Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Possiamo proseguire adesso con l’ordine del giorno n. mecc. 202000965/002, presentato dal Capogruppo Tresso e sottoscritto anche dal Capogruppo Magliano e dalla Capogruppo Sganga e i Consiglieri Malanca, Russi, Imbesi e la Vicepresidente Ferrero, che ha come oggetto: “Richiesta di misure urgenti da mettere in atto per salvaguardare la salute dei cittadini torinesi” SICARI Francesco (Presidente) Lascio la parola al primo firmatario, il Capogruppo Tresso. Prego, per l’illustrazione. TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Cerco di essere rapido per non rubare via troppo tempo, però necessita proprio fare un piccolo inquadramento, anche perché questo atto va in Aula con l’articolo 93 e ringrazio anche i Capigruppo per avere concesso questa possibilità, vista l’urgenza di poter esprimere l’opinione. L’opinione nel senso che questo atto ha lo scopo in ordine del giorno di dare maggiore forza alla Sindaca ed all’Amministrazione Comunale per poter ribadire un concetto all’Unità di Crisi Regionale, che sta a cuore di questa Città, il fatto che si possano mettere in atto urgentemente delle misure per salvaguardare e tutelare la salute dei propri cittadini, dei cittadini torinesi. Noi sappiamo che, ahimè, la Regione Piemonte è tristemente in vetta alla classifica degli infetti a livello nazionale, siamo ormai diventata la seconda Regione, ma anche Torino nella fattispecie ha visto aumentare i casi positivi del 30% solo nell’ultima settimana. Quindi, abbiamo un trend che ci preoccupa parecchio, molto preoccupante, e sappiamo anche che ci sono stati dei disservizi, cito, tanto per essere esplicito, il fatto che il Servizio di Igiene e Sanità pubblica abbia manifestato delle carenze, questo già alcune settimane fa, non riuscendo a recepire tutte le segnalazioni che provenivano dai medici di medicina generale, i cosiddetti medici di base, perdendo una serie di email che quindi hanno impedito poi ti poter tracciare meglio dei casi sospetti che proprio i medici di base avevano segnalato. Queste, insieme ad altre situazioni, che comunque hanno manifestato una preoccupante situazione di gestione dell’emergenza, hanno portato a considerare che, da un lato quest’atto ha anche la volontà di riconoscere con gratitudine anche l’attività svolta dai circa 800 medici di base, insieme agli altri medici del territorio, gli specialisti ambulatoriali, i pediatri di libera scelta e quanti altri, che hanno operato in questo periodo prestando le cure nei loro studi, ma anche andando a domicilio dei cittadini, quindi mettendo in prima persona a repentaglio le loro vite, la loro salute, peraltro spesso non potendo disporre dei necessari dispositivi di protezione individuale: tipo mascherine, mascherine FP2 o 3 o camici monouso e quant’altro. Quindi, dovendoci anche industriare personalmente e non sempre riuscendo a reperirle, perché è mancata anche questa fornitura. Inoltre c’è un aspetto, che il DPCM 9 marzo 2020 prevede l’istituzione delle USCA, cioè delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale. Queste sono effettivamente una risposta fattiva all’emergenza, perché sono costituite da equipe mediche ed infermieristiche, che devono occuparsi dell’assistenza a domicilio delle persone positive ed anche delle persone che hanno una sintomatologia (incomprensibile). Quindi, vengono stabiliti dei protocolli secondo cui, in stretta collaborazione con i medici di base, in stretta collaborazione con l’Unità Centrale del 118, vengono scambiate informazioni e si può provvedere a operare in sicurezza anche degli operatori. Il sempre citato DPCM prevede che venga attivata una USCA ogni 50.000 abitanti, quindi, facendo il calcolo, per Torino dovrebbero essere previste 16 strutture, impiegando, ogni USCA deve avere 2 medici, complessivamente in teoria 32 medici. Ad oggi, ho qui un comunicato dell’ASL Città di Torino di 2 giorni fa, è stata attivata una USCA presso il Presidio Valletta di via Farinelli e dalla prossima settimana ne sarà attiva una seconda presso l’ex Ospedale Valdese di via Silvio Pellico. Ora, il motivo per cui quest’atto ha importanza è che è necessaria, soprattutto adesso, nella fase di ripresa, garantire un sistema socio-sanitario efficiente, anche in considerazione del fatto che vogliamo riprendere l’attività produttiva, sociale di