Interventi |
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie. Buongiorno a tutti. Allora, io vorrei iniziare da qualche commento sulla lezioncina che ci ha fatto la Consigliera Scanderebech. Quando si fanno delle lezioni ci sono due possibilità: o uno è in grado di farle, perché ha studiato, perché ha le competenze per farle, oppure si informa e studia bene. Ci sono degli strumenti per informarsi e studiare, a cominciare ad esempio dal sito internet della Città di Torino, che nella sua pagina dedicata all’Ufficio Vigilanza elenca le autorizzazioni e vigilanza delle strutture socioassistenziali e dispone in quello spazio di tutta la normativa vigente. Se ciò avesse fatto, se avesse studiato, avrebbe capito che la normativa del 2004 che cita è una normativa che per esempio è stata modificata dalla Legge Regionale 29 luglio del 2016 numero 16, che abrogava e modificava in parte quella normativa del 2004. C’è poi una normativa del 2000 e una normativa, quella che citava la Sindaca, del 2012. I testi di legge spesso vanno coordinati. Un testo successivo modifica e a abroga parte di un testo precedente e quindi è opportuno coordinare tutte queste norme e studiarle nel complesso prima di fare lezioni agli altri. Questo avrebbe scoperto, se avesse fatto un’analisi, dicevo, un pochino accurata, che potrà fare andando sul sito della Città di Torino, che la vigilanza nelle RSA non compete al Comune di Torino, non compete ai Comuni. Infatti, la legge 8 novembre 2000 numero 328 spiega quali sono le competenze dello Stato, le competenze delle Regioni, le competenze dei Comuni e ci dice, appunto, che l’autorizzazione, l’accreditamento alla vigilanza delle RSA competono ai Comuni. C’è anche uno schemino molto chiaro in quello spazio del sito internet della Città dove c’è proprio uno schema dove si suddividono le competenze, Enti a cui compete l’autorizzazione e la vigilanza tra Comune, ASL e Regione e per quanto riguarda tutte le tipologie, ad esclusione delle RSA, si dice che, appunto, compete al Comune, mentre i presidi per anziani RSA sono di competenza della ASL, o sono competenza della Regione, la vigilanza, quando sono a gestione diretta dell’ASL, quindi vigilanza ASL o vigilanza regionale quando la gestione è ASL. La Città di Torino non ha nessuna RSA a gestione diretta. Questo lo dico solamente per i toni che sono stati utilizzati, altrimenti io mi rendo conto che è una normativa piuttosto difficile e ben mi guardo dal criticare quello che le persone sanno o non sanno. Io stessa ho un sacco di cose da imparare su questi argomenti. Mi avrete spesso sentita dire nei confronti delle competenze per i suoi trascorsi della Consigliera Artesio che ho molto da imparare da lei, non sempre condividiamo le posizioni, ma la sua esperienza in Comune e come Assessore Regionale mi dà dei grandi punti, ho imparato delle cose ascoltandola. Io ritengo di avere cose da imparare da tutti. Non voglio farla più lunga di tanto, chiudo solo nei confronti della Consigliera Scanderebech invitandola a consultare il sito con le stesse parole che lei ha utilizzato nei confronti della Sindaca: un Consigliere ha il dovere morale di chiedere scusa per non essere informato. Passo invece a dare qualche indicazione per quanto riguarda cosa è accaduto nell’ambito del Bricca. Allora, la struttura Bricca intanto non è una RSA, è una struttura per autosufficienti. Quando si sono manifestati dei casi di Covid il personale era personale che, essendo gestione diretta, era personale della Città, ci siamo resi conto che non avrebbe avuto le caratteristiche per continuare in modo solido la gestione di quelle persone perché si tratta di operatori non più giovani, di operatori che andavano anch’essi tutelati e quindi è stata fatta questa scelta di dare un affidamento in gestione alla stessa cooperativa che gestisce la confinante adiacente struttura del Carlo Alberto, fermo restando che non è stato fatto nessuno spostamento di persone ed è stato chiesto che non ci fosse