Interventi |
LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Purtroppo, le risposte dell’Assessore Iaria gettano un’ulteriore luce sinistra sul futuro di Torino Esposizioni. Torino Esposizioni nel 2015, cioè cinque anni fa, non in emergenza Covid, è stata oggetto di un Masterplan e di una gara di progettazione internazionale. Quest’Amministrazione, al di là delle tante parole anche del predecessore di Iaria, professor Montanari, di fatto ha lasciato andare Torino Esposizioni in uno stato di progressivo degrado e progressivo abbandono e la cosiddetta nuova normativa antisismica, che è una cosa molto recente, in realtà, non mette in discussione l’intera progettualità di Torino Esposizioni, ma al limite può andare ad influire sull’utilizzo del Padiglione 5 che è quello interrato, mentre su tutto il resto oggettivamente non si capisce quali siano i ritardi o meglio si capisce benissimo, cioè, in buona sostanza, un’Amministrazione, quella di Appendino, che ha questo progetto, in generale al Parco del Valentino, che è stato di fatto devastato in questi anni da chiusure e da un sostanziale e progressivo abbandono, ma in particolar modo per quello che riguarda il più grande dei progetti culturali di questa Città che era appunto la rifunzionalizzazione dell’asse del Po, ha perso nuovamente una straordinaria occasione anche perché, in quel caso lì, il progetto era di fatto già assolutamente imbastito, non occorreva grande fantasia, bastava, ovviamente modificandolo, rifinendolo, ma evitare di lasciare andare e passare tutti questi anni. L’esigenza e soprattutto la vera cartina di tornasole del totale menefreghismo sul Valentino e su Torino Esposizioni di questa Amministrazione è data, al di là delle tante parole che in questi anni avete fatto, tante parole, Assessore Iaria, da una banale cosa, non avete chiesto un euro per finanziare il progetto al Ministero, voi avete chiesto fondi al Governo per fare la qualunque, cioè sono arrivati contributi a Torino penso ad esempio ai famosi 5 milioni per la Cavallerizza che sono arrivati perché sono stati chiesti, penso a tutti i fondi sul trasporto pubblico locale, su Torino Esposizioni non è arrivato un euro perché banalmente ve ne siete altamente fregati e non avete neanche chiesto i fondi al Ministero in questi anni ed è questa la responsabilità politica più grave che avete, poi sicuramente, come dire, saranno i cittadini torinesi a misurare la vostra efficacia ed efficienza nella trasformazione urbana della Città che di fatto sostanzialmente è stata nulla, Torino Esposizioni è uno dei tasselli, ma pensiamo al Palazzo del Lavoro, pensiamo allo Scalo Vanchiglia, ma lo stesso Scalo Vallino è ancora lì, deve ancora partire dopo cinque anni di Governo 5 Stelle, quindi onestamente saranno poi questi credo i temi su cui verrete misurati. L’oggetto dell’interpellanza era piuttosto puntuale, riguardava il tema della Rotonda, la famosa Rotonda che sicuramente lei magari conosce indirettamente, ma sono certo che nell’ambito del Governo cittadino della Città c’è chi la conosce molto, molto bene e sicuramente ci ha avuto a che fare tantissimo ed è in questo senso piuttosto singolare che, alla luce di questa totale ignavia di cui vi siete resi protagonisti, l’unica cosa che vi stava particolarmente a cuore era fare ripartire i ristoranti e i locali della Rotonda. Ora, onestamente l’oggetto dell’interpellanza era davvero rivolto a capire la ratio di questa questione e quindi noi abbiamo chiesto come questa totalmente avulsa dal sistema iniziativa che era fare il bando della Rotonda, invece quella l’avete fatta partire con grande solerzia e con grande impegno. Diciamo che tendenzialmente non abbiamo capito il significato di questa cosa anche perché nel frattempo ci sono un sacco di cose che vanno fatte su Torino Esposizioni che ribadiamo non è forse solo “La Rotonda” in termini di progettualità, ma è a partire ad esempio dal tema del Teatro Nuovo, quali sono le prospettive del Teatro Nuovo con una concessione che sta andando in scadenza, con centinaia, centinaia e centinaia di ragazzi che devono sapere che fine farà il Liceo Coreutico, tutte quelle che sono le iniziative culturali connesse alle iniziative del Teatro Nuovo, quali sono le risposte di quest’Amministrazione? Nessuna, non ve ne frega niente, a voi frega di far ripartire “La Rotonda” ed onestamente l’oggetto che più di tutti infastidisce in questo momento, confesso, è proprio questa totale, diciamo così, faccia di bronzo, in senso ovviamente politico del termine, di arrivare lì e spiegare che adesso il problema di Torino Esposizioni sono le normative sismiche. Guardi, glielo diciamo già noi, glielo dico io, il tema delle normative sismiche riguarda unicamente la funzionalizzazione del quinto Padiglione, cioè del Padiglione interrato, tutto il resto sono tutte colossali balle. Quindi, Assessore Iaria, ci faccia la cortesia, Covid o non Covid non c’entra niente il Covid qua e non pensi che siamo proprio tutti insomma imbecilli che forse varrebbe la pena che voi negli ultimi mesi di quest’anno almeno ci facciate la cortesia di fare una sola cosa, per favore, chiedete i soldi al Ministero dei Beni Culturali per poter non dico finire, non dico far partire, ma almeno avere quella base di motivazione per poter in qualche modo pensare al futuro del Valentino e di Torino Esposizioni, diciamo così, con una prospettiva diversa che è quella che noi tutti auspichiamo, che soprattutto questa Città auspica che sarà una prospettiva senza di voi. |