Interventi |
LEON Francesca Paola (Assessora) Io sono intera però. Allora, mi accingo a rispondere alle domande inserite in questa interpellanza, dove si chiede se la Sindaca e l’Assessora abbiamo sollecitato il Teatro Regio in merito ad alcune domande. Allora la Sindaca e il Consiglio di Indirizzo seguono costantemente le attività del Teatro e sono stati aggiornati puntualmente sulle azioni intraprese da parte del Sovrintendente in questa emergenza, seguendo le disposizioni e ascoltando i lavoratori anche in merito a proposte per il periodo successivo alla chiusura, e bisogna ricordare che la Fondazione non ha deciso autonomamente di sospendere la propria attività, ma, nel rispetto dei decreti succedutisi negli ultimi mesi e dagli ulteriori chiarimenti disposti dal MiBACT, si è vista obbligata a sospendere ogni attività. La chiusura dei teatri è stata disposta sin dalla fine del mese di febbraio, come tutti sapete. La Fondazione non ha sospeso completamente la propria attività, ma ha da subito dato la possibilità al proprio personale amministrativo di lavorare con modalità di lavoro agile. Vista la natura privatistica del rapporto di lavoro, la possibilità di svolgere la prestazione lavorativa con modalità di lavoro agile è stata effettuata, come da indicazioni del MiBACT, verificando con la massima attenzione la compatibilità con la tipologia di mansione dei dipendenti. Lo smart working, infatti, può essere utilizzato esclusivamente al fine di assicurare il funzionamento ordinario dell’attività. Stante quanto sopra, la Fondazione, vista la sospensione delle attività dei teatri disposta dal Governo e la conseguente sospensione della stagione operistica in corso, non ha potuto, sino ad oggi, dare la possibilità al comparto artistico di espletare l’attività lavorativa con modalità di lavoro agile. Come da indicazioni del MiBACT, la Fondazione ha dato la possibilità ai propri lavoratori, per i quali non è stato possibile applicare lo smart working, di utilizzare le ferie e permessi pregressi, prima di accedere al Fondo di integrazione salariale. La Fondazione si è inoltre attivata per organizzare, con tutte le difficoltà del caso in questo momento, un corso di formazione in materia di modello organizzativo 231 del 2001 Anticorruzione e Trasparenza, destinato a tutti i circa 300 lavoratori, naturalmente a distanza e quindi in modalità di smart working. Il Ministero ha chiaramente detto che lo smart working non era in questa fase applicabile, al Teatro chiuso, al comparto artistico delle fondazioni lirico-sinfoniche. Per quanto riguarda le domande 1) e 2), rispondo in modo unico: i rappresentanti dei lavoratori hanno proposto alla Soprintendenza di organizzare una stagione estiva e, contrariamente a quanto indicato nell’interpellanza, tale idea è stata esaminata, ma purtroppo al momento attuale non è possibile sapere se e quando sarà possibile organizzare eventi all’aperto, cosa peraltro al momento esclusa anche dall’ultimo DPCM. Nel frattempo il Teatro ha attivato la propria presenza digitale con risultati importanti, con la messa a disposizione di contenuti in proprio possesso, con la proposta di contenuti riguardanti la Storia del Teatro e accogliendo la proposta, da parte dei lavoratori e delle lavoratrici, per la produzione di mascherine da distribuire alla popolazione. La Fondazione sta lavorando molto per progettare una serie di azioni volte al periodo successivo alla fase di lockdown e fin dall’inizio, su sollecitazione della Sindaca, ha partecipato al lavoro del Politecnico sull’attivazione di azioni volte alla riapertura in sicurezza, sia per i lavoratori, sia per il pubblico. Queste sono le informazioni, ovviamente raccolte con l’apporto della Fondazione Teatro Regio di Torino. Purtroppo ad oggi non abbiamo ancora informazioni, come sapete, dal DPCM di oggi, su quando potremo veramente cominciare a lavorare anche solo nello spazio pubblico. Il Teatro però c’è, è un’interlocuzione costante, è coinvolto nelle nostre attività, quindi credo che appena sarà possibile ci riattiveremo e riattiveremo quella funzione fondamentale del Teatro, che è anche quella di portare la musica al di fuori della propria sala, per andare a raggiungere il pubblico, che diversamente non potrebbe accedere al Teatro. |