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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Aprile 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 40
MOZIONE 2020-00903
"SACCHETTI PANE, FRUTTA E VERDURA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE DURANTE CORONAVIRUS" PRESENTATA IN DATA 3 APRILE 2020 - PRIMA FIRMATARIA SCANDEREBECH. #8+3+14+7# - RITIRATA DAI PROPONENTI NELLA SEUTA DELLA CG DEL 21 APRILE 2020 -
Interventi
SCANDEREBECH Federica
Grazie, Presidente. Con l’emergenza Coronavirus, oggi più che mai, le donne sono
chiuse a casa ed isolate. I dati comunicati sul dimezzamento delle segnalazioni di abusi
deve far riflettere e non poco. Dobbiamo mettere in campo ed incentivare il più
possibile iniziative per continuare ad entrare nelle case per diffondere e promuovere,
con opportune campagne pubblicitarie, i servizi attivi in Città, nonostante l’emergenza
sanitaria. Il modo più efficace che individuo è quello di riattivare la campagna di
pubblicizzazione del numero verde 1522 contro la violenza sulle donne attraverso i
sacchetti del pane. Si potrebbe nuovamente riattivare la campagna, diffondendo alle
panetterie della città, ma anche ai mercati torinesi, i sacchetti con il numero verde
contro le violenze e l’indicazione dei servizi attualmente ancora attivi in Città. Per
questo motivo, ho depositato questa mozione che chiede al Comune di non abbassare la
guardia ed attivare la diffusione dei sacchetti il prima possibile, essendo oggi questo
l’unico modo di venire a contatto con un’ampia fascia di popolazione con cui si può
solo interagire nelle attività di approvvigionamento dei beni di prima necessità.
Purtroppo per molte donne la violenza è pane quotidiano, per questo ho associato la mia
idea al sacco del pane. Il pane, infatti, arriva ogni giorno sulle tavole delle famiglie,
perciò utilizzare la sua catena di distribuzione costituisce un metodo efficace per
pubblicizzare i numeri dei centri antiviolenza e per operare una prima ed opportuna
sensibilizzazione in questo momento della popolazione sul tema della violenza e sui
servizi offerti alle donne. Per questo motivo, con tale mozione, chiedo che si possa
entrare nelle case, come peraltro il Comune aveva già fatto in Barriera di Milano un
anno fa. Purtroppo, dopo un atteggiamento collaborativo in Commissione da parte degli
Assessori Giusta e Sacco, ma anche di altri Consiglieri, sono giunti a sorpresa
emendamenti ineccepibili. Avete tutto il mio disprezzo e disgusto in questo gioco
sporco e tutto irrispettoso delle idee e proposte altrui. Lo stesso atteggiamento che avete
riservato alla collega Patriarca è stato riservato anche a me. Infatti, tanto quanto è
successo a lei, nessuno, né la Consigliera Sganga, né alcuno della sua Maggioranza, mi
ha informata degli emendamenti presentati, per chiedermi come dovessero essere fatti,
per correttezza istituzionale, se fossi disponibile ad accoglierli e se li ritenessi coerenti
con l’indirizzo che la mozione voleva esprimere. Peraltro, ho visionato gli
emendamenti, una volta protocollati, per sbaglio venerdì pomeriggio, senza che nessuno
mi avvisasse, per poi, a distanza di un giorno, di sabato - e, ripeto, di sabato, caro
Presidente Giovara -, ricevere un vostro messaggio, da parte di una Consigliera della
Maggioranza (che avrei, a questo punto, dovuto caldamente ringraziare), che mi rendeva
edotta dei vostri emendamenti, che stravolgevano del tutto il senso della mozione. Bello
professare onestà e giustizia, quando siete i primi a comportarvi nella stessa maniera che
criticate. Ritengo, come lo ritiene anche la collega Patriarca, tale comportamento
irrispettoso del ruolo delle minoranze, ancor più in un momento come quello che stiamo
vivendo, dove ci si dovrebbe richiamare alla collaborazione fra tutte le forze politiche
per il bene della Città nell’affrontare un tema così delicato anche come quello della
violenza sulle donne, e faccio mie tutte le riflessioni della collega. Siamo convinte che
chi sceglie di impegnarsi in politica debba, prima di tutto, dimostrare correttezza ed
etica della responsabilità. Mi spiace constatare che tale convinzione non è condivisa
dalla Maggioranza. Gentile Presidente e gentile Segretario Generale, vi chiedo
l’interpretazione del Regolamento, di come io possa mandare in votazione la mozione
che, così come emendata dalla Maggioranza, sarebbe del tutto stravolta e di cui non
condividerei la buona parte del testo. Mi troverei, quindi, anche io prima firmataria di
un atto che stravolge l’indirizzo che la sottoscritta riteneva opportuno dare. Con estremo
rammarico mi trovo costretta a dover ritirare la mozione in oggetto, in base all’articolo
116, comma 4, del Regolamento. Quindi, chiedo il ritiro della mozione per non vedermi
prima firmataria di un atto il cui intento è stato stravolto, nonostante io ritenga urgente
ed il tema di estrema sensibilità; ritengo che si sia persa veramente un’occasione.
Grazie, Presidente.

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