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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Aprile 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 19
MOZIONE 2020-00893
(MOZIONE N. 13/2020) "PER RESTARE A CASA, BISOGNA AVERNE UNA" PRESENTATA IN DATA 30 MARZO 2020 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Questa mozione, che è datata 1° aprile, ha, anche questa, come quella
precedente, un aspetto contingente, che riguardava la segnalazione avanzata, non
soltanto attraverso la mozione, ma attraverso incontri intercorsi con la Giunta e
attraverso pronunciamenti della Federazione nazionale che si occupa delle persone
senza fissa dimora, proprio la tematica della particolare esposizione al rischio delle
persone senza fissa dimora, relativamente alle ore trascorse fuori dai Servizi e dai
sistemi di protezione, laddove questi, per ottemperare alle esigenze di distanziamento,
non potevano più consentire l’utilizzo in orario diurno di spazi collettivi. E quindi si
poneva, in una condizione molto contingente e molto urgente, una problematica
relativamente all’equilibrio tra le opportunità offerte e le esigenze effettive. Anche in
questo caso abbiamo ascoltato nelle diverse comunicazioni in Consiglio Comunale quali
siano state le iniziative adottate dalla Giunta di Torino, ma anche dalle Amministrazioni
Comunali nel loro insieme, sia in termini preventivi, sia in termini di gestione di
situazioni acute che si sono poi manifestate. Contestualmente al tema della dimora delle
persone prive di abitazione, esiste tutta la tematica che ci è resa visibile dalle settimane
che abbiamo alle spalle e che purtroppo continua, che riguarda le modalità di
approvvigionamento dei beni alimentari e non solo alimentari di prima necessità, sia per
le persone impossibilitate a raggiungere i luoghi di vendita e di consumo, sia per le
condizioni economiche, che rendono impraticabile per soggetti che prima fruivano di
Servizi di erogazione liberale, delle mense, di soggetti di terzo settore e che non
potevano più né raggiungere quei luoghi, né essere ragionevolmente inserite in un
percorso quale quello cui erano abituati, e in questo si è sopperito con le diverse misure
del “Programma Snodi” della Protezione Civile e dell’Assessorato Politiche Sociali e
con tutto il programma, attivato in base alle risorse nazionali. Questi due esempi ci
rendono evidente come, ancorché avendo potuto agire in condizioni di emergenza, non
si fosse, non parlo solo della condizione torinese, attivi nell’avere una rete di protezione
che potesse intervenire in urgenza ed in emergenza, e quindi si è dovuto procedere con
attivazione, sforzo, fatica, presenza costante, per far fronte al bisogno. Allora, la
proposta conclusiva di questa mozione è quella per la quale, analogamente a quanto
succede per la Protezione Civile, si predisponga un piano di interventi di emergenza per
la protezione sociale, che ovviamente tutti ci auguriamo non debba essere attivato con
continuità, anzi, ci auguriamo debba essere attivato il più lontano possibile nel tempo,
tuttavia dovrà essere conservato e mantenuto in buona qualità; nel senso che, se oggi noi
costruiamo un elenco di soggetti che partecipano al “Programma Snodi”, che si
attivano, che offrono soluzioni abitative alternative, non è detto che di qui ad un anno
gli stessi soggetti, le stesse realtà siano egualmente capaci di sostenere quello sforzo,
egualmente presenti, egualmente attivi e quindi bisognerà verificarlo, sostituirlo.
Quindi, in sostanza, anche questa è una mozione che parte dall’oggi per guardare al
domani e quindi propone di costituire un piano di protezione sociale, che venga
costantemente monitorato dalle strutture dell’Ente Comune e che possa prontamente
entrare in funzione in malaugurate condizioni di emergenza. Grazie.

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