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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 4 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 19
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-00886
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE (APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE IN DATA 8 APRILE 2013 - MECC. 2013 00966/028). APPROVAZIONE NUOVA APPENDICE "MURAZZI PO-FIOCCARDO".
Interventi
LO RUSSO Stefano
Grazie. Alcune cose le ha già dette il collega Tresso. Questo aggiornamento del Piano
Comunale di Protezione Civile è piuttosto importante, perché io ricordo un episodio,
che è abbastanza grave, è capitato al Fioccardo all’inizio di questo mandato, in cui solo
per grazia ricevuta non abbiamo avuto vittime, quando il fiume Po è esondato in destra
orografica, e sostanzialmente la popolazione non è stata allertata dell’arrivo dell’onda di
piena, e per una ragione davvero fortuita non abbiamo avuto vittime, ma solo danni a
cose. In quell’occasione sollevammo in Consiglio Comunale l’esigenza
dell’adeguamento del Piano di Protezione Civile, che, ricordo, è lo strumento di
gestione delle emergenze e che evidentemente è il Piano che contiene le procedure e i
protocolli che devono essere attivati in caso di calamità naturale, e ben venga se a
distanza di ormai quasi tre anni e mezzo arriviamo all’adeguamento del Piano di
Protezione Civile per quello che riguarda il Fioccardo.
Discorso differente riguarda la questione dei Murazzi, che è il secondo elemento che
viene toccato da questo documento, e ovviamente sotto questo profilo è del tutto
evidente che l’elemento centrale consisterà nella collaborazione dei futuri gestori delle
arcate, sperando che, insomma, almeno per la prossima estate possano essere lì dopo
tutti questi anni di sostanziale abbandono dei Murazzi. Però ci sono delle cose che ha
detto il collega Tresso che io credo sia utile riprendere: la prima riguarda l’intersezione
tra questo strumento e il nostro Piano Regolatore, Piano Regolatore che
sostanzialmente... di cui attendiamo di conoscere l’esito del documento preliminare, noi
auspichiamo davvero di poterlo vedere prima della fine del mandato, almeno quel
documento lì, per poterlo esaminare e per capire in che termini e in che modi questo
elemento, appunto il nostro Piano Regolatore Generale, proprio in occasione della
variante generale, recepisce alcuni degli elementi legati al dissesto idrogeologico.
Nonostante più e più sollecitazioni che sono avvenute in questi anni, è evidente che non
c’è ancora, secondo noi, la sensibilità adeguata a questo tipo di problematiche. Io cito
un dato abbastanza incontrovertibile: su 8.900 dipendenti, il Comune di Torino non ha
neanche un geologo - lasciatemi spendere e spezzare una lancia a favore anche della
categoria - io credo che sia l’unico grande comune italiano che non ha questa figura
professionale in organico, e che appunto direi che ancorché i problemi di dissesto
idrogeologico torinese siano prevalentemente ascrivibili a settori limitati del nostro
territorio comunale, avrebbe invece avuto un senso avere. Ovviamente di questa cosa
non c’è stata traccia neanche nel nostro Piano assunzionale, per cui non è prevista
l’assunzione di alcuna figura professionale che ha questo tipo di caratteristica, e peraltro
non so se sono state attivate mobilità da parte di altri enti che invece dispongono di
personale o questa qualifica professionale, penso ad esempio alla Città Metropolitana o
alla stessa Regione Piemonte, che invece dispone di figure tecniche in questo senso.
Non è che la presenza di un geologo in organico possa risolvere i problemi di dissesto
idrogeologico della città di Torino, ci mancherebbe altro, però sicuramente soprattutto
per quello che riguarda le istruttorie tecniche di carattere edilizio in tutte le fasce,
diciamo così, classificate ancora ai sensi della Variante 100, che comunque comincia ad
essere già anche datata dal punto di vista dell’aggiornamento necessario; la Variante
100 è la variante... quella che ha recepito il Piano di Assetto Idrogeologico, avrebbe
invece avuto esigenza di avere, almeno per la casistica più problematica, penso alla
collina di Torino, penso a tutti quelli che sono gli interventi anche di sistemazione
idraulica che dovranno essere messi in campo con l’asta principale del fiume Po,
avrebbe avuto senso avere appunto questo tipo di dotazione tecnica dei nostri uffici.
L’ultima considerazione che faccio è legata un po’ ad un’impostazione di fondo che
credo sia un po’ smarrita da un po’ di anni per la verità, a onor del vero forse anche
prima dell’arrivo di questa Amministrazione, ma in questa Amministrazione, diciamo
così, è stato più marchiano il salto, è la distanza tra una narrazione, un profilo politico
programmatico poi in attuazione pratica. Io invito tutti, a partire dall’Assessore Unia, a
fare un esperimento, che è prendere una bicicletta e percorrere la sponda in sinistra
orografica del fiume Po, proprio partendo dai Murazzi e risalendo fino al Parco delle
Vallere per potersi rendere conto di qual è lo stato di manutenzione delle sponde del
fiume Po, di qual è lo stato di presenza vegetativa, in particolar modo legata ad alberi
caduti e ad una vegetazione che, di fatto, è assolutamente lasciata completamente libera
di crescere indefinitamente, e soprattutto per quello che riguarda la componente di
detriti accumulati nell’alveo. Dico questo perché alcune delle competenze di
manutenzione dei corsi d’acqua non sono comunali, ma è fondamentale che il Comune
faccia presente e soprattutto faccia sentire il proprio peso politico - siamo pur sempre la
quarta città del Paese e il capoluogo della Regione - presso gli organi che invece sono
deputati a questa manutenzione; ma al di là del tema della sistemazione idraulica del
fiume, dell’asta principale del Po, ha ragione il collega Tresso, Torino è una città che ha
anche almeno altri due corsi d’acqua, la Dora e la Stura, non tiriamo fuori il Sangone
perché limita, tocca Torino in limitata parte, e credo davvero che questo elemento sia un
elemento riscontrabile non solamente lungo il Po ma in generale lungo tutti i corsi
d’acqua. Allora, forse, una maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione,
soprattutto in un anno come questo, che prima dell’emergenza Coronavirus ha visto
anche orgogliosamente rivendicato da parte di questa Amministrazione lo stanziamento
da parte di questa Amministrazione di oltre 50 milioni di euro di fondi nel bilancio per
poter fare opere di manutenzione, beh noi riteniamo, ci saremmo aspettati, lo dico con
franchezza, soprattutto alla luce delle tante critiche che venivano mosse su questo fronte
da parte del Movimento 5 Stelle negli anni passati, che una volta arrivati al Governo il
Movimento 5 Stelle avrebbe visto la relazione col fiume in maniera sostanzialmente
differente rispetto a chi aveva preceduto al Governo. Diciamo che al di là del giudizio
che non ha colore politico, invito tutti i cittadini a fare un giro, ovviamente rispettando
le regole dell’attuale quarantena, lungo le aste dei nostri fiumi per verificare lo stato
manutentivo.
Allora, i due punti toccati da questo Piano di Protezione Civile sono sicuramente
corretti e conseguentemente noi voteremo la deliberazione, ci saremmo aspettati quanto
diceva - e chiudo - il collega Tresso, che questo elemento fosse lo stimolo per in
generale fare una revisione un po’ più generale di questa strumentazione di
pianificazione, proprio perché non avendo avuto la fregola di fare varianti urbanistiche e
non avendo avuto la fregola di fare altre cose, diciamo che in questi quattro anni forse
un po’ più di tempo per lavorare ci sarebbe stato.

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