Interventi |
LO RUSSO Stefano Su una cosa sono completamente d’accordo con Unia: gli amministratori non sono colpevoli, sono le vittime e sono le vittime di un’Amministrazione Comunale che, da questo punto di vista, magari anche in buona fede, non lo nego, ha immaginato un meccanismo di distribuzione di queste mascherine, diciamo così, nella migliore delle ipotesi naif, nella peggiore, mi permetto di dire, completamente inefficace, perché il tema di come si organizza la logistica di una cosa di questo tipo non è un tema che si può lasciare alla buona volontà anche dell’Assessore, e anche, per certi versi, ad alcuni rappresentanti degli amministratori che, come vi mostreranno i dati e per certi versi questo aggiornamento di Unia di oggi già lo sta dimostrare, non rappresentano tutti gli amministratori, perché già vedo che mette le mani avanti, già parla di una fase 1 e di una fase 2, è evidente che da questo punto di vista ci sia stata un’enorme sottovalutazione, il che uno potrebbe anche dire, ragionassimo non della salute dei torinesi, potrebbe anche, come dire, fare spallucce e dire, ma sì, sono i soliti che continuano a rompere le scatole. Invece qui il problema è piuttosto serio, perché stiamo ragionando di Dispositivi di Protezione Individuale che la Regione Piemonte ha immaginato di dare ai piemontesi, affidandosi ai Comuni e ovviamente anche al nostro, nell’organizzazione di una distribuzione, che è evidente, sta facendo acqua da tutte le parti. È singolare il fatto che la mascherina che viene distribuita si faccia esplicito riferimento un orgoglio, in questo senso, ad aziende piemontesi che hanno prodotto la mascherina, poi uno apre la confezione e scopre che è stata fatta in Marocco, ma questo è un dettaglio più rivolto, come dire, ai nostri Amministratori Regionali, che continuano a far tardare l’arrivo di questi dispositivi. Chiusa questa parentesi, stiamo però nel merito della questione della richiesta di comunicazione. La domanda è pertinente, e mi scuso se la rifaccio per la seconda settimana consecutiva ma, siccome poi alla fine il front end sono i nostri poveri amministratori, che si sono trovati e si trovano quotidianamente con i telefoni incandescenti di gente che sta chiedendo loro conto, ha un bel dire l’Assessore Unia, dicendo che non sono certamente loro i colpevoli, ma il cittadino, se la Città scarica l’onere della distribuzione in capo agli amministratori, è evidente che si rivolge agli amministratori medesimi, e ovviamente questi elementi sono tutti elementi che potevano essere ragionevolmente previsti. Noi l’abbiamo detto con franchezza immediatamente, che era facilmente prevedibile che le cose sarebbero andate assolutamente in questi termini. Perché è singolare anche la modalità che avete scelto, caro Assessore Unia e caro Movimento 5 Stelle, di distribuire questi dispositivi, e cioè una mail in cui l’amministratore autodichiara il numero di mascherine di cui ha bisogno. Sono quelle? Non sono quelle? I numeri sono giusti? Non sono giusti? Chi fa questa valutazione? Su che basi, in che modo, in che forma? Non è dato sapere. Ovviamente oggi avete mandato decine di mail, spiegando agli amministratori, che nel frattempo, ovviamente, non è che vivono in un mondo parallelo, vivono (incomprensibile), quindi hanno i cittadini ed i condomini che li sollecitano, mail di cui vi lavate le mani e adesso anche lei oggi, in maniera secondo me del tutto inopportuna, dice che non è colpa degli amministratori, e ci manca ancora, lei ovviamente dice sicuramente che non è assolutamente colpa sua, anzi rivendica orgogliosamente, molto convinto, la scelta che avete fatto, e ovviamente di chi sarà questa colpa, della Regione. È evidente. Per cui mai una volta che dice abbiamo fatto forse, abbiamo commesso una grave ingenuità. Guardi, Assessore Unia, ci potrebbe anche stare e non innescherebbe un livello di polemica politica, se ci fosse un riconoscimento, avete sbagliato in questo modo qua. Dite abbiamo sbagliato, abbiamo fatto una valutazione sbagliata. Invece, insistere pervicacemente, continuando a rivendicare una modalità per cui oggi all’11 di maggio la stragrande maggioranza dei torinesi non ha ancora una mascherina. Io le ho chiesto una cosa, vediamo se poi nella replica finale è in grado di darmi una risposta. Fase 1, fase 2, diciamo, lo dice ai torinesi, e mi dice una data entro cui tutti i torinesi avranno una mascherina, di quelle che sono state date dalla Regione? Perché poi alla fine, guardi, è quello, quello che conta. Noi abbiamo suggerito, avevamo suggerito un meccanismo un po’ diverso, che era quello, anche perché la stragrande maggioranza dei torinesi una mascherina già ce l’ha, fortunatamente per noi, era quello di lasciare alle farmacie la distribuzione e di monitorare in maniera tale che non ci fossero persone che prendevano due o tre mascherine e persone che rimanevano senza, e per monitorare c’era un semplice strumento che hanno già tutti, che è la tessera sanitaria. C’è una rete di distribuzione sanitaria in città, che sono le farmacie, si poteva organizzare in locali delle Circoscrizioni, si poteva mettere un lettore ottico, un bar code per la tessera sanitaria, non era tanto complicato ed onestamente, visto che le persone escono per andare a comprare al supermercato, tutta sta folla di gente che si riversava nelle farmacie… era ancora tutto da dimostrare. Comunque, tanto avete voluto fare, come volete fare, come avete fatto, e tanto siete impermeabili a qualunque tipo di suggerimento e/o critica, anche quando queste sono fatte in maniera costruttiva. Io le chiedo gentilmente se nella replica finale avesse voglia di dare una cosa molto semplice: la data entro cui i torinesi avranno la mascherina, mi accontenterei di questa cosa. Grazie. LO RUSSO Stefano Sulla data entro cui devono arrivare… Ci dà una data entro cui arrivano a tutti? Va bene la velocità, però bisogna essere anche completi… |