questa Città e, anche, se vogliamo, da un punto di vista economico, garantire la salute vuol dire che abbiamo persone che sono in salute e che quindi possono, di fatto, riprendere l’attività che hanno dovuto sospendere. Tutto questa è la premessa. L’atto si materializza nella richiesta, quindi da indirizzare direttamente al Presidente della Regione Cirio e all’Assessore di competenza, cioè l’Assessore Icardi, da parte della Sindaca e dell’Amministrazione Comunale di una serie di punti che io ho cercato di raccogliere e di esplicare in 7 elementi, di cui sostanzialmente, li dico velocemente, la prima è proprio in merito a quanto dicevo prima sul DPCM, attivare al più presto le USCA previste, quindi questo anche nell’ottica di operare attraverso metodi innovativi, quali la telemedicina e soprattutto svolgendo l’attività di integrazione dei vari settori che costituiscono il setting assistenziale. Punto 2), continuare a sviluppare l’assistenza specialistica territoriale, perché, anzi, dalla situazione attuale in cui è stata fortemente contratta, va invece sostenuta con vigore, perché abbiamo visto come questa sia necessaria, proprio in un’ottica di maggiore aderenza e vicinanza ai cittadini, anche questo si può fare con criteri più innovativi, come il teleconsulto per limitare la mobilitazione di pazienti da una parte e di operatori dall’altra. Punto 3), promuovere un piano pervasivo di test diagnostici, sono alla fase di sperimentazione alcuni test sierologici, ma, soprattutto, sperando di riuscire ad approvvigionarsi di tamponi, riuscire a fare anche in maniera mirata dei test diagnostici nelle categorie maggiormente a rischio, proprio nell’ottica del contenimento. Punto 4), predisporre strutture ospedaliere cittadine dedicate a pazienti Covid, questo è già in studio, per far sì che le altre strutture, quelle, diciamo, “free Covid”, possano tornare a dare risposte sanitarie a tutti gli altri pazienti. Punto 5), predisporre un piano urgente di approvvigionamento e distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, quindi, prioritariamente al personale sanitario, ma anche pensando poi di estenderlo a tutta la popolazione proprio nell’ottica della ripresa, quindi che siano disponibili e possibilmente siano anche forniti gratuitamente a tutti. Ultimi due punti: prevedere il tracciamento tecnologico mediante monitoraggio ed assistenza delle persone positive, che quindi devono osservare un periodo di quarantena, questo sappiamo che è anche in fase di attivazione e testing l’app che il Ministero ha inteso mettere a disposizione, questo richiederà un periodo quanto prima da essere ben coordinato anche a livello regionale, su base volontaria, ma che soprattutto vada ad essere mirato su quelle persone che possono essere più vulnerabili, o meglio possono essere più a contatto con quelli che sono risultati essere positivi. Infine, ultimo punto, proprio in ragione della carenza e delle disfunzioni che si sono lamentate in questa fase di gestione, prevedere una riorganizzazione funzionale del Servizio di Igiene e Sanità pubblica, proprio per evitare che nuovamente si possano verificare delle criticità, che comunque sono gravi e che influiscono in maniera pesante sull’efficacia delle misure preventive. Non aggiungo altro. I punti sono questi. Poi, ovviamente, si tratta di un suggerimento per avere almeno la garanzia che questi siano degli elementi fondamentali. Io ringrazio anche gli altri Consiglieri che hanno voluto sottoscriverlo. Io credo che, pur essendo un argomento non di competenza diretta del Comune, quello di gestire l’emergenza sotto il profilo sanitario, è assolutamente nostro interesse, come Amministratori della Città, fare in modo che la tutela dei nostri cittadini sia garantita e che quindi ci siano misure adeguate e che riteniamo soddisfacenti per poter pensare con maggiore serenità all’avvio della “fase 2”. Inutile ricordare che l’atto ha una sua urgenza, proprio perché da subito vanno messe in essere queste misure che io ho provato sinteticamente a riassumere. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei per l’illustrazione, Capogruppo Tresso. Adesso recupero velocemente gli interventi. Ho Russi, Magliano, Foglietta. Prego, Consigliere Russi. