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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Aprile 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2020-00938
"RINVIAMO IL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE SEZIONI DI SCUOLA DELL'INFANZIA MUNICIPALE" PRESENTATA IN DATA 10 APRILE 2020 - PRIMA FIRMATARIA PATRIARCA.
Interventi
DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Grazie, Presidente. L’interpellanza ripropone un tema già ampiamente trattato in questo
Consiglio e in V Commissione, di cui riassumo in premessa gli aspetti principali. La
riduzione delle 15 sezioni delle scuole dell'infanzia prosegue il percorso di
razionalizzazione già iniziato da diversi anni in conseguenza del calo demografico, un
fattore accompagnato da una situazione di pensionamenti e di invecchiamento del
personale che non ha precedenti per numero nella Città di Torino e questo in un quadro
di ridimensionamento delle risorse finanziarie che non è banale e che impone particolare
attenzione nell'utilizzo efficace ed efficiente delle risorse stesse. Il piano di
razionalizzazione è anche coerente con gli indirizzi politici deliberati dal Consiglio
Comunale, che prevedono una contrazione delle sezioni di scuola dell'infanzia, entro
certi limiti, per poter meglio garantire la tenuta complessiva della gestione diretta,
mantenendo personale il più possibile stabile e preservando la qualità delle nostre
scuole, che vedrebbe diversamente una quantità eccessiva di posti vacanti. È una
riduzione che mette al centro il bambino e la sua esigenza di fruire di opportunità
educative. Considerando che nella scuola dell'infanzia la frequenza nel sistema cittadino
è garantita a tutti. Nel 2019 c'erano già 1000 posti vuoti e altrettanti sono previsti nel
2020, mentre per la maggioranza dei bambini in età da nido questo non succede ed è per
questo che le linee di indirizzo hanno evidenziato la necessità di puntare sui Nidi, la cui
offerta è propria della città e l'Amministrazione ha mantenuto fede a questo impegno
confermando i posti attuali nei Nidi per l'anno scolastico 20-21. Fatta questa necessaria
premessa sono a rispondere nel merito della nuova situazione determinata
dall’emergenza Coronavirus che i presentatori dell'interpellanza pongono come motivo
per rinviare di un anno la razionalizzazione. In particolare tale motivazione riguarda,
cito testualmente, “La sospensione improvvisa delle attività educative e didattiche di
tutte le Scuole dell'Infanzia a partire dal 26 febbraio 2020 e la conseguente impossibilità
di accompagnare gli alunni delle sezioni che dovranno essere razionalizzate alla
comprensione della nuova organizzazione didattica che vedrà i bambini divisi su diverse
classi con diverse maestre”. È vero, a causa della sospensione non è stato possibile
accompagnare le bambine e i bambini interessati dal cambiamento di classe in questo
processo di dimensionamento come avevamo previsto e come avremmo voluto,
cambiamento che però non riguarda solo i bambini delle 15 sezioni e che non è un fatto
eccezionale nella vita di una scuola, ma è comune a tutte le bambine e i bambini che,
per ragioni indipendenti dalla loro volontà, ogni anno devono fare i conti con la stessa
questione, coloro che passeranno alla primaria, chi cambierà l'insegnante perché
quest'ultima ha deciso di chiedere il trasferimento o il passaggio allo Stato, o andrà in
pensione e così via. Basti pensare che dei 30 posti che si liberano nelle scuole oggetto di
razionalizzazione, solo 18 sono di ruolo, cioè a tempo indeterminato e di questi a tempo
indeterminato 5 andranno in pensione il prossimo anni, quindi sono solo 13 le
insegnanti che dovranno cambiare scuola a causa della razionalizzazione. Ma i problemi
che avremo di fronte alla ripresa dei servizi, nella cosiddetta fase 2, sono assai più
complessi di quelli illustrati dagli interpellanti e riguardano tutte le bambine e i bambini
delle Scuole dell'Infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, ovviamente non solo
torinesi. Non siamo ancora in grado di sapere quando e come riapriranno le nostre
strutture e con ogni probabilità le modalità di erogazione, fruizione dei servizi, saranno
diverse da quelle del passato perché bisognerà adottare una serie di misure di
prevenzione, contenimento e contrasto della diffusione del virus Covid-19. L’auspicata
riapertura comporterà quindi una profonda revisione dell'organizzazione e della
fruizione dei servizi al fine della costruzione di un impianto adeguato ai bisogni
educativi dei piccoli utenti e al sostegno delle loro famiglie, nonché rispettoso delle
misure di tutela della salute di tutte le persone interessate. In questa nuova situazione la
