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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 12

Comunicazioni della Sindaca su “Distribuzione mascherine protettive da parte degli amministratori di condominio”.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Passiamo, quindi, ora alle prossime richieste di comunicazioni, sono quelle pervenute
dal Capogruppo Lo Russo: “Previsione di distribuzione mascherine per i torinesi degli
amministratori di condominio”.
Risponde l’Assessore Unia. Prego, ne ha facoltà.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì, grazie, Presidente. Solo per sapere, mi sentite?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, la sento anche molto bene.

UNIA Alberto (Assessore)
Perfetto, grazie mille. Allora, innanzitutto voglio ringraziare il proponente di questa
richiesta di comunicazioni che dà la possibilità di fare ulteriore chiarezza sullo stato
(incomprensibile) della consegna delle mascherine e spiegare ulteriormente quali sono
le modalità e a che punto siamo. Allora, iniziamo col dire che dal 4 maggio la Città di
Torino ha avviato le operazioni necessarie alla distribuzione di circa 185.000
mascherine ai cittadini torinesi, mascherine protettive che sono state acquistate dalla
Regione Piemonte; la consegna avviene e avverrà in due fasi: la prima fase, grazie
all’intermediazione degli Amministratori di condominio, come è stato detto adesso, al
termine di questa ci sarà la seconda fase grazie all’operato diretto invece dei dipendenti
della città e dei volontari. La fase 1, la prima fase ha permesso nei giorni 4, 5, 6 e 7
maggio agli Amministratori di condominio di collegarsi al portale di TorinoFacile,
prenotare il ritiro delle mascherine previsto nelle giornate dal 7 al 14 maggio per tutti gli
stabili da loro amministrati; attraverso il form online l’Amministratore poteva scegliere
in quale Circoscrizione effettuare il ritiro e fissarne il giorno e l’orario; appuntamenti
ogni 10 minuti, abbiamo stabilito dalle 09.00 alle 16.30 dal lunedì al venerdì. Visto
comunque il numero di richieste e l’esaurimento degli appuntamenti disponibili, le
prenotazioni in questo momento sono state chiuse, anzi sono state chiuse con qualche
ora di anticipo.
L’aggiornamento sulla fase 1, cioè quindi delle consegne agli Amministratori: allora, la
prima fornitura regionale è stata di 176.000 mascherine circa, che hanno garantito la
copertura degli appuntamenti del 7 e dell’8 maggio, mascherine consegnate circa
171.000 in (incomprensibile) due giornate, quindi la Città ha consegnato agli
Amministratori 171.000 mascherine su 176.000; per lunedì 11, cioè oggi, le richieste
erano complessivamente di 296.000 mascherine, ma non avendo noi la certezza sui
tempi e quantità di consegna da parte di Regione delle mascherine, abbiamo spostato
per essere sicuri gli appuntamenti di lunedì a venerdì 15 maggio, comunicandolo con
mail e telefonata aggiuntiva a tutti gli Amministratori interessati. La seconda fornitura
regionale, che sta avvenendo nella giornata odierna, quindi oggi, dovrebbe prevedere la
consegna di 265.000 mascherine. Questo numero, considerando già le decurtazioni che
applicheremo, eccetera, eccetera, le richieste degli amministratori, in ragione dei dati
puntuali dei residenti, che stiamo calcolando per ogni amministratore, sarà sufficiente a
garantire le consegne dei prenotati per i giorni di mercoledì 13, 73.000 mascherine e
venerdì 15, 296.000 mascherine prenotate. Non avendo al momento certezza delle
prossime forniture, questa mattina abbiamo comunicato agli amministratori prenotati
per i giorni restanti, cioè per il 12 maggio 175.000 mascherine, e giovedì 14 altre
144.000, la sospensione dell’appuntamento. Verrà ovviamente loro indicata una data
successiva, quando avremo la certezza delle prossime forniture da parte della Regione.
Come funzionerà la fase 2? La fase due riguarderà tutti gli stabili privi di un
amministratore di condominio, nonché gli stabili per i quali gli amministratori di
condominio non si sono offerti volontari per il ritiro o non è riuscito a prenotarsi in
tempo. È programmata nelle prossime settimane, al termine della distribuzione
attraverso gli amministratori e, ricevuto il dato sui numeri civici ancora in consegna da
effettuare, con il CSI che si sta ovviamente procedendo con puntuale caricamento degli
stabili consegnati agli amministratori, che verranno depennati dalla consegna finale da
parte della Città, si procederà all’inizio della distribuzione attraverso i volontari ed il
personale della Città. Quindi, riassumendo, il totale delle mascherine arrivate ad oggi è
di 462.000, le ultime sono state consegnate a noi questa mattina e quindi ne mancano
poco meno della metà ancora, quindi ce ne sono un numero cospicuo da consegnare agli
amministratori. Si chiedeva se ci sono costi. No, non ci sono costi, perché la richiesta
fatta agli amministratori è a titolo volontario, quindi gli amministratori che si sono
offerti, lo fanno a titolo volontario, sostanzialmente, proprio perché al termine
comunque sarà la Città a consegnare quelle che mancano. Però in questo momento
siamo organizzati, appunto, abbiamo consegnato quelle che avevamo, e siamo
organizzati per consegnare subito quelle che sono arrivate nella giornata odierna.
Quindi, giusto per tranquillizzare anche i cittadini, perché in questi giorni tanto si è
scritto, tanto si è parlato, non è assolutamente colpa degli amministratori se le
mascherine stanno arrivando in ritardo, così come non è neanche colpa della Città,
perché le mascherine non sono arrivate neanche a noi. Quindi, la prima parte che è
arrivata è già stata consegnata agli amministratori e loro, nella maggior parte, l’hanno
già consegnata anche ai cittadini; le altre sono arrivate oggi, inizieremo la consegna agli
amministratori da domani e proseguiremo così man mano che arrivano a scaglioni.
Quindi ribadisco, perché è importante che si capisca, e io davvero ringrazio Lo Russo
per la richiesta di comunicazioni, che gli amministratori in questo caso non sono
colpevoli di nessun ritardo. Si sono offerti volontari, per la maggior parte si sono offerti
a titolo volontario per la consegna e lo stanno facendo. Idem per la questione ATC, non
sono ancora partiti perché non abbiamo ancora le mascherine da poter distribuire.
Quando ci arriveranno, partiranno a tutti quanti. Devo dire che alla fine penso che il
metodo giusto sia stato proprio questo, perché io mi immagino (incomprensibile) che in
questo momento non è assolutamente necessaria. Quindi la situazione è un pochettino
questa, ma ovviamente rimango a disposizione per eventuali integrazioni. Grazie mille

