Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Passiamo all’interpellanza successiva, si tratta della 202000808/002, l’interpellante è sempre il Consigliere Magliano, la risposta viene data dall’Assessora Leon a questa domanda: “Liceo Coreutico ‘Germana Erba’: quale futuro per un’eccellenza cittadina?” FERRERO Viviana (Vicepresidente) Darei subito la parola all’Assessora, grazie. LEON Francesca Paola (Assessora) Buongiorno, scusate, ho una connessione molto instabile oggi, spero di arrivare fino alla fine. Allora, rispondo all’interpellanza del Consigliere Magliano riguardo il Liceo Coreutico “Germana Erba”, alla prima domanda “se l’immobile utilizzato dal Liceo ‘Germana Erba’ sia di proprietà del Comune e, se sì, se sia stata stipulata una convenzione, quale sia la scadenza e se il liceo sia in regola o se presenti morosità negli adempimenti finanziari verso il Comune”, allora, la proprietà della struttura denominata Teatro Nuovo è una proprietà comunale, il Comune ha stipulato una convenzione con il concessionario che credo che risalga al ’99, quindi per 25 anni, il cui contratto scadrà il 31 gennaio 2022. A febbraio del 2020 la Fondazione rispettava la rateizzazione per il rientro del debito pregresso, maturato verso la Città e concordato con la stessa, il canone di concessione annuo è di 44.441,67 euro. La situazione dei pagamenti è la seguente: canoni correnti versati regolarmente fino al trimestre febbraio/aprile 2020 incluso, non hanno versato piccoli importi relativi ad interessi su piani di rientro, ma è pochissima roba, piani di rientro rispettati rispetto all’accordo transattivo dell’11 novembre 2014, mancano una tranche, non hanno versato una tranche, le ultime due rate, 6 e 7, per un importo residuo a debito pari a 52.174 euro e una seconda tranche molto più rilevante di debito di 375.000 euro. L’esposizione della Fondazione Teatro Nuovo nei confronti della Città ad oggi è pari a 427.174,26 euro, questo è lo stato dell’arte sullo stato debitorio della Fondazione Teatro Nuovo nei confronti della Città, una situazione che si trascina da molti anni. 2) “Se l’Amministrazione possiede un progetto per la manutenzione e rifunzionalizzazione e ristrutturazione degli spazi occupati dal liceo”. Il contratto di concessione prevede che la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile sia totalmente a carico del concessionario, anche perché nel 2009 la Città che aveva dato la garanzia con fideiussione per rimettere a posto l’immobile si è fatta carico di quella spesa. Altra cosa è invece quale sia l’indirizzo che l’Amministrazione intende percorrere per il recupero della struttura. Oggi non vi è un progetto definito nel dettaglio, ma linee di indirizzo prodromiche alla progettazione degli spazi che rispondono alle necessità raccolte dall’Assessorato in questi anni nell’interlocuzione con l’insieme dei soggetti che operano nel campo delle arti performative e più in generale dello spettacolo dal vivo. Vi è in Città una carenza di spazi, non solo per ospitare spettacoli e prove delle grandi istituzioni, ma soprattutto spazi per ospitare attività di gruppi, associazioni, compagnie piccole e medie che necessitano di luoghi idonei all’elaborazione, allo sviluppo e alla rappresentazione delle proprie produzioni. I maggiori enti teatrali, e lo stesso Teatro Regio, lamentano la difficoltà in cui spesso versano per l’assenza di spazi nei quali possono essere realizzate prove degli spettacoli in allestimento che non possono essere ospitati nelle loro strutture a causa della programmazione che impegna i loro spazi. Il Teatro Nuovo potrebbe rappresentare il luogo in cui possono trovare casa numerosi soggetti privi di spazi e divenire un modello di grande laboratorio dedicato all’arte performativa nelle sue diverse declinazioni. La disponibilità di numerosi locali attrezzati, una grande sala teatrale che potrebbe essere rimodulata e trasformata in spazio multiplo capace di ospitare contemporaneamente più attività fanno del Teatro Nuovo uno straordinario strumento per lo sviluppo del grande patrimonio che la nostra Città deve preservare e sostenere. La rifunzionalizzazione degli spazi sarà pertanto orientata nella direzione indicata, ovvero di un grande spazio polifunzionale capace di ospitare numerose attività di tipo performativo nell’ambito dell’alta formazione, della ricerca e del confronto sulle tematiche connesse al mondo dell’arte e della scena. La rifunzionalizzazione del Teatro Nuovo, inoltre, va a completare l’intervento sull’asse del Po che nel piano di