Interventi |
SGANGA Valentina Sì, grazie Presidente. Finalmente arriviamo alla discussione di questa mozione... SGANGA Valentina Sì, così mi sente? SGANGA Valentina Okay. SGANGA Valentina Questa mozione, tanto per precisare, è stata mandata in Aula con l’articolo 93; a seguito di quella concessione avvenuta in Conferenza dei Capigruppo, è stato chiesto esplicitamente al Capogruppo del Partito Democratico, che credo che con la Consigliera prima firmataria Patriarca abbia ottimi rapporti, di approfondire la questione in Commissione; concessione che però non è avvenuta e, in virtù di quel rifiuto, ci siamo visti costretti a emendare la mozione, tra l’altro credo non stravolgendola affatto. Questa settimana assieme ai miei Colleghi ho ricevuto dalla Consigliera Patriarca una mail - questo lo dico tanto perché non accetto (incomprensibile) riguardo a come ci si dovrebbe comportare nelle Istituzioni - dove veniva detto appunto che non avremmo dovuto emendare la mozione senza chiederlo alla Consigliera stessa. Ecco, solo per chiarire: gli atti che vengono discussi in Consiglio Comunale non appartengono ai Consiglieri; gli atti, nel momento in cui sono poi adottati dal Consiglio Comunale, sono del Consiglio Comunale della Città di Torino, quindi non della Consigliera Patriarca, ed è mia facoltà - facoltà garantita dal Regolamento della Città di Torino - emendare gli atti e farlo, tra l’altro, anche senza il consenso della Consigliera stessa, soprattutto in virtù del fatto che, purtroppo, la disponibilità a un confronto nella sede deputata allo stesso - che è la Commissione - non c’è stato. Do comunque lettura dell’emendamento che ho presentato: “Impegna la Sindaca e la Giunta a: proseguire, per tutto il periodo di sospensione delle attività didattiche, con le buone pratiche già intraprese dal Governo - che, tra l’altro preciso, ha dato mi pare circa (incomprensibile) di euro alla Città di Torino, pari a 20.000 euro circa per scuola - e dalla Giunta della Città di Torino per sostenere la didattica a distanza da parte delle scuole e dei Servizi Educativi e la solidarietà digitale, quali: cura dei contenuti della pagina del sito dei Servizi Educativi ‘didattica della vicinanza’; sostegno alla formazione del personale educativo e scolastico; reperimento di soluzioni per la connettività da donare alle scuole per gli studenti che non ne dispongono”. Direi che quello che era lo spirito originario della proposta inizialmente avanzata dalla Consigliera Patriarca è certamente mantenuto. Chiudo solo con una cosa riguardo alla mail che ho ricevuto: ho trovato davvero sgarbato inserire tra gli indirizzi dei Consiglieri una mail esterna, una mail di una dirigente scolastica; ecco, se vogliamo fare lezioni di morale dal punto di vista istituzionale, questi atteggiamenti sono un po’ scorretti, perché, quando mando mail ai miei Colleghi, non mi permetto di inserire né giornalisti, né dirigenti scolastici, né amici, né chiunque voglia che sia messo a conoscenza di quello di cui ci scriviamo nelle mail istituzionali. Grazie. SGANGA Valentina Il punto è questo e mi accodo anche a quanto poc’anzi detto dalla Vicecapogruppo Foglietta: se l’atto viene ritirato, viene ritirato e non c’è dibattito sull’atto, perché se poi, nel momento in cui i firmatari, legittimamente - lo capisco e capisco anche il Consigliere Tresso -, decidono di esprimere il loro parere nel merito dell’atto stesso, secondo me la situazione diventa problematica; perché se la discussione si sposta nel merito di alcune cose, poi è necessaria una replica. Quindi, stiamo discutendo dell’atto o l’atto è ritirato? Perché se l’atto è ritirato, andiamo al punto successivo dell’Ordine del Giorno. SGANGA Valentina E allora si dica: “Ritiro” o: “Non ritiro”. |