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Scusi, Ferrero anche. Non ha visto Ferrero? MENSIO Federico Neanche Mensio. RUSSI Andrea Grazie, Presidente. Ah, okay, posso parlare? Mi sente, Presidente? SICARI Francesco (Presidente) Solo un attimo, perché non vorrei essermi perso dei... Allora, un attimo. No, ho prima Ferrero, poi Artesio. Riprendo l’ordine. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Aspetti, lasci pure, vado dopo Russi, non c’è problema, ci mancherebbe, sta iniziando. SICARI Francesco (Presidente) Scusate, mi sono perso la chat. Ho prima Artesio e poi Russi. RUSSI Andrea No, c’erano Artesio, Mensio e poi io. SICARI Francesco (Presidente) Sì, c’erano Ferrero, Artesio e Mensio. Quindi, Ferrero se vuole intervenire. Facciamo prima così a seguire l’ordine. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sì, va bene. Grazie, Presidente. Io ritengo che la Regione ha chiaramente privilegiato quella che è la vocazione della sua maggioranza consiliare, dando più rilevanza all’ordine pubblico, a misure di contenimento, a restrizioni sulla libertà personale, che poi vedremo anche quanto siano legali, che agli aspetti sanitari. Ci sono buchi enormi in ambito sanitario, si sono perse cartelle, ci sono persone in casa che chiedono i tamponi e questi non arrivano. Questa famosa tracciabilità si è persa in un turbine di burocrazia, carenze operative, sparizioni di dati importanti. Il contrasto al contagio non era segregare tutti, sicuramente, a 200 metri o alzare i droni, ma monitorare e controllare da subito i contatti delle persone infette, che avrebbero potuto infettare. Ma questi focolai non sono stati neppure individuati, partendo dagli operatori stessi del settore e poi credo che il Consigliere Russi saprà darci anche dei dettagli particolari, perché lavora in ambito sanitario. Confusione sui dati e carenza della gestione. La Regione, abbiamo già chiesto, come Movimento 5 Stelle, che in ambito sanitario venga commissariata, perché la gestione della crisi in Piemonte non ha funzionato e lo dicono i numeri. I cittadini, lo dico, ringraziando i torinesi ed i piemontesi, hanno fatto i loro sacrifici, ma il sacrifico dei torinesi e dei piemontesi non ha corrisposto un impegno significativo della politica. La Città aveva fatto la sua parte con la sua mozione di accompagnamento, parliamo del 2017, sulla Città della Salute, chiedendo le Case della Salute, che potevano veramente dare… e avrebbero evitato comunque l’uso delle RSA. Ci sono tanti, veramente tanti errori, dal reclutamento dei professionisti, ci sono veramente tanti errori, un quadro troppo incerto per essere accettato. Quindi, è mancata quella necessaria trasparenza. La politica deve richiamarlo anche con un ordine del giorno, ed io ringrazio il Consigliere Tresso, perché la politica non è spettacolo, ma in questo momento deve veramente urlare a gran voce di dare chiarezza su quello che è stato, non dobbiamo aspettarci di vedere da una puntata di Report quali siano i motivi per cui le cose non hanno funzionato. Questo è un momento di riordino e anche di cura, ma i cittadini non sono tutti pazienti e, soprattutto, non sono bambini. Si è pensato più ad educarli, che a curarli. Io credo che questa sia un’ottima mozione, che individua un ordine del giorno, mi scusi, che individua quali siano stati i punti principali su cui si può e si deve ancora agire, abbiamo ancora il tempo di farlo. Sicuramente, la Regione ha avuto ed ha ancora in questo momento, perché non ha superato, delle significative ed importanti problematiche, che a questo punto direi che questa mozione in qualche modo tenta e cerca di ovviare. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Prego. Capogruppo Artesio. ARTESIO Eleonora Grazie. Io appoggio sempre con interesse e con gratitudine tutte quelle documentazioni che ci aiutano nell’analisi del giorno e di questo tempo attuale a costruire delle proiezioni sul futuro, perché non aderisco a quell’aspettativa che dichiara che tutto deve tornare e tutto tornerà come prima. Purtroppo, nulla tornerà come prima per tutte quelle famiglie che hanno vissuto una grave tragedia al proprio interno, perdendo un proprio congiunto, e soprattutto, accanto all’attenzione umana, deve esserci una responsabilità politica, perché non torni come prima il modo con il quale noi ragioniamo e discutiamo, scegliamo anche, sulle politiche per la salute. Cioè, io spero che in futuro non torni nella discussione sulla salute il termine “compatibilità”, “sostenibilità”, non ci possiamo più permettere un servizio sanitario universalistico quale quello che abbiamo conosciuto, ecco, questo racconto non deve tornare. Quindi, il primo tema è che ricominciamo a parlare di tutela della salute come responsabilità politica da garantire. Nel contenuto del documento del collega Tresso io ritrovo queste tracce di futuro, le ritrovo da due punti di vista. Il primo punto di vista riguarda quello del rafforzamento dell’intervento territoriale; abbiamo capito tutti, anche coloro che non sono stati coinvolti, anche coloro che non si sono occupati del tema, quanto lo scollamento sia avvenuto esattamente nel rapporto tra l’attivazione della medicina di territorio, che incontrava quotidianamente i pazienti e svolgeva quotidianamente le segnalazioni, ed il momento, purtroppo acuto per i malati interessati, del ricovero ospedaliero. Questo rafforzamento della territorialità, che è uno dei punti dell’ordine del giorno, mi sembra l’impegno che va assunto per il futuro, partendo dal dato che anche da noi, anche nella nostra Regione l’esperienza di organizzazione territoriale della medicina di famiglia erano avvenute, si erano costruite e dovranno essere diffuse anche in ragione del governo ordinario della condizione di salute della nostra popolazione, che sappiamo essere caratterizzata da problemi di (incomprensibile). La seconda ed ultima questione su cui mi soffermo, proprio per rispettare il tempo e per rispettare la proiezione di futuro che vedo in questo documento, è quella riferita alle responsabilità che ci toccano più da vicino, perché correttamente si dice, noi diciamo alle persone di restare a casa in sorveglianza sanitaria, se possono essere accudite, laddove si danno gli strumenti alla medicina territoriale. Noi diciamo alle persone che devono svolgere situazioni di isolamento fiduciario, devono essere in quarantena, ma non tutte hanno le condizioni abitative. Qui ci siamo noi, non solo come soggetti titolati a promuovere la salute insieme agli altri attori, ma come soggetti titolati a governare i problemi del come si abita questa città, soprattutto per le fasce più fragili e più deboli. Le soluzioni abitative temporanee, che sono state individuate in quest’emergenza, ci dicono che quello che fino a ieri e all’altro ieri sembrava impossibile, invece poteva essere possibile. Quando dicevamo, tutte le condizioni di forte concentrazione ed istituzionalizzazione non aiutano né sul piano della sicurezza, né sul piano dell’emancipazione, ci vogliono condizioni più costruite intorno a dimensioni di prossimità ed a numeri più ridotti, e sembrava impossibile, oggi, come si vede, l’emergenza ci fa individuare delle soluzioni. Facciamo in modo che non siano solo le soluzioni dell’emergenza, ma che siano le soluzioni per immaginare un futuro, anche nelle politiche sociali, che abbia queste caratteristiche di prossimità e di comunità, e soprattutto ricordiamoci che come Comune noi abbiamo una responsabilità generale della popolazione che insiste sul nostro territorio, tutta la popolazione, anche quella che vive condizioni di separazione fisica e sociale. Penso in modo particolare alla situazione in questo momento della Casa Circondariale, a tutte quelle situazioni dove gli elementi di concentrazione producono un rischio evidente che riguarda le persone che si trovano in quello stato, le persone che professionalmente li accudiscono e che, quindi, riguardano tutta la Città. Parliamo molto di ponte, ricordiamoci che questi ponti devono continuare a restare saldi anche nell’emergenza. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Capogruppo Artesio. Adesso può intervenire per tre minuti il Consigliere Mensio. Prego, ne ha facoltà. MENSIO Federico Grazie, Presidente. Io cercherò di essere molto telegrafico. Io volevo chiedere al primo firmatario Tresso tre spunti per anche motivare eventualmente il voto: uno è sul punto 3), rispetto al piano di test diagnostici, se lui intende in generale i test diagnostici, quindi i tamponi, o anche, come si stanno dimostrando molto utili, i test sierologici, soprattutto per chi è nell’ambito sanitario, per capire anche l’andamento della popolazione rispetto ad un’eventuale immunità acquisita o meno. Sul punto 7), se si riferisce solo al SISP della Città di Torino o in generale al SISP, perché qui c’è