prefattibilità, ad oggi in fase di verifica tecnica, non era stato incluso e che rafforzerebbe l’intervento sull’intero complesso di Torino Esposizioni. Punto 3) “se l’Amministrazione abbia intenzione di coniugare gli interventi di ammodernamento strutturale con una permanenza del liceo nella sua sede storica”. La Città ha avviato da tempo un dialogo con la Fondazione Teatro Nuovo al fine di raggiungere un accordo che consentisse al Comune di avviare un progetto di rifunzionalizzazione del teatro. L’ipotesi discussa con i riferenti del liceo prevedeva in un primo momento la divisione degli spazi in modo da consentire al liceo di dare continuità alle proprie attività formative e al contempo permettere alla Città di dare avvio al percorso per la ristrutturazione dell’immobile con gli scopi già menzionati e che si descrivono ulteriormente qui di seguito, immaginando anche di valutare nell’ambito dei debiti e dei crediti tra le parti il costo di una parte degli interventi a carico della Fondazione Teatro Nuovo. Sul finire della primavera 2019 sono stati effettuati incontri per approfondire la proposta della Città durante i quali, relativamente all’ipotesi di suddivisione degli spazi tra il liceo e il teatro, è stata prospettata una spesa relativa a tale suddivisione che la Fondazione ha ritenuto insostenibile. Non essendo dunque perseguibile la strada indicata dalla Città per la suddivisione degli spazi, la Città si è impegnata nell’individuazione di strutture comunali alternative per ospitare il liceo, nel frattempo resisi disponibili per la concessione a terzi. Tra le possibili strutture sono state proposte a Fondazione Teatro Nuovo alcune soluzioni alternative agli attuali spazi, via Reaglie, via Negarville, via Fiesole, tutte per vari motivi diversi rifiutate. L’ultima struttura visitata, lunedì 23 settembre 2019, in via Fiesole negli spazi di un istituto scolastico dismesso di notevole dimensione e in perfette condizioni di manutenzione, è risultata inadatta con la motivazione di un eccessivo costo delle utenze. Nel frattempo, si è cercato di facilitare l’incontro tra la Fondazione Teatro Nuovo e strutture private che potessero rispondere alle esigenze del liceo, tra queste una proposta si era individuata nell’ambito del patrimonio immobiliare dell’Opera Barolo che si era resa disponibile, ma su questo percorso non ho avuto più aggiornamenti. È inoltre da notare come anche nel caso in cui la Città non procedesse a richiedere, come suo diritto eventuale in caso di necessità, la restituzione della struttura per la parte del teatro nel momento in cui si avviassero lavori di ristrutturazione dei locali verrebbe immediatamente meno l’agibilità di tutti gli spazi, anche di quelli destinati al liceo, questo anche nel caso in cui venisse effettuata una compartimentazione che, a maggior ragione, comporta la separazione degli impianti elettrici, di riscaldamento, eccetera, che renderebbero necessari pesanti interventi di adeguamento anche nella parte di pertinenza del liceo, rendendo di fatto inutilizzabili per gli scopi dello stesso i locali in cui si svolgono le attività scolastiche e di formazione alla danza e al teatro. “Quali siano le intenzioni dell’Amministrazione in vista della scadenza della convenzione, se sia stato avviato un dialogo tra amministratori della Città e referenti del liceo”. Sul dialogo con la Fondazione Teatro Nuovo ho ampiamente risposto in precedenza, relativamente agli spazi del Teatro Nuovo e nello specifico di tutte le sale teatrali e degli spazi afferenti, l’Amministrazione ha individuato l’immobile quale spazio che possiede le caratteristiche che permettono di rispondono alle esigenze che il comparto dello spettacolo dal vivo, quindi teatro, danza, lirica, musica, manifesta alla Città da molto tempo. Le dimensioni dello spazio sono tali da permettere attraverso un intervento di ristrutturazione, certamente importante, un uso articolato dei locali consentendo la compresenza di molte attività, le potenzialità dello spazio sono tali da dare risposta a molte delle problematiche messe in evidenza, come ho citato prima. Per gli enti maggiori vi è necessità di spazi ulteriori, come ho detto prima, per le prove e per i palchi, allo stesso modo con dimensioni ovviamente diverse anche i soggetti più piccoli che affollano il panorama delle arti performative. Per questi sostanziali motivi, il ritorno della struttura nelle disponibilità dell’Amministrazione è auspicato dalla Città al termine del contratto di concessione. I segnali e le azioni che l’Amministrazione