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Assessore Unia. Prego, ora i Gruppi Consiliari. Si è segnato il Capogruppo
Lo Russo, al quale lascio la parola per cinque minuti. Prego.

LO RUSSO Stefano
Su una cosa sono completamente d’accordo con Unia: gli amministratori non sono
colpevoli, sono le vittime e sono le vittime di un’Amministrazione Comunale che, da
questo punto di vista, magari anche in buona fede, non lo nego, ha immaginato un
meccanismo di distribuzione di queste mascherine, diciamo così, nella migliore delle
ipotesi naif, nella peggiore, mi permetto di dire, completamente inefficace, perché il
tema di come si organizza la logistica di una cosa di questo tipo non è un tema che si
può lasciare alla buona volontà anche dell’Assessore, e anche, per certi versi, ad alcuni
rappresentanti degli amministratori che, come vi mostreranno i dati e per certi versi
questo aggiornamento di Unia di oggi già lo sta dimostrare, non rappresentano tutti gli
amministratori, perché già vedo che mette le mani avanti, già parla di una fase 1 e di
una fase 2, è evidente che da questo punto di vista ci sia stata un’enorme
sottovalutazione, il che uno potrebbe anche dire, ragionassimo non della salute dei
torinesi, potrebbe anche, come dire, fare spallucce e dire, ma sì, sono i soliti che
continuano a rompere le scatole. Invece qui il problema è piuttosto serio, perché stiamo
ragionando di Dispositivi di Protezione Individuale che la Regione Piemonte ha
immaginato di dare ai piemontesi, affidandosi ai Comuni e ovviamente anche al nostro,
nell’organizzazione di una distribuzione, che è evidente, sta facendo acqua da tutte le
parti. È singolare il fatto che la mascherina che viene distribuita si faccia esplicito
riferimento un orgoglio, in questo senso, ad aziende piemontesi che hanno prodotto la
mascherina, poi uno apre la confezione e scopre che è stata fatta in Marocco, ma questo
è un dettaglio più rivolto, come dire, ai nostri Amministratori Regionali, che continuano
a far tardare l’arrivo di questi dispositivi. Chiusa questa parentesi, stiamo però nel
merito della questione della richiesta di comunicazione. La domanda è pertinente, e mi
scuso se la rifaccio per la seconda settimana consecutiva ma, siccome poi alla fine il
front end sono i nostri poveri amministratori, che si sono trovati e si trovano
quotidianamente con i telefoni incandescenti di gente che sta chiedendo loro conto, ha
un bel dire l’Assessore Unia, dicendo che non sono certamente loro i colpevoli, ma il
cittadino, se la Città scarica l’onere della distribuzione in capo agli amministratori, è
evidente che si rivolge agli amministratori medesimi, e ovviamente questi elementi sono
tutti elementi che potevano essere ragionevolmente previsti. Noi l’abbiamo detto con
franchezza immediatamente, che era facilmente prevedibile che le cose sarebbero
andate assolutamente in questi termini. Perché è singolare anche la modalità che avete
scelto, caro Assessore Unia e caro Movimento 5 Stelle, di distribuire questi dispositivi,
e cioè una mail in cui l’amministratore autodichiara il numero di mascherine di cui ha
bisogno. Sono quelle? Non sono quelle? I numeri sono giusti? Non sono giusti? Chi fa
questa valutazione? Su che basi, in che modo, in che forma? Non è dato sapere.
Ovviamente oggi avete mandato decine di mail, spiegando agli amministratori, che nel
frattempo, ovviamente, non è che vivono in un mondo parallelo, vivono
(incomprensibile), quindi hanno i cittadini ed i condomini che li sollecitano, mail di cui
vi lavate le mani e adesso anche lei oggi, in maniera secondo me del tutto inopportuna,
dice che non è colpa degli amministratori, e ci manca ancora, lei ovviamente dice
sicuramente che non è assolutamente colpa sua, anzi rivendica orgogliosamente, molto
convinto, la scelta che avete fatto, e ovviamente di chi sarà questa colpa, della Regione.
È evidente. Per cui mai una volta che dice abbiamo fatto forse, abbiamo commesso una
grave ingenuità. Guardi, Assessore Unia, ci potrebbe anche stare e non innescherebbe
un livello di polemica politica, se ci fosse un riconoscimento, avete sbagliato in questo
modo qua. Dite abbiamo sbagliato, abbiamo fatto una valutazione sbagliata. Invece,
insistere pervicacemente, continuando a rivendicare una modalità per cui oggi all’11 di
maggio la stragrande maggioranza dei torinesi non ha ancora una mascherina. Io le ho
chiesto una cosa, vediamo se poi nella replica finale è in grado di darmi una risposta.
Fase 1, fase 2, diciamo, lo dice ai torinesi, e mi dice una data entro cui tutti i torinesi
avranno una mascherina, di quelle che sono state date dalla Regione? Perché poi alla
fine, guardi, è quello, quello che conta. Noi abbiamo suggerito, avevamo suggerito un
meccanismo un po’ diverso, che era quello, anche perché la stragrande maggioranza dei
torinesi una mascherina già ce l’ha, fortunatamente per noi, era quello di lasciare alle
farmacie la distribuzione e di monitorare in maniera tale che non ci fossero persone che
prendevano due o tre mascherine e persone che rimanevano senza, e per monitorare
c’era un semplice strumento che hanno già tutti, che è la tessera sanitaria. C’è una rete
di distribuzione sanitaria in città, che sono le farmacie, si poteva organizzare in locali
delle Circoscrizioni, si poteva mettere un lettore ottico, un bar code per la tessera
sanitaria, non era tanto complicato ed onestamente, visto che le persone escono per
andare a comprare al supermercato, tutta sta folla di gente che si riversava nelle
farmacie… era ancora tutto da dimostrare. Comunque, tanto avete voluto fare, come
volete fare, come avete fatto, e tanto siete impermeabili a qualunque tipo di
suggerimento e/o critica, anche quando queste sono fatte in maniera costruttiva. Io le
chiedo gentilmente se nella replica finale avesse voglia di dare una cosa molto semplice:
la data entro cui i torinesi avranno la mascherina, mi accontenterei di questa cosa.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, adesso si è segnato il Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per cinque
minuti.

TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Dunque, io leggo nella risposta che ci dà l’Assessore Unia dei toni
un pochino meno entusiastici di quelli di una settimana fa, segno evidente che forse non
tutto proprio ha funzionato così bene e così ottimisticamente, come ci aveva disegnato
giusto lunedì scorso. Allora, il problema è su due livelli, secondo me: il primo è quello
di un’operazione condotta male fin dall’inizio dalla Regione Piemonte, che ha
sicuramente eseguito un’operazione di tipo demagogico. Non è possibile pensare di dare
una mascherina per ogni abitante; lei ci ha parlato di numeri che addirittura sono attorno
ai 450.000, previsti, quindi addirittura meno di una, indistintamente, senza un
monitoraggio e senza soprattutto una profilatura che vada a fornire le mascherine alle
persone che più ne abbisognano, perché, vivaddio, molti sono riusciti ad
approvvigionarsi e non hanno problemi a farlo, altri, invece, ne hanno maggiormente
bisogno. Quindi, questa è un’operazione demagogica, che andava però contestata con
forza e il Comune non ha detto nulla. Al riguardo mi permetto ancora di sollecitare una
cosa, che comunque mi sembra anche connessa: due settimane fa io ho presentato un
ordine del giorno, che richiamava, appunto, gli impegni della Sindaca e
dell’Amministrazione a rappresentare alla Regione Piemonte la richiesta di mettere in
atto delle misure urgenti per la salute e la salvaguardia dei cittadini torinesi e un punto
specifico riguardava esattamente questo: la predisposizione di un piano urgente di
approvvigionamento dei dispositivi di protezione immunitaria, fatto con un minimo di
raziocinio. Mi spiace, però, lo sottolineo: io ho fatto due richieste per sapere se era stato
dato atto a questo ordine del giorno, ad oggi, a distanza di due settimane, la Sindaca non
ha ancora fatto nulla. Quindi, è inutile votare gli ordini del giorno che richiedono,
ovviamente, un certo tipo di urgenze in questa fase, quando poi l’Amministrazione se ne
frega altamente, perché nulla è stato fatto, nessuna comunicazione è stata data alla
Regione. Quindi, poi non lamentiamoci se la Regione fa, diciamo, delle iniziative che
noi possiamo anche non condividere, quando poi nulla si dice; perché il silenzio è
sempre comunque penalizzante ed è ovvia, in questo caso, l’assenza totale da parte
dell’Amministrazione di voler alzare un minimo la voce e dire le cose come stanno.
Allora: operazione demagogica, ma ahimè, il secondo livello è che è stata condotta con
un’improvvisazione che sicuramente non fa del bene, perché anche la volontaria
partecipazione degli amministratori, che pure ringraziamo per avere dato in buona parte
la loro disponibilità, però non possiamo caricarli anche della necessità di sopperire alla
comunicazione latente da parte del Comune. L’ANACI ha protestato con vigore su
questo fatto. Non sono mica loro i responsabili dei ritardi, però non sta a loro dare
questo tipo di risposte e sono sommersi da telefonate, come anche i Presidenti di
Circoscrizione, mi risulta, che si trovano costretti a non poter dare risposte, né sta a loro
darle. Allora, forse, Assessore, mi consenta, il Comune doveva premurarsi, noti i ritardi,
e avuto contezza di quelli che erano i disagi, di prodursi in una comunicazione un
pochino più efficace, senza andare ulteriormente a gravare su quelli che sono già stati
vessati da un compito che non era nelle loro funzioni, che però a titolo volontaristico
poteva prestarsi a fare. Sulla scelta, lei ribadisce di avere fatto la scelta giusta; io
continuo, come già le avevo detto lunedì scorso, a pensare che c’erano forse altri metodi
che, come richiamava anche prima il Capogruppo Lo Russo, profilavano per esempio
tramite la tessera sanitaria, non avrebbero, credo, causato degli assembramenti, era
possibile addirittura che nell’ambito della stessa famiglia una persona si munisse di più
tessere sanitarie e potesse raccoglierle. Quindi, lei rimane convinto della bontà delle
vostre scelte. Mi sembra che i risultati non vi stiamo dando proprio del tutto ragione.
Comunque, speriamo almeno che si riesca in tempi rapidi adesso a sopperire a quelle
che sono state delle lacune di tipo organizzativo.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Adesso ho segnato il Capogruppo Petrarulo, al quale lascio la parola per
cinque minuti. Prego.

