Interventi |
ARTESIO Eleonora Questione delicata e sensibile, è vero, questione sulla quale occorre chiarezza e trasparenza, è vero. E allora non è una questione sulla quale ce la si può cavare con la retorica o con il rimpallo delle responsabilità. Io voglio essere chiarissima su questa vicenda e per farlo parto da un aspetto specifico, che era l’oggetto della mia richiesta di comunicazioni, nonché l’oggetto delle comunicazioni stampa di questi ultimi giorni, il Carlo Alberto, situazione nella quale si sono evidenziati casi di criticità estremi. La Sindaca ha detto: “Le RSA sono preminentemente sanitarie”. È vero, ospitano persone malate, sono una competenza sociosanitaria, altrimenti non si spiegherebbe perché i Servizi Sociali del Comune di Torino partecipino all’Unità di Valutazione Geriatrica che decide se, quando e come inserire le persone malate in RSA. La Sindaca ha altresì detto, tal quale come l’Assessore Caucino della Regione: “I gestori delle RSA sono soggetti privati”. Sì, sono soggetti privati. Nel caso del Carlo Alberto quel soggetto privato è stato individuato dal Comune di Torino con una concessione pluriennale trentennale. Che abbia ottenuto l’accreditamento dalla Regione è vero, che sia stato individuato sulla base di un principio patrimoniale dal Comune di Torino è altrettanto vero. Volete che ricordi quante volte in Commissione Consiliare e in Consiglio Comunale abbiamo sollevato la preoccupazione dell’accudimento, della cura, dell’assistenza al Carlo Alberto? Li ho messi in fila: il 30 e il 31 ottobre del 2017; il 20 agosto del 2018; il 27 gennaio del 2020; il 20 dicembre del 2018; interpellanze e audizioni una dietro l’altra per chiedere garanzie della continuità assistenziale in quel presidio. Rassicurazioni sempre costantemente fornite. Ma veniamo al tema particolare, quando dal 25 marzo il Comune di Torino chiede al Carlo Alberto di gestire la Residenza Assistenziale Assistita del vicino Maria Bricca, spiegando l’impossibilità di garantire la gestione diretta precedente. Nel momento in cui avviene questo trasferimento, siamo al 25 marzo, iniziano le prime preoccupazioni espresse dalle parti sociali. Ovviamente la suddivisione logistica chiara non prevede commistioni, ma mi domando la gestione del personale adibito: come si è travasata la risorsa umana, professionale da un presidio all’altro? Come si sono garantite le distinzioni? Ebbene, alle preoccupazioni espresse dalle parti sociali risponde il Comune di Torino, dicendo: “Insussistenza del rischio. Personale esclusivamente dedicato al Maria Bricca individuato tra gli OSS che avevano prestato servizio precedentemente e che ora lo prestano al Carlo Alberto, mentre al Carlo Alberto saranno sostituite con personale neoassunto”, cioè la decisione del Comune di Torino ha ulteriormente incrementato la fragilità delle dotazioni assistenziali del Carlo Alberto. Sapete di quando è la risposta del Comune di Torino alle preoccupazioni? 16 aprile. Sapete quando sono usciti gli articoli di stampa sulla condizione del Carlo Alberto? 17 aprile. Bene, ora tutti dicono: “Eh, certo, c’è un problema di insufficiente assistenza nelle RSA”. Certo, sarà per quello? Perché ce ne eravamo accorti che il 2 luglio del 2018 abbiamo votato una mozione in cui si chiedeva al Comune di Torino di costituire propri organismi di vigilanza che affiancassero quelli delle ASL, di procedere attraverso protocolli di sicurezza e di tutela dei lavoratori adibiti alla cura e quindi di mettere in discussione con la Regione la DGR 45 sui minutaggi di assistenza che già si rivelavano inadeguati e insufficienti? Sarà per quello? Cosa abbiamo fatto dal 2018? Io sono veramente scandalizzata dal fatto di vedere una situazione di una gravità estrema, di un valore umano e sociale altissimo e drammatico gestita con una logica di competenze istituzionali, che peraltro qui ci sono. Allora la Maggioranza ha detto: “Noi continueremo ad alzare la voce”. Altri colleghi hanno chiesto una Commissione d’inchiesta, ben venga, ben venga, ma non per questo momento, perché per capire che cosa succederà dopo se continueremo ad assistere i nostri anziani con quei minutaggi, una Commissione ci vorrà e allora mi dispiace, dopo i dormitori di cui avevamo denunciato l’acuzie dal 13 marzo e vediamo di… ARTESIO Eleonora Finisco. Sono di venerdì scorso le conferenze stampa che annunciano le alternative. Dopo le RSA, mi auguro non dopo altre condizioni critiche di situazioni istituzionalizzate, io dico che adesso va fatta chiarezza sulle responsabilità. Ve lo dico con poesia di fronte ad un dramma, ve lo dico con la “Canzone del Maggio” di De André: “Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”. |