ha concretamente messo in atto per evitare che il liceo si trovasse nell’impossibilità di continuare la sua attività, gli sforzi compiuti per consentire ai giovani e alle giovane iscritti ai corsi di terminare il loro percorso di studi senza problemi, però non ha trovato da parte della Dirigenza della Fondazione un atteggiamento collaborativo e che facesse intendere la volontà di raggiungere una soluzione definitiva che desse certezza a tutti. La sfida, ad oggi, che è resa ancora più complessa, ovviamente; ora ovviamente i canoni sono sospesi come abbiamo detto, però c’è una situazione pregressa in ogni caso difficile anche dal punto di vista economico, quindi la sfida è ragionare a partire dalle condizioni di sostenibilità di un corso di studi che già da molti anni ha problemi in questo senso. Continueremo quindi a sollecitare la Fondazione Teatro Nuovo per capire insieme quali siano le strade da percorrere e quindi individuare uno spazio adatto e sostenibile per loro e per garantire la continuità di questa istituzione formativa seppure privata, ma importante e che ha una grandissima tradizione nella nostra Città, quindi bisogna mettersi attorno ad un tavolo e trovare delle soluzioni. Questo lo abbiamo fatto fino ad adesso, continueremo a farlo, fermo restando la volontà della Fondazione Teatro Nuovo di diciamo individuare le soluzioni più sostenibili anche per la scuola la cui sostenibilità è già da tempo in crisi. Ho finito. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Ringrazio l’Assessora Leon. Do la parola al Consigliere Magliano, che ne ha la facoltà. MAGLIANO Silvio Ecco, no, volevo solo chiedere all’Assessora, prima di rispondere, perché sul primo punto lei mi ha fatto due calcoli diversi, cioè mi ha detto che sui canoni di concessione non si era in ritardo, però poi c’era un debito molto grosso, se può farle solo spiegare ulteriormente la questione perché non ha suddiviso le due spese, per cui non riesco a capire visto che io chiedevo la morosità, gli adempimenti finanziari, di quale morosità stava parlando, Presidente, mi affido a lei se può far fare solo questa specifica all’Assessora. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Come al solito lei mi chiede sempre di derogare alle regole. Do la possibilità di dare questa spiegazione. LEON Francesca Paola (Assessora) Mi può rifare la domanda che ho sentito male? MAGLIANO Silvio Sì, la domanda, Assessora, rispetto al punto 1) era solo capire se tra il canone di locazione, di concessione che lei mi ha detto all’inizio che c’era poco ritardo o qualcosa di piccolo sugli interessi, però poi mi ha detto che c’era un’altra spesa molto più grossa che forse era quella della ristrutturazione, se mi spiegava bene la differenza di queste due cose. LEON Francesca Paola (Assessora) Allora, il tema della ristrutturazione è un tema vecchissimo, è del 1999, quindi non ha a che fare con la situazione debitoria attuale. Sulla ristrutturazione del teatro alla fine, nel 1999, fu sostenuta dalla Città di Torino. MAGLIANO Silvio Okay, quindi sul canone di concessione non c’è ritardo, c’è su questa ristrutturazione? LEON Francesca Paola (Assessora) No, no, ci sono ritardi accumulati negli anni, per cui è cominciato diciamo un piano di rientro, però attualmente pur essendoci il piano di rientro restano due rate particolarmente importanti che sono quella da 52.000 euro e quella di più di 300.000 che fanno un ammontare complessivo di debito al di là del piano di rientro, perché questo non è inserito, di circa 427.000 euro, questa è la situazione debitoria. MAGLIANO Silvio Okay, ma l’affitto annuale... FERRERO Viviana (Vicepresidente) Mi scusi, Consigliere, noi abbiamo delle regole, per cui l’interpellanza è un’interpellanza e una Commissione è una Commissione, io credo che lei debba procedere rispetto alle precisazioni che le ha dato l’Assessore e continuare, appunto, nella trattazione, perché se no, mi scusi, sforiamo anche tutti i numeri che ci siamo già dati. Grazie. MAGLIANO Silvio Chiedo scusa. LEON Francesca Paola (Assessora) Io comunque, Consigliere Magliano, le trasmetto la risposta all’interpellanza, poi se ci sono ulteriori informazioni mi può chiedere anche ulteriori atti. MAGLIANO Silvio Va bene, allora io ringrazio anche la Presidente per questa piccola deroga, ho capito, non completamente, perché non sono riuscito a comprendere, ma lo capirò dalla nota che mi invierà gentilmente - la ringrazio - l’Assessore se sull’affitto annuale, che ha una certa cifra, ci sono dei ritardi ho capito che ci sono