PETRARULO Raffaele
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Ringrazio anche l’Assessore Unia, che è presente
e ha dato la sua disposizione. Io, quello che…, vorrei fare un passo indietro. Mi
riallaccio su Tresso per quello che riguarda l’ordine del giorno. Lui forse si stava anche
riferendo, o si è riferito, perché ho perso un attimo l’audio, all’ordine del giorno che
abbiamo approvato, quello all’unanimità di riaprire il Maria Adelaide…
(incomprensibile) …per quelli senza tetto, e diceva che non sappiamo ancora nulla di
questo. È logico che se uno fa un ordine del giorno, nonostante tutto viene approvato e
poi non si sa nulla…, mi ricollego alla mozione, perché il sottoscritto, Raffaele
Petrarulo, primo firmatario, ma c’era come seconda firmataria anche la Scanderebech,
aveva il 6 aprile 2020, ripeto 6 aprile 2020, quindi oltre 30 giorni fa, depositato in
Consiglio Comunale una proposta di mozione con “Obbligo di mascherine per tutti, ma
forniamole gratis e/o a prezzi calmierati”, dove naturalmente questa mozione poi è stata
recepita, perché l’8 aprile il Presidente Cirio rende obbligatorio l’uso dei dispositivi di
protezione, quali la mascherine, per tutto il personale addetto alla vendita, mentre viene
raccomandato per i singoli cittadini. Nel corso del tempo noi abbiamo avuto, quindi, le
varie fasi. Oggi c’è l’obbligo per salire sui mezzi pubblici, ma era una cosa che già, non
solo Petrarulo, ma lo dicevano anche altri che, dal 24 di febbraio, quando è iniziato, se
si fossero usate le mascherine sui mezzi pubblici, avremmo avuto meno contagi, non
saremmo, come sempre, ai primi posti per le cose che non funzionano. Siamo al
secondo posto come Regione con più contagi di tutt’Italia, dopo la Lombardia, e non
sono felice, non sono contento e non do la colpa a nessuno, ma siamo secondi. Essere
secondi per questo…, io vorrei essere secondo come aeroporto in Italia, vorrei essere
secondo come PIL di economia italiana, ma non lo siamo. Poi, vedo che questa mozione
è ancora ferma, purtroppo. È stata assegnata il 20 aprile alla IV Commissione e III
Commissione e Controllo di Gestione, Assessori di riferimento Sacco e Schellino e con
richiedenti l’approfondimento di Lubatti e Mensio. Allora, io mi domando, se io l’ho
fatta il 6, il 20 viene assegnata, siamo all’11 e non l’abbiamo ancora discussa nel
Consiglio Comunale, hanno ragione anche coloro che dicono avremmo fatto altre
soluzioni. Ma non do la colpa all’Assessore Unia, però, perché è troppo facile dare la
colpa all’Assessore Unia dicendo: l’ha data agli amministratori, non l’ha data a questo,
a Tizio, a Caio e a Sempronio; do la colpa alla Giunta e in questo caso la do
indirettamente ad Unia, che abbiamo aspettato troppo per poter redistribuire, quando
c’era una mozione già del 6 aprile con primo firmatario Raffaele Petrarulo e secondo
Scanderebech, in cui si chiedeva già di intervenire allora. Allora io mi domando, 6
aprile, oggi siamo all’11 e gli amministratori non tutti hanno voluto, perché non si
poteva obbligare, anche se sulle farmacie anche io ho qualche dubbio che avrebbero
potuto supportare 800.000 mascherine da consegnare, con il personale che loro hanno in
carico e a quale costo e a quale rimborso, zero. Mi dica anche questo, vorrei capire. Se
qualcuno paga e fa e che cosa... Si poteva allargare con le Circoscrizioni, che se no cosa
ci stanno a fare otto Circoscrizioni con tutto il personale che c’era. Tanto la tessera
sanitaria oggi, nell’era informatica, era l’unico sistema, e ha ragione Lo Russo su
questo, che dà la cognizione, la contezza di quante sono quelle che mancheranno. Noi,
lo dico, ma non per criticare nessuno, perché chi nulla fa non sbaglia mai, e l’Assessore
Unia si può anche criticare su tante cose, ma io lo vedo sempre presente in Protezione
Civile e in altre cose, quindi non voglio andare a fare un discorso politico, attaccare
solamente un partito o un politico, attacco le persone e lui è uno presente. Poi, dopo,
sicuramente deve rendere conto di quello che fanno gli altri e se naturalmente non ha le
mascherine non può consegnarle, se non ha chi le va a prendere, non può darle. Qui
occorreva che ci fosse stato quel concerto tra la Regione Piemonte e il Comune di
Torino, che è il Comune più grande, perché negli altri Comuni l’hanno fatto i Sindaci,
andando a piedi, l’hanno fatto alcuni volontari, qui sono 800.000. Poi con tutto questo
grande bailamme, io vorrei capire anche come si farà a capire chi le ha prese e chi non
le ha prese, perché non è facile. Io so di alcuni amministratori, parlo di casa mia…, a me
non è arrivato nulla, cioè, ce l’ho già e non prenderò quella, ci mancherebbe, ne ho già
più di una, comprate, acquistate naturalmente, con regolare scontrino, in farmacia
quando erano a 0,61 in corso Francia. L’ho detto, è stata una delle poche farmacie che
debbo ringraziare, che ha fatto un prezzo politico, quello che era imposto era 0,50, 0,61
più IVA al 4%. Quindi qualche farmacia…

