilavano per esempio tramite la tessera sanitaria, non avrebbero, credo, causato degli assembramenti, era possibile addirittura che nell’ambito della stessa famiglia una persona si munisse di più tessere sanitarie e potesse raccoglierle. Quindi, lei rimane convinto della bontà delle vostre scelte. Mi sembra che i risultati non vi stiamo dando proprio del tutto ragione. Comunque, speriamo almeno che si riesca in tempi rapidi adesso a sopperire a quelle che sono state delle lacune di tipo organizzativo. |