dei ritardi sul piano di rientro di questa grande ristrutturazione che ammonta a 400.000 euro, quindi non avevo solo capito se nell’affitto annuale che loro devono alla nostra Città su quello c’è un ritardo, però questo è un tema. L’altro tema che mi pare di capire è una disponibilità da parte del Comune a fornire soluzioni alternative e un’indisponibilità da parte della Fondazione a poterle esplorare. Bisogna anche capire quali sono le motivazioni cogenti per cui gli immobili che noi abbiamo proposto magari sono immobili che da questo punto di vista non rispecchiano l’attività che viene fatta oggettivamente perché sappiamo bene che anche la centralità o meno di una scuola, da questo punto di vista, può agevolare o meno. Detto questo, io avevo letto la cronaca rispetto al Teatro Nuovo, avevo letto anche di esternazioni fatte da attori della cultura torinese che già decidevano loro cosa sarebbe dovuto diventare il Teatro Nuovo, poi capisco che da questo punto di vista magari la Maggioranza e quindi la Giunta, come è giustamente necessario fare, ha la sua indicazione, quindi la sua indicazione politica è che il liceo da lì deve andar via, liceo che peraltro mi permetto di correggere non è privato, è paritario, cioè è un servizio pubblico a gestione privata, liceo che da quel che ho potuto conoscere e comprendere, anche dalla discussione con famiglie i cui figli hanno frequentato, ma anche con gli attuali gestori dovrebbe essere qualcosa di cui noi andiamo fieri da questo punto di vista, cioè fieri del fatto che nella nostra Città ci sia un’eccellenza di questo tipo che ha, di fatto, creato artisti anche di fama internazionale. Quindi ad oggi siamo ad un punto per cui fondamentalmente noi ci riprenderemo la struttura e se il liceo riuscirà a trovare casa in uno dei nostri stabili bene, indipendentemente dalla funzionalità rispetto al centro, rispetto al trasporto pubblico, se non troveranno neanche una soluzione privata questo liceo di fatto andrà a morire, cosa che a me preoccupa particolarmente perché è comunque un’eccellenza ed io sono convinto che le Amministrazioni dovrebbero difendere iniziative come questa. L’unica cosa che a me preoccupa è capire se ci sono delle situazioni che possiamo ancora percorrere dal punto di vista della sostenibilità economica. È evidente che, questo lo dico con grande chiarezza, Assessora, che chi ha un debito di questo tipo vuol dire che non è stato in grado di gestire un business plan, che non è stato in grado forse di gestire al meglio tutta la parte dell’economia della sua struttura, certo è che però poi c’è la politica, questo iniziamo a dirlo tante volte in questa fase, anche in Commissione, se per l’Amministrazione questo è un bene importante, se per quest’Amministrazione, ma anche penso per altre istituzioni, ad esempio la Regione, se questo è un bene importante bisogna trovare delle soluzioni, delle soluzioni affinché non vada a morire qualcosa che ha un’importanza enorme storica, culturale, ma anche di proposta educativa e formativa, ancora di più sapendo a chi è stato intitolato, perché poi noi purtroppo siamo in una società che intitola strutture, scuole a persone di grande rilievo, però poi, indipendentemente dalla tipologia di personalità a cui è stato intitolato quell’immobile, le si tratta alla stregua di qualsiasi altra cosa. Per cui io da questo punto di vista ringrazio l’Assessora perché è stata molto precisa nella sua risposta, mi permetto però di chiedere un ulteriore sforzo, uno sforzo che da questo punto di vista ci possa permettere di trovare una soluzione condivisa, per cui io non posso chiedere l’approfondimento in Commissione, però potrebbe avere un senso, magari sapendo la sensibilità del Presidente della Commissione competente, magari un’audizione di coloro che in questo momento mandano avanti questo liceo per capire anche noi Consiglieri e non solo una gestione fatta dalla Giunta quali sono i problemi, quali sono le prospettive e perché c’è questo diniego nel trovare altre soluzioni; chiaro è che l’esposizione finanziaria è importante e ho finito, Presidente, ma sono convinto che da questo punto di vista potremmo affermare il principio che è un bene prezioso per la nostra Città avere un liceo di questo tipo, dobbiamo difenderlo, provare a difenderlo e a sostenerlo, io mi auguro che su questo si possano trovare tutte le forze migliori che in qualche modo considerano questa realtà come la considero io. Grazie, Presidente. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, grazie, Consigliere Magliano. |