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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Aprile 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2020-00808
"LICEO COREUTICO 'GERMANA ERBA': QUALE FUTURO PER UN'ECCELLENZA CITTADINA?" PRESENTATA IN DATA 5 MARZO 2020 - PRIMO FIRMATARIO MAGLIANO.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Passiamo all’interpellanza successiva, si tratta della 202000808/002, l’interpellante è
sempre il Consigliere Magliano, la risposta viene data dall’Assessora Leon a questa
domanda:

“Liceo Coreutico ‘Germana Erba’: quale futuro per un’eccellenza cittadina?”

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Darei subito la parola all’Assessora, grazie.

LEON Francesca Paola (Assessora)
Buongiorno, scusate, ho una connessione molto instabile oggi, spero di arrivare fino alla
fine. Allora, rispondo all’interpellanza del Consigliere Magliano riguardo il Liceo
Coreutico “Germana Erba”, alla prima domanda “se l’immobile utilizzato dal Liceo
‘Germana Erba’ sia di proprietà del Comune e, se sì, se sia stata stipulata una
convenzione, quale sia la scadenza e se il liceo sia in regola o se presenti morosità negli
adempimenti finanziari verso il Comune”, allora, la proprietà della struttura denominata
Teatro Nuovo è una proprietà comunale, il Comune ha stipulato una convenzione con il
concessionario che credo che risalga al ’99, quindi per 25 anni, il cui contratto scadrà il
31 gennaio 2022. A febbraio del 2020 la Fondazione rispettava la rateizzazione per il
rientro del debito pregresso, maturato verso la Città e concordato con la stessa, il canone
di concessione annuo è di 44.441,67 euro. La situazione dei pagamenti è la seguente:
canoni correnti versati regolarmente fino al trimestre febbraio/aprile 2020 incluso, non
hanno versato piccoli importi relativi ad interessi su piani di rientro, ma è pochissima
roba, piani di rientro rispettati rispetto all’accordo transattivo dell’11 novembre 2014,
mancano una tranche, non hanno versato una tranche, le ultime due rate, 6 e 7, per un
importo residuo a debito pari a 52.174 euro e una seconda tranche molto più rilevante di
debito di 375.000 euro. L’esposizione della Fondazione Teatro Nuovo nei confronti
della Città ad oggi è pari a 427.174,26 euro, questo è lo stato dell’arte sullo stato
debitorio della Fondazione Teatro Nuovo nei confronti della Città, una situazione che si
trascina da molti anni.
2) “Se l’Amministrazione possiede un progetto per la manutenzione e
rifunzionalizzazione e ristrutturazione degli spazi occupati dal liceo”. Il contratto di
concessione prevede che la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile sia
totalmente a carico del concessionario, anche perché nel 2009 la Città che aveva dato la
garanzia con fideiussione per rimettere a posto l’immobile si è fatta carico di quella
spesa. Altra cosa è invece quale sia l’indirizzo che l’Amministrazione intende
percorrere per il recupero della struttura. Oggi non vi è un progetto definito nel
dettaglio, ma linee di indirizzo prodromiche alla progettazione degli spazi che
rispondono alle necessità raccolte dall’Assessorato in questi anni nell’interlocuzione
con l’insieme dei soggetti che operano nel campo delle arti performative e più in
generale dello spettacolo dal vivo. Vi è in Città una carenza di spazi, non solo per
ospitare spettacoli e prove delle grandi istituzioni, ma soprattutto spazi per ospitare
attività di gruppi, associazioni, compagnie piccole e medie che necessitano di luoghi
idonei all’elaborazione, allo sviluppo e alla rappresentazione delle proprie produzioni. I
maggiori enti teatrali, e lo stesso Teatro Regio, lamentano la difficoltà in cui spesso
versano per l’assenza di spazi nei quali possono essere realizzate prove degli spettacoli
in allestimento che non possono essere ospitati nelle loro strutture a causa della
programmazione che impegna i loro spazi. Il Teatro Nuovo potrebbe rappresentare il
luogo in cui possono trovare casa numerosi soggetti privi di spazi e divenire un modello
di grande laboratorio dedicato all’arte performativa nelle sue diverse declinazioni. La
disponibilità di numerosi locali attrezzati, una grande sala teatrale che potrebbe essere
rimodulata e trasformata in spazio multiplo capace di ospitare contemporaneamente più
attività fanno del Teatro Nuovo uno straordinario strumento per lo sviluppo del grande
patrimonio che la nostra Città deve preservare e sostenere. La rifunzionalizzazione degli
spazi sarà pertanto orientata nella direzione indicata, ovvero di un grande spazio
polifunzionale capace di ospitare numerose attività di tipo performativo nell’ambito
dell’alta formazione, della ricerca e del confronto sulle tematiche connesse al mondo
dell’arte e della scena. La rifunzionalizzazione del Teatro Nuovo, inoltre, va a
completare l’intervento sull’asse del Po che nel piano di prefattibilità, ad oggi in fase di
verifica tecnica, non era stato incluso e che rafforzerebbe l’intervento sull’intero
complesso di Torino Esposizioni.
Punto 3) “se l’Amministrazione abbia intenzione di coniugare gli interventi di
ammodernamento strutturale con una permanenza del liceo nella sua sede storica”. La
Città ha avviato da tempo un dialogo con la Fondazione Teatro Nuovo al fine di
raggiungere un accordo che consentisse al Comune di avviare un progetto di
rifunzionalizzazione del teatro. L’ipotesi discussa con i riferenti del liceo prevedeva in
un primo momento la divisione degli spazi in modo da consentire al liceo di dare