commistione di operatori. Quindi, trattandosi di una cooperativa grande, una cooperativa che ha una molteplicità di operatori e ha molto personale, abbiamo chiesto se potevano, ovviamente assumendo, facendo tutto quello che era necessario, gestire in sicurezza anche questa struttura per un periodo limitato, perché poi alla fine dell’emergenza la residenza Bricca tornerà ad essere gestita direttamente dalla Città di Torino con i suoi operatori. Per quanto riguarda il fatto che sia stato assunto del personale giovane nel Carlo Alberto perché alcune persone sono andate a lavorare nella struttura del Bricca, allora rendiamoci anche conto che c’è un’apposita DGR regionale, cioè DGR, “R” è ovvio che sia regionale una DGR, che consente alle RSA che avevano una grande difficoltà a trovare personale in questi mesi, in queste settimane, consente di assumere delle OSS che non hanno ancora completato il percorso di formazione, ovviamente la DGR ha dato delle indicazioni, ha dato delle indicazioni di un certo numero di ore di formazione già effettuate, non hanno sicuramente assunto delle persone che avessero fatto solo la parte teorica, insomma, sono state date delle indicazioni da parte della direttiva regionale. Questo è stato fatto da parte dell’Assessorato al Welfare proprio per venire incontro a quelle carenze di personale nelle quali si sono trovate le RSA, sia perché alcune persone erano in mutua, come sappiamo qualcuno ha anche contratto il Covid, eccetera, sia perché, e questo, non svelo un mistero perché è stato detto nell’ambito di parecchie riunioni, avendo il sistema sanitario cominciato in modo importante a cercare personale, e paga un po’ meglio il sistema sanitario di quanto non paghino le RSA, alcune persone se ne sono proprio andate perché hanno applicato... a livello regionale per essere assunte in strutture di tipo medico e quindi le RSA erano veramente in affanno nella ricerca di personale. Con quella DGR, giusta o sbagliata che sia, non mi permetto di giudicarla, però è stata data la possibilità di assumere del personale già abbastanza formato, ma che non aveva ancora conseguito il titolo. Il rischio di convivenza tra persone del Bricca e persone del Carlo Alberto quindi no c’è stato, non ci sono stati spostamenti, l’unica persona che hanno in comune è il Direttore Sanitario, ma, come sapete, un Direttore Sanitario ha compiti di organizzazione, di gestione, non ha attività diretta con gli ospiti. Sono anch’io a confermare le difficoltà di tutte le convivenze, non solo delle RSA, tant’è che noi all’Unità di Crisi abbiamo fatto avere l’elenco puntuale di tutte le situazioni di convivenza nella città di Torino, perché oltre ai dormitori e le RSA, ci sono anche le comunità per disabili, ci sono altre situazioni dove le persone hanno degli spazi in comune, pensate anche ai cohousing, che hanno comunque almeno molto spesso delle cucine in comune, in alcuni cohousing hanno anche lo spazio individuale, ma in alcuni la cucina è comune, magari con più frigoriferi, però era un rischio che abbiamo evidenziato fin dall’inizio quello di tutte le coabitazioni, tant’è che, come diceva la Sindaca nel suo intervento, in un primo momento avevamo l’aspettativa che in tutti questi casi ci fosse la possibilità di far passare la quarantena all’interno delle Caserme o degli spazi che erano stati individuati inizialmente dall’Unità di Crisi, poi abbiamo visto che non sono stati sufficienti, la storia…, col senno di poi sappiamo delle cose in più, ma le abbiamo imparate cammin facendo. Per quanto riguarda l’aumento dei tamponi, attualmente sono stati impiegati anche dei camper. Il report di come sta andando questa attività di tamponi e di rafforzamento delle RSA è ancora in corso e nei prossimi giorni arriverà un report completo. La mappatura è avvenuta, come ha già accennato la Sindaca, con delle convocazioni virtuali, presenti Prefetto, Unità di Crisi, ASL e gli altri Enti che diceva. Ogni RSA indica all’Unità di Crisi cosa gli manca, quali sono