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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Aprile 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2020-00938
"RINVIAMO IL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE SEZIONI DI SCUOLA DELL'INFANZIA MUNICIPALE" PRESENTATA IN DATA 10 APRILE 2020 - PRIMA FIRMATARIA PATRIARCA.
Interventi
LO RUSSO Stefano
La risposta dell’Assessore Di Martino è paradigmatica di un’impostazione che noi non
condividiamo e che molto meglio di me hanno descritto la collega Patriarca e la collega
Artesio, un’impostazione del tutto tecnocratica che confonde in maniera brutale e, a
nostro modo di vedere, assolutamente impropria i ruoli di indirizzo politico da quelli di
gestione operativa. Pur comprendendo le caratteristiche curriculari dell’Assessore Di
Martino, e certamente riconoscendone il profilo di carattere tecnico, ci tocca ricordarle
che esiste una separazione piuttosto netta non solo di funzioni ma anche di
impostazione, e che fare l’Assessore non è fare il direttore. Questa premessa è lo sfondo
intorno a cui si muovono alcune considerazioni politiche relativamente a quello che ha
letto l’Assessora Di Martino oggi qui - che ovviamente parte da un presupposto, come
diceva bene la collega Artesio - anacronistico, nel senso che c’è una difesa a oltranza di
un’impostazione che è stata data e per certi versi argomentata, addirittura si evoca il
tema del diritto amministrativo introducendo il dubbio che chi scrive sia completamente
sprovvisto di qualunque elemento di diritto amministrativo; vede, Assessore Di
Martino, il punto non è tanto quello. Noi siamo un pochino infastiditi, lo dico con
franchezza, dell’assenza del tema scuola e del tema infanzia nell’azione del nostro
Governo, e lo dico da Capogruppo del Partito Democratico, cioè di una forza politica
che sostiene l’attuale Maggioranza di Governo. Questo argomento - i bambini, le
scuole - è completamente sparito dall’agenda politica, noi sentiamo parlare
costantemente di spiagge, di plexiglass, sentiamo parlare di ogni genere di amenità, ma
dei milioni e milioni di bambini che in questo Paese sono a casa a fare didattica a
distanza, che a breve sarà terminata e che, diciamo così, dai primi di giugno avranno un
buco di tre mesi davanti a loro perché saranno di fatto gestiti da famiglie - non diciamo
dai nonni perché i nonni vanno salvaguardati - con una logica che è quella del bonus
babysitter, impone alla Politica locale, Assessora de Martino, non dovrebbe farlo tanto
lei che ha un profilo diverso, ma certamente dovrebbe farlo a nostro modo di vedere la
Sindaca Appendino in sede ANCI, di battere i pugni sul tavolo al Governo nazionale.
Noi non possiamo, e lo dico da esponente in questa sala di una forza politica che è al
Governo, continuare in questo balbettio e in questa assenza completa di
prioritarizzazione di questa questione; se la risposta per questo tipo di sollecitazioni non
arriva da quelle che dovrebbero teoricamente essere forze che si autodefiniscono, mi
viene da dire, di sinistra o di centrosinistra che invece appaiono molto più concentrate
nel tutelare interessi economici, ribadiamo, legittimi perdendo completamente di vista
quella che è una vera emergenza che fondamentalmente si porrà alla riapertura delle
aziende per tantissime donne e uomini che riprenderanno a lavorare e che non avranno
le possibilità di rimettere in pista questioni legate alla gestione dei loro figli, questo è un
grave problema politico, non è tecnico, non è amministrativo, è politico.
Allora, Assessora De Martino, perché prendo questo come esempio anche se
personalmente questa questione mi irrita parecchio? Perché la risposta burocratica, del
tutto burocratica, che lei ha dato a questa sollecitazione nell’interpellanza, in realtà
purtroppo conferma e traduce quello che noi stiamo denunciando, cioè una totale
assenza di iniziativa politica su questi temi; a partire da queste apparentemente piccole,
cose, come il dimensionamento di una scuola, si capisce benissimo qual è
l’impostazione del tutto burocratica, del tutto tecnocratica e completamente sprovvista
di quella che è una sensibilità politica di sinistra, scusate se lo dico con questo tipo di
fermezza, che dovrebbe mettere al centro le politiche dei bambini e delle persone più in
difficoltà e più indifese, che sono esattamente le famiglie più fragili, quelle per
intenderci che non se la possono permettere la babysitter che prevede il nostro Premier
Conte, e neanche i congedi parentali, perché se prendono i congedi parentali magari
rischiano pure il posto.
Allora, dov’è la Città di Torino di fronte a questi tipi di problemi? È lì che aspetta le
direttive del DPCM? Dov’è Appendino di fronte a questo tipo di problemi? Cosa sta
facendo a parte un filotto di post o mandare la sua Assessora nella Sala Rossa virtuale e
rispondere a un’interpellanza leggendo una relazione tecnica? È questo il nodo politico
della questione. Io credo, come han già detto le mie colleghe, che nel merito specifico...
(voci sovrapposte).

LO RUSSO Stefano
Concludo, Presidente ...di una talmente elevata evidenza che forse non viene..., nel
momento in cui c’è un muro di questa durezza che neanche si fa venire il dubbio che
forse varrebbe la pena sospendere questo ridimensionamento, alziamo le mani. Però il
tema politico è l’altro, e sull’altro, mi dispiace, questa Città e questa Amministrazione
non sta facendo proprio niente.

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