Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Passo all’interpellanza successiva, si tratta della n. mecc. 202000885/002. Risponde l’Assessora Leon ad una serie di presentatori, che sono Pollicino, Scanderebech, Curatella, Patriarca e Tresso, e l’interpellanza ha questo titolo: “Prescrizioni e quarantena: quali attività e prospettive per il Teatro Regio di Torino?” FERRERO Viviana (Vicepresidente) È stata presentata il 27 marzo del 2020, quindi passo subito la parola all’Assessora Leon, che vedo a metà. Prego. LEON Francesca Paola (Assessora) Io sono intera però. Allora, mi accingo a rispondere alle domande inserite in questa interpellanza, dove si chiede se la Sindaca e l’Assessora abbiamo sollecitato il Teatro Regio in merito ad alcune domande. Allora la Sindaca e il Consiglio di Indirizzo seguono costantemente le attività del Teatro e sono stati aggiornati puntualmente sulle azioni intraprese da parte del Sovrintendente in questa emergenza, seguendo le disposizioni e ascoltando i lavoratori anche in merito a proposte per il periodo successivo alla chiusura, e bisogna ricordare che la Fondazione non ha deciso autonomamente di sospendere la propria attività, ma, nel rispetto dei decreti succedutisi negli ultimi mesi e dagli ulteriori chiarimenti disposti dal MiBACT, si è vista obbligata a sospendere ogni attività. La chiusura dei teatri è stata disposta sin dalla fine del mese di febbraio, come tutti sapete. La Fondazione non ha sospeso completamente la propria attività, ma ha da subito dato la possibilità al proprio personale amministrativo di lavorare con modalità di lavoro agile. Vista la natura privatistica del rapporto di lavoro, la possibilità di svolgere la prestazione lavorativa con modalità di lavoro agile è stata effettuata, come da indicazioni del MiBACT, verificando con la massima attenzione la compatibilità con la tipologia di mansione dei dipendenti. Lo smart working, infatti, può essere utilizzato esclusivamente al fine di assicurare il funzionamento ordinario dell’attività. Stante quanto sopra, la Fondazione, vista la sospensione delle attività dei teatri disposta dal Governo e la conseguente sospensione della stagione operistica in corso, non ha potuto, sino ad oggi, dare la possibilità al comparto artistico di espletare l’attività lavorativa con modalità di lavoro agile. Come da indicazioni del MiBACT, la Fondazione ha dato la possibilità ai propri lavoratori, per i quali non è stato possibile applicare lo smart working, di utilizzare le ferie e permessi pregressi, prima di accedere al Fondo di integrazione salariale. La Fondazione si è inoltre attivata per organizzare, con tutte le difficoltà del caso in questo momento, un corso di formazione in materia di modello organizzativo 231 del 2001 Anticorruzione e Trasparenza, destinato a tutti i circa 300 lavoratori, naturalmente a distanza e quindi in modalità di smart working. Il Ministero ha chiaramente detto che lo smart working non era in questa fase applicabile, al Teatro chiuso, al comparto artistico delle fondazioni lirico-sinfoniche. Per quanto riguarda le domande 1) e 2), rispondo in modo unico: i rappresentanti dei lavoratori hanno proposto alla Soprintendenza di organizzare una stagione estiva e, contrariamente a quanto indicato nell’interpellanza, tale idea è stata esaminata, ma purtroppo al momento attuale non è possibile sapere se e quando sarà possibile organizzare eventi all’aperto, cosa peraltro al momento esclusa anche dall’ultimo DPCM. Nel frattempo il Teatro ha attivato la propria presenza digitale con risultati importanti, con la messa a disposizione di contenuti in proprio possesso, con la proposta di contenuti riguardanti la Storia del Teatro e accogliendo la proposta, da parte dei lavoratori e delle lavoratrici, per la produzione di mascherine da distribuire alla popolazione. La Fondazione sta lavorando molto per progettare una serie di azioni volte al periodo successivo alla fase di lockdown e fin dall’inizio, su sollecitazione della Sindaca, ha partecipato al lavoro del Politecnico sull’attivazione di azioni volte alla riapertura in sicurezza, sia per i lavoratori, sia per il pubblico. Queste sono le informazioni, ovviamente raccolte con l’apporto della Fondazione Teatro Regio di Torino. Purtroppo ad oggi non abbiamo ancora informazioni, come sapete, dal DPCM di oggi, su quando potremo veramente cominciare a lavorare anche solo nello spazio pubblico. Il Teatro però c’è, è un’interlocuzione costante, è coinvolto nelle nostre attività, quindi credo che appena sarà possibile ci riattiveremo e riattiveremo quella funzione fondamentale del Teatro, che è anche quella di portare la musica al di fuori della propria sala, per andare a raggiungere il pubblico, che diversamente non potrebbe accedere al Teatro. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Assessora Leon. Passo la parola alla Consigliera Pollicino. POLLICINO Marina Grazie, Presidente. Naturalmente ringrazio anche l’Assessora per la risposta e le chiedo poi cortesemente, se ha il testo scritto, di girarmelo. La mia interpellanza, Assessora, depositata il 27 marzo, si è resa necessaria a valle di una serie di interlocuzioni del Sovrintendente Sebastian Schwarz con le Organizzazioni Sindacali e a causa di alcune sue esternazioni, che allora avevano allarmato i lavoratori. Infatti il 23 marzo, quindi qualche giorno prima, ai rappresentanti dei lavoratori, che avevano chiesto, sulla base del documento del Direttore Generale Cutaia e sulla base delle indicazioni fornite dai decreti attuativi per l’emergenza Covid-19, di esperire, prima di usare gli ammortizzatori sociali, che