scritto Città di Torino, ma forse sarebbe più da estendere a tutto il SISP, ribadendo che forse non è neanche tanto un problema tecnologico quello che è accaduto da quanto ho potuto capire dalle informazioni che ho appreso, ma banalmente che si è riempita la casella di posta elettronica e nessuno ha letto le email, e quindi la casella di posta elettronica ha sforato. Probabilmente è un problema tecnologico, perché non andava usata una casella di posta elettronica, ed è un problema umano, perché semplicemente quelle e-mail non sono state aperte. Sul punto 6), invece, io vorrei veramente capire che cosa intendesse, perché se lei mi prevede un tracciamento tecnologico, sulla scorta di quello che ha deciso il Governo, su cui io poi ho alcune osservazioni da fare, ma le faccio poi nell’opportuna sede, tra l’altro oggi è uscita una lettera firmata da Juan Carlos De Martin, da Francesca Bria, da Luca Peyron, da Franco Pizzetti, da Rasetti, addirittura da Vladimiro Zagrebelsky, proprio su quell’applicazione, evidenziando una serie di criticità, che vanno oltre la privacy, però se la mozione chiede di tracciare le persone positive che devono stare in quarantena, non tracciamo, secondo me, quasi nulla, perché le persone positive in quarantena, che noi sappiamo, devono stare chiuse in casa, piuttosto che, invece, correttamente, come ha scritto, in situazioni idonee ad ospitarle, perché, se chiudiamo in casa un positivo con una famiglia di tre persone o quattro e c’è un positivo e non lo isoliamo dagli altri, rischiamo di avere poi 4 positivi. Sul resto, io le ricordo che assolutamente è un problema, e sono d’accordo, anche regionale, soprattutto quello del SISP, però su questi tre punti le chiedo solo veramente una specificazione, in modo particolare sul punto 6). Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliere Mensio. Ora ho il Consigliere Russi, che ha facoltà per tre minuti. Prego. RUSSI Andrea Grazie, Presidente. Che dire, con la delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio, la Nazione ha dichiarato lo stato di emergenza e da allora il susseguirsi di tutta questa catena di eventi ha portato al drammatico contesto che ci ha portato qui in Piemonte ad essere, in questo momento, al 20 aprile, la terza regione per numero di vittime e di contagi, siamo una delle regioni più colpite d’Italia. È ovvio che non sia stato il destino cinico e baro a portarci in questa situazione. Io sono un operatore sanitario e, a distanza di più di un mese e mezzo dal primo morto, mi trovo a fare il tampone per gli operatori sanitari, quello promesso dal Presidente Cirio il mese scorso, domani mattina, tra l’altro, sperando che sia negativo, però a distanza di veramente più di un mese facciamo questo tampone e adesso hanno promesso i sierologici e chissà quando questi sierologici verranno fatti, se i tempi saranno gli stessi del tampone. Uno avrebbe il tempo di contagiare tutti e non sapere di essere infetto ed asintomatico. Abbiamo avuto dall’inizio di quest’emergenza una carenza organica in tutte le nostre strutture sanitarie di presidi, che per fortuna poi, adesso, in questi giorni, abbiamo recuperato, ma ci siamo trovati veramente per settimane a combatterci i grembiuli monouso che usavamo nei nostri reparti, perché le dotazioni erano ridotte ai minimi termini. Il pasticcio delle e-mail andate perse, il pasticcio delle RSA, abbiamo copiato le misure sanitarie dalla Regione Lombardia, che è la regione che ha il numero maggiore in Italia dei contagiati. L’erba del vicino è sempre la più verde, ma probabilmente in questo caso era anche la più forte e noi abbiamo ovviamente preso esempio dall’unica regione da cui non dovevamo prenderlo. Io sono assolutamente in linea con i Consiglieri Regionali che chiedono il commissariamento, sostengo con molta forza quest’atto, anzi, l’avrei rinforzato ancora di più, ma è ovvio che, se la Regione, per ovvi motivi di inesperienza, anche perché ci si è trovati ad affrontare questa crisi a poco tempo dall’inizio del mandato regionale, ha bisogno di aiuto, noi come Città, non è che possiamo darlo, ma possiamo sostenere un ordine del giorno che chiede sicuramente delle misure e speriamo di venire ascoltati. Quindi, io non posso fare altro che sostenere quest’ordine del giorno e niente, grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliere Russi. Prego, Capogruppo