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

PETRARULO Raffaele
Concludo. Non perdiamo l’occasione, e lo dico, Assessore Unia, che questo…
(incomprensibile) …a fare. Anzi, chiedo anche pubblicamente che se c’è una mozione
depositata, venga discussa con Unia e ci dica anche le altre cose. Ma non per Petrarulo,
ma perché occorre che i cittadini sappiano chi ci fa e chi c’è. Il Maria Adelaide ha
compreso che non c’entra nulla, ma era l’ordine del giorno che diceva adesso. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Adesso ho la Consigliera Montalbano. Prego, per cinque minuti anche lei.

MONTALBANO Deborah
Grazie, Presidente. Mi sentite?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, la sento, la sento.

MONTALBANO Deborah
Grazie, buongiorno. Ma, allora, io non entro nel merito del metodo scelto per la
distribuzione delle mascherine, anche perché non voglio utilizzare tutti i cinque minuti a
mia disposizione. Volevo solo segnalare una questione. Ho già avuto modo di
interloquire con l’Assessore Unia, quindi in realtà mi ripropongo sulla stessa
segnalazione. Come ha detto l’Assessore Unia, sono state sospese le prenotazioni, le
prenotazioni sugli appuntamenti già presi, quindi, sostanzialmente. Io faccio presente,
sono stata raggiunta da diverse segnalazioni di amministratori che hanno tentato di
prenotarsi e si sono ritrovati appunto le prenotazioni sospese, quindi oltre ad avere un
tot di amministratori che avevano magari preso appuntamento e ai quali si è chiesto di
avere ancora un po’ di tempo per poter effettuare l’appuntamento e consegnare le
mascherine, abbiamo anche un tot di amministratori che probabilmente, come quelli che
hanno contattato me, hanno tentato di prenotarsi per un appuntamento e non ci sono
riusciti. Ora io è questo che sinceramente - ho provato anche a sollecitare l’Assessore
Unia, lo rifaccio qui in Consiglio - non riesco a comprendere perché comunque abbiamo
sospeso le prenotazioni, in quanto ritengo che mantenere comunque aperte le
prenotazioni da parte degli amministratori sarebbe stato un elemento in più per
considerare e capire anche qual è il fabbisogno, qual è la richiesta e se si riusciva ad
arrivare a copertura, perché mi pare di capire che non c’è neanche una certezza di
quante mascherine numericamente ancora arriveranno e quindi riusciremo poi a
soddisfare questo iter e canale che abbiamo aperto con gli amministratori di
condominio? Io ho forti dubbi a questo punto in questo senso e queste sono un po’ le
mie preoccupazioni.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, Consigliera Montalbano. Solo un attimo. Adesso ho segnato il
Capogruppo Magliano, ne ha facoltà per cinque minuti. Prego.