questione della relazione con le insegnanti, il progetto educativo, l'uso degli spazi
dovranno essere affrontati in modo differente da quelli ai quali siamo stati abituati
finora. Sono grandi temi, sui quali stiamo lavorando anche con le nostre insegnanti e
siamo convinti che il nostro personale, in stretta collaborazione con le famiglie che
vogliamo coinvolgere in questo processo, metterà la stessa passione e professionalità
riconosciute da tutti per sostenere le bambine e i bambini in questa transizione rispetto
alla quale mi pare sia molto ridimensionato il tema della continuità nella stessa sezione,
perché dovremmo ripensare anche il concetto di sezione rispetto alla necessità di
prevedere probabilmente piccoli gruppi isolati tra loro, modalità di accesso con orari
distribuiti nel tempo, utilizzo diverso degli spazi disponibili e così via. In un'intervista
su La Stampa il 2 aprile scorso, la prima firmataria di questa interpellanza pone, come
prioritario per organizzare la fase 2 nella scuola, il tema delle strutture e degli spazi e
non si può che concordare. Questa considerazione però non è solo applicabile alle
scuole statali, ma diventa fattore importante anche nelle scuole comunali e le 15 sezioni
delle 15 scuole oggetto della razionalizzazione, il fatto di non aver saturato tutti gli
spazi sezione con un locale in più disponibile in ognuna ci consentirà di riprogrammare
degli spazi in funzione di favorire una nuova organizzazione adeguati ai bisogni delle
bambine e dei bambini, ma anche meglio rispondente alle esigenze di salute di tutte le
persone interessate. Non ha quindi, purtroppo, alcun fondamento pratico e concreto la
considerazione di un rinvio quale, cito di nuovo, strumento straordinario per poter
garantire una gestione accettabile delle situazioni una volta che si ritorni alla normalità,
semmai è vero il contrario. La riapertura dei servizi, come già detto, non coinciderà con
il ritorno alla normalità così com'era prima, ma è molto probabile che si dovranno
attivare modalità di funzionamento diverse per un tempo non ancora definito o
definibile. Vi sono anche ulteriori considerazioni tecnico-amministrative non secondarie
che rendono la proposta degli interpellanti non attuabile. In primo luogo, infatti, come
noto, il periodo delle iscrizioni alle Scuole dell’Infanzia per l’anno 20-21 è ampiamente
scaduto al 31 gennaio scorso. Le iscrizioni avvengono in contemporanea per tutti i
soggetti gestori, scuole comunali, scuole statali e scuole paritarie. Alla data odierna,
pertanto, tutti i genitori dei bambini in età hanno optato per le scuole anche secondo i
posti disponibili e resi pubblici, appunto, all'inizio del periodo delle iscrizioni. Le
famiglie si sono sicuramente orientate nella segnalazione nella scelta sulla base della
disponibilità di posti. Sulla scorta delle domande è stata pubblicata la graduatoria
provvisoria. È scaduto il termine per la presentazione dei ricorsi e l'approvazione della
graduatoria definitiva di tutte le scuole comunali, convenzionate e statali delle
Circoscrizioni 2 e 7, che sono le scuole che aderiscono al nostro sistema di iscrizioni,
non è ancora avvenuta solo perché le Commissioni Circoscrizionali non hanno potuto
provvedervi a causa della situazione di emergenza. Gli uffici della Divisione pertanto
hanno attivato l'articolo 28 del Regolamento sulle Scuole dell’Infanzia e nei prossimi
giorni, una volta esaminati i ricorsi giunti per l'attribuzione dei punteggi, si provvederà
all'approvazione della graduatoria definitiva. Immaginate cosa significa modificare una
decisione assunta in merito ai posti disponibili. Chi si intende un minimo di Diritto
Amministrativo sa che non si cambiano le regole di un procedimento in corso, quindi
non basterebbe scorrere le graduatorie, ma bisognerebbe riaprire ex novo le iscrizioni
per permettere a tutti di scegliere con le nuove disponibilità; decisione non solo non
sostenibile dal punto di vista della legittimità del procedimento amministrativo, ma di
notevole impatto organizzativo, oltre che sulle nostre scuole, anche su quelle degli altri
gestori, comprese le scuole statali tutte, che hanno già inviato i dati per l'assegnazione
dell'organico e che potrebbero veder cambiare le accettazioni, il numero di allievi per
classi e conseguentemente l'organico loro assegnato. Oltre a questi aspetti tecnici,
rimangono inalterate le ragioni di merito già ricordate in premessa, in attuazione delle
indicazioni espresse dal Consiglio Comunale e le linee di indirizzo del nuovo sistema
integrato per l'Infanzia. E queste ragioni non sono venute meno con la nuova situazione
che stiamo vivendo, ma semmai sono ancora più stringenti perché sarà da considerare
per il piano del fabbisogno del personale, oltre ai vincoli di spesa, che limitano la