le criticità e l’Unità di Crisi dice che cosa può fare, che cosa può mettere a disposizione la cabina di regia. Ad esempio, questa attività con il camper per fare i tamponi è stata concordata proprio all’interno di queste riunioni delle cabine di regia perché le strutture, le direzioni sanitarie delle RSA dicevano che bisognava fare più in fretta di quanto in quel momento stesse annunciando la RSA. Noi abbiamo un monitoraggio anche sulle persone che abbiamo in tutela. Quindi all’interno delle RSA alcune informazioni le ho avute come tutore e ho seguito anche personalmente in alcuni casi, ma perché mi compete, perché è giusto che sia così, soprattutto quando sono accadute delle emergenze durante i weekend, persone che erano in RSA e che sono state prontamente spostate in ospedale, curate, insomma, con il loro decorso. Sulla revisione necessaria della DGR 45 dei problemi di minutaggio, ho sfondato una porta aperta, chiaramente. Lo ritengono le RSA lo ritiene tutto il mondo degli operatori, lo riteniamo tutti, io credo che sia assolutamente necessario che si continui ad insistere sulla revisione di quella DGR, a maggior ragione dopo tutto quello che è successo in questo periodo. Quindi sì, continuiamo a chiederlo grazie anche a tutti quelli che hanno anche un ruolo a livello regionale per farsi portatori anche di questa istanza. Sulla presenza della Città all’interno dell’Unità di Valutazione Geriatrica e in qualche modo anche all’interno delle Unità di Valutazione come presenza, è vero, all’interno delle Unità di Valutazione Geriatrica, come sapete, abbiamo un po’ di voce in capitolo in più, all’interno delle Commissioni di Valutazione, come abbiamo già avuto modo di discutere in alcune Commissioni Consiliari, non c’è un sufficiente coinvolgimento dei Comuni, non del Comune di Torino, in particolare, perché non vengono convocati abbastanza, lo abbiamo detto, segnalato, scritto, detto durante Commissioni Consiliari in presenza dell’ASL, quindi non lo nego certo in questo momento, sarebbe utile un maggior coinvolgimento o, lo dico male, la Regione o si decide a coinvolgerci un po’ di più, oppure decida che non ci vuole coinvolgere del tutto, però questa via di mezzo, dove un po’ ci sei, però poi non hai tutti gli elementi nella Commissione di Valutazione è ambigua ed è assolutamente opportuno che si decidano in un modo o nell’altro. Poi uno può avere delle preferenze su quale sia il modo migliore, però una decisione credo sia quanto mai opportuna. Io credo che ulteriori aggiornamenti, appena questa reportistica sarà completa, sarà in grado di fornirli la Sindaca o li fornirà a me, che avrò cura di passare la documentazione. Io, per quanto riguarda la presenza durante gli incontri della cabina di regia, dove è coinvolta l’ASL Città di Torino o sono presente io, o sono presenti o, oppure anche, almeno due dirigenti della città che seguono direttamente questo tema e quindi cerchiamo di dare la massima presenza, la massima anche possibilità di dare consigli per quanto…, o fare richieste per quanto ci compete, anche in termini di esperienza, non tanto mia, quanto davvero dal punto di vista tecnico della Città, che ha ovviamente una tradizione abbastanza importante sulla tutela delle persone più fragili. Credo che comunque il tema tamponi e il tema rafforzamento del personale sia quello che in questi giorni è bene che vada a regime per superare un po’ questa sofferenza. E poi dal punto di vista della mortalità, io, come ha già anticipato la Sindaca, io sto cercando, stiamo cercando di avere dei dati di confronto a parità di fascia d’età sulle morti in casa, con o senza virus accertato, confrontate con le morti in RSA, perché questo, a parità di fascia d’età, ovviamente, perché questo mi sembrerebbe un elemento interessante per fare qualche ragionamento, che non esime dalla richiesta di controllo, di attenzioni, eccetera, eccetera, però credo che potrebbe essere un elemento ulteriore di riflessione che vada la pena di ottenere. Grazie. |