Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Io volevo soltanto fare una riflessione di carattere generale, ricordando i presidi che si erano svolti davanti all’ospedale, quando era stata annunciata la chiusura, ed anche quando in allora ci veniva rassicurato rispetto al fatto che si sarebbero conservate delle attività satellite rispetto alla casa madre CTO e che queste attività sarebbero state concentrate proprio sulla dimensione di prossimità, sia come erogazione di prestazioni ambulatoriali, sia come attività di rieducazione e di riabilitazione, in modo particolare anche dedicate a quelle fasce di popolazione minorile, adolescenziale e di giovani adulti, rispetto ai quali fosse necessario intervenire per condizioni di cronicità o per condizioni invalidanti successive ad episodi traumatici. Quindi, sono testimone diretta di un’azione di resistenza, sostenuta nei livelli istituzionali e nei livelli pubblici della mobilitazione delle persone, rispetto alla necessità di mantenere il presidio. In questo nuovo contesto, la risollecitazione che viene mossa dalla mozione del collega Petrarulo va a sottolineare una situazione rispetto alla quale la razionalizzazione della rete ospedaliera ha prodotto, nel nostro territorio, magari rispetto di parametri generali del livello nazionale indicati nei piani di rientro, ma certamente un livello inadeguato di relazione tra posti letto e necessità di salute espresse. Io voglio però sottolineare che, nel momento in cui noi chiediamo, anche conservando la memoria e la ragione di quelle mobilitazioni, il mantenimento di strutture ospedaliere dobbiamo farlo con l’occhio non all’emergenza, ma al futuro, perché ad esempio, questa situazione di emergenza ci ha fatto notare come tutte le offerte di prossimità siano assolutamente indispensabili e preziose per riuscire a lavorare sul terreno della prevenzione e per accompagnare i decorsi delle malattie, dopo la fase acuta. Quindi, pur non amando il fatto che si sollevi il tema in un momento acuto, sull’onda, certamente di una necessità evidente, ma essendo molto interessata al fatto che si recuperi quel patrimonio di offerta sanitaria nel quadro complessivo di riordino del sistema di risposta ai bisogni di salute, io credo di dover condividere almeno l’appello contenuto in questa mozione, sapendo che la strada per completare razionalmente e funzionalmente questa richiesta sarà lunga, in confronto con gli assetti patrimoniali, perché non è una dotazione dell’Amministrazione Comunale, ovviamente, ma è un patrimonio delle Aziende Sanitarie, e fino alla definizione di quale offerta sanitaria sia congrua e puntuale in quell’ambito territoriale e dentro i percorsi di continuità di cure e di assistenza. Quindi, sapendo che è l’inizio di un confronto, che potremo sviluppare, e che probabilmente, uscendo dalla condizione emergenziale, potrà essere sostenuto con dati di evidenza, migliorato nella qualifica e nelle funzioni da allocare in quel contesto, e quindi essere più strutturale nell’ambito dell’offerta sanitaria. Perciò voterò a favore della mozione. |