continuità alle proprie attività formative e al contempo permettere alla Città di dare
avvio al percorso per la ristrutturazione dell’immobile con gli scopi già menzionati e
che si descrivono ulteriormente qui di seguito, immaginando anche di valutare
nell’ambito dei debiti e dei crediti tra le parti il costo di una parte degli interventi a
carico della Fondazione Teatro Nuovo. Sul finire della primavera 2019 sono stati
effettuati incontri per approfondire la proposta della Città durante i quali, relativamente
all’ipotesi di suddivisione degli spazi tra il liceo e il teatro, è stata prospettata una spesa
relativa a tale suddivisione che la Fondazione ha ritenuto insostenibile. Non essendo
dunque perseguibile la strada indicata dalla Città per la suddivisione degli spazi, la Città
si è impegnata nell’individuazione di strutture comunali alternative per ospitare il liceo,
nel frattempo resisi disponibili per la concessione a terzi. Tra le possibili strutture sono
state proposte a Fondazione Teatro Nuovo alcune soluzioni alternative agli attuali spazi,
via Reaglie, via Negarville, via Fiesole, tutte per vari motivi diversi rifiutate. L’ultima
struttura visitata, lunedì 23 settembre 2019, in via Fiesole negli spazi di un istituto
scolastico dismesso di notevole dimensione e in perfette condizioni di manutenzione, è
risultata inadatta con la motivazione di un eccessivo costo delle utenze. Nel frattempo,
si è cercato di facilitare l’incontro tra la Fondazione Teatro Nuovo e strutture private
che potessero rispondere alle esigenze del liceo, tra queste una proposta si era
individuata nell’ambito del patrimonio immobiliare dell’Opera Barolo che si era resa
disponibile, ma su questo percorso non ho avuto più aggiornamenti. È inoltre da notare
come anche nel caso in cui la Città non procedesse a richiedere, come suo diritto
eventuale in caso di necessità, la restituzione della struttura per la parte del teatro nel
momento in cui si avviassero lavori di ristrutturazione dei locali verrebbe
immediatamente meno l’agibilità di tutti gli spazi, anche di quelli destinati al liceo,
questo anche nel caso in cui venisse effettuata una compartimentazione che, a maggior
ragione, comporta la separazione degli impianti elettrici, di riscaldamento, eccetera, che
renderebbero necessari pesanti interventi di adeguamento anche nella parte di pertinenza
del liceo, rendendo di fatto inutilizzabili per gli scopi dello stesso i locali in cui si
svolgono le attività scolastiche e di formazione alla danza e al teatro. “Quali siano le
intenzioni dell’Amministrazione in vista della scadenza della convenzione, se sia stato
avviato un dialogo tra amministratori della Città e referenti del liceo”. Sul dialogo con
la Fondazione Teatro Nuovo ho ampiamente risposto in precedenza, relativamente agli
spazi del Teatro Nuovo e nello specifico di tutte le sale teatrali e degli spazi afferenti,
l’Amministrazione ha individuato l’immobile quale spazio che possiede le
caratteristiche che permettono di rispondono alle esigenze che il comparto dello
spettacolo dal vivo, quindi teatro, danza, lirica, musica, manifesta alla Città da molto
tempo. Le dimensioni dello spazio sono tali da permettere attraverso un intervento di
ristrutturazione, certamente importante, un uso articolato dei locali consentendo la
compresenza di molte attività, le potenzialità dello spazio sono tali da dare risposta a
molte delle problematiche messe in evidenza, come ho citato prima. Per gli enti
maggiori vi è necessità di spazi ulteriori, come ho detto prima, per le prove e per i
palchi, allo stesso modo con dimensioni ovviamente diverse anche i soggetti più piccoli
che affollano il panorama delle arti performative. Per questi sostanziali motivi, il ritorno
della struttura nelle disponibilità dell’Amministrazione è auspicato dalla Città al termine
del contratto di concessione. I segnali e le azioni che l’Amministrazione ha
concretamente messo in atto per evitare che il liceo si trovasse nell’impossibilità di
continuare la sua attività, gli sforzi compiuti per consentire ai giovani e alle giovane
iscritti ai corsi di terminare il loro percorso di studi senza problemi, però non ha trovato
da parte della Dirigenza della Fondazione un atteggiamento collaborativo e che facesse
intendere la volontà di raggiungere una soluzione definitiva che desse certezza a tutti.
La sfida, ad oggi, che è resa ancora più complessa, ovviamente; ora ovviamente i canoni
sono sospesi come abbiamo detto, però c’è una situazione pregressa in ogni caso
difficile anche dal punto di vista economico, quindi la sfida è ragionare a partire dalle
condizioni di sostenibilità di un corso di studi che già da molti anni ha problemi in
questo senso. Continueremo quindi a sollecitare la Fondazione Teatro Nuovo per capire
insieme quali siano le strade da percorrere e quindi individuare uno spazio adatto e
sostenibile per loro e per garantire la continuità di questa istituzione formativa seppure
privata, ma importante e che ha una grandissima tradizione nella nostra Città, quindi
bisogna mettersi attorno ad un tavolo e trovare delle soluzioni. Questo lo abbiamo fatto
fino ad adesso, continueremo a farlo, fermo restando la volontà della Fondazione Teatro
Nuovo di diciamo individuare le soluzioni più sostenibili anche per la scuola la cui
sostenibilità è già da tempo in crisi. Ho finito.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Ringrazio l’Assessora Leon. Do la parola al Consigliere Magliano, che ne ha la facoltà.

