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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 12

Comunicazioni della Sindaca su “Distribuzione mascherine protettive da parte degli amministratori di condominio”.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Su una cosa sono completamente d’accordo con Unia: gli amministratori non sono
colpevoli, sono le vittime e sono le vittime di un’Amministrazione Comunale che, da
questo punto di vista, magari anche in buona fede, non lo nego, ha immaginato un
meccanismo di distribuzione di queste mascherine, diciamo così, nella migliore delle
ipotesi naif, nella peggiore, mi permetto di dire, completamente inefficace, perché il
tema di come si organizza la logistica di una cosa di questo tipo non è un tema che si
può lasciare alla buona volontà anche dell’Assessore, e anche, per certi versi, ad alcuni
rappresentanti degli amministratori che, come vi mostreranno i dati e per certi versi
questo aggiornamento di Unia di oggi già lo sta dimostrare, non rappresentano tutti gli
amministratori, perché già vedo che mette le mani avanti, già parla di una fase 1 e di
una fase 2, è evidente che da questo punto di vista ci sia stata un’enorme
sottovalutazione, il che uno potrebbe anche dire, ragionassimo non della salute dei
torinesi, potrebbe anche, come dire, fare spallucce e dire, ma sì, sono i soliti che
continuano a rompere le scatole. Invece qui il problema è piuttosto serio, perché stiamo
ragionando di Dispositivi di Protezione Individuale che la Regione Piemonte ha
immaginato di dare ai piemontesi, affidandosi ai Comuni e ovviamente anche al nostro,
nell’organizzazione di una distribuzione, che è evidente, sta facendo acqua da tutte le
parti. È singolare il fatto che la mascherina che viene distribuita si faccia esplicito
riferimento un orgoglio, in questo senso, ad aziende piemontesi che hanno prodotto la
mascherina, poi uno apre la confezione e scopre che è stata fatta in Marocco, ma questo
è un dettaglio più rivolto, come dire, ai nostri Amministratori Regionali, che continuano
a far tardare l’arrivo di questi dispositivi. Chiusa questa parentesi, stiamo però nel
merito della questione della richiesta di comunicazione. La domanda è pertinente, e mi
scuso se la rifaccio per la seconda settimana consecutiva ma, siccome poi alla fine il
front end sono i nostri poveri amministratori, che si sono trovati e si trovano
quotidianamente con i telefoni incandescenti di gente che sta chiedendo loro conto, ha
un bel dire l’Assessore Unia, dicendo che non sono certamente loro i colpevoli, ma il
cittadino, se la Città scarica l’onere della distribuzione in capo agli amministratori, è
evidente che si rivolge agli amministratori medesimi, e ovviamente questi elementi sono
tutti elementi che potevano essere ragionevolmente previsti. Noi l’abbiamo detto con
franchezza immediatamente, che era facilmente prevedibile che le cose sarebbero
andate assolutamente in questi termini. Perché è singolare anche la modalità che avete
scelto, caro Assessore Unia e caro Movimento 5 Stelle, di distribuire questi dispositivi,
e cioè una mail in cui l’amministratore autodichiara il numero di mascherine di cui ha
bisogno. Sono quelle? Non sono quelle? I numeri sono giusti? Non sono giusti? Chi fa
questa valutazione? Su che basi, in che modo, in che forma? Non è dato sapere.
Ovviamente oggi avete mandato decine di mail, spiegando agli amministratori, che nel
frattempo, ovviamente, non è che vivono in un mondo parallelo, vivono
(incomprensibile), quindi hanno i cittadini ed i condomini che li sollecitano, mail di cui
vi lavate le mani e adesso anche lei oggi, in maniera secondo me del tutto inopportuna,
dice che non è colpa degli amministratori, e ci manca ancora, lei ovviamente dice
sicuramente che non è assolutamente colpa sua, anzi rivendica orgogliosamente, molto
convinto, la scelta che avete fatto, e ovviamente di chi sarà questa colpa, della Regione.
È evidente. Per cui mai una volta che dice abbiamo fatto forse, abbiamo commesso una
grave ingenuità. Guardi, Assessore Unia, ci potrebbe anche stare e non innescherebbe
un livello di polemica politica, se ci fosse un riconoscimento, avete sbagliato in questo
modo qua. Dite abbiamo sbagliato, abbiamo fatto una valutazione sbagliata. Invece,
insistere pervicacemente, continuando a rivendicare una modalità per cui oggi all’11 di
maggio la stragrande maggioranza dei torinesi non ha ancora una mascherina. Io le ho
chiesto una cosa, vediamo se poi nella replica finale è in grado di darmi una risposta.
Fase 1, fase 2, diciamo, lo dice ai torinesi, e mi dice una data entro cui tutti i torinesi
avranno una mascherina, di quelle che sono state date dalla Regione? Perché poi alla
fine, guardi, è quello, quello che conta. Noi abbiamo suggerito, avevamo suggerito un
meccanismo un po’ diverso, che era quello, anche perché la stragrande maggioranza dei
torinesi una mascherina già ce l’ha, fortunatamente per noi, era quello di lasciare alle
farmacie la distribuzione e di monitorare in maniera tale che non ci fossero persone che
prendevano due o tre mascherine e persone che rimanevano senza, e per monitorare
c’era un semplice strumento che hanno già tutti, che è la tessera sanitaria. C’è una rete
di distribuzione sanitaria in città, che sono le farmacie, si poteva organizzare in locali
delle Circoscrizioni, si poteva mettere un lettore ottico, un bar code per la tessera
sanitaria, non era tanto complicato ed onestamente, visto che le persone escono per
andare a comprare al supermercato, tutta sta folla di gente che si riversava nelle
farmacie… era ancora tutto da dimostrare. Comunque, tanto avete voluto fare, come
volete fare, come avete fatto, e tanto siete impermeabili a qualunque tipo di
suggerimento e/o critica, anche quando queste sono fatte in maniera costruttiva. Io le
chiedo gentilmente se nella replica finale avesse voglia di dare una cosa molto semplice:
la data entro cui i torinesi avranno la mascherina, mi accontenterei di questa cosa.
Grazie.

LO RUSSO Stefano
Sulla data entro cui devono arrivare… Ci dà una data entro cui arrivano a tutti? Va bene
la velocità, però bisogna essere anche completi…

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