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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 14 Aprile 2020 ore 11,00
Paragrafo n. 4
INTERPELLANZA 2020-00641
"VALLETTE: COMPLESSO EX GIUDICI DI PACE" PRESENTATA IN DATA 13 FEBBRAIO 2020 - PRIMA FIRMATARIA MONTALBANO.
Interventi
MONTALBANO Deborah
Sì, grazie, Presidente. Allora, questa interpellanza era stata presentata, come ha detto lei,
il 13 febbraio 2020, poco prima era avvenuta un’assemblea pubblica sul quartiere
Vallette a cui era stato invitato ufficialmente l’Assessore all’Urbanistica del Comune di
Torino e questa assemblea aveva come oggetto proprio la presentazione di un progetto
di riutilizzo che era destinato appunto agli immobili degli ex Giudici di Pace costruito
da alcune realtà del quartiere Vallette e in quell’occasione sempre l’Assessore
all’Urbanistica del Comune di Torino si era dato ben disponibile ad aprire a queste
progettazioni, ma anzi aveva anche invitato gli interessati a produrre altri progetti
rendendosi disponibile ad interfacciarsi col Demanio, quindi lasciando un’apertura alla
possibilità che il Comune potesse anche valutare la proposta di riutilizzare direttamente
questi edifici, nonché nello stesso frangente, a seguito di un’altra discussione che era
quella portata avanti invece dall’Assessora Di Martino, quando si parlava del
trasferimento nella Giulio Gianelli, sempre come Assessorato, diciamo così, su questa
stessa proposta, sempre elaborata dal quartiere, in contrapposizione al trasferimento
della Giulio Gianelli, veniva chiaramente detto pubblicamente che non c’era alcuna
intenzione da parte dell’Amministrazione di valutare la possibilità di riutilizzare
direttamente quegli edifici per una questione insomma di carico ulteriore di costi a
bilancio. Allora proprio partendo dalla posizione dell’Assessorato all’Urbanistica mi ero
chiesta quindi questa decantata interlocuzione con il Demanio a che cosa avesse portato
e quindi proprio fidandomi della posizione presa dall’Assessorato all’Urbanistica del
Comune di Torino mi ero chiesta appunto se si era interessato a fare una valutazione
costi, poi insomma quest’Amministrazione è molto vicina alle valutazioni
costi/benefici, mi sembrava intelligente e di buon senso chiedere a distanza di tempo
quale fosse stato il seguito di questa interlocuzione col Demanio e se questa
valutazione, questa apertura fatta addirittura all’interno di un’assemblea pubblica avesse
avuto poi delle conseguenze concrete dirette. Avevo quindi chiesto, dopo aver spiegato,
all’interno dell’atto, la proprietà degli ex complessi, i vari utilizzi che si sono susseguiti
nel corso degli anni di quei complessi, avevo chiesto se la Città avesse fatto una
valutazione economica naturalmente non da sola, ma insieme al Demanio per
quantificare quale sarebbe stato l’impegno di spesa per il passaggio di proprietà tra il
Demanio e il Comune di Torino e i costi di gestione dell’immobile naturalmente
approssimativi, non è che uno pretendeva la scheda al centimetro precisa o al
millimetro, ma almeno una bozza, un preventivo. Mi pare di capire che non è così e che
non c’è stata risposta a questa istanza. La seconda era: “A quanto sarebbe l’ammontare
economico in capo alla Città per poter utilizzare il complesso degli ex Giudici di Pace”,
ecco, mi pare che anche qui l’Assessore sia stato molto chiaro, che non è possibile
effettuare una valutazione di questo tipo. Io su questo dissento, non credo che non sia
possibile fare queste valutazioni, credo che non ci sia stato l’interesse; oltre le parole
annunciate all’interno di un’assemblea pubblica, poi concretamente non ci sia la volontà
politica di perseguire questo impegno e soprattutto è venuto a mancare quindi un reale
interfacciamento con il Demanio su questo fronte. Quindi non sono per nulla soddisfatta
perché credo che quando ci si prende degli impegni, tra l’altro direttamente, con dei
cittadini poi un minimo almeno tentarci o darne seguito sarebbe credo correttamente ed
onestamente intellettuale oltre che ricoprire al meglio…, dando un reale senso al ruolo
istituzionale che si ricopre, ma prendo atto delle risposte; ripeto non sono per nulla
soddisfatta e anche abbastanza amareggiata, se devo essere sincera. Mi farò portavoce di
questa realtà che, diciamo così, non si è mossa rispetto alle parole e agli impegni presi.
Grazie, Presidente.

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