Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Per quanto riguarda la mozione a mia firma “I diritti dell’infanzia, come non smarrirli in tempo di pandemia”, la connessione con l’atto presentato dalla Consigliera Patriarca è molto evidente; nasce esattamente dalla sollecitazione rispetto all’impostazione obbligata della didattica a distanza a causa della chiusura delle scuole. Certamente, l’atto della collega Patriarca è più competente sul piano delle dotazioni tecniche, trattandosi di un atto scritto da persona che si trova - in quanto Dirigente delle autonomie scolastiche - coinvolta in primo luogo nell’organizzazione di questo servizio; l’atto che io avevo presentato, partendo dalle difficoltà e dalle carenze che via via con gli investimenti successivi nazionali e locali si sono attenuati, pone però un problema molto evidente e preesistente al momento attuale, che è quello di come la scuola possa operare come opportunità formativa contro le disuguagliante di partenza. Era per questo che mi sarebbe piaciuto approfondire a livello di Commissioni (ero intervenuta durante una Commissione in audizione annunciando e anticipando questo interesse, questa disponibilità), ragionare - dicevo - in una mappatura più di lungo periodo; noi sappiamo che ci sono processi selettivi fin dall’infanzia, che partono appunto dalle diseguaglianze di carattere socio-economico e familiare che si concentrano non casualmente in alcune zone della città e che richiedono non casualmente da parte delle istituzioni educative progetti di carattere formativo puntuali, dedicati, sviluppati con relazioni con soggetti terzi. Quindi erano - i due atti - due occasioni importanti per discutere di una questione particolare e attuale, inserendola però in uno scenario generale. Sono quindi anche io spiacente del fatto che non si sia potuto procedere nell’approfondimento in Commissione e ci si trovi adesso in questa situazione; quindi, mi associo alla posizione che ha preso la collega Patriarca: il mio atto, che era collegato, a mia volta viene ritirato. |