MAGLIANO Silvio
Sì, grazie, Presidente. Io non entro nel merito della gestione totale della partita perché è
evidente che Regione Piemonte ha voluto fare un grande spot elettorale, ha riversato poi
sulle aree metropolitane, sulle Province, poi sui Comuni la disponibilità nell’applicare
questa iniziativa, iniziativa che però, come era evidente, come era immaginabile, trova
tutta una serie di problematiche; l’Amministrazione, a costo zero per sé, ha voluto
gestirla attraverso gli amministratori di condominio, con tutti i problemi che stanno
emergendo, problemi che oggettivamente rappresentano e di fatto creeranno dei ritardi
da questo punto di vista importanti. Io la preoccupazione che esprimo è anche figlia di
un atto che io ho presentato, perché è evidente che ancora oggi sul tema “mascherina” ci
sono tutta una serie di problemi, partendo dall’IVA, che è rimasta l’IVA al 20% e oltre e
non è scesa al 4%, ma ancora di più perché io ho una grossa preoccupazione su come
noi saremo in grado di fornire queste mascherine alle persone più anziane e al mondo
della disabilità. Per cui io su questo vorrei veramente che l’Amministrazione, mentre sta
gestendo in questo modo, che poteva gestire in altri, utilizzando le farmacie, si è detto,
ma anche le Poste, magari con un accordo quadro, piuttosto che le realtà del territorio, le
varie associazioni di volontariato, le parrocchie... Comunque si potevano trovare
soluzioni ancora più capillari rispetto a questa e ancora più comunitarie, diciamo così,
rispetto a quella che si è scelta. Però la preoccupazione, che mi auguro che possa trovare
una risposta almeno nella replica dell’Assessore Unia, è come noi garantiremo alle
persone che maggiormente sono in difficoltà, che maggiormente sono in questo
momento abbandonate, che queste mascherine arrivino, arrivino e se voi avrete…, io
chiedo scusa all’Assessore, ma ho avuto un problema di ritorno sul segnale, se voi avete
la certezza poi che soprattutto le categorie più fragili riusciranno a ricevere questa
mascherina, cioè se avrete un ritorno da parte di chi le sta consegnando e che man mano
che le mascherine arrivino, voi siate al corrente di come funziona il processo, il flusso e
soprattutto le fragilità possano trovare una risposta da questo punto di vista, cose sulle
quali io ho veramente i miei dubbi. Quindi mi auguro di poter essere rassicurato da
parte dell’Amministrazione che oggi sta gestendo questa partita, che è vero, nasce dalla
Regione, che ha dovuto gestire il Comune, ma che deve trovare almeno da parte nostra
una grande attenzione verso coloro che, a differenza di altri, fanno più fatica a uscire di
casa, ad andarsi a comprare una mascherina e che, a differenza di altri, vivono una
condizione economica, sociale o anche personale e umana più difficile rispetto a tutti gli
altri cittadini. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Magliano.
Io non ho ancora…, ho Mensio, ho sbagliato io. Prego, Mensio, cinque minuti.

