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MENSIO Federico Grazie, Presidente, non si preoccupi. Allora, c’è un indirizzo, che è quello di piazza Castello, cui tutte le Forze Politiche dovrebbero rivolgersi per avere chiarimenti sul numero di mascherine destinate a Torino, in che tempistiche, se sono prodotte in Italia o fuori e certamente non in piazza Palazzo di Città 1, perché voi sapete benissimo - e molti Consiglieri lo hanno ricordato e di questo gli do atto - che la scelta di distribuire gratuitamente delle mascherine, pagate tra l’altro con i soldi delle donazioni dei cittadini, pagate con i soldi delle donazioni dei cittadini…, tra l’altro mi pare che anche un partito in Regione si sia fatto, come dire, una discreta pubblicità politica dicendo che avrebbero distribuito cinque milioni di mascherine, e andate a vedere i social, cinque milioni di mascherine distribuite coi soldi dei cittadini che hanno donato, per…, appunto, attività, con un bel logo di partito. Quando la realtà viene superata dalla fantasia, o meglio, la fantasia viene superata dalla realtà. Ecco, allora, bisognerebbe rivolgersi lì. Detto questo, visto che noi avevamo circa 170.000 mascherine all’inizio, quelle sono state distribuite tutte. Ora, io capisco che la tendenza è sempre: “Se c’eravamo noi, l’avremmo fatto meglio”, come dicevano i detrattori di Colombo quando lui è ritornato dal viaggio dall’America e ha detto: “Ma se lo sapevo, lo facevo anch’io”, ecco. Beh, non vedo come si sarebbe potuto fare di meglio e prendo due esempi, visto che citiamo esempi virtuosi delle farmacie. “Farmacie prese d’assalto con qualche momento di tensione, lunghe file e mascherine già terminate in alcuni quartieri”, Firenze. “L’appello lanciato dalla Protezione Civile, dall’Assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone, a non accavallarsi davanti alle farmacie”, Liguria. “Lunghe code nelle farmacie per le mascherine”, un Consigliere di Minoranza, “Un disastro del Comune con assembramenti pericolosi”, Lecce. Ecco, ricordo che Lecce e Firenze sono gestite da due Sindaci, se non mi ricordo male, del Partito Democratico. Il fatto di non scegliere le farmacie secondo me è stata una cosa, e lo ripeto perché l’ho già detto l’altra volta, intelligente, nel senso che noi abbiamo a Torino mal contate circa 280-300 farmacie, voleva dire caricare le farmacie di un onere che per ogni farmacia era intorno ai 3.000 abitanti. Ora voi immaginate se il 4 maggio ci fossero stati gli abitanti di Torino con in mano le tessere sanitarie di tutti i componenti della famiglia, perché a quel punto io dovevano andarle a ritirare per quattro persone con quattro tessere diverse, giusto perché parlavamo di controlli. Poi volevo capire i codici a barre sulle mascherine chi doveva metterli, se il Comune o la Regione e sulla base di cosa. No, perché qui la fantasia veramente sta superando la realtà, immaginate gli assembramenti delle persone di fronte…, come è successo in Liguria, come è successo a Firenze, delle persone che il 4 maggio volevano ritirare le mascherine, quando noi o la Regione avremmo potuto consegnarne alle farmacie solo 170.000. Cosa succedeva? Litigate furiose fuori dalle farmacie e al limite si potevano dare delle indicazioni alle farmacie. Comunque, ricordo che piazza Castello è molto vicina al Comune, se volete andare a citofonare lì, soprattutto per ricordare che, appunto, il problema è il numero di mascherine fornite ai Comuni, visto che la Regione, in questo sistema, aveva inizialmente pensato di distribuirle tramite le Poste, poi, come ha detto anche un altro Consigliere, ha deciso bene che se ne dovevano occupare i Comuni. Nei Comuni più piccoli ovviamente è stato più semplice, più facile, perché il numero di persone è infinitamente minore, mentre in Comune di Torino era decisamente più difficile. Io voglio però ringraziare assolutamente l’ANACI e altre associazioni di categoria degli amministratori perché il lavoro è stato fatto bene da loro, bene, e nessuno si è lamentato. Evidentemente qui c’è una dicotomia tra chi conosce amministratori o fortunati o in gamba e tra chi conosce quelli sfortunati o che evidentemente - e c’è stato anche sui giornali un caso - hanno pensato bene di non agire secondo coscienza e scienza, perché chiedere dei soldi per distribuire delle mascherine, questo è stato un caso riportato dai giornali, vero o falso che sia, io non lo so, però è chiaro che lì è una scelta dell’amministratore, non è una scelta del Comune, che ha detto: “Chi vuole, può farlo volontariamente, distribuendo gratuitamente” e così è successo con almeno quattro amministratori che io conosco, compresa la mia amministratrice di condominio e anche altri che conosco. Quindi evidentemente io devo fare veramente un plauso alla categoria degli amministratori che hanno lavorato bene, hanno lavorato bene e il sistema non è andato in tilt, come invece è andato in tilt in Liguria. Quindi io capisco che chiunque avrebbe fatto meglio, sempre e comunque avrebbe fatto meglio, ma evidentemente nella situazione in cui eravamo, cioè con il Decreto della Giunta Regionale uscito il 2 pomeriggio per avere la distribuzione… - mi sembra il 2 pomeriggio, cioè il sabato -, per avere la distribuzione delle mascherine obbligatorie il 4, beh, secondo me era difficile fare meglio. Grazie. |