avrebbero causato una riduzione salariale, tutte le soluzioni consentite dall’ordinamento, cioè fruizione di ferie pregresse e maturande, congedi, banca ore, permessi e gli altri analoghi istituti previsti dalla contrattazione collettiva. Il Sovrintendente dava una risposta abbastanza perentoria nei toni, cito testualmente: “...Constatare con rammarico...” dovendo egli “...constatare con rammarico un’evidente difficoltà a comprendere la situazione da parte dei lavoratori” e ancora: “Il ricorso agli ammortizzatori sociali è una scelta obbligata per salvaguardare il bilancio della Fondazione”, ma soprattutto escludeva decisamente qualunque idea di attività per la prossima estate, come anche lei ha detto poc’anzi, perché: “Organizzare una stagione festival entro i prossimi 3-4 mesi non ci sembra realizzabile”, laddove invece i lavoratori proponevano una ministagione tra luglio e agosto, all’aperto, di titoli di repertorio sinfonico con coro e orchestra, magari nel cortile di Palazzo Reale, dove già negli anni passati si erano tenuti spettacoli. Per cui si procedeva al lavoro agile, applicato solo ad una parte del personale, soprattutto amministrativo, ma non alle masse artistiche e al settore tecnico della Direzione Allestimenti, i quali, se non disponevano di ferie e permessi, venivano messi in cassaintegrazione, il cosiddetto FIS, senza però tenere in considerazione il fatto che il FUS dovrebbe essere già stato in gran parte anticipato attraverso le determine del MiBACT e del MEF, e di questo non possiamo che chiedere conferma a lei, Assessora Leon, e che le produzioni e gli spettacoli cancellati costituiscono un consistente risparmio per il Teatro. Inoltre ulteriori sovvenzioni arriveranno dalla ripartizione del Fondo emergenze spettacolo, cinema ed audiovisivo per l’anno 2020, dotato di circa 130 milioni di euro, oltre al rimborso dei biglietti, come sancito dal Ministro Dario Franceschini. E ancora sappiamo che il FUS per il 2020 non solo è stato confermato, ma anche integrato di 10 milioni da ripartire, tutto questo con l’evidente avvallo dell’attuale Amministrazione, considerato che la Sindaca è la Presidente del Consiglio di Indirizzo della Fondazione e che avrebbe titolo ad esprimere la sua posizione, posizione peraltro non ancora chiara, perché non risultano pervenute, né ai lavoratori, né alla Città, dichiarazioni ufficiali in proposito, Città e lavoratori che non possono non chiedersi se devono continuare a pesare sulle casse dello Stato. E tutto questo mentre i Sovraintendenti di altre Fondazioni lirico- sinfoniche nello stesso periodo attivavano il lavoro agile, attività di formazione o recupero banca ore o quant’altro consentito, come ad esempio mi risulta avrebbe fatto il Teatro Lirico di Cagliari, il Comunale di Genova, la Fondazione Petruzzelli di Bari, il Comunale di Firenze e il Massimo di Palermo, dimostrando evidente coraggio e, soprattutto, desiderio di tutelare i propri lavoratori, anche a fronte di calcoli meramente ragionieristici di bilancio. Non è un caso se il 10 aprile Francesco Giambrone, il Presidente dell’ANFOLS, che riunisce le 12 fondazioni lirico-sinfoniche, in un’intervista al Corriere della Sera, sottolineando che, seguendo le direttive del Decreto, la cassaintegrazione si attuerà a scacchiera, ma dopo ferie smaltite e permessi, ipotizzava idee e attività innovative, ed altri Sovrintendenti si stavano attivando per far suonare gli orchestrali da casa con concerti online, altri ancora stavano valutando programmi musicali da trasmettere per televisione, radio o rete, per non parlare del Sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, che il 24 marzo anticipava l’iniziativa di mascherine fatte dalle sarte del teatro. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Concluda, grazie. POLLICINO Marina Sì, mi avvio alla conclusione, Presidente. A Torino a marzo la sottoscritta, sollecitata da alcune lavoratrici, inviava proprio personalmente alla Sindaca e anche a lei, Assessora, una serie di progetti, tra cui appunto quello delle mascherine, però soltanto ai primi di aprile il Sovrintendente annunciava l’iniziativa; fra l’altro non sappiamo neanche in che termini di sicurezza, sia per le lavoratrici che per le stesse mascherine. Comunque l’ultima osservazione, Presidente, sulla differenza dei toni e dei provvedimenti: mentre Giambrone nella sua intervista affermava con atteggiamento positivo e propositivo: “Suggerirò incontri con organizzatori, intellettuali e creativi, immagino un balletto intitolato ‘Covid-19’, con ballerini a distanza di un metro, si può mettere l’orchestra in platea e alcune decine di spettatori nei palchi, si può accentuare lo streaming a pagamento...”... FERRERO Viviana (Vicepresidente) Consigliera... POLLICINO Marina Sì, sì, arrivo, finisco, “...su allestimenti affidati a nuove tecnologie” ancora ieri un altro, il 25 aprile, il Carlo Felice di Genova, si teneva un significativo concerto commemorativo, il nostro Sovrintendente cinque giorni dopo in un’altra intervista dichiarava: “Come metto 80 musicisti nella buca dell’orchestra?”, e ancora... FERRERO Viviana (Vicepresidente) Basta, Consigliera. POLLICINO Marina L’ultimo, ho finito. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Ha due minuti di sforamento, mi scusi. POLLICINO Marina (Voci sovrapposte) ...se è vero che il Ministro Franceschini abbia lasciato intendere che per il 21 (incomprensibile) sarà influenzato e terrà conto della produttività di quei teatri che avranno dato prova di capacità innovativa e creativa, proviamo ad indovinare chi verrà penalizzato, Presidente? Proviamo ad indovinare? Grazie. |