Magliano. MAGLIANO Silvio Grazie, Presidente. Io intervengo, e ci tenevo che si votasse oggi quest’atto, proprio perché penso che, come sempre, il Capogruppo Tresso, quando pone un atto, lo pone nel dibattito, non usa mai dei toni né da stadio, né faziosi. Lui ha fatto un’analisi precisa e puntuale di quello che è capitato, tutte cose che io ho avuto modo di riscontrare anche nell’altra mia veste di Consigliere Regionale, e mi pare che, invece che voler di buttare via tutto quello che è stato fatto fino ad adesso, invece provi ad indicare delle strade, delle strade che oggettivamente ripartono dalla rete territoriale, forse quella che maggiormente è stata smantellata in questi anni, perché, se poi vogliamo essere onesti intellettualmente, noi dobbiamo parlare di com’è stata gestita la Sanità negli ultimi 15 anni, più che della Sanità di Cirio o della Sanità di Chiamparino, ma di come la politica ha voluto far sì che i criteri di efficienza, solo questi e non quelli di efficacia, perché se no non saremo in queste condizioni, venissero sviluppati. Io su questo non mi schiero assolutamente con chi chiede il commissariamento, non mi schiero neanche con chi dice che va tutto bene, perché è evidente che non va tutto bene, ma invece mi schiero dalla parte di chi, come fa Tresso quest’oggi in Aula con noi, prova ad indicare delle strade, perché è evidente che non ha funzionato qualcosa; è evidente che non eravamo pronti; è evidente che la rete territoriale era una rete territoriale massacrata; è evidente che siamo riusciti addirittura a prendersela, qualcuno è riuscito addirittura a prendersela con i medici di base, con i medici di famiglia; è evidente che non siamo riusciti a garantire una gestione dell’emergenza senza per forza dover ospedalizzare tutti, è un errore evidentemente; si è voluto seguire le linee dell’Istituto Superiore di Sanità, questo lo ha fatto la Regione Piemonte, lo ha fatto la Regione Lombardia, a differenza del Veneto, però io penso che in questa fase, sono d’accordo con la Capogruppo Artesio, perché forse noi oggi, le ferite che ci sono state inflitte da questi virus, possano pensare di farci immaginare un altro sistema di welfare, di sistema socio-sanitario e sanitario, sapendo che però, che questo non può equivalere a dire solo ed esclusivamente maggiore spesa pubblica, questo vuol dire che noi dobbiamo sapere esattamente che cosa ha funzionato, che cosa non ha funzionato e provare ad intervenire sulle misure che non hanno funzionato, in modo tale da implementare la nostra struttura e la nostra offerta di Sanità, che ricordo, nella nostra Regione, come in altre, è una Sanità a gestione della Regione, o a gestione dei privati. Detto questo, io mi auguro che quest’atto possa dare ulteriore impulso affinché chi oggi sta gestendo l’emergenza, possa ad emergenza finita, poi iniziare a ridisegnare un sistema, che è un sistema che oggettivamente ci ha visti impreparati, perché sottonumerati, sottostipendiati e di fatto non in grado di difendere i primi soggetti che stavano fronteggiando il virus. Abbiamo visto la fatica ad avere i tamponi del nostro personale sanitario, abbiamo visto cosa sta capitando nelle RSA, siamo molto preoccupati per tutto il mondo delle strutture che hanno al loro interno persone con disabilità, però io penso che quello che ha disegnato il Capogruppo Tresso dica di una volontà di costruire senza per forza andare a cercare subito i colpevoli. Su questo ci penserà la Magistratura, se ci saranno fatti che hanno questa natura, che quindi sono da attenzionare dal punto di vista delle Procure, ci penseranno le Commissioni di inchiesta, ove verranno fatte, ma in questa fase io penso che tutti, invece che additare una Giunta, piuttosto che un’altra, possiamo cogliere l’occasione per dire che negli ultimi 15-20 anni la Sanità è stata smantellata in nome del parametro economico, ed oggi forse ci ritorna un duro prezzo da pagare, un amaro prezzo da pagare. Detto questo io sono favorevole e non entro nel merito di ogni singola proposta, perché qualsiasi proposta che può essere fatta per ricostruire questo sistema in questa fase è da prendere in seria considerazione. