Interventi |
MONTALBANO Deborah Sì, grazie, Presidente. Allora, questa interpellanza era stata presentata, come ha detto lei, il 13 febbraio 2020, poco prima era avvenuta un’assemblea pubblica sul quartiere Vallette a cui era stato invitato ufficialmente l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Torino e questa assemblea aveva come oggetto proprio la presentazione di un progetto di riutilizzo che era destinato appunto agli immobili degli ex Giudici di Pace costruito da alcune realtà del quartiere Vallette e in quell’occasione sempre l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Torino si era dato ben disponibile ad aprire a queste progettazioni, ma anzi aveva anche invitato gli interessati a produrre altri progetti rendendosi disponibile ad interfacciarsi col Demanio, quindi lasciando un’apertura alla possibilità che il Comune potesse anche valutare la proposta di riutilizzare direttamente questi edifici, nonché nello stesso frangente, a seguito di un’altra discussione che era quella portata avanti invece dall’Assessora Di Martino, quando si parlava del trasferimento nella Giulio Gianelli, sempre come Assessorato, diciamo così, su questa stessa proposta, sempre elaborata dal quartiere, in contrapposizione al trasferimento della Giulio Gianelli, veniva chiaramente detto pubblicamente che non c’era alcuna intenzione da parte dell’Amministrazione di valutare la possibilità di riutilizzare direttamente quegli edifici per una questione insomma di carico ulteriore di costi a bilancio. Allora proprio partendo dalla posizione dell’Assessorato all’Urbanistica mi ero chiesta quindi questa decantata interlocuzione con il Demanio a che cosa avesse portato e quindi proprio fidandomi della posizione presa dall’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Torino mi ero chiesta appunto se si era interessato a fare una valutazione costi, poi insomma quest’Amministrazione è molto vicina alle valutazioni costi/benefici, mi sembrava intelligente e di buon senso chiedere a distanza di tempo quale fosse stato il seguito di questa interlocuzione col Demanio e se questa valutazione, questa apertura fatta addirittura all’interno di un’assemblea pubblica avesse avuto poi delle conseguenze concrete dirette. Avevo quindi chiesto, dopo aver spiegato, all’interno dell’atto, la proprietà degli ex complessi, i vari utilizzi che si sono susseguiti nel corso degli anni di quei complessi, avevo chiesto se la Città avesse fatto una valutazione economica naturalmente non da sola, ma insieme al Demanio per quantificare quale sarebbe stato l’impegno di spesa per il passaggio di proprietà tra il Demanio e il Comune di Torino e i costi di gestione dell’immobile naturalmente approssimativi, non è che uno pretendeva la scheda al centimetro precisa o al millimetro, ma almeno una bozza, un preventivo. Mi pare di capire che non è così e che non c’è stata risposta a questa istanza. La seconda era: “A quanto sarebbe l’ammontare economico in capo alla Città per poter utilizzare il complesso degli ex Giudici di Pace”, ecco, mi pare che anche qui l’Assessore sia stato molto chiaro, che non è possibile effettuare una valutazione di questo tipo. Io su questo dissento, non credo che non sia possibile fare queste valutazioni, credo che non ci sia stato l’interesse; oltre le parole annunciate all’interno di un’assemblea pubblica, poi concretamente non ci sia la volontà politica di perseguire questo impegno e soprattutto è venuto a mancare quindi un reale interfacciamento con il Demanio su questo fronte. Quindi non sono per nulla soddisfatta perché credo che quando ci si prende degli impegni, tra l’altro direttamente, con dei cittadini poi un minimo almeno tentarci o darne seguito sarebbe credo correttamente ed onestamente intellettuale oltre che ricoprire al meglio…, dando un reale senso al ruolo istituzionale che si ricopre, ma prendo atto delle risposte; ripeto non sono per nulla soddisfatta e anche abbastanza amareggiata, se devo essere sincera. Mi farò portavoce di questa realtà che, diciamo così, non si è mossa rispetto alle parole e agli impegni presi. Grazie, Presidente. |