MAGLIANO Silvio
Ecco, no, volevo solo chiedere all’Assessora, prima di rispondere, perché sul primo
punto lei mi ha fatto due calcoli diversi, cioè mi ha detto che sui canoni di concessione
non si era in ritardo, però poi c’era un debito molto grosso, se può farle solo spiegare
ulteriormente la questione perché non ha suddiviso le due spese, per cui non riesco a
capire visto che io chiedevo la morosità, gli adempimenti finanziari, di quale morosità
stava parlando, Presidente, mi affido a lei se può far fare solo questa specifica
all’Assessora.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Come al solito lei mi chiede sempre di derogare alle regole. Do la possibilità di dare
questa spiegazione.

LEON Francesca Paola (Assessora)
Mi può rifare la domanda che ho sentito male?

MAGLIANO Silvio
Sì, la domanda, Assessora, rispetto al punto 1) era solo capire se tra il canone di
locazione, di concessione che lei mi ha detto all’inizio che c’era poco ritardo o qualcosa
di piccolo sugli interessi, però poi mi ha detto che c’era un’altra spesa molto più grossa
che forse era quella della ristrutturazione, se mi spiegava bene la differenza di queste
due cose.

LEON Francesca Paola (Assessora)
Allora, il tema della ristrutturazione è un tema vecchissimo, è del 1999, quindi non ha a
che fare con la situazione debitoria attuale. Sulla ristrutturazione del teatro alla fine, nel
1999, fu sostenuta dalla Città di Torino.

MAGLIANO Silvio
Okay, quindi sul canone di concessione non c’è ritardo, c’è su questa ristrutturazione?

LEON Francesca Paola (Assessora)
No, no, ci sono ritardi accumulati negli anni, per cui è cominciato diciamo un piano di
rientro, però attualmente pur essendoci il piano di rientro restano due rate
particolarmente importanti che sono quella da 52.000 euro e quella di più di 300.000
che fanno un ammontare complessivo di debito al di là del piano di rientro, perché
questo non è inserito, di circa 427.000 euro, questa è la situazione debitoria.

MAGLIANO Silvio
Okay, ma l’affitto annuale...

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Mi scusi, Consigliere, noi abbiamo delle regole, per cui l’interpellanza è
un’interpellanza e una Commissione è una Commissione, io credo che lei debba
procedere rispetto alle precisazioni che le ha dato l’Assessore e continuare, appunto,
nella trattazione, perché se no, mi scusi, sforiamo anche tutti i numeri che ci siamo già
dati. Grazie.

MAGLIANO Silvio
Chiedo scusa.

LEON Francesca Paola (Assessora)
Io comunque, Consigliere Magliano, le trasmetto la risposta all’interpellanza, poi se ci
sono ulteriori informazioni mi può chiedere anche ulteriori atti.