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Magliano. Adesso ho la Vicecapogruppo Foglietta. Prego, ne ha facoltà. FOGLIETTA Chiara Grazie, Presidente. Io mi scuso con il Capogruppo Tresso per avere perso di vista, purtroppo, quest’atto, che con estremo piacere avrei sottoscritto, e lo ringrazio per averlo depositato. Io non sono una diretta dipendente di ASL Città di Torino, né un’operatrice sanitaria di prim’ordine, ma collaboro con la Sanità dal 2009, quindi sono 11 anni, Presidente, 11 anni in cui si cerca e cerco con il mio piccolo contributo di far capire quanto il nostro futuro sia la cura domiciliare, la telemedicina e la riorganizzazione sanitaria, più che in questo momento, soprattutto il Covid, ci sta dimostrando quanto questo fenomeno debba essere curato sul territorio e non in ospedale. Molte delle cose che sto dicendo, peraltro, sono anche facilmente confrontabili con quanto il Capogruppo Tresso ha scritto nel suo atto. Io devo dire che spero che questa “fase 2” riesca ad aprire degli scenari diversi rispetto a quello che è attualmente la nostra Sanità. Concordo con il Capogruppo Magliano, le indagini non sono solo di adesso, ma bisognerebbe fare un’indagine un po’ più approfondita negli ultimi 15 anni. Sicuramente il taglio alla spesa sanitaria è stato un taglio importante. Poco si è fatto per gli investimenti in campo della tecnologia, pochissimo nel campo della telemedicina (io il primo corso l’ho seguito durante la specialistica, era il 2008, sono passati 12 anni, e non mi pare che si siano fatti grandi passi in avanti). Quindi, io ci tengo ancora a ringraziare il Capogruppo Tresso per avere scritto quest’atto e dichiaro il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Vicecapogruppo Foglietta. Adesso non ho altri interventi, quindi darei la parola al Capogruppo Tresso. Prego. TRESSO Francesco Sì, grazie. Io intervengo anche in risposta alle domande che mi ha posto il Consigliere Mensio. Ne approfitto anche per ringraziare tutti dell’adesione, insomma, all’atto. In particolare mi sono particolarmente ritrovato nelle parole di chi ha colto lo spirito dell’ordine del giorno che io ho presentato, nel senso che io sono assolutamente d’accordo con interventi, tipo quello del Consigliere Russi, che ci sono delle responsabilità molto gravi, francamente non era, però, il mio scopo, e per questo ho cercato anche di usare dei toni e di comporre l’atto senza andare in un atto accusatorio, che poteva essere anche molto più preciso, mi sono limitato, invece, ad evidenziare come carenza forte il malfunzionamento del SISP, perché questo è sintomatico proprio di quel concetto di perdita del rapporto forte di un’assistenza territoriale, che è molto contratta, perché in fondo il SISP stesso è un organismo che funge da controllo e vigilanza. Allora, Consigliere Mensio, il fatto che siano andate perse delle email, ovvero che sia stata ingolfata la casella postale, al di là dei tecnicismi, del fatto che probabilmente lo stesso sistema era predisposto per avere magari lo stesso numero di segnalazioni che sono arrivate in 24 ore, magari spalmate nell’arco di un anno, perché è così, però denota di nuovo una poca attenzione, invece, a voler mantenere con forza un radicamento della medicina territoriale integrata, proprio il concetto che ribadiva la Capogruppo Artesio, della medicina di comunità. Allora in questo senso, davvero, l’atto vuole porre l’attenzione, a evidenziare dei punti che diano una prospettiva, cioè dire noi dobbiamo puntare su questo tipo di sistema sanitario che, come dico, non è competenza del Comune di Torino, ma il Comune di Torino gestisce una città che vuole avere questo tipo di servizi a sua... fornire per la garanzia della tutela della salute dei propri cittadini. E ancora una volta quest’emergenza ha evidenziato come sia necessario un servizio molto più di prossimità e di molta più attenzione a tutti quei casi che sono praticamente più vulnerabili. Quindi, sul discorso del SISP è quello, ho già risposto sostanzialmente nel dire che è una carenza che ho evidenziato, però denota come nella catena del comando non ci sia stata attenzione subito a premurarsi che quelle segnalazioni funzionassero. Io ho avuto occasione di sentire dei medici di base che mi hanno segnalato che loro avevano in cura, magari, un genitore che era un infermiere e che quindi ha iniziato a contrarre i sintomi tipici del positivo, e però hanno dovuto segnalare, perché non hanno in cura magari i figli della stessa persona, che sono in cura pediatrica, ma è ovvio