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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 20 Aprile 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 18

Comunicazioni della Sindaca su "Situazione sanitaria in merito ai contagi da Covid-19 nelle RSA presenti sul territorio della Città di Torino".
Interventi
ARTESIO Eleonora
Questione delicata e sensibile, è vero, questione sulla quale occorre chiarezza e
trasparenza, è vero. E allora non è una questione sulla quale ce la si può cavare con la
retorica o con il rimpallo delle responsabilità. Io voglio essere chiarissima su questa
vicenda e per farlo parto da un aspetto specifico, che era l’oggetto della mia richiesta di
comunicazioni, nonché l’oggetto delle comunicazioni stampa di questi ultimi giorni, il
Carlo Alberto, situazione nella quale si sono evidenziati casi di criticità estremi. La
Sindaca ha detto: “Le RSA sono preminentemente sanitarie”. È vero, ospitano persone
malate, sono una competenza sociosanitaria, altrimenti non si spiegherebbe perché i
Servizi Sociali del Comune di Torino partecipino all’Unità di Valutazione Geriatrica
che decide se, quando e come inserire le persone malate in RSA. La Sindaca ha altresì
detto, tal quale come l’Assessore Caucino della Regione: “I gestori delle RSA sono
soggetti privati”. Sì, sono soggetti privati. Nel caso del Carlo Alberto quel soggetto
privato è stato individuato dal Comune di Torino con una concessione pluriennale
trentennale. Che abbia ottenuto l’accreditamento dalla Regione è vero, che sia stato
individuato sulla base di un principio patrimoniale dal Comune di Torino è altrettanto
vero. Volete che ricordi quante volte in Commissione Consiliare e in Consiglio
Comunale abbiamo sollevato la preoccupazione dell’accudimento, della cura,
dell’assistenza al Carlo Alberto? Li ho messi in fila: il 30 e il 31 ottobre del 2017; il 20
agosto del 2018; il 27 gennaio del 2020; il 20 dicembre del 2018; interpellanze e
audizioni una dietro l’altra per chiedere garanzie della continuità assistenziale in quel
presidio. Rassicurazioni sempre costantemente fornite. Ma veniamo al tema particolare,
quando dal 25 marzo il Comune di Torino chiede al Carlo Alberto di gestire la
Residenza Assistenziale Assistita del vicino Maria Bricca, spiegando l’impossibilità di
garantire la gestione diretta precedente. Nel momento in cui avviene questo
trasferimento, siamo al 25 marzo, iniziano le prime preoccupazioni espresse dalle parti
sociali. Ovviamente la suddivisione logistica chiara non prevede commistioni, ma mi
domando la gestione del personale adibito: come si è travasata la risorsa umana,
professionale da un presidio all’altro? Come si sono garantite le distinzioni? Ebbene,
alle preoccupazioni espresse dalle parti sociali risponde il Comune di Torino, dicendo:
“Insussistenza del rischio. Personale esclusivamente dedicato al Maria Bricca
individuato tra gli OSS che avevano prestato servizio precedentemente e che ora lo
prestano al Carlo Alberto, mentre al Carlo Alberto saranno sostituite con personale
neoassunto”, cioè la decisione del Comune di Torino ha ulteriormente incrementato la
fragilità delle dotazioni assistenziali del Carlo Alberto. Sapete di quando è la risposta
del Comune di Torino alle preoccupazioni? 16 aprile. Sapete quando sono usciti gli
articoli di stampa sulla condizione del Carlo Alberto? 17 aprile. Bene, ora tutti dicono:
“Eh, certo, c’è un problema di insufficiente assistenza nelle RSA”. Certo, sarà per
quello? Perché ce ne eravamo accorti che il 2 luglio del 2018 abbiamo votato una
mozione in cui si chiedeva al Comune di Torino di costituire propri organismi di
vigilanza che affiancassero quelli delle ASL, di procedere attraverso protocolli di
sicurezza e di tutela dei lavoratori adibiti alla cura e quindi di mettere in discussione con
la Regione la DGR 45 sui minutaggi di assistenza che già si rivelavano inadeguati e
insufficienti? Sarà per quello? Cosa abbiamo fatto dal 2018? Io sono veramente
scandalizzata dal fatto di vedere una situazione di una gravità estrema, di un valore
umano e sociale altissimo e drammatico gestita con una logica di competenze
istituzionali, che peraltro qui ci sono. Allora la Maggioranza ha detto: “Noi
continueremo ad alzare la voce”. Altri colleghi hanno chiesto una Commissione
d’inchiesta, ben venga, ben venga, ma non per questo momento, perché per capire che
cosa succederà dopo se continueremo ad assistere i nostri anziani con quei minutaggi,
una Commissione ci vorrà e allora mi dispiace, dopo i dormitori di cui avevamo
denunciato l’acuzie dal 13 marzo e vediamo di…

ARTESIO Eleonora
Finisco. Sono di venerdì scorso le conferenze stampa che annunciano le alternative.
Dopo le RSA, mi auguro non dopo altre condizioni critiche di situazioni
istituzionalizzate, io dico che adesso va fatta chiarezza sulle responsabilità. Ve lo dico
con poesia di fronte ad un dramma, ve lo dico con la “Canzone del Maggio” di De
André: “Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”.

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