MENSIO Federico
Grazie, Presidente, non si preoccupi. Allora, c’è un indirizzo, che è quello di piazza
Castello, cui tutte le Forze Politiche dovrebbero rivolgersi per avere chiarimenti sul
numero di mascherine destinate a Torino, in che tempistiche, se sono prodotte in Italia o
fuori e certamente non in piazza Palazzo di Città 1, perché voi sapete benissimo - e
molti Consiglieri lo hanno ricordato e di questo gli do atto - che la scelta di distribuire
gratuitamente delle mascherine, pagate tra l’altro con i soldi delle donazioni dei
cittadini, pagate con i soldi delle donazioni dei cittadini…, tra l’altro mi pare che anche
un partito in Regione si sia fatto, come dire, una discreta pubblicità politica dicendo che
avrebbero distribuito cinque milioni di mascherine, e andate a vedere i social, cinque
milioni di mascherine distribuite coi soldi dei cittadini che hanno donato, per…,
appunto, attività, con un bel logo di partito. Quando la realtà viene superata dalla
fantasia, o meglio, la fantasia viene superata dalla realtà. Ecco, allora, bisognerebbe
rivolgersi lì. Detto questo, visto che noi avevamo circa 170.000 mascherine all’inizio,
quelle sono state distribuite tutte. Ora, io capisco che la tendenza è sempre: “Se
c’eravamo noi, l’avremmo fatto meglio”, come dicevano i detrattori di Colombo quando
lui è ritornato dal viaggio dall’America e ha detto: “Ma se lo sapevo, lo facevo anch’io”,
ecco. Beh, non vedo come si sarebbe potuto fare di meglio e prendo due esempi, visto
che citiamo esempi virtuosi delle farmacie. “Farmacie prese d’assalto con qualche
momento di tensione, lunghe file e mascherine già terminate in alcuni quartieri”,
Firenze. “L’appello lanciato dalla Protezione Civile, dall’Assessore alla Protezione
Civile Giacomo Giampedrone, a non accavallarsi davanti alle farmacie”, Liguria.
“Lunghe code nelle farmacie per le mascherine”, un Consigliere di Minoranza, “Un
disastro del Comune con assembramenti pericolosi”, Lecce. Ecco, ricordo che Lecce e
Firenze sono gestite da due Sindaci, se non mi ricordo male, del Partito Democratico. Il
fatto di non scegliere le farmacie secondo me è stata una cosa, e lo ripeto perché l’ho già
detto l’altra volta, intelligente, nel senso che noi abbiamo a Torino mal contate circa
280-300 farmacie, voleva dire caricare le farmacie di un onere che per ogni farmacia era
intorno ai 3.000 abitanti. Ora voi immaginate se il 4 maggio ci fossero stati gli abitanti
di Torino con in mano le tessere sanitarie di tutti i componenti della famiglia, perché a
quel punto io dovevano andarle a ritirare per quattro persone con quattro tessere diverse,
giusto perché parlavamo di controlli. Poi volevo capire i codici a barre sulle mascherine
chi doveva metterli, se il Comune o la Regione e sulla base di cosa. No, perché qui la
fantasia veramente sta superando la realtà, immaginate gli assembramenti delle persone
di fronte…, come è successo in Liguria, come è successo a Firenze, delle persone che il
4 maggio volevano ritirare le mascherine, quando noi o la Regione avremmo potuto
consegnarne alle farmacie solo 170.000. Cosa succedeva? Litigate furiose fuori dalle
farmacie e al limite si potevano dare delle indicazioni alle farmacie. Comunque, ricordo
che piazza Castello è molto vicina al Comune, se volete andare a citofonare lì,
soprattutto per ricordare che, appunto, il problema è il numero di mascherine fornite ai
Comuni, visto che la Regione, in questo sistema, aveva inizialmente pensato di
distribuirle tramite le Poste, poi, come ha detto anche un altro Consigliere, ha deciso
bene che se ne dovevano occupare i Comuni. Nei Comuni più piccoli ovviamente è
stato più semplice, più facile, perché il numero di persone è infinitamente minore,
mentre in Comune di Torino era decisamente più difficile. Io voglio però ringraziare
assolutamente l’ANACI e altre associazioni di categoria degli amministratori perché il
lavoro è stato fatto bene da loro, bene, e nessuno si è lamentato. Evidentemente qui c’è
una dicotomia tra chi conosce amministratori o fortunati o in gamba e tra chi conosce
quelli sfortunati o che evidentemente - e c’è stato anche sui giornali un caso - hanno
pensato bene di non agire secondo coscienza e scienza, perché chiedere dei soldi per
distribuire delle mascherine, questo è stato un caso riportato dai giornali, vero o falso
che sia, io non lo so, però è chiaro che lì è una scelta dell’amministratore, non è una
scelta del Comune, che ha detto: “Chi vuole, può farlo volontariamente, distribuendo
gratuitamente” e così è successo con almeno quattro amministratori che io conosco,
compresa la mia amministratrice di condominio e anche altri che conosco. Quindi
evidentemente io devo fare veramente un plauso alla categoria degli amministratori che
hanno lavorato bene, hanno lavorato bene e il sistema non è andato in tilt, come invece è
andato in tilt in Liguria. Quindi io capisco che chiunque avrebbe fatto meglio, sempre e
comunque avrebbe fatto meglio, ma evidentemente nella situazione in cui eravamo, cioè
con il Decreto della Giunta Regionale uscito il 2 pomeriggio per avere la
distribuzione… - mi sembra il 2 pomeriggio, cioè il sabato -, per avere la distribuzione
delle mascherine obbligatorie il 4, beh, secondo me era difficile fare meglio. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Consigliere Mensio. Non attiviamo i microfoni, gentilmente. Vale sempre
quello che ho detto la settimana scorsa, che sospendo la seduta.
Adesso ho segnato il Consigliere Curatella, al quale sono rimasti per il Gruppo tre
minuti e venti. Prego.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Io non voglio scendere nella polemica del fatto chi non ha dato le
mascherine, se la colpa è della Città che le sta distribuendo male, se la colpa è degli
amministratori che non riescono ad organizzarsi o se è la Regione che non le fornisce.
Io faccio una domanda molto semplice - spero di essermi perso io il pezzo nella risposta
che ha dato l’Assessore -, ma la Città quando ha iniziato a valutare, programmare come
distribuire ai cittadini torinesi, almeno alla popolazione fragile, delle mascherine?
Perché che ci sarebbe stato l’obbligo di utilizzo delle mascherine anche nella vita
quotidiana per un certo periodo di tempo non lo scopriamo nel momento in cui la
Regione dice - che l’abbia fatto per fini elettorali o altro, non mi interessa - dal 4
maggio ci sarà l’obbligo delle mascherine, era noto già da molto tempo prima, almeno
un mese e mezzo prima. Quindi la Città come si è organizzata? Ha atteso, come è
successo in altri ambiti, che la Regione desse le mascherine o ha iniziato a valutare
come recuperarle, a chi fornirle, ai volontari, alle persone anziane, alle persone che
hanno delle problematiche di tipo economico, come si è organizzata la Città? Perché è
facile adesso dire: “Eh, ma la Regione non ci dà le mascherine”. Ma la Regione è partita
in ritardo, con tutto quello che vogliamo. La Città come si è preoccupata dei torinesi?
Questa risposta io non l’ho sentita. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Solo un attimo. Allora, io non ho altri Consiglieri segnati, quindi anche su
molteplici richieste faccio replicare l’Assessore Unia. Prego.