MAGLIANO Silvio
Va bene, allora io ringrazio anche la Presidente per questa piccola deroga, ho capito,
non completamente, perché non sono riuscito a comprendere, ma lo capirò dalla nota
che mi invierà gentilmente - la ringrazio - l’Assessore se sull’affitto annuale, che ha una
certa cifra, ci sono dei ritardi ho capito che ci sono dei ritardi sul piano di rientro di
questa grande ristrutturazione che ammonta a 400.000 euro, quindi non avevo solo
capito se nell’affitto annuale che loro devono alla nostra Città su quello c’è un ritardo,
però questo è un tema. L’altro tema che mi pare di capire è una disponibilità da parte del
Comune a fornire soluzioni alternative e un’indisponibilità da parte della Fondazione a
poterle esplorare. Bisogna anche capire quali sono le motivazioni cogenti per cui gli
immobili che noi abbiamo proposto magari sono immobili che da questo punto di vista
non rispecchiano l’attività che viene fatta oggettivamente perché sappiamo bene che
anche la centralità o meno di una scuola, da questo punto di vista, può agevolare o
meno. Detto questo, io avevo letto la cronaca rispetto al Teatro Nuovo, avevo letto
anche di esternazioni fatte da attori della cultura torinese che già decidevano loro cosa
sarebbe dovuto diventare il Teatro Nuovo, poi capisco che da questo punto di vista
magari la Maggioranza e quindi la Giunta, come è giustamente necessario fare, ha la sua
indicazione, quindi la sua indicazione politica è che il liceo da lì deve andar via, liceo
che peraltro mi permetto di correggere non è privato, è paritario, cioè è un servizio
pubblico a gestione privata, liceo che da quel che ho potuto conoscere e comprendere,
anche dalla discussione con famiglie i cui figli hanno frequentato, ma anche con gli
attuali gestori dovrebbe essere qualcosa di cui noi andiamo fieri da questo punto di
vista, cioè fieri del fatto che nella nostra Città ci sia un’eccellenza di questo tipo che ha,
di fatto, creato artisti anche di fama internazionale. Quindi ad oggi siamo ad un punto
per cui fondamentalmente noi ci riprenderemo la struttura e se il liceo riuscirà a trovare
casa in uno dei nostri stabili bene, indipendentemente dalla funzionalità rispetto al
centro, rispetto al trasporto pubblico, se non troveranno neanche una soluzione privata
questo liceo di fatto andrà a morire, cosa che a me preoccupa particolarmente perché è
comunque un’eccellenza ed io sono convinto che le Amministrazioni dovrebbero
difendere iniziative come questa. L’unica cosa che a me preoccupa è capire se ci sono
delle situazioni che possiamo ancora percorrere dal punto di vista della sostenibilità
economica. È evidente che, questo lo dico con grande chiarezza, Assessora, che chi ha
un debito di questo tipo vuol dire che non è stato in grado di gestire un business plan,
che non è stato in grado forse di gestire al meglio tutta la parte dell’economia della sua
struttura, certo è che però poi c’è la politica, questo iniziamo a dirlo tante volte in questa
fase, anche in Commissione, se per l’Amministrazione questo è un bene importante, se
per quest’Amministrazione, ma anche penso per altre istituzioni, ad esempio la
Regione, se questo è un bene importante bisogna trovare delle soluzioni, delle soluzioni
affinché non vada a morire qualcosa che ha un’importanza enorme storica, culturale, ma
anche di proposta educativa e formativa, ancora di più sapendo a chi è stato intitolato,
perché poi noi purtroppo siamo in una società che intitola strutture, scuole a persone di
grande rilievo, però poi, indipendentemente dalla tipologia di personalità a cui è stato
intitolato quell’immobile, le si tratta alla stregua di qualsiasi altra cosa. Per cui io da
questo punto di vista ringrazio l’Assessora perché è stata molto precisa nella sua
risposta, mi permetto però di chiedere un ulteriore sforzo, uno sforzo che da questo
punto di vista ci possa permettere di trovare una soluzione condivisa, per cui io non
posso chiedere l’approfondimento in Commissione, però potrebbe avere un senso,
magari sapendo la sensibilità del Presidente della Commissione competente, magari
un’audizione di coloro che in questo momento mandano avanti questo liceo per capire
anche noi Consiglieri e non solo una gestione fatta dalla Giunta quali sono i problemi,
quali sono le prospettive e perché c’è questo diniego nel trovare altre soluzioni; chiaro è
che l’esposizione finanziaria è importante e ho finito, Presidente, ma sono convinto che
da questo punto di vista potremmo affermare il principio che è un bene prezioso per la
nostra Città avere un liceo di questo tipo, dobbiamo difenderlo, provare a difenderlo e a
sostenerlo, io mi auguro che su questo si possano trovare tutte le forze migliori che in
qualche modo considerano questa realtà come la considero io. Grazie, Presidente.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Allora, grazie, Consigliere Magliano.
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