capacità assunzionale della Città, e alle necessità presenti negli altri settori, ricordiamo
ancora una volta anagrafi, tecnici (incomprensibile) …del sociale, bisognerà anche
considerare l'impatto economico finanziario nel bilancio comunale dell’emergenza
sanitaria in corso. In proposito l'interpellanza in discussione riguardo al rinvio della
decisione recita: “Il risparmio effettivo dell'operazione in relazione all’andamento della
spesa dei sistemi educativi sarebbe risibile perché limitato a poche scuole e poche
sezioni”. Intanto vorrei osservare che l'assunzione di 30 insegnanti in più peserebbe sul
bilancio in un anno per oltre un milione di euro, una cifra che nell'attuale contingenza,
ma anche considerata in assoluto, o in un rapporto alla spesa complessiva, a me non
pare mai di poterla definire risibile, soprattutto perché sono risorse dei cittadini. Qua
non è una questione di risparmio, ma di buon utilizzo delle risorse ad oggi disponibili
per tutti i motivi che ho già elencato prima, vi si aggiungono quelli dell'emergenza
sanitaria che chiamano anche il tema di avere più risorse per assumere più insegnanti,
non per aumentare le sezioni, ma per gestire meglio la ripresa. In conclusione, io credo
che, seppur comprensibile e legittimo il parere diverso sulle scelte o sui criteri da chi in
questa fase è stato coinvolto nella razionalizzazione, la cura e l'attenzione da parte
dell'Amministrazione per gli alunni, per le famiglie, per il personale, per i cittadini
torinesi, si debba esprimere nell'affrontare le questioni con responsabilità, con scelte
anche difficili, ma avendo veramente a cuore il benessere complessivo del servizio
rivolto ai nostri piccoli utenti e di interesse collettivo, tenendo presente gli obiettivi di
sistema integrato, di sostenibilità, sviluppo e qualità dei servizi a gestione diretta
contenuti nelle linee di indirizzo che sono la visione politica e la strada già tracciate da
questo Consiglio Comunale. Grazie, Presidente.

DI MARTINO Antonietta (Assessore)
Sì, grazie. Sì, vorrei replicare.

DI MARTINO Antonietta (Assessora)
Allora, ringrazio tutti i Consiglieri per i loro interventi, prendo atto che non ci sono
obiezioni sui contenuti specifici della mia risposta, a quanto generici richiami a
separazione di ruoli politici o amministrativi. Io vorrei far notare che la mia risposta è
costruita sulla base di quanto richiesto dagli interpellanti, quindi non si può chiedere
una cosa, qualcosa di preciso, e cioè in questo caso la continuità didattica nelle sezioni
come motivo per il rinvio e poi stupirsi se l’Assessore risponde in modo puntuale a
quanto richiesto, e mi spiace anche che si continui a dire: “L’Assessore risponde in
modo tecnico e non in modo politico”, volutamente io ho fatto una premessa
richiamando le linee di indirizzo perché quello che sta facendo l’Assessorato è sostenuto
da un forte orientamento politico, le linee di indirizzo che sono state presentate dalla
Maggioranza e sono state volute fortemente anche dalla sottoscritta, sono di indirizzo, è
una visione politica che prevede delle azioni specifiche per lo sviluppo dei servizi, e poi
non è vero che non sia prevista la contrazione delle sezioni delle scuole dell’infanzia,
quindi leggetele bene queste linee di indirizzo. C’è questa prospettiva di riduzione
proprio perché si deve andare a sostenere invece il discorso dei nidi dove non abbiamo
una popolazione infantile che frequenta, almeno non ne abbiamo in una percentuale che
abbiamo ritenuto sufficiente, e quindi nella buona Amministrazione, nell’uso delle
risorse si è deciso per scelta politica di sostenere quella parte, di ridurre un po’ la parte
della scuola dell’infanzia perché si potesse favorire la frequenza di tutti i bambini che in
un caso è garantita, quella della scuola dell’infanzia, nel caso dei nidi no.
Quindi mi spiace che qualcuno provi fastidio che un Assessore oltre che lavorare
fortemente anche come indirizzi politici sia anche un Assessore competente, tecnico e
risponda nel merito preciso delle richieste tecniche anche che vengono fatte nelle
interpellanze. Pretendere che in questa risposta si parlasse anche compiutamente della
fase 2, l’ho fatto nel momento in cui era attinente alla richiesta dell’interpellanza, e cioè
l’impossibilità di garantire la relazione educativa a cui abbiamo sempre fatto riferimento
nel passato, ma se si vuole che l’Assessore parli di questo tema, sono disponibilissima
in una Commissione o in un’altra situazione in cui sarà possibile farlo, perché
l’Assessore, l’Assessorato, i nostri uffici si sono già mossi, hanno già fatto delle azioni,
quindi volentieri riferirò nella sede opportuna. Grazie.

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