UNIA Alberto (Assessore)
Sì, grazie, Presidente. Ma innanzitutto ringrazio i Consiglieri per la discussione. Proverò
a dare alcune risposte, cercando di essere il più chiaro possibile. Allora, non ci sono
stati ritardi, cioè non ci sono stati ritardi, sono arrivate 176.000 mascherine e sono state
date tutte alle persone che dovevano riceverle. Quindi ritardi non ce ne sono stati; il
meccanismo ha funzionato benissimo, nessuno ha messo le mani avanti parlando di fase
1 e fase 2 oggi, sono due settimane che diciamo che c’è la fase 1 e la fase 2, basta
riascoltarsi il Consiglio Comunale scorso, basta leggere tutte le dichiarazioni. Però il
problema grosso è che se uno chiede le comunicazioni e poi non ascolta le risposte
perché preferisce ascoltare se stesso, probabilmente il problema non è tanto cosa fa
l’Amministrazione, okay? Allora, siamo all’11 maggio e si chiede quando la
maggioranza dei torinesi potrà avere le mascherine in testa? Quando arriveranno le
mascherine. Noi non sappiamo quando arrivano le mascherine perché è un’iniziativa
della Regione Piemonte, è un’iniziativa su cui potremmo stendere anche un velo
pietoso, perché non so quanto effettivamente questa iniziativa sia utile o sia
demagogica, assolutamente, ma di fatto, finché noi non abbiamo le mascherine, noi non
sappiamo quando possiamo distribuirle. Devo dire che invece, grazie sempre alla
Regione Piemonte e all’Assessore Gabusi, che devo ringraziare e ringrazierò sempre per
quanto è disponibile e per quanto sta aiutando tutti e anche la Città di Torino a superare
il problema “mascherine”, perché veramente si sta dando tantissimo da fare e anche su
altre partite, però non possiamo negare che invece per quanto riguarda Cirio e la
decisione di fare questa iniziativa, forse qualche dubbio ce l’ho anche io. Per quanto
riguarda invece la cosa che mi preme di più, che è quella di cui ha parlato il Capogruppo
Magliano, la categoria dei più fragili è stata già gestita fino adesso. Noi, e questo
dovrebbe saperlo anche chi ha parlato prima di me, se veramente si preoccupasse delle
categorie fragili e non soltanto di altro, all’interno dei pacchi alimentari, tutte le volte
che abbiamo delle mascherine, le mettiamo; ne abbiamo già consegnate 50.000 a tutte le
categorie fragili, noi le seguiamo in un’altra partita, che è quella della Città di Torino.
Quindi è tutto assolutamente sotto controllo in questo momento dal punto di vista delle
mascherine. Noi, man mano che le mascherine arrivano, le stiamo consegnando.
176.000 mascherine arrivate fino a venerdì e sono tutte a casa dei torinesi, di 176.000
torinesi che le hanno ricevute.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, Assessore Unia, per essere stato molto veloce in quella che era la replica.

MONTALBANO Deborah
Presidente, mi scusi, l’unica cosa non ha risposto a me, l’Assessore Unia, sulla
questione delle prenotazioni.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, credo che…

LO RUSSO Stefano
Sulla data entro cui devono arrivare… Ci dà una data entro cui arrivano a tutti? Va bene
la velocità, però bisogna essere anche completi…

SICARI Francesco (Presidente)
Tralasciando che non…

UNIA Alberto (Assessore)
Presidente, posso? Se vuole…

SICARI Francesco (Presidente)
Guardi, io la faccio intervenire assolutamente, non vorrei mai che poi qualcuno restasse
senza risposte.

UNIA Alberto (Assessore)
Allora, per quanto riguarda le prenotazioni, abbiamo stoppato le prenotazioni proprio
perché si sta cercando di fare un lavoro coordinato anche all’interno degli Uffici e per
cercare di non accavallare le cose per cui in questo momento era più utile da un punto di
vista dell’economia dei lavori sospendere le prenotazioni. Per quanto riguarda quando
arriveranno le mascherine, credo di averlo prima, tipo sei volte, arriveranno le
mascherine quando arriveranno a noi, cioè quando noi riceveremo le mascherine, le
consegniamo, come abbiamo dimostrato in questa settimana passata in cui abbiamo
consegnato tutte le mascherine che sono arrivate. Quindi, io non posso dare una data di
arrivo di 850.000 mascherine, quando ne ho 470.000, cioè la metà. Quelle che abbiamo,
arriveranno nei prossimi giorni, anzi, in questa settimana, esattamente come è successo
la settimana scorsa con le altre che avevamo. Nel momento in cui riceveremo
l’integrazione di tutte le mascherine, arrivando a 800.000, potrò dire quando verranno
consegnate ai cittadini torinesi. Spero di essere stato chiaro. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, è stato chiaro. Darei come conclusa la trattazione di queste comunicazioni.
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