che se poi non si riesce a fare una connessione e ad incrociare i dati si vanno a perdere tutta una serie di informazioni molto molto preziose. Sul discorso dei test, dico velocemente che io ho volutamente tenuto più generico, perché io credo che i test sierologici, immunologici, così come sono stati citati dal Consigliere Mensio, necessitino solo di avere una buona selezione, perché sono test ancora altamente in fase di valutazione, e quindi, sicuramente bisogna puntare lì, perché sono test con una disponibilità più immediata e molto molto più rapidi, quindi utilissimi per fare uno screening, è chiaro che devono essere confortati da maggiori evidenze scientifiche. Per cui, ci si adoperi in fretta. Probabilmente possono essere valutati, almeno per fare uno screening iniziale, magari per indirizzare meglio ed ottimizzare l’utilizzo dei tamponi, che invece sono meno diffusamente reperibili, e che almeno potrebbero essere utilizzati anche andando più mirati. Quindi, questo io intendevo. Il discorso, invece, dell’ultimo punto, che lei mi richiamava, che era quello del tracciamento tecnologico, su cui sappiamo che deve essere fondamentale il mantenimento della privacy, è vero, io ho citato monitoraggio ed assistenza, ma sul punto, se lei lo legge per intero, intendevo proprio quello che abbiamo già discusso anche prima, quando si parlava delle richieste di comunicazioni, cioè identificare strutture idonee, quindi dei percorsi adeguati per riuscire a mantenere la garanzia del contenimento del contagio tra tutte quelle persone, che ahimè, certo, vanno tracciate, vanno tracciati tutti i contatti che loro hanno, quindi monitorare possibilmente tutte le persone con cui vengono in contatto. Però, è un discorso più generale che riguardava proprio la necessità di provvedere da subito ad identificare quali siano le strutture, ne abbiamo parlato abbondantemente prima, che possano essere preposte a questo tipo di funzione. Io non avrei molto altro da aggiungere. Ringrazio tutti, anche perché l’ora e tarda, comunque, così, della passione che ci abbiamo messo anche nel valutare quest’atto. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Tresso. Se ora non ho altri interventi, direi che possiamo procedere con la votazione dell’atto. Una veloce replica, Mensio, velocissima però. MENSIO Federico Sì, non era una replica, era solo per lasciare a verbale che sono assolutamente d’accordo con l’atto, salvo, e lo dico a verbale, che non presentando un emendamento, voterò favorevolmente, salvo che per la parola, appunto, “tracciamento tecnologico”, l’avrei sostituita con un’altra, ma non presento emendamento, avrei scelto un altro termine e basta. Per il resto, sono assolutamente d’accordo. Ringrazio il Consigliere Tresso per la spiegazione e tutti i firmatari. SICARI Francesco (Presidente) Grazie. Vicesegretario, possiamo procedere con l’appello per la votazione, grazie. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) (Votazione per appello nominale). TRESSO Francesco Mi permetto solo di dire che mi ha scritto la Consigliera Artesio che non riesce a riconnettersi con la piattaforma Webex. Non so se ha scritto anche al Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Sì, ho due casi, ho sia Artesio, che... FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) Finiamo l’appello. (Votazione per appello nominale). Adesso mi dica, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Allora, hanno scritto favorevoli, non riescono a collegarsi: la Capogruppo Artesio, favorevole e la Capogruppo Sganga anche comunica di avere detto favorevole, forse non si è sentito, ma lo ha scritto anche in chat il voto favorevole. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) Sì, la differenza è che la Capogruppo Sganga l’ha scritto nella chat del Consiglio Comunale e la Capogruppo Artesio no. SICARI Francesco (Presidente) Sì, sì, anche lei. Alle 21.47 scrive: “Non ho la connessione audio, voto a favore”. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) Visto, visto. SICARI Francesco (Presidente) Perfetto. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) Presidente, 23 favorevoli. SICARI Francesco (Presidente) 23 presenti, 23 favorevoli. Allora, per il verbale, 23 Consiglieri hanno risposto all’appello con il voto favorevole dei 23 Consiglieri. Direi che è l’unanimità. L’atto viene quindi approvato. |